traduzione a fronte Inglese-Italiano

Flags and police demands put IRA deal at risk.
Trimble: Unionist "risk the political wilderness" if they reject his plan

THE TIMES | Christopher Walker


23.5.2000
Sinn Féin said last night that the IRA might withdraw its pledge to put arms beyond use if Unionists continue to seek further concessions on policing and flags.
A Sinn Fein official also told a hastily summoned Belfast news conference that the new police force would be unacceptable to republicans if the old title remained in any form.
In a reference to Martin McGuinness and Bairbre de Brun, he said that no Sinn Fein minister would tolerate the Union Flag flying on a public building under his or her control. The two will return to the Education and Health ministries respectively if the suspension of Stormont is lifted. "The IRA initiative is at risk by the way the matter is being handled," the official added. The latest breakthrough was prompted after the IRA promised on May 6 to put its weapons beyond use and indicated later that it would open to international inspection three arms dumps in the Irish Republic.  The Sinn Fein warning came hours after David Trimble, the Ulster Unionist Party leader, launched his campaign to win support from his party's 860-member council on Saturday for a return to power-sharing with Sinn Fein.
Mr Trimble said: "Thanks to our negotiating team, only the Union Flag will be flown from government buildings and the proud name of the Royal Ulster Constabulary will be preserved in legislation." Mr Trimble's deputy, John Taylor has refused to pledge his support for his leader unless more concessions on the retention of the RUC name come from the British Government. It has said that the "well [of concessions] is dry". Mr Taylor is believed to control about 8 per cent of the council vote. Mr Trimble told Ulster Unionists that they would consign themselves to the political wilderness if they voted against his plan to return to Stormont. The result of Saturday's vote is regarded by political observers as too close to call. Senior members of the party have no doubt that, should the vote go against him, Mr Trimble will have to resign as party leader or face a renewed challenge from the hardliners. Showing a determination that belied rumours spread by his opponents that his heart is not in the struggle and that he is looking for an exit to the international diplomatic circuit, Mr Trimble appealed to the delegates to "put the IRA to the test" on disarmament. "Saying 'yes', going forward, is the way to make further progress, saying 'no', will consign Unionism to the wilderness and who knows for how many years, and who knows what would happen during in that period of time," he said.
Mr Trimble added that a "no" vote would not lead to a better alternative to what is being offered. "The way will be clear for a return to direct rule, only this time it will not be the same as before. It will be direct rule with a heavy green tinge pinned to it, with Dublin taking an even bigger say in our affairs, with Unionists left with no say at all."
Mr Trimble ignored tauntsby Ian Paisley, the Democratic Unionist Party leader, that he was acting as a spokesman for the IRA. "We can either decide to put the IRA to the test or we can take the seemingly easier route and let them off the hook, " he said.












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traduzione a fronte Italiano-Inglese

Richieste su bandiere e polizia mettono a rischio l'accordo con IRA.
Trimble: gli Unionisti "rischiano l'imbarbarimento politico" se rifiutano il suo piano.

THE TIMES | Christopher Walker | traduzione Franciscu Sedda


23.5.2000
Lo Sinn Féin ha dichiarato la scorsa notte che l'IRA potrebbe ritirare la promessa di mettere fuori uso le sue truppe se gli Unionisti continueranno a cercare di ottenere nuove concessioni in materia di polizia e bandiere. Un rappresentate ufficiale dello Sinn Féin ha anche dichiarato, in una conferenza convocata a Belfast, che la nuova forza di polizia sarà inaccettabile per i repubblicani se rimarrà  il vecchio nome, in qualsiasi forma venga posto. Riferendosi a Martin McGuinness e Barbre de Brun, ha fatto presente che nessun  ministro espresso dallo Sinn Féin accetterà che la bandiera britannica sventoli su di un palazzo pubblico sotto il loro controllo. I due ritorneranno ai ministeri dell'Educazione e della Sanità  se la sospensione di Stormont sarà rimossa. "L'iniziativa dell'IRA è a rischio a causa del modo in cui è stata trattata", ha aggiunto il rappresentante di SF.
Gli ultimi sviluppi si sono avuti dopo che l'IRA, il 6 Maggio, ha promesso di mettere fuori uso le sue armi e successivamente ha dichiarato che avrebbe aperto ad una ispezione internazionale tre dei suoi magazzini situati nella Repubblica irlandese.
L'avvertimento dello Sinn Féin è arrivato ore dopo che David Trimble, leader del Partito Unionista dell'Ulster, aveva lanciato la sua campagna per ottenere il supporto degli 860 membri del concilio del suo partito per poter riprendere con lo Sinn Féin la via di una politica di condivisione delle responsabilità nelle decisioni. Trimble ha dichiarato: "Grazie al nostro team di negoziazione, solo la bandiera britannica sventolerà sul palazzo del governo e il fiero nome della Royal Ulster Constabulary (la polizia nordirlandese) sarà mantenuto nella legislazione". Il deputato unionista John Taylor, ha rifiutato di promettere il suo sostegno al suo leader se non ci saranno ulteriori concessioni sul mantenimento del nome della RUC da parte del governo britannico. Ha dichiarato che la "sorgente [delle concessioni] è a secco" [il pozzo è all'asciutto]. Taylor pensa di controllare all'incirca l'8% dei voti del concilio. Trimble ha fatto presente agli Unionisti dell'Ulster che essi si consegnerebbero all'imbarbarimento politico se votassero contro il suo piano di ritorno a Stormont. Il risultato del voto di Sabato è visto dagli osservatori politici come una situazione vicinissima al disastro. I più alti membri del partito non dubitano del fatto che, nel caso il voto andasse contro di lui, Trimble dovrebbe dimettersi da leader del partito o far fronte a una rinnovata sfida da parte degli alti dirigenti.
Mostrando una determinazione che smentiva i rumori sparsi dai suoi oppositori secondo cui il suo cuore non è in conflitto e sta cercando una via d'uscita dal circuito diplomatico internazionale, Trimble ha chiesto ai delegati di "mettere l'IRA alla prova" del disarmo. "Dire 'si', andare avanti, è il modo per fare ulteriori progressi, dire 'no', consegnerebbe l'Unionismo all'imbarbarimento e chissà per quanti anni, e chissà   cosa potrebbe succedere in questo lasso di tempo", ha detto.
Trimble ha aggiunto che un "no" nella votazione non guiderebbe ad una migliore alternativa a quella che è stata offerta. "La strada sarebbe libera da ostacoli per un ritorno al governo diretto, solo che questa volta non sarebbe uguale alle precedenti. Sarebbe un governo diretto con una pesante tintura verde attaccata su di esso, con Dublino con sempre maggiore voce in capitolo nei nostri affari, e gli Unionisti lasciati senza voce alcuna." Trimble ha ignorato le provocazioni di Ian Paisley, leader del Partito Unionista Democratico, secondo cui egli si stava comportando come un portavoce dell'IRA. "Noi possiamo decidere sia di mettere l'IRA alla prova, sia prendere la via apparentemente più semplice e lasciarli sfuggire alla difficile situazione in cui si verrebbero a trovare", ha dichiarato.