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Il mito dell’esule, dell’uomo che cerca attraverso mari e terre diverse, sballottato dalla volontà divina è ricordato da Virgilio nell’Eneide: Enea è Ulisse, ma questa volta, non abbiamo dinanzi una figura titanica, bensì patetica. Enea ha perduto la patria e vorrebbe ricostruirne un’altra, ma si china alla decisione degli Dei e del fato, è mite e pacifico, ma deve soffocare i suoi sentimenti, è tormentato dai dubbi ma non sa decidere con scaltrezza. In Enea si concentrano pietas, labor, fatum parole chiave di un personaggio nuovo portatore di valori morali e religiosi.
Didone si uccide alla partenza di Enea in una illustrazione di un manoscritto francese del sec. XV |