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La tecnologia attuale e le norme sanitarie

Attualmente l’evoluzione tecnologica e l’impiego di materiali moderni (acciaio e plastica) hanno consentito la razionalizzazione della molluschicoltura, riducendo tempi e costi di lavorazione.

Tale attività allevativa è estremamente interessante e produttiva, in quanto utilizza “novellame” ampiamente disponibile in natura e trasforma in materiale edule il particellato organico in sospensione presente nell’acqua.

A seguito dell’epidemia di colera del 1973, la molluschicoltura è stata fortemente penalizzata creando allarme nei consumatori; la norma varata successivamente istituì i primi centri di raccolta dei molluschi eduli lamellibranchi per permettere all’Autorità Sanitaria la vigilanza su tali prodotti ed in paricolare sulla loro provenienza.

Nel 1977 la legge n° 192 “Norme igienico-sanitarie per la produzione commercio e vendita dei molluschi eduli lamellibranchi”; e succ. DD:MM:, riordinarono la materia, regolamentando in modo completo l’attività del settore e fornendo ulteriori garanzie al consumatore.

Le condizioni fondamentali, previste dalla legge n° 192/77 per consentire l’immissione al consumo alimentare dei molluschi, sono:

-  la classificazione delle acque di banchi e giacimenti naturali di molluschi eduli lamellibranchi e quelle utilizzate per la molluschicoltura, suddivise a seconda delle condizioni microbiologiche, biologiche, chimiche e fisiche in APPROVATE , CONDIZIONATE, PRECLUSE;

-  la classificazione dei molluschi eduli lamellibranchi in depurabili e non depurabili.