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La Basilicata o Lucania, come amano chiamarla i suoi abitanti, è e resta a tutt'oggi una regione sconosciuta ai più, lontana com'è dalle mete del turismo di massa. A tal proposito scrive Francesco
Sisinni "che i viaggiatori di ieri si distinguono dai turisti di
oggi, giacché i primi eran mossi a lasciare la propria terra, affrontando difficoltà e
disagi, da una forte esigenza etica o estetica o scientifica,
là dove i contemporanei si muovono, anche in assenza di interessi specifici e ragioni
sollecitanti, quasi per assecondare un costume, o, peggio ancora, una moda, sotto lo
stimolo e le suggestioni dei media e con la garanzia ed il supporto di irrinunciabili
conforti. Già nel 1881 il viaggiatore francese Francois Lenormant (1837-1883), parlando della Basilicata, scriveva che "in effetti, a fianco all'Italia, che tutto il mondo conosce, esiste, quando ci si inoltra nell'estremo meridione, una seconda Italia non meno interessante dell'altra, né inferiore per bellezza di paesaggi e grandezza di ricordi storici. A dire il vero, essa non ha gli splendori incomparabili del Rinascimento; ma in compenso, a fianco alle rovine delle antiche città greche, ci sono magnifici monumenti medioevali... [ma] sinora l'estrema difficoltà di comunicazioni, la mancanza di strade ... e, forse il disagio degli alloggi, hanno tenuto lontano i viaggiatori da questa regione, dove i costumi conservano ancora il loro aspetto pittoresco", cit. tratta da F. Lenormant, La Lucania. Appunti di viaggio, edizioni Osanna, Venosa, 1994.
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