SERVIGLIANO — “Se tutte le confessioni religiose d'Europa avessero agito come i Testimoni di Geova, che denunciarono fin dall'inizio le atrocità perpetrate dai nazisti facendo opposizione, forse il corso della storia sarebbe stato diverso e la triste pagina relativa alla 'Shoah' scritta in altra maniera”. Un pensiero ribadito più volte dalla congregazione del medio Tenna dei Testimoni di Geova, riunitasi l'altra sera a Servigliano per discutere il tema inerente l'olocausto, in occasione del 'giorno della memoria'. Un centinaio i presenti. Hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Renzo Speranza e l'assessore provinciale Carlo Verducci. “Ricordare significa far conoscere alle ultime generazioni un capitolo sanguinoso della seconda guerra mondiale — ha detto lo stesso Speranza —. Servigliano in quel periodo fu sede di un campo di prigionia (soldati alleati) e di internamento di decine di ebrei, alcuni dei quali furono deportati ad Auschwitz. La generosità delle famiglie, che ospitarono soldati in fuga e italiani di origine ebraica a rischio, segnò un momento commovente di quegli anni”. 

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