Il Muscolo

Muscolo: Organo formato da tessuto muscolare, che, grazie alla capacità di contrarsi, permette il movimento reciproco di diverse parti del corpo, o di singoli organi. Esso è formato da fasci di fibre muscolari (termine che designa le singole cellule), disposte parallelamente le une alle altre.

Il muscolo si fissa direttamente sull’osso soltanto in pochi casi; per lo più è collegato al periostio (che riveste l’osso) per mezzo d’una fascia muscolare. La fascia muscolare appare come un prolungamento degli elementi anatomici del muscolo. Le singole fibre muscolari sono avvolte da una fascia che può avere vari gradi di sviluppo. 

In corrispondenza del tronco o della testa le fasce non appaiono notevolmente sviluppate, ma lo sono molto in corrispondenza della muscolatura degli arti, e mancano invece completamente in corrispondenza dei muscoli cutanei. In corrispondenza degli arti le fasce circondano, oltre ai singoli muscoli, anche i tendini, che sono gli elementi di attacco della muscolatura all’osso.

I tendini sono formazioni membranose provviste di una guaina sottile, tubulare, che si adatta perfettamente alla loro forma.

Nell’interno della guaina tendinea si trova una sostanza detta “liquido sinoviale”.

Particolarità: i muscoli della faccia sono tutti pellicciai e sono numerosissimi: a loro si deve il vario gioco delle fisionomie e degli atteggiamenti del viso. Tutti i muscoli facciali sono innervati da un unico nervo, il facciale, mentre la sensibilità della cute è assicurata dai rami del trigemino e del plesso cervicale superficiale. 

Classificazione dei muscoli

La prima grande classificazione dei muscoli è quella che li divide in "volontari" e "involontari", rispettivamente in muscoli striati e muscoli lisci.

Fibra Muscolare Liscia                                                     Fibra Muscolare Striata

                                                                                                                                                  

 

                                                  

I muscoli striati si dividono ulteriormente a seconda della loro forma e della loro funzione.

I muscoli striati a seconda della loro forma

I muscoli striati sono  501 (salvo variazioni da individuo a individuo), rivestono tutto o quasi lo scheletro e danno al corpo umano la sua forma caratteristica, escluse poche zone. I muscoli striati non formano non formano nel loro assieme una massa unica, ma anzi possono essere separati abbastanza facilmente uno dall’altro. E così ci si accorge che essi hanno diverse forme (e quindi sono adatti alle diverse funzioni).

Ci sono muscoli lunghi che possono agire su due articolazioni; profondi che agiscono su una sola articolazione; muscoli larghi e piatti, sottili, che ricoprono la parete della cavità addominale e toracica; muscoli foggiati ad “anello”; muscoli brevi che stanno raccolti soprattutto attorno alle articolazioni, alla colonna vertebrale: sviluppano molta forza, ma i movimenti hanno breve estensione.

I muscoli a seconda della loro funzione

I muscoli si distinguono in muscoli assiali, cioè vicini all’asse del corpo, che comprendono i muscoli della testa, del collo, del torace e dell’addome; muscoli appendicolari, cioè appartenenti alle appendici; questi ultimi comprendono i muscoli delle braccia e delle gambe.   

I nostri muscoli, naturalmente, fanno compiere alle ossa o alle altre parti sulle quali sono impiantati moltissimi tipi di movimenti: flessione, rotazione, estensione, ecc. Proprio a seconda del tipo di movimento, i muscoli prendono diversi nomi.

Flessori: sono i muscoli che, con la loro contrazione, determinano una flessione, un piegamento: es. bicipite.  

Estensori: sono quelli che determinano una estensione, come per esempio il raddrizzamento di un arto. Il tricipite, funzionando da antagonista del bicipite, è un muscolo estensore.

Elevatori: sono chiamati quei muscoli che elevano una parte del corpo: il trapezio è il muscolo elevatore della spalla.

Adduttori: sono i muscoli che servono ad avvicinare un arto all’asse del corpo. Il gran pettorale, che serve ad avvicinare il braccio al corpo, è un muscolo adduttore.

Abduttori: sono i muscoli che servono ad allontanare un arto dall’asse del corpo. Per esempio il deltoide, che serve ad allontanare il braccio dal corpo.

Rotatori: sono quelli che fanno ruotare una parte del corpo (un arto, la testa, il torace). Il sartorio, per esempio, fa ruotare all’esterno la coscia.

Supinatori: servono a portare il braccio in posizione supina,  cioè con la palma in alto.

Pronatori: portano il braccio in posizione prona, cioè con la palma in basso.

Sfinteri e orbicolari: sono i muscoli foggiati ad anello che con la loro contrazione respingono o chiudono una apertura. Per esempio, lo sfintere vescicale e gli orbicolari della bocca e dell’occhio. (Gli sfinteri, pur essendo striati, appartengono alla muscolatura liscia)

I  muscoli, dopo aver compiuto con la contrazione il loro lavoro, poiché sono dotati di grande elasticità, tendono a riprendere la forma primitiva ma con grande lentezza. Ad esempio, quando alziamo il braccio, facciamo agire questo muscolo; ora, se per riportare il braccio in posizione normale, lasciassimo che ciò avvenisse solo per l’elasticità del bicipite, dovremmo attendere qualche tempo. I movimenti, insomma, sarebbero lentissimi. Ma questo non succede, perché entra in azione un altro muscolo, il tricipite: se esso si contrae, obbliga il braccio a compiere rapidamente il movimento inverso. Insomma, per ogni muscolo che compie un lavoro, ce c’è un altro, detto antagonista, che fa il lavoro opposto.

 

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