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Articolo da "Corriere Alpi"
7 Aprile 2001
Schiavi di Hitler, Ok agli indennizzi
http://www.altoadige.kataweb.it/corrierealpi/arch_07/belluno/cronaca/bl203.htm
BELLUNO | |
sabato 7 aprile 2001, S. Giovanni Battista de La Salle | |
LA DECISIONE DEL
GOVERNO TEDESCO Schiavi di Hitler, ok agli indennizzi Chi è stato in campo di concentramento può presentare domanda Renato Bona BELLUNO. Uno scarno comunicato dell'Agenzia di emigrazione Aise conferma che la Repubblica Federale Tedesca ha approvato una legge che impegna il governo e le industrie tedesche a indennizzare le persone deportate o costrette ai lavori forzati durante il regime nazista. Possono presentare la richiesta le persone che sono state detenute in campo di concentramento o che hanno lavorato in condizioni di schiavitù, i genitori di figli deceduti nei campi di concentramento, le vittime di danni alla salute. II modulo per la presentazione delle domande è disponibile su un apposito sito Internet: (http://www.indennizzolavoratoriforzatinazismo.it/) e deve essere inviato entro l'11 agosto. La precisazione è importante perché pareva che la decisione di un giudice americano avesse rimesso in discussione la possibilità di dar corso ai risarcimenti. Gli interessati possono rivolgersi alle associazioni di categoria. In provincia di Belluno è attiva la sezione di Pieve di Cadore di Anei, Associazione nazionale ex internati, di cui è presidente Sisto Santin di Termine di Cadore; a Santo Stefano opera la sezione autonoma "Val Comelico" che, presieduta da Lino De Martin Modolado, si è recentemente riunita per la 32ª assemblea generale. E' possibile essere assistiti nella predisposizione delle domande che sono abbastanza complesse e alle quali è consigliato allegare copie di documenti, testimonianze e quant'altro possa supportare la richiesta convalidando lo status di "schiavo di Hitler". Intanto da Berlino giunge l'annuncio che oggi, anniversario della liberazione del campo di concentramento locale, a Ohduf (Germania orientale) viene inaugurata una mostra sul nazismo, realizzata dall'artista italiano Francesco Chiappa e incentrata sull'Olocausto e sulle vittime del nazismo. In un primo momento le autorità locali avevano deciso di non autorizzare la mostra per timore di rappresaglie da parte dell'estrema destra, ma lo stesso Chiappa, d'accordo con il consigliere comunale per la cultura e l'istruzione di una cittadina vicina di Eisenberg, ha dato l'annuncio che il blocco è stato revocato. La mostra si tiene in un castello, nei pressi del lager, il primo in Germania ad essere liberato dagli alleati. Analoga iniziativa viene realizzata sempre oggi a Carpi nella sala dei Nomi del Museo-Monumento al deportato di Palazzo Pio dove alle 11 viene inaugurata la mostra sul tema:"Lo sterminio nazista dei testimoni di Geova" che resterà aperta fino al 31 maggio (il giovedì e sabato nonché nei festivi dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19). A proposito della deportazione, il sito dell'Aned (Associazione nazionale deportati) di cui è presidente Gianfranco Maris, e che è curato dallo studio Venegoni, ha fatto registrare nello scorso mese di gennaio 212 mila 462 "overall hits" con 22 mila 382 "visits". Il server di Agorà - il provider che da oltre due anni ospita il sito - ha trasmesso nel periodo qualcosa come 5 miliardi di byte a utenti di 44 paesi del mondo. Tra di essi figurano i server di 104 facoltà universitarie italiane, oltre a decine di centri di ricerca e documentazione internazionali tra cui le Università di Berkeley, Harvard, Stanford, Hannover, Heidelberg, Lipsia, Tubinga. In quattro giorni la "Canzone delle ragazze di Birkenau", un documento d'epoca eccezionale, è stata ascoltata da 1.179 persone; 2.296 quelle che hanno fatto domanda di consultare gli elenchi degli ex deportati italiani dei principali lager. Il testo integrale del libro di testimonianze sul campo di Bolzano (dove furono rinchiusi anche numerosi bellunesi ricordati tra l'altro nel pregevole volume "Ribelli per la libertà" realizzato dal feltrino Gianni Baronato, che vi fu rinchiuso ragazzino) è stato letto o scaricato 616 volte mentre la versione cartacea del volume ha avuto una tiratura di mille copie; 8 mila 609 persone hanno letto il sito nella versione inglese, 712 in francese, 400 in tedesco. Chi volesse solerne di pi à può accedere al sito http://www.deportati.it/reports. Chi vuole invece contattare l'Aned può indirizzare una e-mail a: aned.itagora.it o scrivere all'indirizzo: via Bautta 12, 20121 Milano, o telefonare allo 02-76006449 (fax 76020637). |
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