LA SINTASSI 



Per quanto riguarda la sintassi, cioè il modo di organizzare le parole in frasi, meno queste sono lunghe e complesse, meno problemi incontra chi legge il testo. Però anche le frasi brevi, alcune volte, possono essere oscure o difficili da capire. Questo succede se chi scrive condensa in poche parole molte idee o informazioni senza spiegarle. Pertanto un testo è tanto più facile da leggere e da capire quanto più le sue frasi sono brevi, ma anche semplici e lineari.


1. Scrivere frasi brevi
Un testo è chiaro se le sue frasi sono brevi, cioè non superano le 20-25 parole.


2. Scrivere frasi semplici e lineari
Sono semplici e lineari le frasi uniproposizionali, costituite cioè da una sola proposizione con un soggetto, verbo e qualche complemento. Anche se non è sempre possibile scrivere frasi uniproposizionali, occorre contenere al massimo la loro lunghezza e complessità. Inoltre bisogna preferire le frasi di forma coordinata a quelle di forma subordinata.


3. Scrivere frasi con verbi di forma attiva
Le frasi che contengono verbi di forma attiva sono più semplici e comprensibili. Infatti la forma attiva è più diretta e più chiara della forma passiva o impersonale perché costringe chi scrive a esprimere sempre il soggetto dell'azione e il complemento oggetto.


4. Specificare sempre il soggetto
Per evitare ambiguità specificare sempre il soggetto della frase e preferire soggetti animati e concreti a soggetti inanimati e astratti. I soggetti animati sono quelli che si riferiscono a persone concrete (cittadini, contribuenti, pensionati ecc.) che devono fare qualcosa. Sono inanimati, invece, i soggetti che si riferiscono a obblighi, operazioni, a uffici.


5. Scrivere frasi di forma affermativa
Le frasi di forma affermativa sono più chiare di quelle negative perché sono più dirette.


6. Preferire, se possibile, modi e tempi verbali semplici
Tra i modi verbali è preferibile scegliere quelli più semplici che sono quelli più diffusi nell'uso comune. Per esempio l'indicativo è preferibile al congiuntivo o al condizionale, quando non ha riflessi sul senso della frase. Ciò è possibile se, nella scelta delle congiunzioni, si preferiscono quelle più comuni, cioè usate nella lingua parlata (se, anche se, perché, quando ecc.) a quelle di tono più elevato o raro (a condizione che, qualora, ove, purché, benché, dal momento che, affinché ecc.). Queste ultime, infatti, richiedono, di solito, l'uso del congiuntivo. É preferibile evitare l'uso del gerundio quando il suo soggetto sia diverso da quello della proposizione principale. Anche per i tempi verbali, è preferibile ricorrere a quelli più usati nella lingua parlata. Per esempio nella lingua parlata sono molto diffusi il presente, il passato prossimo e il futuro semplice.


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