CINISELLO BALSAMO - La fede, religiosa o politica, non è bastata a molti per sfuggire ad una morte atroce nei lager nazisti. AI contrario. Chi invece è tornato a casa, ancora uomo nonostante tutto, sa che se non si è trasformato in bestia rinchiusa in un recinto grazie proprio alla fede.
In una sala gremita da oltre 450 persone si è svolto lo scorso 28 marzo, presso il cinema Marconi, un incontro organizzato dai Testimoni di Geova per testimoniare la loro sorte nella Germania nazista. Anche per loro, che rifiutavano di alzare la mano nel saluto nazista e che si dichiaravano obiettori di coscienza, la follia di Hitler prevedeva la stessa sorte di altre fedi, di altri popoli: lo sterminio.
In tempi di revisionismo storico, di riletture degli avvenimenti che arrivano a negare l'esistenza dei campi di concentramento e di sterminio, il merito che va riconosciuto a questo incontro è quello di aver portato in primo piano la memoria di quegli avvenimenti, solo apparentemente così lontani.
Lontana può apparire quella crudeltà, quasi incredibile. Cosa potrà pensare un quindicenne delle prossime generazioni di fronte a immagini come quelle che sono state proiettate? Chi ascolterà quando gli ultimi sopravvissuti saranno stati portati via dallo scorrere del tempo? Confonderanno tra realtà e finzione cinematografica? Crederanno a quelle atrocità o saranno immunizzati dagli effetti speciali? Quello della memoria, del ricordo, è un fardello con il quale hanno fatto i conti per primi i sopravvissuti, rinchiusi nel loro dolore; un dolore che ha mostrato le piaghe solo di fronte all'incredulità altrui.
"In molti facevamo lo stesso sogno mentre eravamo internati - racconta primo Levi
- ovvero quello di essere liberati, di tornare a casa, raccontare con sollievo dell'orrore che ci circondava... e di non essere creduti". Non servono, a nostro parere, altre parole oltre quelle dello scrittore suicida per giustificare in questo caso l'importanza della memoria.
Il moderatore della serata, Renato Onesti, ha brevemente spiegato le ragioni dell'incontro, anche lui citando Primo Levi. Alessandro Biassoni, Vice Sindaco, ha quindi sottolineato la vicinanza dell'Amministrazione comunale a queste iniziative. Le parole del ministro del culto Guido Aiello hanno poi introdotto la proiezione delle immagini di "Saldi di fronte all'attacco nazista" , efficace testimonianza che include interviste a sopravvissuti e reduci
Davvero di grande efficacia l'intervento seguente, quello dell'Assessore Ezio Meroni, che ha tracciato un percorso storico dell'intolleranza, da quella nazista a quella più vicina a noi nel tempo, cime nel caso dell'ex Jugoslavia.
Ultimo intervento quello di Andrea Jarach, ebreo, ideatore e realizzatore dell'opera 'multimediale "Destinazione Auschwitz", oltre che produttore del documentario sulla Memoria. "Se tutte le altre Chiese
- ha affermato Jarach - avessero resistito come hanno fatto i Testimoni di Geova, probabilmente la storia sarebbe stata diversa".
G.P. Favalli
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