Patologie dello scheletro

Elenchiamo qui le patologie più diffuse.

Rachitismo Patologia dello scheletro, tipica della prima infanzia, che consiste in una difettosa calcificazione della cartilagine nel processo di ossificazione, causata dalla carenza di vitamina D. Questa vitamina, indispensabile per l'assorbimento intestinale del calcio e per la fissazione di questo minerale nelle ossa, viene introdotta nell'organismo con gli alimenti, in particolare con il pesce, il latte, il tuorlo d'uovo e il fegato. Il rachitismo si manifesta con uno sviluppo scheletrico difettoso, in particolare con una tendenza alla deformazione del cranio, delle ossa lunghe (tibia e femore soprattutto, da cui le gambe arcuate) e del torace (petto carenato). L'osso rachitico è cedevole e molle e risente pertanto delle azioni meccaniche che vi vengono applicate (peso, decubito ecc.). Il rachitismo è spesso associato a disturbi della dentizione, diminuzione del tono muscolare, tendenza a contratture muscolari e a fenomeni convulsivi.

Questa patologia viene anche chiamata malattia di Glisson, dal nome del medico inglese Francis Glisson che per primo lo descrisse nel suo trattato De rachitide, sive morbo puerili del 1650.

Osteoporosi Affezione dello scheletro, caratterizzata da una diminuzione della massa delle ossa e da una predisposizione alle fratture spontanee. Tra queste ultime, le più comuni sono quelle dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, anche se l'osteoporosi può colpire indifferentemente tutte le parti dello scheletro. Quando colpisce la colonna vertebrale, questa malattia determina indirettamente una riduzione della statura, a causa della riduzione della massa delle vertebre e il conseguente schiacciamento e incurvamento di tutta la colonna.

Una delle principali cause dell'osteoporosi è costituita dalla riduzione della produzione di estrogeni che si registra con la menopausa. Attualmente, si sta verificando un aumento del numero di pazienti di sesso maschile: tale fenomeno è generalmente riconducibile a un basso apporto di calcio nella dieta, un assorbimento ridotto a livello intestinale, una minore capacità di rinnovamento del tessuto osseo o a una tendenza ereditaria all'osteoporosi nella famiglia di appartenenza.

Oltre all'osteoporosi da deficit di estrogeni, che è la forma più comune, si conoscono l'osteoporosi senile, che colpisce gli individui oltre i 70 anni, e la rara osteoporosi giovanile idiopatica, che si manifesta prima della pubertà. Vi è poi l'osteoporosi da disuso, che si osserva nei pazienti sottoposti a lunghi periodi di inattività o negli astronauti rimasti a lungo in condizioni di assenza di gravità. L'osteoporosi può essere, inoltre, secondaria a disturbi ghiandolari o a disfunzioni della nutrizione, come quelle che si verificano nell'anoressia nervosa.

 FIG: Confronto tra un osso sano ed un osso affetto da osteoporosi

 

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