Un possibile modello di «relazione di laboratorio di fisica»    

A seguire vi è un elenco sinottico dei vari momenti che devono essere controllati per produrre una comunicazione scientifica sottoforma di "relazione" di laboratorio. In effetti non esiste un protocollo unico e invariabile di relazione. Ogni individuo che vuole comunicare un processo di conferma empirica in laboratorio deve però tenere conto di alcuni obblighi che gli si impongono nel momento in cui si desidera essere letti dalla comunità scientifica. Lo schema che segue è molto semplice e nello stesso completo. Sta all'intelligenza di chi scrive trovare le modalità più espressive e significative per comunicare il senso di un resoconto sperimentale. Desidero suggerire tre possibili vie, ovvero tre casi limiti in ordine crescente di complessità (tra i numerosi esempi che propongo) e, dunque, di difficoltà, di come il sottoscritto intende questa attività.

1. Esempio di semplice esperimento di laboratorio. >>          
2. Esempio di esperimento di laboratorio più completo . >>          
3. Esempio di esperimento di laboratorio più completo e complesso. >>          
Altro esempio di esperimento di laboratorio.>>          
Altro esempio di esperimento di laboratorio.>>          
Altro esempio di esperimento di laboratorio >>          
   

 

 
    Scarica l'e-book della relazione dell'intero esperimento di termodinamica (di 55 pagine)

   

1. TITOLO DELL'ESPERIMENTO (conciso e riassuntivo)
2. PROGETTO O SCOPO DELL'ESPERIMENTO (indicazione sintetica del modo in cui si intende procedere)
3. SCHEMA (disegno illustrativo del montaggio dell'apparecchiatura)
4. STRUMENTI E MATERIALI ADOPERATI (descrizione sintetica con indicazione obbligatoria delle principali caratteristiche fisiche degli apparecchi di misura, come la sensibilità S e la portata P dello strumento)
5. TABELLE DI DATI SPERIMENTALI RACCOLTI (con didascalie, unità di misura e indicazione delle incertezze assolute)
6. CALCOLI (elaborazione matematica dei dati e determinazione numerica dell'errore)
7. GRAFICI CARTESIANI (con didascalie, unità di misura, scale e segmentini degli errori intorno ai punti sperimentali)

8. CORPO DELLA RELAZIONE (La comunicazione scientifica utilizza apparentemente il linguaggio comune. Da esso infatti si differenzia perché i suoi termini sono definiti uno a uno ed hanno un significato unico e chiaro. Si tratta di un linguaggio secco e difficile, privo delle sfumature e delle complessità estetiche e della ricchezza di significati espliciti ed impliciti del linguaggio comune. Lo stile deve essere essenziale, il "periodare" chiaro, secco, disadorno, le affermazioni formate da poche e stringate parole, senza ambiguità linguistiche. Frequenti i periodi con poche proposizioni, con un uso molto parco dei congiuntivi, dei condizionali, delle subordinate di elevato grado, con l'invito ad evitare l'uso di raffinate citazioni, con pochi punti e virgole e molti punti. Evitare la pedanteria, la ripetitività e la fissità delle parole.

Obiettivo dell'esperimento (che cosa si vuole fare e a quale scopo)
Descrizione ed esecuzione dell'esperienza (brevi indicazioni circa il procedimento adoperato e le operazioni eseguite)
Raccolta ed elaborazione dei dati sperimentali (in opportune tabelle di dati, con calcoli matematici e la eventuale 
costruzione di grafici)
Presentazione del risultato dell'esperimento (può essere la "misurazione" diretta o indiretta di una grandezza fisica 
oppure la "conferma"di una ipotesi di correlazione)
Discussione degli errori commessi (errori di tipo soggettivo, accidentale, sistematico che hanno potuto influenzare 
negativamente i risultati dell'esperimento)
Conclusioni dell'esperimento (discussione dei risultati e considerazioni critiche, con l'elencazione delle difficoltà 
incontrate e del giudizio del raggiungimento o meno degli obiettivi preposti
La relazione deve contenere la descrizione delle operazioni di raccolta e di confronto dei risultati, la registrazione 
accurata di tutte le informazioni via via rilevate sia dal punto di vista algebrico mediante tabelle di dati, sia dal punto 
di vista grafico mediante diagrammi cartesiani o istogrammi e, soprattutto, deve contenere la discussione del significato  
e della validità dei risultati rispetto all'ipotesi di partenza
9. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE (elencazione dei testi, manuali, saggi, enciclopedie, articoli di riviste e URL presenti in Internet)
Prima di concludere queste brevi note critiche di riferimento e fornire alcuni suggerimenti concreti sembra opportuno suggerire alcuni 
spunti sull'importanza dell'uso del laboratorio di fisica.
Desidero portare a conoscenza degli studenti che i suggerimenti dati non devono essere considerati in maniera prescrittiva, nè hanno lo scopo di indicare 
degli schemi rigidi e prefissati una volta per tutte, buoni per tutte le salse e per qualunque esperimento. Essi vogliono essere, piuttosto, un utile consiglio, 
un semplice modello iniziale di elaborato, un invito a seguire una traccia di percorso che possa dare sicurezza nella rielaborazione personale dei concetti
e certezze nella elaborazione delle idee che ineriscono all'esperimento. Allo studente è permesso, ovviamente, sia di apportare modifiche alla traccia 
prefissata, sia di sviluppare un modello autonomo, creativo, personale e intelligente di relazione.
Mi permetto di aggiungere alcuni elementi di riflessione su aspetti imprescindibili di un esperimento di fisica. Ci sono molte cose da imparare e da 
evidenziare in una relazione di laboratorio:  Ecco alcuni consigli:
  • è necessario non effettuare eccessive e indebite semplificazioni nell’attività di laboratorio;

  • al triennio conta di più svolgere poche esperienze realizzate particolarmente bene e in modo approfondito piuttosto che molte esercitazioni  svolte in modo superficiale;

  • come si fanno misure;

  • come si individuano le variabili significative;

  • come si tengono sotto controllo alcune di esse;

  • in cosa consiste il procedimento ipotetico-deduttivo che parte dall’idea delle ipotesi e degli esperimenti per eventualmente confutare quelle ipotesi;

  • come si costruiscono i modelli che si producono;

  • che vuol dire fare dei modelli e quali sono i limiti di validità di questi;

  • come si calcolano gli errori delle misure;

  • come si effettua una progettazione di un nuovo esperimento, ecc..

Buon lavoro.
Suggerimenti in rete per produrre una buona relazione: 
 Consigli per la stesura di una relaz. scientifica 
 Consigli per la stesura di una relaz. scientifica (copia)

Torna alla Home Page