|
afferma di voler ritrarre la vita così come è (VIII, 3) con personaggi comuni impegnati in attività consuete. Anche i suoi obiettivi polemici sono chiari e precisi: l'epos mitologico (Stazio) e la tragedia, lontani da lui per forma, linguaggio e contenuti.
è una poesia non lontana dall'esigenza di verità, a cui è rivolta la satira di Persio e Giovenale.
Hominem pagina nostra sapit (X 4, 10) cioè «La nostra pagina ha sapore di uomo»: vuole ritrarre la vita in tutti i suoi aspetti, senza alcuna finzione retorica.
l'intento NON è correggere il vizio (in questo è diverso dalla contemporanea satira), ma ritrarre la realtà. Manca infatti l'attacco ad personam, ma tutti i nomi sono fittizi. L'intento resta parcere personis, dicere de vitiis (X, 33), per cui è diverso anche da Lucilio.
segue Catullo, che aveva definito la propria poesia nugae, lusus, e Marziale fa altrettanto, anche se si poreoccupa di dire che la 'leggerezza' dell'epigramma è la vera serietà del poeta contemporaneo (mentre la poesia epica è ben più frivola dell'epigramma - IV, 49). Qualche volta il 'dialogo' con Catullo giunge alla ripresa parodica, come avviene nel caso del famoso Odi et amo (I, 32)
è spesso poeta d'occasione e punta molto sulla risposta immediata del pubblico e sul consenso dei lettori. Cerca il successo, anche perché ossessionato dall'avere un committente; perciò loderà Domiziano e si rammaricherà di non trovare un vero Mecenate (I, 107)
in quanto poeta d'occasione, pubblica di preferenza per la festa annuale dei Saturnali. Decise di raccogliere insieme i carmi destinarti ad occasioni private e particolari: nascono così gli Xenia (= Doni per gli ospiti ) e gli Apophoreta (= Doni da portar via ), che sono bigliettini poetici, consistenti in distici per accompagnare oggettini regalati agli amici