Un po' di storia della molluschicoltura
Si ha notizia dei primi allevamenti
su pali di molluschi bivalvi (mitili ed ostriche) già dall’epoca
romana.
Nel Veneto le popolazioni locali ed
in particolare gli Altinanti raccoglievano le specie presenti (longoni,
vongole veraci, cappe tonde) e stoccavano le ostriche piatte, provenienti
dal golfo di Trieste, nel porto di Altino.
Nella
laguna veneta i primi tentativi di molluschicoltura (allevamento
di mitili) risalgono agli anni 30, da quell’epoca l’attività ebbe
un tale impulso da trasformare pescatori dediti alla libera raccolta
di molluschi in allevatori.
Le fasi di questa semi-coltura possono
così riassumersi:
a) innesto del seme (piccoli
mitili), proveniente in genere dai “murazzi” del litorale, su reste
di canapa;
b) posizionamento delle reste
negli specchi acquei lagunari a formare i “pergolati”;
c) lavorazione dei mitili durante
le varie fasi di crescita, per consentire il ricambio dei canapi
e la separazione con reinnesto dei molluschi in rapporto alla taglia.
Le ostriche, che non sono oggetto
d’allevamento come in altri paesi, vengono di norma raccolte e stoccate
in bacini salubri.