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Lettera
alla redazione de La Stampa
sul Giorno della Memoria
Un collaboratore ci ha inviato
questa sua lettera personale inviata al giornale La Stampa. La pubblichiamo
volentieri:
Racconigi 28 gennaio 2001
Spett.le
Redazione
De La
Stampa
Via XX Settembre, 39
12100 CUNEO (CN)
Rubrica Lettere al Giornale
Spett.le Redazione,
Il 27 gennaio è stata ricordata la tragedia dell’Olocausto. : ”Giorno della Memoria” così è stato chiamato proprio per non dimenticare la tragedia di un popolo, gli Ebrei. Sei milioni di Ebrei trucidati in nome di un’ideologia. Giornali, radio, televisione tutti ne parlano. Giusto, lodevole iniziativa, ricordare affinché non abbia a ripetersi una tragedia simile. Nell’impeto di commemorare questi non è che siamo caduti, seppur involontariamente, in un errore grossolano; quello di fare di questo giorno solo una ‘Mezza giornata della Memoria’? perché solo mezza giornata? Perché pur nel rispetto dovuto ai sei milioni di Ebrei (furono loro a pagare il prezzo più alto) non dovremmo dimenticarci che le vittime dell’Olocausto furono 12 milioni.
Ma chi furono gli altri sei milioni di vittime? Leggo da un opuscolo dell’A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti) che tra le ‘Categorie da Sterminare’ contrassegnate da un triangolo colorato di riconoscimento oltre agli Ebrei c’erano Politici (triangolo rosso), Delinquenti comuni (triangolo verde), Asociali (triangolo nero), Omosessuali (triangolo rosa), Zingari (triangolo brunito), Apolidi (triangolo azzurro), Testimoni di Geova (triangolo viola).
Tutti questi non hanno sofferto e pagato con la loro vita, seppur per ideali diversi, allo stesso modo dentro quei campi? Ora non ricordarli non significa lasciarli ancora chiusi dentro quei luoghi di sterminio? Non stiamo infliggendo a loro una seconda condanna a morte dentro quei Lager?
Non ripetiamo lo stesso errore sotto forme nuove, diverse
dimenticandoli, cancellando il loro ricordo dalla mente nostra e dei ragazzi
perché possano veramente fare in modo che orrori come questo non accadano più,
non abbiano a ricordarsi un domani di questo giorno come della “Mezza giornata
della Memoria. Non commettiamo questo barbaro delitto di fare morire per una
seconda volta queste vittime dell’uomo.
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