Introduzione


 

    L'impresa  di Newton esemplifica come la scienza progredisca grazie a grandiosi esercizi di immaginazione più che in seguito a una paziente  raccolta e classificazione di miriadi di singoli eventi.
 
  
  I. Cohen

 

La prova pratica di Laboratorio, che viene proposta come  esempio concreto di condotta di un esperimento di fisica, si riferisce a un argomento fondamentale dell'Elettromagnetismo classico maxwelliano riguardante i circuiti elettrici in corrente continua che coinvolge l'importante tipologia di fenomeno fisico  inerente alla scarica di un condensatore come fenomeno transitorio. Ecco il titolo completo: «Lavoro di laboratorio con carattere di ricerca sul tema: il  falsificazionismo  alla  prova dei fatti. Il  metodo  ipotetico-deduttivo della scienza attraverso un esempio concreto di condotta di esperimento di fisica consistente nel controllo empirico della  legge  di scarica di un condensatore».

 

La questione metodologica nella fisica è la questione più importante della scienza empirica. Celebrata in tutta la letteratura scientifica mondiale il suo vero significato lo si può ricavare dal testo della Logica della scoperta scientifica, scritto com'è noto, dall'epistemologo più famoso, quel Karl Popper che tanta chiarezza ha immesso e tanta ambiguità ha tolto nella scienza. L'austriaco, geniale distruttore di teorie false, con uno sguardo da aquila si spinge fin nelle profondità della struttura interna della fisica per dirci cos'è il metodo e come, soprattutto, si distrugge una teoria scientifica errata. Vi sembra poco? Egli ha dedicato un'intera esistenza umana per parlarci con linguaggio chiaro e trasparente su come si deve operare correttamente nella fisica sperimentale per evitare errori e infelici interpretazioni. Noi ci rifaremo a Popper e al suo metodo scientifico per condurre l'esperimento che ci proponiamo di sviscerare.

Come  è facile intendere, si tratta di un  esperimento  complesso e impegnativo che, tuttavia, può essere effettuato  facilmente  a condizione che si possegga una sufficiente  preparazione di base nel campo delle attività di laboratorio e di elaborazione matematica dei dati. Analizziamone attentamente il testo. L'esercitazione consiste nell'effettuare un esperimento di fisica avente carattere di ricerca, cioè con finalità oltreché contenutistica, di  carattere metodologico e di originalità.

Per "ricerca" non si deve intendere soltanto una raccolta di fatti  e di argomentazioni inerenti a un tema oggetto di  riflessione  specifica.  Piuttosto si tratta di svolgere  una  indagine teorico-sperimentale che si configura come una vera e propria ricerca scientifica di tipo creativo - sia in termini di conoscenza e  di strategie metodologiche ma anche dal punto di  vista  della completezza  e del contenuto empirico dell'indagine -  attraverso un  rilancio delle idee che stanno alla base dei fondamenti  epistemologici della disciplina. In  altre parole, tentiamo, per mezzo di un esperimento,  di isolare  nella complessa fenomenologia fisica dei circuiti  elettrici  in corrente continua un singolo fenomeno  - la scarica  di un condensatore - di osservarlo attentamente e di comprenderne le leggi che regolano la sua evoluzione  dopo averne formulato matematicamente le relazioni caratteristiche.

Come è noto esiste una profonda differenza tra esperienze di laboratorio affrontate per ricercare una legge ed esperienze condotte per affinare o verificare una legge già conosciuta.  Mentre le seconde sono attività di puntualizzazione di una relazione fisica  già nota, le prime sono esperienze aperte, cioè  esperienze che hanno a priori solo "indizi qualitativi" suscettibili di novità e di arricchimenti metodologici nuovi e significativi e  non esistono  in letteratura che rari esempi di tali attività.  Bene. Con questo lavoro, noi svilupperemo un esempio di tal genere, simulando con gli allievi una attività di ricerca come se fosse effettuata  per la prima volta, partendo da poche idee  qualitative come  ad esempio possono essere quelle che riguardano  l'osservazione strumentale dell'indicazione dell'intensità della  corrente elettrica di scarica data da un microampermetro in cui la corrente  diminuisce gradualmente durante il processo  col  trascorrere del  tempo; oppure che tale intensità di corrente dipende,  oltre che dalla d.d.p. applicata, anche dalla resistenza e dalla  capacità del condensatore. Questo  tipo di attività sarà poi effettuata con un  preciso intento metodologico cercando di mettere alla prova il falsificazionismo popperiano, consistente nel fatto che l'indagine empirica non deve partire dal fatto osservato, bensì dal problema.

"Mondo delle idee e mondo dei fatti sono intimamente  mescolati: senza un'idea di cosa potrebbe esserci da trovare, non  sapremmo cosa cercare nei risultati dei nostri esperimenti... Teorie ed  esperimenti,  idee  e fatti dipendono  tutti  gli  uni  dagli altri". Quando la teoria di cui si dispone è in disaccordo con i fatti  o  con gli asserti derivanti da essi e le  sue  previsioni vengono «deluse», si ha un problema. A questo punto è  necessario formulare nuove ipotesi e inventare nuove teorie, che a loro volta saranno sottoposte al vaglio dell'esperienza. 

Una nuova teoria scientifica può nascere nei modi più diversi, anzi, ad avviso di Popper, sono spesso delle credenze  «metafisiche»  o  delle idee stravaganti a suggerire la  soluzione  di problemi scientifici. L'unico requisito indispensabile ad un'ipotesi  scientifica  è che essa deve essere confutabile  per  mezzo dell'osservazione  empirica.  Nel controllo sperimentale  non  si deve cercare la verifica di una legge, poiché, per quante verifiche si possano effettuare, non si ha mai la certezza che la legge sia valida in ogni caso e in ogni condizione, dal momento che tale certezza sarebbe data solo da un numero di verifiche infinito. Hempel definisce questo punto di vista "concezione induttivista ristretta" della ricerca scientifica e la considera insostenibile per diverse ragioni.

Il compito dello sperimentatore è, invero, quello di tentare di  confutare  delle asserzioni dedotte dalla  teoria  in  esame, poiché, contrariamente a ciò che accade per la verifica, basta la falsificazione di una sola di tali asserzioni per smentire l'ipotesi teorica di partenza. Popper esclude, dunque, la  possibilità di procedere per induzione,  esalta l'asimmetria  verifica-falsificazione e confuta il metodo induttivo attraverso vari  ragionamenti, mostrando come esso non abbia alcun significato logico.             

La  scienza  deve, dunque, procedere - mediante  tentativi provvisori  e imperfetti - per successive confutazioni  empiriche di ipotesi teoriche nate in precedenza, che devono quindi  essere continuamente ampliate e arricchite. Nel  nostro caso si chiede di progettare e realizzare un  esperimento di fisica relativo alla scarica di un condensatore  e, successivamente,  di  analizzare ed interpretare i dati  ottenuti allo  scopo di controllare empiricamente ben quattro  ipotesi  di correlazione come esempio dei metodi e delle procedure che caratterizzano l'indagine della scienza empirica.

La legge fisica che abbiamo scelto di sottoporre al  controllo sperimentale è quella, come si diceva prima, della scarica di  un condensatore, che rappresenta l'andamento dell'intensità di  corrente elettrica in funzione del tempo, della resistenza  elettrica, della capacità del condensatore e  della differenza di potenziale applicata in un circuito RC.

A disposizione dell'analisi e dello studio fisico del  fenomeno  possediamo un modello teorico del circuito elettrico e  una teoria  adatta a spiegarne il comportamento di cui la  legge  che abbiamo scelto è una conseguenza. La curva di scarica di un  condensatore  è  rappresentata,  in  forma  implicita,  dalla  legge I=f(t,R,C,V) che noi desideriamo appunto esplicitare.

Abbiamo suddiviso l'esercitazione in tre parti.

Nella  prima parte  descriveremo l'esperimento, formuleremo il  problema, costruiremo un modello del fenomeno della scarica studieremo l'andamento nel tempo dell'intensità di corrente elettrica di scarica e tenteremo di confutare tale legge  ipotizzando inizialmente che la correlazione fra I e t, sia prima iperbolica, dopo lineare decrescente  e, infine, algebrica irrazionale. Limiteremo  la discussione a tre delle più note  correlazioni  perchè molto conosciute e applicate frequentemente nella pratica di  laboratorio. Con impegno sistematico, con rigore, mediante una analisi serrata e con chiarezza d'intenti constateremo la falsità di tali ipotesi.

Successivamente,  nella seconda parte, la più lunga e  impegnativa dell'intero lavoro, formuleremo un quarto asserto  ipotetico di tipo esponenziale e lo metteremo alla prova con  tecniche e procedimenti fisico-matematici. In questa fase  dell'esperimento, studieremo il comportamento della corrente elettrica di  scarica in funzione del tempo, e rileveremo i valori della intensità di corrente elettrica I(t) ad intervalli di tempo regolari,  collegando un microampermetro in serie al condensatore e  mantenendo costanti la resistenza elettrica R, la capacità C del condensatore  e la  d.d.p. iniziale Vo applicata. Questo tipo di correlazione,  malgrado  lo zelo diretto a negare  accoglimento  all'argomentazione scientifica  e  nonostante i numerosi tentativi  di  confutazione messi in atto non solo non sarà falsificato neanche una volta ma, viceversa,  sarà corroborato ripetutamente molte volte  con  dati probatori rilevanti e in totale assenza di dati sfavorevoli, permettendo alla fine di decretarne l'ammissibilità e di  accettarne la struttura matematica e le conseguenze fisiche.

La terza e ultima parte dell'esperimento è suddivisa in  tre fasi  e consiste nel continuare, secondo lo schema precedente,  a studiare separatamente le rimanenti tre funzioni I=f(R), I=f(C) e I=f(V).

Nella  prima fase, per variare la resistenza di scarica  applicata,  collegheremo in serie fra loro un numero  variabile  di resistenze uguali e studieremo l'andamento della corrente di scarica I(R) in funzione della resistenza elettrica equivalente della  serie per t, C e V costanti. Per quanto riguarda  la  seconda fase,  cioè la fase che ci permetterà di studiare il modo di  variare  della corrente di scarica I(C) in funzione della  capacità del  condensatore collegheremo in parallelo  alcuni  condensatori ottenendo capacità diverse, fermo restando che t, R e V rimarranno costanti. Infine, nella terza e ultima fase varieremo,  attraverso  il potenziometro, la tensione di carica applicata al  condensatore cercando di determinare il comportamento della funzione di  scarica I(V) per t, R e C costanti. Concludono il lavoro  una serie di considerazioni finali intorno alla validità dei risultati ottenuti sperimentalmente attraverso un confronto con la  teoria.

L'esperimento è interessante non solo perchè produce un  notevole  interesse nei confronti di una procedura metodologica  di indagine  empirica - quella popperiana - di cui peraltro  non  si ha, nella scuola italiana, abitudine ed esperienza, ma soprattutto perchè permette di imbatterci ripetutamente in situazioni  fisiche  e matematiche a dir poco inconsuete e non prive di  importanza sul piano della valenza didattica e della motivazione  allo studio  della fisica. Pensiamo per esempio all'ultima fase  della terza parte dell'esperimento che non è altro che la conferma  empirica, in maniera originale e brillante, della 1ª legge di Ohm.

Il percorso didattico che seguiremo consiste in un primo momento nel falsificare ipotesi inadeguate e, successivamente,  nel confermare sperimentalmente, un gran numero di volte, la legge di scarica mediante sistematiche corroborazioni alcune volte  deboli e  molte  altre volte forti. Quindi, calcoleremo  i  coefficienti dell'equazione della retta di regressione con il metodo dei minimi  quadrati  e poi applicheremo il test di  verosimiglianza  del χ² al modello esponenziale che ci permetterà di giudicare positivamente e in modo più rigoroso la validità del modello  matematico proposto.

Per il resto dell'elaborazione procederemo considerando come già confermata la legge e quindi studiandone semplicemente  l'accordo empirico e i risultati ottenuti con la teoria in  variegate e dissimili situazioni e contesti fisici.

Si spera con questo che tale modo di procedere riesca a  inquadrare meglio e più chiaramente, nelle sue diverse e polivalenti sfaccettature e in una prospettiva di unificazione del  sapere scientifico, la fenomenologia dei fenomeni transitori in modo tale da riuscire a cogliere i nessi tra dimensione teorica e  indagine empirica, cioè tra teoria ed esperimento nel contesto di una riflessione non solo fisica e sperimentale ma anche teorica,  matematica ed epistemologica.

Nella prospettiva di un discorso più ampio e ambizioso, l'obiettivo che ci proponiamo di conseguire si traduce nel progettare una vera e propria attività creativa di modellizzazione,  studiando con criterio rigoroso, e, dunque, matematico, la fenomenologia  in esame, sperimentando in maniera aperta  e  problematica metodologie  di indagine e di elaborazione dati di  considerevole significatività matematica e confrontando successivamente tra  di loro le conseguenze determinate da diverse ipotesi di  dipendenza funzionale tra le grandezze fisiche in esame. In altre parole, ci impegniamo nella costruzione di un modello formalizzato, matematicamente significativo, che descriva, spieghi (aspetto  esplicativo) e permetta di prevedere (aspetto predittivo) successive  osservazioni dirette del fenomeno in esame al fine di confermare, o meno, la validità del modello matematico proposto e, in definitiva, delle ipotesi di lavoro formulate.

È evidente che una completa e corretta applicazione del metodo popperiano della confutazione e della corroborazione richiederebbe  un'indagine e una elaborazione molto più rigorose  e  di portata più ampia, e porrebbe problemi ben più complessi, ma questo modesto lavoro ha, nell'economia generale, come già detto, un carattere soprattutto esemplificativo e di metodo.


Pagina successiva

Torna all'Indice