Genova la storia



Sino al 934 quella di Genova è una storia anonima. Si deve ai pirati saraceni se lo scenario si vivacizzò all'improvviso con incursioni e razzie spaventose, pari a quelle di Vandali e Unni. Il momento più intenso delle suddette incursioni coincise con l'insediamento di un gruppo di saraceni spagnoli nella baia di Saint Tropez. Lungo le coste le incursioni da Ventimiglia a Savona erano continue; i vari nuclei urbani venivano attaccati molto spesso tanto che le popolazioni si spinsero nell'interno a cercare terre impervie e facilmente difendibili. Molti, invece, riscontrato che di rado i Saraceni si erano spinti oltre Savona e che mai avevano tentato un attacco a Genova, considerando la città sicura, avevano cercato scampo tra le sue mura. Anche numerose reliquie di santi furono messe al sicuro nelle chiese cittadine.
Le varie incursioni piratesche saracene, non avendo mai inserito nei loro bersagli la città di Genova, avevano avuto come risultato quello di far affluire entro le mura cittadine una gran quantità d'oro, argento e preziosi che i fuggiaschi avevano portato per metterle al sicuro. La presenza di tali ricchezze, tutte ammassate in un solo luogo, fu la molla che spinse una poderosa squadra di Arabi e Berberi ad attaccare Genova con l'intento di conquistarla e di saccheggiarla. Le 200 galee turche, in rotta verso l'Africa, incontrarono all'altezza delle coste sarde una squadra bizantina; la assalirono, la sconfissero e aggiunsero così questa nuova vittoria alla precedente. Ma quando un gruppo di Mori catturò sul Gran San Bernardo l'abate di Clunny che ritornava da un viaggio in italia, la reazione fu immediata. Al comando del conte Guglielmo d'Arles, che aveva radunato sotto le sue insegne quasi tutte le truppe dei signori di Liguria e Provenza, un esercito cristiano investì con violenza le basi moresche costiere e, forte per numero e organizzazione, si spinse verso l'interno intenzionato a non concedere tregua. I Saraceni vennero trucidati in gran numero e le loro posizioni fortificate furono prese d'assalto e distrutte. Fu una vera spedizione punitiva che lasciò in vita pochi superstiti.

(www.unogenova.it)
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