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Shelley (Field Place, Horsham, Sussex 1792 - Golfo di La Spezia 1822), poeta britannico, ritenuto uno dei maggiori esponenti del movimento romantico inglese. Studiò a Eton e quindi a Oxford, da dove venne espulso per aver scritto e fatto circolare un opuscoletto in difesa dell'ateismo (1811). In quello stesso anno sposò Harriet Westbrook e, dopo l'ennesimo conflitto con il padre, ruppe ogni rapporto con lui e si trasferì nel Lake District. Due anni dopo pubblicò Regina Mab, poemetto filosofico che recepisce il pensiero socialista di William Godwin. L'incontro con Godwin lo portò a conoscerne la figlia Mary, con la quale andò a vivere in Svizzera nel 1814 e che sposò nel 1816, dopo il suicidio di Harriet. Tornato in Inghilterra scrisse Alastor, ovvero lo spirito della solitudine (1816), allegoria in versi che anticipava le sue opere più importanti. Nell'estate dello stesso anno di nuovo in Svizzera, Shelley e Mary conobbero George Byron. Nel 1818 uscì "La rivolta dell'Islam", poemetto dai toni rivoluzionari, e poco dopo la coppia lasciò l'Inghilterra, dove Shelley non sarebbe tornato mai più. Nei quattro anni seguenti visse soprattutto in Italia, dove strinse amicizia con il poeta Leigh Hunt e frequentò Byron. Nel 1822, non ancora trentenne, morì annegato al largo di La Spezia. Molta critica considera Shelley uno dei maggiori poeti inglesi, soprattutto per le sue le brevi odi familiari, che comprendono A un'allodola (1820), Ode al vento d'Occidente (1819), La nuvola (1820).
Molto apprezzate sono anche le tre brevi liriche che dedicò all'amore e Adonais (1821), elegia in morte di John Keats. L'intenso lirismo di queste opere traspare anche in Prometeo liberato (1820), che tuttavia rimane l'opera di un poeta, più che di un drammaturgo.
Testi di Shelley: