SCENDENDO IL VANDRA

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  Un pomeriggio assolato del caldo mese di agosto 2001 un improvvisato gruppo: Luca, Pietro, Maria, Alfredo, Carlo, Pasquale, Giuseppe e Ferdinando, decidono di fare una passeggiata lungo la Vandra, partendo dalla Chiana Longa per poi scendere il fiume fino a Fonte Fredda.  

Il luogo si può raggiungere con l'auto, da Villa San Michele, passando per Capaball, il paese vecchio, ed imboccando una strada interpoderale. D'altronde è sconsigliabile avventurarsi con la macchina, la strada interpoderale è veramente in cattive condizioni sia per il fondo 

totalmente sconnesso che per la vegetazione di spine e rovi, che ormai la ostruiscono completamente. Una bella passeggiata, partendo dal Viall è certamente il modo migliore per giungere al fiume.

Tuttavia, il gruppo non ha avuto questa felice idea, e ha preferito prendere l'auto. Epilogo: all’altezza della Creta tocchiamo con la marmitta per la prima volta, dopo diverse altre volte e incontri ravvicinati con spine e rovi, l’ultimo colpo lo riceve all’altezza della Iirotta .  

Dal Muschiatura la posta la vegetazione ostruisce a tal punto la strada con vimini e rovi di ogni genere, che sembra che il bosco allarghi le proprie fauci per inghiottirla. Proseguendo , si incontra la zona dell’acqua San Antonio. Il corpo forestale ha recintato l'intera zona creando, inoltre, una spaziosa area da pic-nic, molto ambita il lunedì di pasquetta e a ferragosto.   

Arrivati al Vandra, per trovare un cutino degno di questo nome, occorre percorrere tutto il tratto del fiume sino ad arrivare alla terra Bianca. Il cutino si chiama per l'appunto Cutin La Terra Ghianca. Completamente incustodito,  è circondato dalla vegetazione, giunchi e rovi coprono le vie di accesso da entrambi i lati.  

Cutin La Terra Ghianca

Il tratto successivo è un susseguirsi di dolci cascatine, di rocce ricoperte di verde, di grotte, di cutini, piccoli e grandi. 

Il ruscello scorre lentamente nel sottobosco, si muove tranquillo tra alberi e sassi cercando  una via di fuga verso il mare, cercando di districarsi tra i vari ostacoli che incontra lungo il suo tragitto. Il fiume sembra si diverti nel ricercare il passaggio più ardito, sembra partecipi ad un gioco di colori, suoni e figure, disegnando quadretti meravigliosi che solo la natura riesce a partorire. 

 

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