Articolo dal periodico
protestante
"Chiesa Informazione"
Gennaio 2001
Le VITTIME Dimenticate
LE VITTIME DIMENTICATE
Abiurare la propria fede ed avere salva la vita! Stiamo
forse parlando dei primi cristiani martiri nelle arene
romane? No, ci riferiamo alle migliaia di Testimoni di
Geova che durante il regime di Adolf Hitler furono
imprigionati ed uccisi nei famigerati campi di
concentramento.
Il motivo che li portò a essere aspramente perseguitati
dal nazismo era, secondo le parole di Hans Marsalek,
"il rifiuto di prestare giuramento di fedeltà a
Hitler e il rifiuto di prestare qualsiasi servizio
militare". Dato che ciò era un obbligo per tutti
coloro che si trovavano sotto l'egemonia tedesca, iniziò
una gigantesca caccia all'uomo per eliminare questi
pacifici obiettori al violento e militarista regime del
III° Reich.
I Testimoni di Geova si trovarono così a condividere la
tragica sorte di milioni di ebrei. Ma la loro posizione
era diversa per un particolare. Gli ebrei non avevano
alcuna possibilità di lasciare i lager se non attraverso
i camini dei forni crematori. Ai Testimoni, invece,
veniva offerta la possibilità di tornare liberi. Essi,
infatti, erano gli unici per i quali esisteva un modulo
di scarcerazione. In tale modulo si affermava che il
sottoscrivente si dissociava dalla religione dei
Testimoni di Geova. Bastava una semplice firma per
sfuggire a un destino orribile.
Eppure, la stragrande maggioranza di loro non firmò. Lo
scrittore ed ex-deportato Vincenzo Pappalettera ha
scritto: "Erano veri eroi perchè, a differenza di
tutti gli altri deportati, potevano interrompere la loro
prigionia, ma preferirono soffrire freddo, fame ed
epidemie che li portarono alla morte. Sono perciò
martiri da venerare".
Nei campi i Testimoni di Geova erano molto stimati dagli
altri detenuti a motivo della loro dignità, fidatezza,
modestia e benignità. Anche i loro aguzzini li
rispettavano e ammiravano. Il comandante di Auschwitz,
Rudolf Hoss, scrisse: "Erano individui tranquilli,
diligenti e socievoli, sia gli uomini sia le donne, e
sempre pronti ad aiutare il prossimo. Il loro fraterno
amore reciproco era commovente; si preoccupavano
l'uno dell'altro e si prestavano tutto l'aiuto possibile".
E nel narrare l'esecuzione di due di loro riferì: "Così
immaginai dovessero essere i primi cristiani martiri,
condotti nelle arene per essere dilaniati dalle belve".
Benchè centinaia di Testimoni furono giustiziati e ancor
di più morirono per i patimenti della prigionia, la
terribile macchina di sterminio dei lager non riuscì a
inghiottire le poche migliaia di credenti allora presenti
in Europa. Ma tale diabolico strumento di morte ha fatto
sì che il nome di questi martiri passasse alla storia,
come quello del primo martire cristiano Stefano. - Atti 6:8-7:60.
-
Ci sia permesso di
trarre un'utile lezione dal loro martirio, considerando
quali sono i nostri valori, quanto sono forti e quanto
saremmo disposti a sacrificare per essi.