Savoir faire

 

Gli amici e i ricordi di un passato così prossimo da sembrare remoto, rendono d'un tratto l'atmosfera sterile e gonfia di un languore duro a morire, mai disponibile a tramutarsi in nuova poesia. Un nuovo anno iniziato con sorrisi ipocriti e qualche colpevole, falsa speranza. L'orrore di rimanere con l'agenda vuota per settimane, lo strazio di intere giornate passate senza la benché minima aspirazione a creare. E se lo sfogo trovato nella pittura alleviava in parte tale tormento, di certo non sarebbe durato a lungo, così come un caffè al bar o il saluto affettuoso prima che il treno divida e trafigga le migliori idee per chissà quanto tempo. A tratti, sembrava la fine.

Nel mentre di questo, continuo a lavorare con Massimo Varchione alla stesura finale dello spettacolo ispirato al poeta serbo Maksumic, che, si spera, farà la sua prima apparizione a Benevento…e, quasi scherzo del destino, nel frattempo, ho avuto modo e piacere di provare l'emozione della ribalta durante la "Festa di Primavera", manifestazione culturale diedicata alla poesia, tenutasi sempre a Benevento e organizzata da Nicola Sguera in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura. Battesimo di fuoco per vendere i propri sentimenti, poeta e un po' commediante.

 

A presto,

 

Coventry

 

   

 

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