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Sentenza di condanna a morte di Narciso Riet.
Narciso Riet era un testimone di Geova italiano. I nazisti lo identificarono come "coordinatore per l'italia" dell'attività degli studenti biblici. (I.B.V.)
Venne processato in Germania per le sue attività in «violazione delle leggi sulla sicurezza nazionale», riconosciuto colpevole per avere avuto una «posizione importante nell'Associazione Internazionale degli Studenti Biblici» e condannato a morte il 23 novembre 1944.
All'inizio del 1945, fu tra i 90 prigionieri trasportati a Gardelegen (distretto di Magdeburgo) per essere fucilati. Da quel momento non se ne ha più alcuna notizia.

Segue il testo della condanna a morte tradotto dall'originale.

Foto di Narciso Riet. Narciso Riet era un testimone di Geova italiano. I nazisti lo classificarono "coordinatore per l'italia" dell'attività degli studenti biblici. (I.B.V.) Venne processato in Germania per le sue attività in «violazione delle leggi sulla sicurezza nazionale», riconosciuto colpevole per avere avuto una «posizione importante nell'Associazione Internazionale degli Studenti Biblici» e condannato a morte il 23 novembre 1944 o all'inizio del 1945, fu tra i 90 prigionieri trasportati a Gardelegen (distretto di Magdeburgo) per essere fucilati. Da quel momento non se ne ha più alcuna notizia.
Foto di Narciso Riet 


SL 486/44
CJ 87/44

I N   N O M E  
 D E L   P O P O L O   T E D E S C O !

Nella causa penale contro:

Narciso Riet, rappresentante commerciale di Cernobbio (Como, Italia), nato il 30 Settembre 1908 a Mühlheim\Ruhr, cittadino italiano, attualmente in custodia preventiva per questa causa giudiziaria con l’accusa di,

                     violazione delle leggi sulla sicurezza nazionale

la Corte popolare di giustizia,  3°Senato,  in base all’udienza principale del 23 Novembre 1944,  alla quale hanno partecipato
   
                                                     i seguenti giudici:

Giudice consigliere, Duve, presidente,
Direttore del tribunale provinciale dott. Münstermann,
Generale maggiore d’armata, Tscharmann,
Comandante di brigata SA, Hauer,
Direttore governativo Offermann,


                                                   rappresentante del Reich
               sostituto procuratore Bischoff,
è pervenuta a unanime decisione:

        L’imputato si è reso colpevole di essere stato attivo ed influente funzionario dell’Associazione Internazionale degli Studenti biblici negli anni 1942 e 1943.
        Nei suoi confronti viene emessa condanna di morte e viene privato dei diritti civili.

M o t i v a z i o n i  

        L’imputato, un cittadino italiano, nato e cresciuto nella regione della Ruhr, si è unito all’Associazione Internazionale degli Studenti biblici nel 1931 e si è fatto battezzare secondo il loro rito. Dal 1934 è sposato con una cecoslovacca di 20 anni più grande che viveva a Kudowa. L’imputato svolgeva dal 1936 la professione di rappresentante commerciale per diverse ditte per lo più all’estero. I periodi di sua permanenza nel Reich vanno dalla fine del 1941 al febbraio 1942, poi dal 20.5.1942 fino al 23.12.1942 e infine dal 26.3.1943 fino alla sua fuga in Italia verso la fine di luglio o l’inizio d’agosto del 1943.

        Dalla sua adesione all’Associazione Internazionale degli Studenti biblici (I.B.V.) l’imputato ne è stato attivo sostenitore, mantenendo costanti rapporti con la società Watch Tower a Berna e facendo da tramite, come lui stesso ha ammesso, tra la sede principale della I.B.V. in Svizzera e i loro associati che agivano nel Reich, come pure tra quelli presenti nel Protettorato.

        Durante la sua permanenza dalla fine del 1941 all’inizio del 1942 l’imputato ha abitato a Breslau presso i coniugi Menzel. La signora Menzel fa parte della I.B.V.  L’imputato ha provveduto a fornirle scritti illegali.

        Inoltre, nello stesso periodo, l’imputato si è recato a Vienna da una donna di nome Kauer, anch’essa associata alla I.B.V., su iniziativa della sorella della Kauer e anche a quest’ultima egli ha portato del materiale scritto.

        A quel tempo egli aveva un rapporto di corrispondenza con un associata agli Studenti biblici di nazionalità cecoslovacca e di nome Teubel che aveva conosciuto a Kudowa, e a suo marito Müller mandò una rivista degli Studenti biblici in lingua slovena.

        Durante la sua permanenza nel Reich dal maggio al dicembre 1942 l’imputato ha abitato prevalentemente da sua sorella a Lintorf presso Düsseldorf.  In questo periodo si è recato due volte a Vienna a far visita alla Kauer, una volta rispettivamente a Leibniz da un funzionario della I.B.V. di nome Platays, a Berlino dal funzionario I.B.V. Fritsche, a Dresda dal funzionario Wetzel ed infine a Innsbruck dal funzionario Burgstaller.

                Queste visite servivano in parte per fornire scritti illegali e in parte per comunicare informazioni sulla situazione della I.B.V. nel Reich. Al funzionario Platays l’imputato ha fatto leggere anche delle lettere di addio che sarebbero state scritte da alcuni associati alla I.B.V. giustiziati.

        L’ultima volta che l’imputato tornò in Germania, il 26.3.1943, portò con sé una serie di scritti della I.B.V., tra cui le “profezie di Michea”, “conforto per i dispersi” e due lettere che proverrebbero da Ravensburg da parte di alcuni giustiziati. Egli voleva consegnare tali scritti al funzionario I.B.V. Engelhard che aveva conosciuto l‘estate del 1942, allo scopo di farne fare delle riproduzioni. Tuttavia, ciò fu impedito dall’improvviso arresto di Engelhard.

        L’imputato, a causa dell’arresto di Engelhard, ritenne opportuno fuggire.  Si recò dapprima a Berlino da Fritsche per avvertirlo.  Allo stesso tempo decise di assumersi personalmente l’incarico di riprodurre e distribuire il materiale degli scritti. Questa intenzione volle comunicarla a Fritsche per avvertirlo.  Da Berlino l’imputato si recò a Dresda da Wetzel.  Prese accordi con lui per lasciargli le matrici degli scritti e gli affidò l’incarico di farne delle riproduzioni.  A Dresda egli conobbe anche altri due funzionari degli Studenti biblici (I.B.V.).

        Quindi l’imputato si recò a Innsbruck dal funzionario I.B.V. Bürgstaller.  Con l’aiuto di membri locali degli Studenti biblici trovò un alloggio presso una donna di nome Gelmi. In questo appartamento egli preparò le matrici del materiale da riprodurre e le fece portare da  Bürgstaller a Dresda. L’imputato ricevette la visita di Wetzel e del funzionario Josse di Speyer, e fornì gli indirizzi di Bürgstaller, la Kauer e Platays come pure di  altri associati degli Studenti di Schwaz, Graz e della regione della Ruhr. Alcuni scritti riprodotti li diede alla signora Gelmi.

        Tra gli scritti che l’ imputato riportò su matrice ce ne è anche uno intitolato “lettere, notizie per i Testimoni di Geova e i loro compagni”. Nell‘introduzione di questo scritto si legge :

”In nessun altro paese della terra questo spirito di Satana è così evidente come nell’empia nazione nazista ...Questo spirito satanico di “esaltata ambizione” o anche definito “spirito prussiano nazista”, domina quasi completamente questo paese. Poiché come si spiegherebbero altrimenti le atrocità e le violenze terribilmente orrende, uniche nella storia del popolo di Dio, compiute da sadici nazisti  contro i Testimoni di Geova e molti altri milioni di uomini?”.

Nella conclusione l’ imputato aggiunse 

“che ormai il tempo in cui i nemici avrebbero subito la distruzione era imminente” .

        Con l’ aiuto di un associato degli Studenti biblici (I.B.V.) di nome Tammerl, l’imputato  oltrepassò il Brennero e, come in seguito scrisse in una lettera segreta, trascorse 5 mesi di intenso lavoro per la teocrazia in Italia. Dalla stessa lettera risulta che l’organizzazione dell’ ”opera” a Berna gli aveva dato l’incarico di servire da coordinatore per l’ Italia.

        Secondo tale fattispecie, sostenuta dalla confessione dell’ imputato, egli è colpevole di violazione delle norme di sicurezza nazionale (par. 51 del K.S.S.V.O.).

        L’I.B.V., i cui associati sono anche chiamati Testimoni di Geova, è una setta religiosa nata in America, che ha preso piede anche in Germania dopo la prima guerra mondiale. La loro dottrina è un miscuglio di idee politico-religiose. Per loro la legge di Dio è la legge suprema che, come credono di aver capito da un’interpretazione spesso confusa della Bibbia, è al di sopra di tutto, comprese le leggi dello Stato nel caso queste a loro avviso non fossero in armonia con i comandamenti di Dio. Questo è particolarmente evidente nel loro atteggiamento nei confronti delle leggi dello Stato nazionalsocialista, che attaccano con particolare astiosità attraverso i loro scritti illegali. La dottrina degli Studenti biblici assume però in tempo di guerra un particolare rilievo politico a motivo della loro posizione antimilitaristica. Ispirandosi al comandamento che dice di “non uccidere“, rifiutano qualsiasi forma di partecipazione alla guerra come la chiamata al servizio militare o al lavoro in industrie di armamenti e perfino alla protezione antiaerea. Questa posizione viene espressa ampiamente nei loro scritti illegali, che, per altro, oltre al contenuto religioso che non interessa questo caso, contengono dirette forme di sobillazione contro tutte le istituzioni alla direzione dello Stato nazionalsocialista. Gli Studenti biblici inoltre fanno propaganda della loro posizione antimilitaristica in modo molto efficace psicologicamente, in quanto insieme alle loro riviste illegali diffondono anche copie delle lettere di addio di studenti biblici giustiziati per rifiuto al servizio militare.
        
        Tutto ciò era a conoscenza dell’imputato, come anche si può affermare che non ci sono dubbi sulla sua posizione importante nell’I.B.V. Come accecato, sostenne pienamente l’attività clandestina degli Studenti biblici nonostante tutti i divieti dello Stato. L’introduzione del sopraccitato scritto intitolato “lettere“, copiato dall’imputato, e il suo commento conclusivo fanno chiaramente comprendere che la convinzione religiosa dell’imputato assumeva una forma di odio politico. Non si può applicare quindi nessun attenuante.
        
        In qualità di cittadino italiano, l’imputato ha leso gravemente il proprio dovere di fedeltà nei confronti della sua patria, ma anche nei confronti del nostro Reich, essendo questo il paese in cui è nato, cresciuto e dove ha vissuto per alcuni anni, e al quale ha voltato infedelmente le spalle combattendo la difficile battaglia del suo destino. Per queste  ragioni, in base all’art. 32 StGb. è stato privato dei diritti civili.

        All’ imputato, essendo stato riconosciuto colpevole, vengono addebitate le spese processuali.

   
             Duve                                    Dr. Münstermann.

                                   Redatto:             
                                   Berlino, 29 novembre 1944

Ispettore governativo
impiegato per il rilascio dei documenti d ‘ ufficio

Al Sostituto procuratore del Reich
presso la Corte popolare di giustizia
con 21 copie e gli atti.                                                        Dicembre 1944.


Cortesia del: Archivio Centro Documentazione Bibelforscher.

La redazione Triangolo Viola dispone di alcune fotocopie della condanna in lingua originale fornibili a richiesta.

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