LE PARTI DEL DISCORSO (= tessuti)
Quando gli uomini primitivi si accorsero di avere la facoltà di parlare, capirono che era conveniente, per tutti quelli che vivevano nello stesso gruppo, nella stessa
"società", di accordarsi sui "suoni vocali" con cui distinguere le varie cose, i vari animali, le varie azioni, le varie qualità, ecc. Diedero così vita al linguaggio umano, diverso da gruppo a gruppo, che poi si evolse nelle varie lingue antiche.
Il progresso di queste divenne più rapido da quando si inventò la scrittura. Dall'evoluzione incessante delle lingue antiche son sorte le lingue moderne, così diversificatesi nel tempo dalle loro
"matrici" da apparire affatto nuove: per esempio dal latino sono derivate, oltre alla lingua italiana, quelle portoghese, spagnola, catalana, francese, provenzale, ladina, rumena, per citare solo le più importanti.
Il naturale progresso dell'umanità ha fatto poi sì che ciascuna lingua perfezionasse sempre di più la propria struttura, adeguandosi, secolo dopo secolo, alle crescenti necessità della sua funzione.
Ecco perché oggi risulta più difficile che nel passato impadronirsi del
"meccanismo" che regola l'uso di una lingua.
Perciò se vogliamo tentare di apprendere bene la nostra lingua, è anzitutto indispensabile conoscere i singoli elementi che compongono il suo meccanismo, cioè le
parti del discorso.
Queste sono nove e si dividono in variabili, se sono soggette a flessione, ed in
invariabili, se sono immutabili.
Nei prossimi paragrafi ci soffermeremo su ciascuna di esse.
Ora eccone un prospetto.
PROSPETTO |
a)
Variabili: |
Articolo |
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Nome
(o sostantivo) |
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Pronome |
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Aggettivo |
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Verbo |
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b)
Invariabili: |
Avverbio |
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Preposizione |
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Congiunzione |
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Interiezione |
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