V

Il ritorno al Padre di tutti

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,11-21)

[Nel giorno dopo il sabato] Maria stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

          La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi».

Riflessione

Il Figlio è uscito dal seno del Padre e a Lui ritorna glorioso. Il Padre, alla cui volontà Gesù si era totalmente consegnato, non poteva abbandonarlo nelle viscere della morte, secondo quanto era stato predetto dal salmista:

non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,

          né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.   (Sal 16,10)

La risurrezione è così il giusto sigillo di un’esistenza interamente votata alla glorificazione del Padre, che per amor nostro non ha esitato ad offrire il proprio Figlio, l’unico Figlio: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.   (Gv 3,16-17)

In questo indicibile e inesauribile amore divino si alimenta la missione della Chiesa: Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Noi pure siamo mandati a proclamare e a testimoniare l’amore del Padre, che vuole salvi tutti gli uomini. La Chiesa esiste per questo. Per essere perenne riverbero della Grazia che redime, che rigenera, che vivifica. Per indicare ad ogni uomo il Destino che felicemente lo attende, la meta verso la quale è incamminato, la via del ritorno al Padre della vita. È il ritorno al Padre di tutti, perché Lui vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità. Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. (1Tm, 2,4-6). E il Figlio, fratello di tutti, così ci saluta: «Pace a voi!». È questa l’offerta stupenda e immeritata, che il Risorto ci regala per sempre; l’offerta di una vita piena, che va al di là del tempo e delle cose; l’offerta del Paradiso, ove il Figlio, risorto e vivo, è salito a prepararci un posto presso Colui che ora è anche Padre nostro.

Perché Cristo, morto e risorto, sia amato da tutti,

        Ascoltaci, o Signore!

Perché sia sempre più viva la nostra fede pasquale,

        Ascoltaci, o Signore!

Perché la Chiesa continui ad annunciare il Risorto,

        Ascoltaci, o Signore!

Perché la pace di Cristo sia accolta ovunque,

        Ascoltaci, o Signore!

Perché ritorniamo tutti nella Casa del Padre,

        Ascoltaci, o Signore!


Preghiera del Santo Padre Giovanni Paolo II

per il terzo anno di preparazione al

Grande Giubileo dell'anno 2000

Dio, Creatore del cielo e della terra, Padre di Gesù e Padre nostro.

Benedetto sii Tu, Signore,

Padre che sei nei cieli,

perché nella tua infinita misericordia

Ti sei chinato sulla miseria dell'uomo

e ci hai donato Gesù, tuo Figlio, nato da donna,

nostro salvatore e amico, fratello e redentore. 

Grazie, Padre buono, per il dono dell'Anno giubilare;

fa’ che esso sia tempo favorevole,

anno del grande ritorno alla casa paterna,

dove Tu, pieno di amore, attendi i figli smarriti

per dar loro l'abbraccio del perdono

e accoglierli alla tua mensa,

rivestiti dell'abito di festa.

A Te, Padre, la nostra lode perenne!

Padre clementissimo,

nell'Anno Santo

fiorisca vigoroso l'amore verso di Te e verso il prossimo:

i discepoli di Cristo promuovano la giustizia e la pace;

ai poveri venga annunciata la Buona Novella

e ai piccoli e agli emarginati

la Madre Chiesa rivolga il suo amore di predilezione.

A Te, Padre, la nostra lode perenne!

Padre giusto,

il grande Giubileo sia occasione propizia

perché tutti i cattolici riscoprano la gioia

di vivere nell’ascolto della tua parola

e nell'abbandono alla tua volontà;

sperimentino il valore della comunione fraterna,

spezzando insieme il pane

e lodando Te con inni e cantici spirituali.

A Te, Padre, la nostra lode perenne!

Padre, ricco di misericordia,

il santo Giubileo sia tempo di apertura,

di dialogo e di incontro

con tutti i credenti in Cristo

e con i seguaci delle altre religioni:

nel tuo immenso amore

sii largo di misericordia con tutti.

A Te, Padre, la nostra lode perenne!

Dio, Padre onnipotente,

fa’ che tutti i tuoi figli sperimentino

che nel cammino verso di Te,

ultimo approdo dell’uomo,

li accompagna benigna Maria Santissima,

icona dell’amore puro,

da Te prescelta per essere Madre di Cristo e della Chiesa.

A Te, Padre, la nostra lode perenne!

A Te, Padre della vita,

principio senza principio,

somma bontà ed eterna luce,

con il Figlio e con lo Spirito,

onore e gloria, lode e riconoscenza,

nei secoli senza fine. Amen.

Padre nostro.

Preghiamo

Ascolta, o Padre, il grido del tuo Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente fino alla morte di croce; fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua Passione, per partecipare alla gloria della sua risurrezione.

Egli è Dio e vive e regna con Te, Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

Benedizione

IL SIGNORE È LA LUCE

1. Il Signore è la luce che vince la notte.

Gloria! Gloria! Cantiamo al Signore!

Gloria! Gloria! Cantiamo al Signore!

2.  Il Signore è la grazia che vince il peccato.

3.  Il Signore è la vita che vince la morte.

 

In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio,

ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio

come vittima di espiazione per i nostri peccati.

(1Gv 4,10)

 

 


I   - Nella preghiera di Gesù, il volto della paternità e della figliolanza
II - Un solo desiderio: la volontà del Padre
III - Nel perdono, la verità dell’amore
IV - In un grido di abbandono filiale il compimento della nostra salvezza
V  - Il ritorno al Padre di tutti

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