Geoffrey Chaucer

Le opere

L'autore

Miniatura raffigurante Geoffrey Chaucer

Il Dante inglese: padre avventuroso della letteratura d'oltremanica,
un po' figlio di quella italiana...

Geoffrey Chaucer nasce a Londra tra il 1340 e il 1345. Di origine borghese (il padre è un commerciante di vini) Chaucer, forse grazie alle relazioni della famiglia materna, viene accolto a corte come paggio. Si sa che nel 1357 è al servizio del terzogenito di Edoardo III, Lionello. Partecipa, al seguito del re, all'assedio di Reims (1359), dove viene fatto prigioniero e poi riscattato (1360). Tornato a Londra, resta a corte come valletto di camera del re ed intraprende gli studi di giurisprudenza all'Inner Temple.

Sposa, forse nel 1366, Filippa, sorella di Caterina, futura seconda moglie di Giovanni di Gaunt, che Chaucer nel 1369 seguì in una spedizione in Francia. Proprio di quest'anno è la sua prima opera datata: The Boke of the Duchesse (Il Libro della Duchessa), un poema ispirato dalla morte di Bianca di Lancaster, moglie di Giovanni di Gaunt.

É possibile che Chaucer abbia scritto poesie o poemetti anche in precedenza, ma mancano notizie certe. Si sa che ha viaggiato in Francia, nelle Fiandre, in Italia, per incarichi diplomatici e commerciali. In Italia si trova certamente nel 1372 e 1373, a Genova, per trattative commerciali e, nel 1378, a Milano per ottenere aiuto nella guerra contro i Francesi. Educato in una corte dove la cultura francese trionfa, Geoffrey Chaucer conosce ed apprezza il Roman de la Rose, che traduce, secondo quanto egli stesso riferisce, senza che ci sia rimasta però traccia sicura di questa versione, se non frammenti che i critici esitano ad attribuirgli. Più tardi conosce ed ammira le opere di Dante e di Petrarca, e certamente, anche se mai lo nominerà, di Boccaccio.

Svolge, pur senza abbandonare del tutto i viaggi, funzioni di controllore delle gabelle per circa dieci anni (dal 1374 al 1385), fino al suo ritiro nel Kent, dove era stato eletto membro del Parlamento. Vive i suoi ultimi anni nel Somersetshire, come vice intendente forestale del parco di North Petherton.Torna a Londra nel 1399, un anno prima di morirvi. Sarà il primo poeta ad essere seppellito nell'Angolo dei Poeti (Poet's Corner) nell'abbazia di Westminster.

Le opere dai periodi d'influenza francese e italiana alla maturità artistica

La grande esperienza di vita, la sorte che gli concesse di avvicinare uomini di tutti i ceti e di tutte le professioni, una cultura vasta (poesia, medicina, chimica) tipica dell'erudito medievale, consentirono al vero padre della grande poesia inglese di scrivere un autentico capolavoro, The Canterbury Tales (I racconti di Canterbury); quest'opera fa parte della maturità artistica del poeta, successiva ai periodo di influsso francese ed italiano.

Al primo periodo di influsso francese, oltre alla già accennata versione del Roman de la Rose e al Boke of the Duchesse, appartiene il Compleynt to Pite, la storia di un amore infelice in cui già è presente il seme della cultura italiana, che apparirà ben più palese nelle opere scritte tra il 1372 e il 1385. Il Compleynt of his Lady scritto in terzine è certamente suggerito dalla Divina Commedia, ma l'opera maggiore generata nel clima della cultura italiana è il Troilus and Criseyde, poema scritto tra il 1383 e il 1385, che, secondo i critici, è una libera versione del Filostrato di Boccaccio dove Chaucer, però, contrariamente al poeta italiano, non mette l'accento sulla passione amorosa, ma si dedica allo sviluppo dei caratteri. Dal modello di ottava, del Filostrato, Chaucer ricaverà inoltre la stanza di sette decasillabi adottata per Parlement of Fowles (Parlamento degli uccelli, 1382), poema impostato sulla visione della natura riunita a parlamento il giorno di San Valentino, in cui gli uccelli si corteggiano e la natura tiene a battesimo il perpetuarsi dell'amore.

Nell'incompiuta The Hous of Fame (La casa della Fama) è il poema dantesco a suggerire la struttura dei 3 canti, cui si aggiungono l'influsso petrarchesco dei Trionfi e quello dell'Amorosa visione di Boccaccio. Chaucer dichiara invece, da parte sua, di mettersi al seguito dei poeti francesi, e ciò è vero per il prologo, dove si ritrovano passi derivati da Froissart, da Machaut e da Deschamps (già prestiti, a loro volta, nel Roman de la Rose), ma in realtà The House of Fame è la felice sintesi di un panorama culturale, in cui c'è forse anche una vena parodistica del Purgatorio, specie nel viaggio del poeta trasportato da un'aquila d'oro che lo istruisce e ammaestra alla pari di Virgilio. Un'altra opera molto significativa stilisticamente è anche The Legend of Good Women (La leggenda delle donne esemplari), una squisita narrazione allegorica, rimasta incompleta, a esaltazione dell'amore fedele: nell'opera, che comprende l'elenco di tutti gli scritti del poeta, si fa infatti uso per la prima volta del distico decasillabo rimato.

Assimilate le esperienze della cultura francese e italiana (quest'ultima inoltre sviluppa in lui l'interesse per la narrazione umoristica di costume), Chaucer è ormai pronto per il suo capolavoro, The Canterbury Tales.