Oggetto del corso (AA. 2006-2007)
Il corso di Diritto romano si propone come corso avanzato rispetto a quello di
Istituzioni di diritto romano ed ha carattere monografico. In particolare
quest’anno il tema del corso è rappresentato dalle obbligazioni da atto lecito,
che costituiscono una delle aree più vaste ed interessanti del diritto privato
antico ed odierno. L’approccio scelto, tuttavia, non è di tipo generale,
in quanto si rischierebbe così una trattazione superficiale del tema, non
conforme ai propositi del corso stesso. Nella prospettiva storica che
caratterizza il corso medesimo, ma anche in una apertura ad un taglio
storico-comparatistico, che consenta allo studente di avvalersi della conoscenza
degli istituti del passato per meglio comprendere quelli del presente, ci si
propone di compiere un’analisi approfondita del concetto di obbligazione, nella
sua originaria valenza e negli sviluppi che lo stesso conobbe già all’interno
della riflessione giuridica romana.
Onde meglio comprendere, poi, in tutti i suoi aspetti il fenomeno obbligatorio,
ci si dedicherà in particolare allo studio dell’istituto contrattuale
paradigmatico, nel diritto romano, in relazione alla struttura obbligatoria,
ossia la
stipulatio. Ci si propone così di rispondere ad alcune domande
fondamentali per un giurista moderno consapevole e preparato a servirsi nel modo
più appropriato degli strumenti che il diritto pone a sua disposizione: quale
esigenza sociale promuove l’individuazione giuridica del vincolo obbligatorio?
Quali risposte è possibile fornire a tali esigenze? Quali aspetti può presentare
la promessa della prestazione? Quali le caratteristiche compatibili della
prestazione stessa? La ricerca nell’esperienza giuridica romana delle risposte a
tali domande può contribuire a formare giuristi creativi e non meri applicatori
di diritto. La finalità precipua del corso, pertanto, è, in tale prospettiva,
quella di comunicare agli studenti la logica giuridica che il diritto romano
ha plasmato e trasmesso a tutte le società fondate su sistemi di civil law,
contribuendo così a formare in essi la forma mentis del vero giurista.
Programma d’esame
Parte I: L’obbligazione (10 ore)
L’unitarietà della nozione di obbligazione.
Diritti reali e obbligazioni.
Il rovescio della medaglia: l’abuso del diritto.
L’obbligazione prima della creazione dell’obbligazione.
Gli stati di soggezione precedenti:
nexus, iudicatus, damnatus.
La fase della tradizione.
L’invenzione dell’
obligatio da parte della giurisprudenza.
La
sponsio.
L’azione corrispondente.
L’obbligazione nel sistema del
ius civile.
Il rapporto obbligatorio e l’intrasferibilità del credito.
Parte II: Strutture e caratteristiche della
stipulatio (10 ore)
L’obbligazione contratta verbalmente.
Problemi di interpretazione e soluzioni casistiche.
L’elaborazione della
stipulatio paradigma della impostazione tecnica del diritto
delle obbligazioni.
L’entrata di un terzo nel rapporto obbligatorio.
La stipulazione a favore di terzo.
La promessa del fatto di un terzo.
Parte III: Obbligazioni solidali e stipulazioni accessorie (9 ore)
Le obbligazioni con più parti.
L’accessorietà.
Le stipulazioni accessorie utilizzate in funzione di garanzie personali.
L’utilizzo dell’
actio mandati in materia di garanzie personali.
Riflessioni sui rapporti tra stipulazioni produttive di obbligazioni solidali e stipulazioni accessorie.
Surrogazione del garante.
Parte IV: La prestazione (9 ore)
L’oggetto della
stipulatio:
dare e
facere.
Obbligazioni alternative.
Impossibilità dell’oggetto.
Impossibilità sopravvenuta della prestazione.
L’impossibilità sopravvenuta nelle stipulazioni alternative.
La stipulazione illecita.
Parte V: Condizione e termine (5 ore)
La stipulazione condizionata.
Stipulazione condizionata e pene convenzionali.
La stipulazione sottoposta a termine.
La dottrina del
dies cedens e del
dies veniens.
Parte VI: L’estinzione dell’obbligazione (5 ore)
L’adempimento.
La remissione.
La novazione.
La delegazione.
La
litis contestatio.
Testi consigliati per l’esame
Studenti non frequentanti (appelli di aprile, maggio, giugno, luglio, settembre,
ottobre, novembre 2005 e gennaio, febbraio 2006):
C. A. Cannata,
Corso di istituzioni di diritto romano, II, 1, Giappichelli,
Torino 2003.
N.B.: le fonti in latino riportate nel libro sono tutte corredate
di traduzione in italiano.
Studenti frequentanti:
appunti delle lezioni, da integrarsi principalmente con C.A. Cannata,
Corso di
istituzioni di diritto romano, II, 1, Giappichelli, Torino 2003, nonché con altri
testi e fonti che saranno indicati nel corso delle lezioni stesse.
Seminari integrativi
Dei seminari integrativi, relativi programmi e date, si darà notizia nel corso
dell’anno, con avviso in bacheca e nella pagina web delle materie romanistiche.
La frequenza ad essi, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Facoltà, vale 1
credito per gli studenti di scienze giuridiche e scienze per operatori dei
servizi giuridici, purché ammonti, complessivamente ad almeno 10 ore di lezioni
seminariali.
Esame
Studenti non frequentanti: l’esame è orale ed ha ad oggetto l’intero contenuto
del libro di testo, comprese le principali fonti latine in esso contenute e
discusse. Le domande formulate dalla commissione d’esame non sono nozionistiche
e mirano a verificare la comprensione, da parte dell’esaminando, del
funzionamento dei meccanismi giuridici elaborati dalla giurisprudenza romana e
della logica ad essi sottesa. L’esame non può essere sostenuto senza avere
affrontato con esito positivo precedentemente l’esame di Istituzioni di diritto
romano.
Studenti frequentanti: l’esame è orale e tiene conto del lavoro svolto durante
il corso. In particolare, al termine di ogni parte del corso (le ultime due,
più brevi, vengono considerate unitariamente), si svolgerà una verifica scritta
con domande a risposta aperta.
Si ribadisce la propedeuticità dell’esame di Istituzioni di diritto romano.
Oggetto e finalità del corso (AA. 2003-04)
Anche per gli studenti dell'anno accademico 2003-04 è valido quanto indicato nel programma dell'anno in corso.
Consulta il programma d'esame dell'anno in corso