Alberto Mungai - www.evangelici.net/albertomungai

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Biografia

Mi accingo a raccontare qualcosa di me. Sono nato a Roma nell'anno di grazia 1960, dopo aver fatto gran giravolte in pancia a mia madre che guardava le olimpiadi romane su un fiammante televisore a valvole in bianco e nero. Il 4 Novembre spiccai l'ultimo salto che mi portò in questo mondo. Ho vissuto un'infanzia felice, grazie ai miei cari genitori, con Valerio più grande di me di tre anni e con mia sorella Marina più piccola di quattro. All'età di quattordici anni sono riuscito a far uscire qualcosa di decente (almeno così mi parve) da una chitarra, e ho pensato "perché no?" - in fondo da piccolo cantavo imbracciando un battipanni! Così ho cominciato a comporre, ma non per protagonismo, ché nessuno mai può dire di aver sentito una mia canzone fino alla mia maggiore età. In realtà, era solo un modo economico per sfogare le mie frustrazioni su pezzi di carta, e chiedo perdono al mio registratore per le ore di tortura cui regolarmente lo sottoponevo ogni sera. Su due quaderni è raccontata la storia della mia adolescenza e della mia ricerca della felicità; prima la cercai nell'amicizia, nell'amore umano e infine - stanco e deluso - nella religione e quindi in Dio. All'età di diciassette anni, in crisi profonda, nauseato dalle ipocrisie e dalle insulse proposte del mondo, ebbi la mia crisi. Era un giorno di febbraio del 1978; presi una Bibbia edizioni Paoline dallo scaffale della libreria e cominciai a leggerla: era la Parola di Dio, non ne avevo alcun dubbio, quindi Dio mi doveva e mi poteva parlare. E Lui lo fece. Ma non come me lo aspettavo io. La diagnosi prima della cura fu molto dura: tu sei un peccatore, tu sei perduto. La mia disperazione crebbe: come togliere l'angoscioso peso del mio peccato? Perché non trovavo sollievo nelle pratiche religiose? Perché non riuscivo a mantenere i miei buoni propositi? Chi mi salverà?

Fu Valerio a portarmi a Cristo. A Marzo lui si convertì al Signore, e mi parlò di Gesù come una persona interessata a me, proprio a me. Vedendo il suo cambiamento e la luce che gli brillava negli occhi, turbato pensai che lui aveva trovato quello che stavo cercando io!

Così, dopo avermi incoraggiato a leggere il Vangelo, mi invitò ad una Chiesa Evangelica. Io non sapevo proprio cosa fosse, per cui pensai saranno un gruppo molto speciale. Lo erano, perché avevano incontrato Gesù. Anch'io incontrai il Signore, la prima sera che misi piede in quel locale pieno di gente semplice ma felice.

Quella sera - 2 aprile 1978 - Dio mi parlò direttamente, Gesù mi salvò e lo Spirito Santo mi rigenerò. Allagai di lacrime il mio banco, sentendo l'improvvisa ed istantanea presenza del Signore, ed il perdono che Lui mi assicurava - era cosa fatta, era stato tutto compiuto tanto tempo prima, su una croce... La cura fu dolce rispetto alla diagnosi.

Subito cominciai a cantare per Gesù, insieme a Valerio. Ma era sempre qualcosa di nostro, di intimo, finchè un caro fratello, Roberto - all'epoca responsabile di Radioevangelo, venuto a conoscenza di questo nostra "capacità" volle registrare agli studi della Radio le nostre composizioni. Eravamo talmente emozionati e preoccupati che pregammo giornate intere, chiedendo al Signore di aiutarci ad onorarLo. Alcuni di questi brani, fra cui Giorno di Festa, furono subito adottati dal gruppo giovanile di Roma, e fanno parte del nostro innario.

Oggi sono un maturo signore di mezza età, fingo di essere giovane ma ho moglie e due figli di cui uno ha ormai la mia stessa età di quando mi chiesi eppure ci dev'essere qualcos'altro nella vita. Sono responsabile della comunità di Roma Olgiata, mi occupo della scuola domenicale e collaboro nei nostri centri estivi nei turni dedicati agli adolescenti. Lavoro come esperto di computer, e tempo permettendo ancora strimpello la mia chitarra, compongo e registro i miei cantici al Signore. Io lo amo, ma Lui mi ama sempre di più.