Poetico intento

 

Persi di vista i fieri proponimenti di una ricerca che, nel fervore creativo, avrei voluto iniziare quanto prima, l'ansia di terminare il "lavoro su commissione" per i testi dello spettacolo con Massimo Varchione mi ha distolto, forse per sempre, da quella scintilla che, ingenuamente, tendeva a portarmi verso qualcosa di saldamente organizzato su una struttura unitaria e monolitica, ovvero quello che sarebbe dovuto essere il nuovo capitolo poetico. Ecco che invece nasce qualcosa di cui dubitavo, fino all'ultimo componimento, l'esistenza: "Porto di Mare". Un viaggio allucinante di orrori e serafiche calme, "un parossismo di voci e persone, uno sguardo aperto su più realtà senza nessuna logica né ordine di apparizione. Istantanee di luoghi, dipinti incompiuti di percezioni appena accennate e subito abbandonate, sensazioni fugaci, forti o poco sentite. E' il luogo affollato e insensibile della transitorietà, e, paradossalmente, dell'indifferenza: è il Porto di Mare."

Termina così, dopo un anno e qualche mese di attività, privata e su "commissione", il nuovo ciclo poetico "Porto di Mare", lavoro decisamente eterogeneo rispetto ai precedenti e non più incentrato su singole tematiche come i notturni, le elegie o l'approfondimento dell'eterospezione: tali elementi risultano presenti nei componimenti di quest'ultimo lavoro in modo disordinato e creativo, nella ricerca di nuove sonorità espressive e più incisive forme comunicative. Suddetta sperimentazione si è resa necessaria per adeguare gli strumenti poetici tradizionali con le descrizioni di temi mai affrontati in precedenza, come l'evento della guerra e l'eterospezione estrema, indispensabile per la caratterizzazione dei vari personaggi, nelle poesie destinate al concorso "Generazione Invisibile".

 

 

Cordialmente Vostro,

 

Coventry

 

 

 

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