STORIA DELLA PESTE

La storia riporta numerose descrizioni di epidemie di peste; tuttavia, dato che il termine veniva usato generalmente per indicare pandemie di elevata letalità, non si può parlare con certezza di pandemie di peste prima di quella cosiddetta "di Giustiniano" (sesto secolo d.C.), che devastò il bacino mediterraneo. Un'altra grande pandemia si ebbe nel quattordicesimo secolo; originaria dall'India si diffuse in tutta l'Europa, dove causò 25 milioni di morti (oltre ai 23 milioni in Asia). In Italia fu particolarmente virulenta nel 1348, come è testimoniato nel Decameron di Boccaccio. A questa pandemia, senz'altro la più grave della storia, seguirono la peste di Venezia (1478), in cui si iniziò ad applicare l'isolamento in lazzaretti, quelle di Milano di cui quella nota anche come peste di San Carlo, inferì nel 1576-77 e l'altra descritta dal Manzoni, nel 1629-30. Nello stesso secolo vi furono gravi epidemie a Londra a Napoli e nel secolo successivo a Marsiglia; quindi la peste si localizzò nei paesi arabi. Nel diciannovesimo secolo si verificò l'ultima grande pandemia che ebbe inizio a Hong Kong (1894) e si diffuse in tutti i continenti per terminare con la peste di Marsiglia (1920). Da allora in Europa la peste è praticamente scomparsa, ma la permanenza di grandi focolai endemici in Asia (soprattutto in India) e la persistenza nella malattia nei ratti e in altri roditori selvatici rendono tuttora necessarie misure profilattiche e igieniche.