VIAGGIO TRA LE FONTI 

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E’ nostro desiderio guidarvi in una visita nel paese mostrandovi tutte le fontane, vecchie e nuove, abbandonate o ancora utilizzate, per svelarvi l’enorme bellezza che si cela dietro di esse. 

Prima di accingerci in questo viaggio, tuttavia, è doveroso comprendere il ruolo vitale che svolgevano le fonti, occorre sapere alcune informazioni a riguardo.

Nel paese antico non esisteva alcuna rete idrica, non c’erano tubazioni che passavano in ogni casa come oggi fornendo tutta l’acqua di cui si ha bisogno. L’acqua per bere, per cucinare , per fare il bucato e per abbeverare gli animali erano le fonti che la fornivano. 

La fonte di Castra

Inutile dunque sottolineare ulteriormente l’importanza che esse rivestivano nell’intera vita del paesello e della sua popolazione.
 

La fonte di Pasquale

In tal modo le fonti divenivano anche il luogo di incontri e scambi di informazioni, soprattutto fra le donne, che vi si recavano per lavare i panni ogni mattina, ma anche fra gli uomini che vi conducevano almeno due volte al giorno gli animali per abbeverarli. Non era una situazione fuori dal comune vedere gente arrivare alla discussione per il troppo l’affollamento.

Ogni rione aveva la sua fontana che curava in modo alquanto geloso, custodendola nel migliore dei modi e cercando di renderla il più efficiente possibile.

 Anche il percorso dalle varie abitazioni alla fonte era tenuto pulito ed agibile, soprattutto durante l’inverno, quando la neve arrivava oltre il metro di altezza dal suolo, ed era necessario mantenere sempre praticabili alcuni vialetti. La pulizia e la  manutenzione di ognuna rispecchiava la mentalità delle persone che vi abitavano. Tutte le fontane, dunque,  portavano, e portano tutt’ora, il nome del rione che asservivano.

La fonte di Ciolle

La caratteristica comune è che sono state costruite tutte allo stesso modo:

da uno a tre getti di acqua, una enorme vasca per abbeverare gli animali ed una vasca preparata da lavatoio. Il materiale utilizzato maggiormente nella costruzione erano blocchi di pietra locale lavorata a scalpello, la quale con l’eccessivo uso quotidiano, col passare degli anni perdevano la loro lavorazione iniziale e si levigavano completamente.

 

La fonte di Pietro

La fonte di Trebbande

L’acqua utilizzata dalle varie fonti era prelevata dalla sorgente più vicina (es. Capo dell’acqua, Fonte Di Ciolle, Pozzacchio, lago, trebbande) . Allo stato attuale sono tutte in funzione a parte la fonte Di Luigi e la fonte Di Ciolle. Sarebbe auspicabile un ripristino di queste fontane, anche a ricordo di tradizioni e consuetudini perse nel tempo.

Tutte le famiglie disponevano della cosiddetta Conca, recipiente per prelevare e conservare in casa l’acqua per bere attinta con il Maniero.  

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