DITTATURA COSTITUZIONALE

L' FBI scheda tutti i pacifisti Usa come "terroristi"

 

L'Fbi sta raccogliendo massicci quantitativi di informazioni sui partecipanti alle dimostrazioni contro la guerra in Iraq passando poi i dati ai reparti che indagano sul terrorismo. L'archivio comprende anche lo studio delle tattiche, delle attività di addestramento e della struttura organizzativa dei partecipanti alle manifestazioni per la pace. La rivelazione ha fatto scattare la protesta immediata dei movimenti per i diritti civili che vedono in queste iniziative il pericolo di un ritorno alle pagine buie degli anni '60 e '70 quando l'allora capo dell'Fbi J.Edgar Hoover faceva spiare dai suoi agenti, spesso infiltrati, proteste politiche di ogni tipo: dalla guerra del Vietnam alle marce contro la discriminazione razziale guidate dal reverendo Martin Luther King.

 

Dopo l’11 settembre e la guerra in Iraq, un memorandum distribuito alcuni giorni fa dall'Fbi alle polizie locali, chiedendone la collaborazione nella sorveglianza e nel reperimento di informazioni sui partecipanti alle manifestazioni contro la guerra in Iraq, sembra avere reso invisibile la separazione finora esistente tra attività pacifiste e sospette attività terroriste. Nel memorandum si chiede aiuto nell'identificare gli anarchici e «gli elementi estremisti» che partecipano alle proteste e nel denunciare qualsiasi attività criminale ai reparti anti-terrorismo dell'Fbi.

«L'Fbi ha pericolosamente preso di mira cittadini americani impegnati nell'esercizio del loro diritto al dissenso e alla protesta - afferma Anthony Romero ( nella foto), direttore esecutivo dell'American Civil Libertied Union, la maggiore organizzazione per la difesa dei diritti civili - La linea divisoria tra terrorismo e legittima disobbedienza civile viene cancellata e sono molto preoccupato per un possibile ritorno ai giorni neri di Hoover». L'agenzia federale respinge l'accusa. «Sappiamo che tra i partecipanti a queste manifestazioni vi sono individui capaci di violenza - ha spiegato un funzionario dell'Fbi – Sappiamo inoltre che questi vasti assembramenti possono costituire un bersaglio invitante per i gruppi terroristi. A questo punto sarebbe criminale non adottare le necessarie contromisure».

Il memorandum dell'Fbi alle polizie locali sottolinea l'uso da parte dei dimostranti contro la guerra di «campi di addestramento per provare le tattiche e le contro-strategie nei confronti delle forze dell'ordine». Viene messo in evidenza anche l'ampio uso fatto dai dimostranti di Internet «per reclutare, raccogliere fondi e coordinare le attività prima delle dimostrazioni». Attivisti per i diritti civili hanno accusato le polizie locali e gli agenti federali di diverse città americane (come Denver e Fresno) di avere svolto attività di spionaggio delle dimostrazioni anti-guerra in Iraq e di avere tentato anche di infiltrarsi nella manifestazioni. La polizia di New York avrebbeinterrogato in modo insistente i partecipanti ad una dimostrazione sulle loro affiliazioni politiche.

Il quotidiano New York Times, che si occupa nell'edizione domenicale della vicenda, sottolinea che il memorandum dell'Fbi offre la prima conferma di una operazione «coordinata e su tutto il territorio nazionale da parte dell'Fbi, per raccogliere intelligence sulle dimostrazioni».


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