Il dio Hapi è la personificazione dello straripamento annuale del Nilo, un'area presieduta dal dio ariete Khnum. Hapi è rappresentato in sembianze umane mentre porta doni, e ha sul capo piante acquatiche. La sua prosperità è rappresentata da un grosso ventre e da seni cascanti. Benché non avesse un tempio o un santuario a lui dedicati, incuteva grande rispetto per la rigogliosa fertilità che portava alla terra. Hapi era una divinità benigna che manifestava la propria benevolenza al popolo attraverso il pane quotidiano di cui esso poteva nutrirsi. Benché fosse una divinità maschile, la sua natura era abbastanza materna. I colori di Hapi sono le tonalità del verde delle acque del Nilo e della vegetazione fluviale.
Hapi era un dio
prospero, la cui abbondanza era simbolizzata dalla pinguedine del
suo corpo. La sua era una immagine di copiosa celebrazione,
ricchezza e soddisfazione. Egli impersonava lo straripamento
annuale del Nilo che lasciava strati di fertile limo sulla terra,
ricco di minerali e di humus che aiutavano le messi a crescere
alte e abbondanti. Hapi rappresentava il flusso e il riflusso del
Nilo, la stagione della fertilità e il distributore di doni.
Faceva parte di quelle divinità che, seppur prevalentemente
maschili, venivano ritratte in modo androgino. Era rappresentato
con seni da nutrice, e forse incarnava alcune qualità materne
innate in ciascuno di noi. Il Nilo doveva insomma apparire come
un benefattore che dava nutrimento agli Egiziani e sul quale essi
facevano affidamento per la loro sopravvivenza. Esso era la fonte
della vita e una costante riserva di cibo e di materiale grezzo.
Le piante e gli
animali che vivevano intorno al delta del Nilo erano sacri ad
Hapi, e sia i pesci del Nilo che gli uccelli delle paludi
limitrofe erano consacrati al dio. Il suo corteggio includeva un
certo numero di divinità coccodrillo oltre a un harem di dee
rane. Le piante associate ad Hapi erano il papiro e il loto. Il
dio del Nilo era spesso rappresentato con un copricapo di piante
e a volte gli venivano date due sembianze che stavano a
significare la sua presenza sia nel Basso che nellAlto
Egitto; in una di esse indossava il papiro del nord e nellaltra
il loto del sud. Hapi era spesso mostrato seminudo o vestito al
modo di un barcaiolo e di un pescatore che navigava le acque del
Nilo, con il suo abbondante stomaco straripante dalla stretta
cinta.
Il dio abitava le cateratte del Nilo, quelle spettacolari cascate
che provocavano la rapida discesa del fiume dalla fonte alla
foce. Si riteneva, per la precisione, che vivesse sullisola
di Bigeh, vicino alla prima cateratta del Nilo. Dalla sua caverna
egli versava acqua dalle sorgenti a lui sacre, destinandone una
parte ai regni celesti e una parte alla terra. Gli Egiziani
credevano generalmente che la fonte del Nilo fosse Nu, la
personificazione delle acque primordiali che riempivano il vuoto
prima ed oltre lesistenza del mondo; gli adoratori di
Osiride, però, ritenevano che lo straripamento annuale del Nilo
fosse il pianto di Iside, disperata per il proprio marito ucciso.
Non furono
costruiti templi in onore di Hapi benché la sua immagine
apparisse frequentemente nei templi dedicati al culto di altre
divinità. Egli era spesso rappresentato mentre portava in
offerta un vassoio o un tavolo di abbondanti doni, raccolti dal
rigoglioso delta del Nilo, alla principale divinità del tempio.
Ogni mese di giugno gli Egiziani offrivano i loro doni ad Hapi.
Venerandolo essi speravano di assicurarsene il favore acciocché
linondazione del Nilo raggiungesse laltezza ideale
per fertilizzare la terra intorno alla metà del mese. Le loro
offerte comprendevano anche lintonazione di inni poetici e
di formule magiche.