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Citazioni dal libro di Joël Kotek e Pierre Rigoulot
"Il secolo dei campi - detenzione, 
concentramento e sterminio. : 1900-2000"
Le scie, Mondadori, Milano, 2001

Pagine: 227,229,243,289,290,295,305,565.
 
Il 16 marzo 1935 la Reichswehr si trasforma in Wehrmacht: obiettori di coscienza e testimoni di Geova sono presi di mira dalle forze repressive, finendo per ingrossare le file dei deportati … Il 20 giugno 1937 i testimoni di Geova distribuiscono in tutto il Reich la loro famosa Lettera aperta al popolo tedesco che crede nella Bibbia e ama Cristo. La risposta delle autorità non si fa attendere: la Gestapo attua subito retate di massa tra i testimoni di Geova, comunità già duramente messa alla prova … Nell’agosto del 1937 una circolare ordina l’internamento immediato nei campi di qualsiasi testimone di Geova, per di più obiettore di coscienza, assolto dai tribunali o giunto al termine della pena … Come sottolinea Rundiger Lautmann, al pari dei prigionieri politici e dei testimoni di Geova, gli omosessuali sono inviati nei campi per esservi rieducati … In qualche occasione il Terzo Reich sa mostrarsi generoso verso le sue creature. Nel settembre del 1938, e poi di nuovo in occasione della Pasqua del 1939, il regime propone uno scambio ai testimoni di Geova: la libertà in cambio dell’abiura. Il risultato è deludente per le autorità: la stragrande maggioranza delle pecorelle smarrite si rifiuta di cooperare. Mal gliene incoglie perché, se la patria ha un debole per i suoi rampolli, diventa spietata quando questi rifiutano la sua mano tesa e s’intestardiscono nel loro errore. Il 6 settembre 1939, dopo il rifiuto ad arruolarsi nelle file dell’esercito, sono inviati tutti al campo di concentramento, dove si nega loro per principio l’accesso all’infermeria. Tranne qualche rara eccezione, i testimoni di Geova, resistendo alle lusinghe, resteranno sulle loro posizioni fino alla liberazione dei campi. Non tutti i deportati dimostreranno il rigore morale dei testimoni di Geova, anzi … Per allestire i campi di Gusen e Mauthausen e per lavorare nelle cave attigue si ricorre alla manodopera dei paria, sfruttabile senza limiti: zingari, testimoni di Geova … Per i servizi personali le SS preferiscono invece ricorrere ai testimoni di Geova … È altresì certo che la fede – sia in una dottrina escatologica sia in un credo politico – ha aiutato non poco a resistere alla disperazione … Ad Auschwitz il gruppo dei testimoni di Geova finisce per guadagnarsi il rispetto grazie alla sua unità e rettitudine morale. Le 122 donne del gruppo furono tutte impiegate come domestiche nelle famiglie SS e munite di lasciapassare con fotografia … Si dice che fossero sicure: non rubavano e con loro non si correvano rischi di fughe."
 

Citazioni dal libro di Klaus Fischer
"Nascita e decadenza del terzo Reich"
I volti della storia, Newton e Compton Editori , Roma,2001

"Agli internati veniva inflitto ogni genere di indegnità concepibile,soprattutto nel caso si trattasse di ebrei, omosessuali e Testimoni di Geova." [Citazione pagina: 338]

 

Citazioni dal libro di Claudia Koonze
"MOTHERS IN THE FATHERLAND"
Londra, 1987 

Claudia Koonze dopo aver studiato il ruolo della donna e della famiglia nella società nazista, riportò nel suo libro alcune interessanti osservazioni:

"La stragrande maggioranza dei tedeschi che non nutrivano simpatie per il nazismo trovò il modo di convivere con un regime che disprezzavano... All'altro estremo dello spettro statistico e ideologico, c'erano i 20.000 testimoni di Geova che, praticamente, senza eccezioni, rifiutarono inequivocabilmente di rendere qualsiasi tipo di ubbidienza allo stato nazista... Il gruppo più compatto di renitenti era sorretto dalla fede religiosa. 
Dall' inizio*
i testimoni di Geova non collaborarono con nessun elemento dello stato nazista. Anche dopo che nel 1933 la Gestapo ebbe chiuso la loro sede nazionale e, nel 1935, ebbe messo la setta al bando, essi si rifiutarono anche di dire 'Heil Hitler'. Fra il 1933 e il 1945 circa metà (per lo più uomini) di tutti i testimoni di Geova furono mandati nei campi di concentramento, un migliaio vennero giustiziati e un altro migliaio persero la vita" 
[Citazione pagine  312-313.]

* (il grassetto è nostro)

 


Citazioni dal libro di Wolfgang Sofsky
"L'ordine del terrore. Il campo di concentramento"
Roma- Bari, 1995 

Durante gli studi sui campi di concentramento nazisti, il sociologo Sofsky, osservò, quanto è stata potente la forte fede dei prigionieri per la sopravvivenza e la resistenza alle atroci crudeltà a cui erano sottoposti.

"Così, nei campi di concentramento il possesso di ferme convinzioni religiose non solo rafforzava la volontà di sopravvivenza, ma aiutava a preservare la persona morale e a spostare l'orizzonte dell'esistenza al di là dell'immediato presente. Non pochi prigionieri dovevano la loro resistenza proprio alla saldezza della loro fede o al senso di comunanza che si stabiliva fra correligionari: non solo i testimoni di Geova o i preti isolati a Dachau, ma anche alcuni gruppi di ebrei e di cristiani polacchi, francesi oppure olandesi, riuscirono a costruire un  efficace baluardo di solidarietà e di opposizione contro i processi dissociativi indotti dal terrore.... Benché pochi di numero, le SS attribuivano a questi detenuti [testimoni di Geova] un'influenza maggiore di quella che in realtà avevano. Per molti essi vennero perseguitati assai duramente a causa del loro coerente atteggiamento di resistenza passiva: per rompere la loro solidarietà si decise di sparpagliarli in blocchi diversi, ma poi si dovette fare marcia indietro quanto ci si accorse del pericolo rappresentato dal loro attivismo 'missionario' all'interno delle camerate" (pp.138, 181) 


Citazioni dal romanzo di guerra di Sven Hassel
"Commando Himmler"
Titolo originale "Kommando Reichfuhrer Himmler"
Rizzoli Editore- Milano, 1971, 1982 

Sven Hassel, pseudonimo di Willy Arberg, nacque il 19 aprile 1917 in Danimarca. Richiamato alle armi nell'esercito tedesco, dopo pochi mesi disertò. Arrestato dalla Gestapo, subì la condanna a 15 anni di carcere. Scampato agli orrori dei campi di concentramento nazisti, fu trasferito in una compagnia di disciplina e avviato al fronte dove combatté fino alla disfatta della Wehrmacht.

"L'obiettore di coscienza viene spinto verso il sottufficiale, gli viene buttato addosso il pacco di indumenti logori, ma questi raccoglie soltanto il camiciotto verde. L'uniforme grigioverde, il cappotto, il berretto, l'elmetto, il cinturone, le cartucciere, la carabina, la pala di fanteria, la maschera antigas e il resto, tutto è lasciato per terra, e l'uomo col solo camiciotto sotto il braccio si avvia verso la scala" (p.41) 
"Sergente, sono cristiano. È proibito indossare l'uniforme e toccare armi che possono portare la morte. Tu non devi uccidere, è scritto" (p.42)
"Matho stacca un cinturone appeso alla parete e caccia sotto il naso dell'obbiettore di coscienza la grossa cerniera di metallo: "Guarda bene, leggi quel che c'è scritto 'Dio è con noi'. Noi, siamo il santo esercito tedesco, perché noi non leggiamo la tua Bibbia ebraica." " (p.43)
"Ventiquattr'ore dopo il Testimone di Geova muore...Nessun seguito o noia giudiziaria. Il Testimone di Geova viene presto dimenticato. La moglie non riceve alcuna risposta alle sue reiterate richieste di notizie, correndo sempre più disperatamente da un ufficio all'altro. Le si sorride con interesse passivo, ma nessuno ne sa nulla. Il marito era sparito dalla circolazione senza lasciare traccia; era già fra i <<dimenticati>> dell'esercito, d'altronde." (p.44) Op. Citata

 
 
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