DITTATURA COSTITUZIONALE

La tortura per l'amministrazione Bush

 

La tortura per l'amministrazione Bush: una prassi comune per «terrorizzare i terroristi»
Daniele Zaccaria

 

Jack Wheeler, ex consigliere di Ronald Reagan e fondatore della "Freedom Research Fondation", un'associazione che negli anni 80 servì da copertura alla Cia per il recrutamento di mercenari anticomunisti, lo spiega con parole semplici in un articolo pubblicato lo scorso 20 marzo dal Washington Times. Documento sconcertante, che abbiamo ripreso dal sito investigativo francese www. reseauvoltaire. net all'interno di un ampio dossier consacrato alla dottrina della tortura predicata dal Pentagono.

Nel 1995 la polizia delle Filippine catturò Khalid Shaikh Mohammed, un agente di al-Qaeda che aveva intenzione di dirottare degli aerei di linea: «Per interrogarlo impiegarono metodi antiquati, come nei film, spegnendogli sigarette sui testicoli o spezzandogli le costole. Ci sono volute settimane prima che crollasse». Secondo Wheeler che riassume in poche righe il pensiero dell'amministrazione sull'argomento, il problema non è di natura etica. Le efferatezze subite da Mohammed «hanno permesso di salvare delle vite». L'unico criterio è l'efficacia, la quale si misura in termini cronometrici. «Come torturare in modo che ci vogliano ore e non settimane prima della confessione». I sedicenti "sieri della verità" non garantirebbero risultati affidabili: «Queste sostanze turbano notevolmente la memoria: l'interrogato parla ma non è in grado di pensare in modo appropriato».

L'ideale è dunque riuscire ad annichilire la volontà senza intaccare il sistema nervoso. Weelher fornisce la soluzione: si tratta di associare un raffinato scanner celebrale ad un'iniezione di una sostanza paralizzante paralizzante chiamata "succinile coline colide"(Scc), impiegata come anestetizzante veterinario e in grado di bloccare il sistema neuro-muscolare. Il metodo è laborioso, ma secondo i falchi è anche infallibile. I dettagli sono addirittura terrificanti: «Dopo l'iniezione di Scc il prigioniero è paralizzato e non può respirare. A quel punto gli viene applicato un respiratore per trattare le apnee del sonno. Un apparecchio che permette di dosare l'erogazione di ossigeno. Seguendo le indicazioni dello scanner si comincia con domande basiche, del tipo "Sei mussulmano? ". Se mente, il respiratore viene spento. Esistono poche esperienze terribili come il senso di soffocamento. Dopo un periodo di apnea sufficiente a terrorizzarlo, il respiratore viene riacceso e il procedimento ripetuto altre volte. Nello spazio di una o due ore il prigioniero canterà come un uccellino».

Putroppo non è finita qui, il trattamento prevede un corollario: «Una volta ottenute le informazioni- continua Wheeler- il nostro uomo verrà informato che sarà ucciso, il suo cadavere spalmato di grasso di porco e manipolato da diverse femmine in modo che non possa andare in paradiso». Lo scopo di tanto accanimento? Elementare: «Per vincere questa guerra bisogna terrorizzare i terroristi, devono sapere a cosa vanno incontro».

Un racconto che fa venire i brividi. Ma che per Washington è prassi quotidiana, giustificata e rivendicata con inossidabile determinazione. Il rapporto tra l'amministrazione Bush e la tortura, dopo l'11 settembre si è del tutto fluidificato. Nell'assoluta indifferenza delle critiche provenienti da ogni parte del pianeta. Negli Stati Uniti, in un anno e mezzo sono state arrestate migliaia di persone, imprigionate al di fuori di qualsiasi legalità. Tutti musulmani ovviamente, per i quali il Dipartimento di giustizia ha in serbo una sorpresa: la costruzione di 600 campi d'internamento destinati al "nemico interno".

http://www.liberazione.it/giornale/030507/archdef.asp