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Una ricerca nella memoria e nel ricordo č una scoperta
di eventi, personaggi, luoghi, tradizioni, canti e rituali che appartengono alla memoria
collettiva della nostra gente.
Testimonianze che abbiamo raccolto al fine di
ricostruire, a volte mediante la viva voce dei protagonisti, una parte del mosaico delle
generazioni che hanno vissuto il passato della nostra comunitā.
Un viaggio a ritroso che vuol tentare di far riscoprire e rivivere, per un'istante,
sentimenti, eventi, tradizioni che appartengono alla storia di tutti quanti sono
vissuti in un epoca neanche tanto lontana da noi.
Un passato di cui oggi siam stati "derubati". Infatti nel passato, ognuno
di noi possedeva un pezzo di passato, era depositario di storie, tradizioni e valori
tramandati di padre in figlio, di generazioni in generazione.
Scrive giustamente Stefano Cavallini
che "oggi non possediamo piu' un passato nostro.
Invece abbiamo un passato pubblicizzato e comprato; abbiamo pagato qualcuno perche' ci
fornisse un passato e questo qualcuno ci ha fatto i soldi. Un bambino oggi nasce senza
differenze, educato con oggetti standard, a Roma come a Los Angeles, Parigi o Toronto,
prodotti magari dalla stessa ditta. Gli vengono cantate le medesime canzoni natalizie,
magari solo in inglese e magari inventate negli anni '30 per accompagnare il Santa Claus
americano, con l'ormai tipico costume rosso bordato di bianca pelliccia, che la Coca Cola
Company uso' per pubblicizzare la sua bevanda, bevuta a Bali come a Helsinki.
Poi, piu' grande, comincia la sua vita in apparenza autonoma; e beve, mangia, si
muove, si veste e pensa le stesse cose di milioni di altri bambini, inesorabilmente e
inconsciamente ingabbiato negli schemi che la societa' e i genitori, resi incapaci da
tanta potenza pubblicitaria, gli hanno donato. Infine, ormai adulto, cerca invano la
propria strada, la propria diversita', che in fondo non ha mai posseduto, costruendosi
personali palliativi, come comprare una fuoriserie o appartenere (l'avere ha bandito
l'essere) a una tribu' o a una organizzazione, in modo da sentirsi (o solo mostrarsi) per
qualche ora del giorno piu' importante di altri milioni come lui.
Negli anni scorsi la televisione soprattutto, ma anche tutti gli altri media tradizionali,
hanno praticamente cancellato l'informazione dedicata al nostro passato; e a un ragazzo
che si affacci oggi al nuovo Millennio non si racconta niente sul suo passato ...".
Noi invece il nostro passato, seppur frammentario e incompleto,
vogliamo custodirlo perchč chi l'ha vissuto lo ricordi e chi non lo conosce riscopra
questo universo di affetti, di miti, di valori e di tradizioni.
Un'ereditā che occorre dunque rifondare convinti dei rischi che
comporta la perdita della memoria e del senso del passato. Un compito appena cominciato
nei paesi del Mezzogiorno, dove č possibile comprendere il rapporto ancora attivo tra
storia e tradizione, anche se schiacciato da una precipitosa modernizzazione. |
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Gli
abiti tradizionali dei lucani
Il matrimonio a Grottole
nei ricordi e nelle foto d'epoca
(1932-1970)
Invocazioni
e preghiere
della tradizione popolare |