Joao Gilberto
è considerato l'inventore della Bossanova. Dal ritmo della sua chitarra si può dire che sia nato un nuovo "beat". Ha inventato un nuovo stile di cantare e di suonare, caratterizzato da un volume di esecuzione molto basso e da una grande carica emozionale. Il tipico ritmo del samba, che generalmente richiede una sezione intera di percussionisti, è tutto condensato nei movimenti alternati della dita di Joao.
Con questa premessa possiamo così dire che Joao Gilberto è la bossanova, come la bossanova è Joao Gilberto. La fama di questo artista è nata alla fine degli anni '50 quando uscirono, prima in brasile e poi nel resto del mondo, i primi dischi con la canzoni scritte, per lo più, da Antonio Carlos Jobim. Era decisamente una ventata di aria fresca; dal tocco morbido e prezioso di Joao e dalla penna di Jobim (a metà strada tra conservatorio e favelas, fra Bach e Villa Lobos) scaturivano i colori e i profumi di una raffinata sobrietà ritmica e nascevano malinconiche e lunari atmosfere esistenzialiste.
La voce che dava anima a tutto questo, era quella di Joao Gilberto, che spesso si accompagnava solo con la sua chitarra. Joao, nato a Bahia nel 1931, aveva imparato a suonare la chitarra da autodidatta dopo aver esordito musicalmente come batterista. Il brano "Desafinado", registrato nel 1957, sconvolse letteralmente le classifiche discografiche del tempo e lanciò qualcosa di veramente nuovo; non una moda, bensì un qualcosa che sarebbe durato indelebilmente nel tempo a venire.
Seguirono, negli anni successivi, tanti altri grandissimi successi, soprattutto quando i dischi di Joao arrivarono negli Stati Uniti. Poi.. negli Stati Uniti.. arrivò Joao in persona per registrare con Stan Getz uno degli album più venduti nella storia del Jazz: "Getz & Gilberto" per l'appunto. In realtà, Joao ha sempre dimostrato di occuparsi poco del successo, della fama, della notorietà e del consenso. E' un "monaco della musica", come lo ha felicemente definito Gilberto Gil, proteso unicamente ad un perfezionismo musicale che si alimenta di un incessante, continuo, ininterrotto cesello del suo repertorio, al quale, talvolta, aggiunge qualche preziosissima perla.