-Home  -  Input  - DaiLuoghiAiNonLuoghi - Sperimentazione

MATERIALI NON-MATERIALI
materiali non tradizionali frutto del paradigma
informatico utilizzabili nelle soluzioni dei non-luoghi
 
 

 
 
 
TRASPARENZA
DINAMISMO
IMMAGINE
LUCE
 
MATERIALI E 
NUOVI LUOGHI
MATERIALI 
TRADIZIONALI
MATERIALI  NONMATERIALI
CONCLUSIONI 
E FONTI
METALLI
LEGNO
PLASTICHE
VETRO
ELEMENTI NATURALI
 
                                                                                                                     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Introduzione
       I NUOVI LUOGHI E LA "MATERIA"
  Innanzi tutto dobbiamo fare una breve premessa circa il nesso logico che lega i "materiali" , tradizionali o nuovi che siano, con la possibilità di "ri-caricare" i "nuovi luoghi".
Nella storia, materiali e costruzioni sono sempre stati uniti in un un rapporto di stretta interdipendenza, anche quando, lo sviluppo di nuove conoscenze e di nuove tecniche ha permesso di svincolare il vocabolo "materiale" da alcune associazioni mentali pre-costituite.
Oggi più che mai, sembra interessante analizzare tale rapporto in relazione al nuovo approccio verso la stessa "costruzione" , vista appunto come entità sensibili con la quale interagire.
Il complesso rapporto tra "forma" e "materiale", considerato da sempre nella storia dell'architettura, un binomio inscindibile, oggi tende ad acquistare un significato nuovo, dove il termine "materiale"  identifica qualcosa di concreto, pesante ed opaco, mentre il termine "forma-costruzione", qualcosa di artistico, creativo e leggero.
Il tutto si trasmette attraverso una smaterializzazione dei contenitori ed un rinnovato approccio verso i materiali che li costituiscono:
   << muri da stabili, immobili, sordi a qualsiasi stimolo diventano membrane. ..perdono peso, guadagnano leggerezza, acquistano, esattamente come un sistema nervoso , intelligenza.
Grazie al loro complesso apparato di sensori, si proiettano verso la natura ed il contesto circostante di cui, finalmente riescono a captare creativamente le luci, i suoni, gli odori ...>>
( Luigi Pestinenza Puglisi, in la dissoluzione della forma, vedi link)
Nella nostra ricerca, in particolare, intendiamo riflettere sulla "materia" che costituisce questi nuovi contenitori e con essi gli spazi in cui essi vengono inseriti, aiutando così a conformare quelli che noi definiamo "nuovi luoghi".
I mezzi messi a disposizione nell'era del paradigma informatico, hanno permesso l'inserimento nella categoria"materiali" di elementi non specificamente deputati a tale ruolo - la luce, il movimento, lo spazio vuoto, l'immagine ect. -, finora, paradossalmente indicati come "non materiali" per eccellenza.
Per quanto riguarda invece i "materiali tradizionali", scienza e tecnologia hanno fatto passi da gigante, riuscendo ad integrare, in uno stesso materiale, qualità fisico-tecnologiche ed estetiche ad ottimi livelli.

Per concludere questa breve premessa citiamo questa frase di Dominique Perrault sulla sperimentazione costante e minuziosa della materia e l'ampiezza di orizzonti che essa può aprire:

<<..proprio attraverso la materia, la pelle, l'involucro che avvolge le forme di un oggetto architettonico, che si innesca un atto di trasformazione, di metamorfosi di un luogo.Il nostro grande potere, di architetti, non è veramente la forma che possiamo disegnare, ma è ...di governare la presenza di un edificio..amplificandolo, riducendolo, orientandolo, e modificandolo..
creando grazie a quest'istallazione una modificazione dell'ambiente per azione di un oggetto >> ( E.Cardani,in senza gerarchie)
Centro polifunzionale di J.Nouvelle a Praga.2000

<<..le varie facciate del complesso differiscono l'una dall'altra, ma sono tutte basate su due idee di fondo:l'inseriemtno di elementi grafici e del colore e combinazione di porzioni vetrate e opache frangilose....Il fronte nord è caratterizzato da una faccita vetrata curva a terrazze e da un elemento grfico serigrafato che rappresenta un angelo (Andél) >>.
(M.A.Arnaboldi, Architettura e comunicazione,in l'Arca Plus, n°29, L'arcaedizioni Milano, primo trimestre 2001



Questa sezione della nostra ricerca tematica,  sarà quindi strutturata con una parte dedicata ai materiali di nuova concezione - ovvero frutto della nuova essenza di "materialità" - , ed una parte dedicata ai materiali tradizionali, intendendo quindi con tale termine quei materiali che, pur essendo di vecchia concezione, aiutano attraverso un uso sofisticato delle loro qualità fisico-tecnologiche ed estetiche, a trovare soluzioni alternative alle mancanze rivelate dai non luoghi.
Quindi, attraverso una serie di esempi mirati, cercheremo di analizzare prima i tutti questi materiali e quindi trarre alcune considerazioni.
                                                                                                                                        torna a capo


 
 
 
 
 
 

 Parte prima:
       I MATERIALI TRADIZIONALI

 
 
 
 
Nel campo dei materiali cosiddetti "tradizionali" le innovazioni tecnologiche hanno portato a risultati davvero sorprendenti. 
Tutti i materiali, in genere,sono stati coinvolti nel turbine delle ricerche tecnologiche finalizzate al miglioramento delle loro prestazioni fisiche ed estetiche.
Alcuni di questi poi,  che solitamante venivano utilizzati per scopi secondari - tamponamento, rifiniture, etc. - grazie alle nuove sperimentazioni nel settore tecnologico, oggi occupano ruoli strutturali; un esempio tra tanti è sicuramente il vetro.
L'obiettivo della ricerca in tale settore è ora quello di realizzare dei materiali che possano reagire
intelligentemente, che siano cioè, in grado di automodificarsi ed autogestirsi.

Tuttavia dobbiamo notare che non tutti i materiali - anche se coivolti indifferentemente nelle innovazioni- hanno avuto lo stesso successo; in realtà solo pochi di essi posseggono quelle caratteristiche che li inseriscono tra i "materiali" privilegiati per l'architettura del nuovo millennio.
Noi ci occuperemo essenzialmente di questi ultimi, tralasciando per il momento gli altri, i quali,non riteniamo che abbiano subito grosse modificazioni nel loro utilizzo.
I materiali che andremo ad analizzare - sempre attraverso esempi significativi -  posseggono quelle caratteristiche di leggerezza, lucentezza e trasparenza particolarmente apprezzate sia per interventi light che di spessore.

 
I metallisembrano essere diventati uno dei protagonisti del linguaggio contemporaneo, grazie al valido supporto tecnico messo a disposizione dall'industria del settore ed alle fortunate sintassi espressioniste di alcuni architetti.
La plasticità, unita ad una inconfondibile brillantezza delle superfici, rende le architetture studiate con tali materiali particolarmente efficaci nel costituire elemento di riferimento all'interno di qualsiasi contesto urbano. 
Particolarmente efficaci sono gli effetti che tali materiali presentano nelle situazioni notturne, con l'ausilio di una studiata illuminazioni artificiali.
Gran parte della superficie esterna è rivestita di titanio, il metallo emblematico del museo di Bilbao, accoppiato all'acciaio galvanizzato, rivestito all'interno da tela catramata. Lo spessore di una lamina di titanio è di 0,3 mm.
60 tonnellate di titanio sono state tramutate in 33.000 lamine con un complicato procedimento attuato in vari Paesi: estratto in Australia, fuso in Francia, laminato a Pittsburg, decappato in Gran Bretagna, assemblato a Milano.

Frank O. Gehry - Museo Guggenheim di Bilbao con 
rivestimento in lamiere di titanio
http://www.archimagazine.com/abilbao2.htm
Uffici Aplix, Le Celier-sur-Loire, Nantes 1999, D.Perrault 
                        ( Casabella 683, novembre 2000)
Per i rivestimenti sono state scelte lamiere metalliche lucide che funzionano come strumento ottico - la lente di Fresnell- moltiplicando e riducendo i raggi luminosi: i campi ed i boschi circostanti vi si riflettono con un rislultato di forte impatto paesaggistico, che paradossalmente , amplifica il contesto naturale dissolvendo il costruito. Il gioco di riflessi svolge anche un azione deformante, poichè impedisce di misurare di comprendere le dimensioni reali degli edifici.
Acciaio inossidabile e polythylene terethalate (PET), forgiato in una forma ellittica specificatamente impostata per questo progettoLa struttura della passerella che collega due centri commerciali è basata su un paraboliode iperbolico ed è costituita da 18 tiranti pre-tesi e 18 elementi compressi da anelli perimetrali.
   Passerella pedonale lunga 19 metri  di Hodder Associated,
in Corporation streeet a Manchester.1997 
   (Arca 154, Dicembre 2000)

 
 
 

 

ll legno, per quanto antico, è un materiale che si adatta con straordinaria versatilità alle concezioni più avanzate del costruire contemporaneo.
 La sua capacità di conuigare architettura e natura, attualmente, si basa non più sulla sua immagine di materiale antico quanto piuttosto sulle sue potenzialità future, tanto da farne, per certi aspetti, un vero e proprio banco di prova per progetti realizzati nel nuovo millennio.
<<Si era soliti pensare che il legno,affascinante per il suo calore, la sua naturalità e la cangiante maniera di invecchiare, non offrisse sufficienti garanzie di durata nel tempo. Ciò è oggi ancora più erroneo poiché le nuove tecnologie, i processi di seccatura e di trattamento garantiscono una eccezionale stabilità dimensionale a fronte di variazioni d’umidità e variazioni di temperatura importanti, quale base per una tenuta duratura nel tempo. Non bisogna poi dimenticare l’alta efficienza meccanica del legno lamellare, soprattutto in termini di resistenza e rigidità specifica, che permette strutture con favorevoli rapporti peso/luce coperta e quindi particolarmente adatte in tutti quei casi in cui la resistenza assoluta non è il parametro dimensionante>>.
(N. Baldassini,in Architettura come autoreferenza, Arca 154, dicembre 2000)
A livello strutturale, esso è definito da
travi rettilinee ordite nel senso della pendenza e che si sormontano l’una sull’altra in corrispondenza delle cesure.
La struttura in legno a vista utilizza dieci essenze diverse ed associa tecniche particolarmente innovative del legno con superfici vetrate ed alluminio.

Art’Ur-Loisier, Ampliamento della prorpia sede, a Bordeaux, 
Centre Technique du Bois et de l’Ameublement,
ampliamente riconosciuto in Francia per il suo impegno nel 
promuovere il legno e le sue qualità tecniche ed estetiche.
(Arca 154, dicembre 2000)

 


Mahler Gunster Fuchs, torre per parcheggi ad Heibronn
(Arca 156, Febbraio 2001)
 
Le facciate del parcheggio sono in lamelle di legno, distribuite
verticalmente.
Una seconda pelle di griglia metallica si sovrappone, quasi un filtro ottico, di protezione verso la città e la natura, per affermare l'identità di un luogo "altro", un intervallo percettivo.
Lo scopo di questo progetto era di riscoprire l'essenza allineare dell'architettura giapponese attraverso il bambù come elemento strutturale e non strutturale .Il motivo per la scleta del bambù si è basata sul fatto che il bambù era una materia prima. In generale parlando tutte le altre fonti di legno sono prodotte in una forma o nell'altra prima del loro uso ufficiale come materiale da costruzione. Contrariamente a questo, tuttavia, il bambù è usato in un modo della forma originale. Di conseguenza, il bambù è un materiale e un prodotto allo stesso tempo
Kengo Kuma ,Bamboo House Japon, 2000
http://www.archilab.org/public/2000/catalog/kengo/kengofr.htm#

 
 
 

 

Materiali plastici
 Le innovazioni tecnologiche, unite a sperimentazioni in campo chimico-fisico, stanno portando verso l'utilizzo di materiali artificiali con caratteristiche davvero innovative; un rinnovato interesse verso la questione ambientale, fa sì che venga posta maggiore attenzione verso i argomenti "scottanti" come il riciclaggio o lo smaltimento di queto tipo di sostanze, nonchè l'utilizzo delle stesse in condizioni di non tossicità per l'uomo.
I materiali che maggiormente interessano il campo della ricerca, sono quelli provenienti dallo studio dei polimeri, che troviamo sempre più utilizzati in sostituzione di altri con caratteristiche chimico-tecnologiche meno interessanti.
Una delle applicazioni più frequenti si ha proprio in sostituzione del  vetro, considerato a volte troppo pesante oppure troppo esposto a fattori che lo danneggerebbero.
< otto cupole di variia grandezza, di cui la più grande è alta 45 metri, e dispone nel tratto di maggiore ampiezza, di una luce di 100 metri. Il materiale di copertura è compostoi di oltre 700 esagoni e pentagoni, realizzati  con tre strati di ETFE saldati all'estremità e gonfiati fino a formare una camera d'aria alta circa due metri.Si è ottenuta così una coperturache pesa solo 1%dell'equivalente realizzata in vetro. Estremamante resistente e meno costosa del teflon, l'ETFE presenta ottime caratteristiche prestazionali, come, per esempio:permeabilità ai raggi UV, resistenza al deterioramento provocato dalla luce solare e assenza di manutenzione per circa 25 anni..>>,


 
 

N.Grimsha & Patners, Eden Project, a Saint Austell, in Cornmovaglia, 2000,
 ( Arca 164, Novembre 2001) oppure vai  al sito 
 

 


 
 

 


M.Jantzen,"Hot stop", Fermata di autobus ipotizzata da ASI-Advanced
Structures incoproprated di los Angeles, con la collaborazione dell'architetto/designer 
(Arca 170, Maggio 2002)
 
Queste strutture sono costituite da un kit di parti fisse che include gli attacchi per collegarsi alla rete, gli schermi per la trasmissione di informazioni pubblicitarie, gli attacchi per scaricare sul personate notebook, video ad alta risoluzione..
la realtà virtuale è ricreata attraverso la proiezione di filmati su dei pannelli in vetro e materile plastiche.
G.Ranaulo, Wind lourge room, Fiumicino areoporto , Roma 2001


 
 
 

 

Il vetro
Le principali proprietà estetiche del vetro, ovvero la rifrazione e la trasparenza, permettono la realizzazione di strutture dalle caratteristiche evanescenti ed immateriali.
Questo materiale oggi si presenta come il migliore ed il  più promettente per quel che concerne le richeste del nostro tempo. La sua forza è fisica, grazie alle capacità  di resistenza a compressione del materiale, i cui cultori ipotizzano lo sviluppo come sistema strutturale, ma soprattutto metafisica, in merito alla sensualità ed alle altre caratteristiche visuali e percettive dell'utilizzo contemporaneo.
Inoltre esso consente un impatto molto basso con l'ambiente circostante.
Questo materiale lo troviamo sempre più spesso come protagonista in espressioni architettoniche singolari, eclatanti.

P.Samyn Associes, edificio dell'aula magna per l'università la Cattolica di Lovanio,
(Arca 171, giugno 2002)
 
Il volume che caratterizza l'edificio è una struttura di acciaio e vetro con pannelli di grandi dimensioni che degradano dall'azzurro al bianco.
La scelta estetica del colore rientra in un gioco di attravzione per i visitatori e gli studenti.
Nouvel utilizza una pelle di vetro che lascia intravedere sia la struttura interna sia il giardino posteriore.Impiegando tre superfici parallele crea un ambiguità per cui il visitatori non sanno se quello che vedono è un immagine reale o un riflesso,il tutto immerso in un gioco di luci e ombre che volutamente va oltre la trasparenza  per evocare un responso visuale soggettivo. l
Jean Nouvel Music and Conference Centre, 
Luzern, Switzerland by  (1990 - 1999).
 
 
 

http://www.vitruvio.ch/arc/ingrandimenti2/g_mmc_06.htm
 

 

Intervista a J.Nouvel .
"lezioni di design"
vai

L'essenza del vetro
 

L'architettura di Jean Nouvel. Un racconto per immagini


Takashi Yamaguchi & associates, Water temple, Kyoto, 2000
(Arca 163, ottobre 2001)
 
il piccolo edificio per la preghiera galleggia su uno speccgio di acqua ed è costituito da muri esterni lunghi 52 metri realizzati con strati successivi di pannelli di vetro verticali che racchiudono al loro interno un volume opaco. Questo nucleo attraversa il volume maggiore ed è ancorato sul fondo del lago
La struttura è costituita dalla stessa superficie di rivestimento piegata e curvata in modo tale da aumentare la propria resistenza.
Il guscio è in fibre di vetro, di forma organica e biomorfa, ed unisce la funzione strutturale a quella di diffusore della luminosità esterna negli ambienti interni

John M. Johansen, ipotesi di spazi abitativi, 1997
(Arcaplus, 29)

 

La struttura è in acciaio e vetro e racchiude una grande piattaforma che si inabissa per cinque livelli mettendo in comunicazione i diversi sistemi di trasporto.
Gare du nord in Paris, J.M.Duthilleul, E.tricard,  D.Claris, Arep,  2001
(Arca171, giugno 2002)


 
 

 

Gli elementi naturali
Un forte interesse verso la natura e verso il paesaggio conducono ad un rinnovato interesse nei confronti degli elementi naturali, acqua e fuoco in particolare.
 

 

L'acqua,oggi, trova grande applicazione nell'architettura sotto diverse forme; sia come elemento naturale ritrovato - ed in tal caso viene evidenziato proprio l'aspetto naturalistico del materile, tanto da ridurre ai "minimi termini" i supporti strutturali che la contengono - sia come schermo per la proiezione di immagini o come semplice filtro.
Le grandi potenzialità che sono state riscontrate a questo materiale,in campo architettonico e non solo,unite alle innovazioni tecnologiche che aiutano a sfruttare al meglio queste sue potenzialità, lo inseriscono sempre più spesso come elemento dominante qualsiasi contesto urbano; questo anche perchè viene sempre più spesso inserito in modo diretto nella vita urbana, eliminando le  barriere fisiche che lo ponevano come semplice elemento da ammirare.
WET DESIGN,è una delle maggiori società che si occupano di questo settore, creando fontane e giochi d'acqua in varie parti del mondo. Professionisti di diverse discipline si occupano di esaminare un progetto sotto diversi punti di vista che vanno dalle qualità del lateriale, alla manutenzione ed il risparmio energetico.

Wet design,Fountain place, Dallas, texas, 1983

Wet design, California Plaza, Los Angeles, 1992

Wet design, Crow Casino, Melborne, Ausralia, 1987

Wet design, Disney Village Market, Orlando, Fl, 1995

 

Le applicazioni dell'acqua come materiale architettonico, oggi, sono davvero infine, grazie anche alle nuove conoscenze che ci permettono di utilizzare questo elemento nelle forme meno conosciute 
è il caso ad esempio dell'acqua sottoforma di ghiaccio- che trova molte applicazioni sia in architettura che nelle scultura -...

Hothel del ghiaccio a Jukkasjarvi, in Svezia
(costruito dal 1990 tutti gli anni)
Con un’estensione di 4000 mtq. l’albergo è stato costruito utilizzando 30.000 tonnellate di neve e 10.000 tonnellate di ghiaccio ed è in grado di ospitare 120 persone adeguatamente sistemate in camere dalle pareti interamente di ghiaccio. Artisti di fama internazionale espongono ogni anno le loro opere d’arte nelle gallerie che l’hotel mette a disposizione; ampi saloni con colonnati, sculture e pareti intagliate e decorate: tutto rigorosamente di ghiaccio
..ma anche dell'acqua nebulizzata.
Oggi le "nuvole" sono elementi attivi dell'architettura;spesso vengono usate come schermo  sia per filtrare che per proiettare immagini. Ricche di suggestioni e metafore, il più delle volte vengono utilizzate abbinate a luci artificiali per la realizzazione di effetti particolarmente spettacolari .
L'intervento consiste nella creazione di magici anelli virtuali di nebbia artificiale - di 200 m. di diametro ed 8 di altezza, con uno soessore di 60 cm., ottenuti con un processo di nebulizzazione di acqua.Gli anelli, sui quali vengono proiettate immagini pubblicitarie e multimediali, siaccendono consecutivamente creando un effetto ascensionale e riproponendo così la torre sotto una nuova immagine di faroi multimediale della Parigi del terzo millennio.
G.Ranaulo,Tour Montparnasse, Parigi, 
(G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, Torino 2001,
oppure vai a G.Ranaulo home page )

Diller + Scofidio,Blur Building
Image courtesy of the architects
http://www.archimagazine.com/awater.htm
nuvolone artificiale creato atomizzando l’acqua del lago. L'acqua, portata ad alta pressione attraverso cavi d’acciaio, è nebulizzata attraverso 12.500 imboccature di spruzzatori sistemate su una struttura larga 91 m, profonda 60 m ed alta 18 m. Il nuvolone ha un controllo computerizzato che risponde alla temperatura, al vento ed all'umidità per provvedere una costante, ma mobile, nuvola attorno all’edificio. Di notte, la nube di nebbia diviene uno schermo per la proiezione di immagini.

 
 

 

Ancheil fuoco trova sempre più applicazione nella cultura paesaggistica odierna, soprattutto a scopo evocativo ed identitario: le figure create con le fiamme, che spesso di giorno sono sostituite da fontane,  trovano applicazione in contesti in cui sono richiesti forti richiami visuali. Le immagini create dai giochi di acqua,di giorno, e fuoco sono suggestive e forniscono al cittadino/passante un'immagine unica ed indimenticabile.

 

Le creazioni della Wet Design di giorno creano piacevoli giochi di acqua mentre di notte si trasformano in magici giochi di fuoco e luci

Wet Design, Fountain place, Dallas, texas, 1983
Wet Design, Crow Casino, Melbourne, Australia, 1897

Wet design, 

Wet design, Expo Lisbona 1998
                                                                                                                                                 torna a capo




 
 
 
 
 
 

 Parte seconda:
       I NON-MATERIALI

 
 
 
 
  M.Augé sottolinea il pericolo di un appiattimento totale della personalità all'interno dei grandi vuoti cittadini - da lui appunto definiti non-luoghi -,  i quali rappresentano uno dei più forti connotati del villaggio globale.
E'difficile tuttavia negare che attraverso i moderni sistemi informatici,l'architettura in generale, e questi non-luoghi in particolare, possano divenire un "corpo sensibile"e quindi animarsi e sviluppare quelle capacità di flessibilità ed interattività proprie di un essere vivente.
Le pareti degli edifici, oggi, sono in grado di trasformarsi in superfici sensibili , in grado di funzionare come dei diaframmi per regolare la giusta quantità di luce e di umidità, ed in  pareti schermo, che si illuminano o che forniscono informazioni quando lo si desidera.
Tutto questo dinamismo rende l'architettura di oggi "viva", sensibile ed attenta ai cambiamenti.
 
<< Ciascun progetto deve essere collocato tra complessità ed immediatezza, alla ricerca di strumenti efficaci perchè l'architettura, come la scienza, cominci ad accostarsi ai fenomeni urbani senza sopprimerne o misconoscerne la natura dinamica, aperta conflittuale ed eterogenea..>>
M.L.Palumbo in I nuovi ventri, testo&immagine 2001, Torino


   Con questo tipo di approccio, i mezzi ed i sistemi che operano intorno ad un progetto architettonico, debbono necessariamente adattarsi; ecco allora che compaiono altre categorie di strumenti di analisi e, per quanto ci riguarda , nuove tipologie di materiali.
Questi ultimi dovranno rispondere a quelle caratteristiche di complessità e dinamismo tipiche della realtà architettonica di oggi, che combina,  reale, virtuale e mentale.
Di conseguenza saranno, all'opposto dei materiali tradizionali, essenzialmente prodotti immateriali.
Con il termine materiale non-materiale vogliamo appunto evidenziare la loro principale caratteristica, che sarà quindi quella dell'immaterialità fisica.

Prenderemo in considerazione alcuni di questi non-materiali cercando di analizzarli come se fossero dei materiali tradizionali, ovvero, cercando di trovare in ciascuno di essi, le proprietà che lo contraddistinguono 
Infine, cercheremo di capire come gli stessi svolgano un ruolo importante all'interno del complesso meccanismo che ci consente di "ri-caricare" un non-luogo.

 

La trasparenza

<< superare la pesantezza , l'inerzia, l'opacità del mondo>> (Italo Calvino, in Lezioni Americane).

  Anche nell'ambito dell'architettura, così come Calvino indica nella letteratura, il tema della leggerezza e della trasparenza segna una nuova ed originale interpretazione del mondo di oggi.
Questi due elementi hanno sempre rappresentato nella storia dell'architettura - nel passaggio nell'architettura greca tra il periodo arcaico e quello classico, poi ancora tra l'architettura romanica e quella gotica..fino alla rivoluzione industriale, dove il tema della trasparenza acquista un significato culturale  - il concetto della "s-materializzazione".
L'utilizzo di strutture leggere significa appoggiare un atteggiamento progettuale che tende verso una costruzione intesa come spazio in trasformazione; significa quindi offrire spazi flessibili, modificabili e anche reversibili.
 

<< La luce - con la trasparenza - , ha già disgregato l'involucro architettonico ed ha forzato le tecnologie costruttive a mettere in atto soluzioni inedite. L'ottemperanza alle leggi della gravità e della pesantezza , propria delle strutture architettoniche, viene oggi negata dalle attese di flessibilità, di temporaneità , di trasformabilità.La statica e la durata dei materiali e delle forme tradizionali sono sottoposte a revisione radicale, in cui i tempi d'uso sono stati del tutto capovolti. Alla delimitazione di uno spazio interno opposto a quello esterno si sostituisce la continuità e la trasparenza dei volumi e addirittura il sovvertimento del concetto di spazio pubblico e privato.Nel radicamento e nella staticità tradizionalmente propri dello spazio costruito si va insinuando il bisogno, ancora espresso con timidezza, di nomadismo e transitorietà.Al rispetto della consuetudine costruttiva e funzionale governata da schemi culturali riconosciuti si sovrappone l'esigenza di rinnovare forme, funzioni e schemi comportamentali. Allo spazio della stabilità si sostituisce quello dei flussi. Allo spazio delimitato da oggetti architettonici quello delle idee. Alla cultura statica la cultura dinamica.Sono richieste forme originali dunque, per materiali originali, che dovranno proporsi concretamente attraverso materiali - questa volta inteso nel senso originario del termine - nuovi o materiali antichi riconsiderati, aprendo la strada a linguaggi espressivi dell'architettura non ancora frequentati .
E' questa la vera sfida che si  propone alla prassi progettuale attuale >>
( in " I materiali e le forme" di G.Nardi, Arca 2001 )
Tuttavia, dobbiamo notare che all'interno del non-materiale trasparenza si debbono fare delle distinzioni concettuale ;da una parte esso può essere utilizzato solo per le sue proprietà estetiche, superficiali,  dall'altra può essere utilizzato nella sua completezza, ovvero andando oltre l'aspetto fisico che lo caratterizza.
Quindi, da una parte evidenzia solamente una concezione legata ad tecnica costruttiva, capace di mettere in luce, attraverso strutture trasparenti, elementi che altrimenti rimarrebbero nascosti - quella che noi definiamo trasparenza oggettiva - dall'altra la possibilità di stabilire una continuità che va oltre il semplice rapporto percettivo interno-esterno - per noi trasparenza cognitiva -.
In quest'ultimo caso entra in gioco un fattore determinante , soprattutto per la "ri-carica" dei non-luoghi, che è appunto quello dell'interattività.

 

 

- trasparenza oggettiva-
 la trasparenza della facciata serve a far conoscere ciò che si nasconde dietro, ovvero un interessante gioco di luce e riflessi dato nel primo caso dai raggi solari ed i cristalli che da questi ultimi vengono colpiti, nel secondo dall'illuminazione e dai sensori predisposte . Gli effetti prodotti creano un gioco di luci riflesse, variabili nelle ore della giornata , in entrambi le situazioni, senza andare oltre

 
 
 

Il grande lucernaio è tagliato da una struttura cheavvolge lo spazio interno in movimento reso dinamico e variegato dala luce:quella diurna che riflette sui sementi vetrati i suoi raggi e quella notturna, che accende la figurazione di vivaci  effetti luminosi.Anche nella seconda composizione di elementi trasparente della librery la luce crea un ricco intreccio di trasparenze, luci ed ombre destinato a comporsi nell'immagine di un'aerea e luminosa velatura.



 

Ed Carpenter, "LIGHT WINGS", G.B.AIRPORT HOUSTON, TEXAS E "LIGHT VEIL", S.COUNTRY LIBRARY DI MENPHIS, TENNESSEE, 2000
( Arca 171, giugno 2002)
 

 


Toyo Ito, TOWER OF WIND, 
YOKOHAMA, 1996
(G.Ranaulo, Light architecture, 2001, Torino)

 
 
 
 
 

 

La città occidentale è percepita da Ito come un museo permanente di monumenti e spazi;Tokyo, una città effimera e cangiante, articolata non attraverso i suoi edifici ma attraverso i pali dell'elettricità, le insegne luminose  e la segnaletica stradale.
La luce in tal caso ricopre un ruolo sia fisico che metafisico.;la città cambia dopo il tramonto quando rivela la sua condizione immaginaria
- trasparenza cognitiva -
In questo caso la trasparenza va oltre l'immagine di superficie, lascia libera la mente di giocare con gli elementi che affiorano
E' un'immagine  che permette di conoscere meglio l'edifico , in quanto oltrepassa la superficie di facciata







 


Toyo Ito, MEDIATECA DI SENDAI, 1997
(G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, 2001, Torino)


 

La pelle dell'edificio che non solo separa l'interno dall'esterno, ma circonda gli spazi alla base ed in cima alla struttura, si presenta come una doppia pelle di vetro che configura la facciata sulla strada principale. La mediateca si presenta come un luogo di integrazione tra spazio naturale (aria acqua e luce 9 ed uno spazio virtuale 8 dato dagli elettroni.
Sotto l'inquadramento di cemento bianco e grigio delle finestre e delle vetrate superiori, sono serigrafate una serie di immagini:un poema di J.Palach, un insieme di nuvole, una gigantesvca foto di un angelo sulla parte semicircolare che termina l'edificio.
Jean-Nouvel, EDIFICIO ANDEL, PRAGA, 
(G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, 2001, Torino)

 
 
 
 


 

 

Il dinamismo

Nella società di oggi i flussi meccanici e fisici assumono sempre più importanza; è fondamentale quindi pensare ad un'architettura metaforica, fatta di spazi dinamici, in continua evoluzione.
Movimento: di persone, di merci, di dati, di sogni reali e virtuali. Tutto si muove, tutto si modifica, cambia forma, nome, colore, in un mondo che fa della metamorfosi una sistema di priorità
Servono spazi che accolgano e gestiscano i flussi di cicolazione, le grandi masse, e soprattutto le informazioni di cui siamo costanentemente bersagliati.

<< Spazi che, - come sostiene Gehry - si evolvano nell'arco della giornata, assecondando i diversi momenti che la città vive dal giorno alla notte>>.
(Movimento fisico,F.O.Gehry,1994)


L' edificio in questo contesto è un sistema flessibile, concepito attraverso una serie di elementi dinamici che creano una forte interazione tra utenti, contesto e costruzione; il tutto sostenuto da una forte componente tecnologica.
Oggi la capacità di interazione e connessione prevale sulla definizione formale e la possibilità di relazione prevale sulla misura.

<< l'edificio diventa luogo, uno spaccato dove poter vedere la nostra socità. Società e realtà sono in continuo movimento, al contrario di quello che avviene per un edificio. Diventa affascinante allora il tentativo di farlo interagire, muovere con quello che lo circonda, che è la nostra socità cosmopolita, indefinibile, senza strutture, invisibile.L'architettura diventa scoprire questo invisibile attraverso la trasparenza e l'immaterialità>>
(Toyo Ito )

 

Anche all'interno di questo non-materiale possiamo fare  delle distinzioni concettuali ; possimo classificarlo  ad esempio in base a determinate qualità che lo contraddistinguono.
Dinamismo fisico, all'interno del quale la tecnologia ha assunto un ruolo fondamentale. Il movimento è solo un fattore meccanico, non ha concetti dietro che lo sostengono.
Dinamismo processuale, quando il concetto di movimento è insito nell'ideazione, nel tipo di approccio che si è seguito per lo studio di un progetto. Esso può essere paragonato praticamente ad un approccio per layer.
Ancora possiamo parlare di dinamismo interattivo, quando il movimento entra a far parte di tutto il progetto creando così una sorta di complessità interattiva.
Ed infine il dinamismo della traiettoria, in cui gli spazi sono manipolati attraverso un uso intelligente - ovvero non solo meccanico - dei sistemi informatici.


 

 

- dinamismo fisico -
Il movimento è solo un fattore esterno, si limita alla 
superfici e non penetra all'interno della progettazione.
E' spesso supportato dai mezzi del paradigma tecnologico, ma con un uso piuttosto superficiale.

 

Calatrava intende l'evento naturale come suprema perfezione; per questo usa le logiche scientifiche come atti sublimi per distribuire la materia.L'equilibrio della materia, dato dai più sofisticati sistemi di calcolo e ad una pèrofonda sensibilità dell'artista
l

Santiago Calatrava, Valencia Opera House 
Camino de las Moreras, Valencia, Spain 1996
 
 


Santiago Calatrava, NEW SORDICA AIRPORT, BILBAO, 1992
(Arca 152, ottobre 2001)

http://www.calatrava.com/indexflash.html










 


Tadao Ando, complesso polifunzionale e galleria d'arte, Tokyo, 1980
(Tadao Ando, le opere, e gli scritti, Electa 1995, Milano)







 

L'edificio è costituito da tre corpi con struttura in cmento armato a vista. Le interruzioni tra uno corpo ed unaltro danno origine ad una serie di terrazze a gradoni dove gli spettatori si possono sedere.. Quindi le scale non hanno solo valore di servizi ma servono anche parte del progetto
 
- dinamismo processuale -
Il movimento è dato dallo studio di elementi separati vuoi l'immagine della metropolitana, vuoi il contesto in cui si inserisce, vuoi la forma eareodinamica, per l'esempio considerato..
E' uno studio a livelli diversificati,che ricomponendosi creano movimento, ma non è un movimento che coinvolge l'intera opera.

 


 
 


 
 

Mehrdad Yazdani
STAZIONE DELLA METROPOLITANA, 
SANTA MONICA BOULEVARD,
LOS ANGELES, 1999
(in Casabella 683, nov 2000)


 
 
 

 


 
 
 

Aggettante tettoia in metallo che segnala l'accesso alla metropolitana.
La piazza, l'ingresso alla metropolitana ed il sistema di illuminazione studiato creano un movimento riconoscibile sia durante il giorno che durante la notte

il progetto è concepito attraverso una separazione segli elementi presenti ;servizi, verde, edifici...
Solo in ultima fase gli elementi vengono riunuiti a formare l'opera completa

Genesi formale del progetto vincitore del Parco della Villette,
di Bernard Tschumi









 

- dinamismo interattivo -
Il movimento è dato da una serie di fattori intrinsechi ed estrinsechi che si rincorrono e si combinano vicendevolmente.
In questo caso è la personalità dei fruitori del servizio stesso a creare movimento, sia nel progetto dei Nox che in quello di Scofidio &Diller

 

una macro-struttura in cui attraverso complesse connessioni multimediali con vari sisti web ci si trova immersi in un ambiente di pura informazione trasmessa attraverso superfici tecnologiche.
La strana forma della "costruzione" dipende non solo dal tipo di "informazione", ma anche dai "flussi", dall "contesto" e quant'altro.

 
 

Kas Oosterhuis, TRANS-PORT 2001,
G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, 2001, Torino)

 
16 hrs segue quattro personaggi: il visitatore, lo studente, l'artista di media e il coreografo, tutti visti contemporaneamente sullo schermo diviso in quattro quadranti. Quando i percorsi dei personaggi si sovrappongono, gli eventi, le installazioni artistiche, gli schermi interattivi, gli spettacoli e i vari occupanti del museo sono visti da diverse angolazioni e punti di vista allo stesso tempo. 
Diller+Scofidio, "16 hours",MUSEO SPERIMENTALE,
USA 2001, 11'00''
creazione di una passeggiata ecologica all'interno della Galleria; due schermi di acqua verticale distanziati l'uno dall'altro circa 3 metri all'interno dei quali corre una passerella per i pedoni.I due schermi, oltre come barriera per l'inquinamento vengono utilizzati per la proiezione di immagini video di diversa natura.

Gianni Ranaulo, Galleria del Tritone, Roma, 1995
(G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, Torino 2001,
oppure vai a G.Ranaulo home page )








 

- dinamismo della traiettoria -
Mondo digitale e pensiero umano si uniscono per dar vita al progetto. Tutto è speriemntabile, tutto è plasmabile, tutto si muove con la sola logica del pensiero

Peter Eisenman, virtual house, 1999
G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, 2001, Torino)

 

 

le forme si contraggono e traovano nel movimento una spazialità concreta.
Il terreno è un tutt'uno con la casa;nuovi spazi si aprono e si chiudono uno dentro l'altro definendo nuove possibilità dell'abitare.
I sistemi tecnologici servono per poter manipolare la struttura.Sarebbe impossibil ottenere alcuni risultati se non vi fosse l'ausilio di tali mezzi.








F.O.Gehry, MUSEO DI BILBAO, 1992
http://www.archimagazine.com/abilbao2.htm
 


 
 

 

L'immagine

La realtà odierna si presenta "impregnata "di immagini; impalcature pubblicitarie, schermi parlanti, insegne digitali , nuvole colorate ed altro ancora,allestiscono  il grande spettacolo, luminoso ed accattivante della nostra vita quotidiana. 
Oggi l'immagine è in grado di "parlare" da sola; il suo scopo è quello di attirare la nostra attensione per poi lasciarci liberi pensare, fantasticare ed infine...scegliere.
Il suo linguaggio è la pura metafora.

Tutto questo naturalmente è stato amplificato con l'introduzione dei nuovi mezzi di comunicazione multimediali.
Tuttavia, dobbiamo constatare che tutto questo non ha solo risvolti positivi, in quanto l'uso smodato di questa tecnologia riduce a volte l'architettura ad una vera e propria esibizione di effetti speciali, nulla a che vedere con l'architettura con la "A" maiuscola.

Questa premessa ci permette quindi di distinguere ancora una volta più tipi dello stesso non-materiale "immagine"; l'immagine di superficie, l'immagine contestuale e l'immagine interattiva.
 

- immagine di superficie-
L'immagine di superficie , come dice la stessa parola non va oltre la superficie, la facciata.Dopo aver catturato lo sguardo, il suo compito è finito. E' un'immagine "vuota"
La torre si presenta come una gigantesca scultura costituita da due volumi di 45 e 54 piani, secati da una lama tridimensionale di luce

Arquitectonica e studio D'Agostino Izzo & Quirk,
TORRE PER IL WESTIN HOTEL A TIMES SQUARES 
New York, 1999
(Arca 157, Marzo 2001)









 

Wet Design, GIOCHI DI AUCQUA E LUCE, CROWN CASINO, MELBOURNE, AUSTRALIA, 1997
 
 
 











 

I giocxhi di luce ed acqua sono utilizzati per creare situazioni suggestive che attirano l'attenzione del cliente.
- immagine contestuale-
Il suo fine è di ricreare un nesso con il contesto in cui è inserita.
E' un'immagine significativa, il cui solo pensiero ti riporta alla mente alcune situazioni ad essa legate.

 

il linguaggio artistico di Bill Viola mette in comunicazione musica, suoni e proporzioni visive e quasi un'architetura dell'immagine sul supporto essenziale dell'elettronica.
In questa video istallazione sonora scorrono le immagini di un uomo e di una donna che si muovono im paesaggi notturni, in un gioco di lucio e di ombre per effetto della proiezione delle immagini su diversi livelli paralleli del tessuto traslucente.

Bill Viola, the veiling, 1995
G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, 2001, Torino)
 
 
 
 

 

 Il Museo Ebraico di Berlino documenta la ritrovata capacità di parlare dell'architettura e soprattutto di essere compresa, senza bisogno di intermediazioni e filtri esplicativi. E quello che più stupisce nel Museo Ebraico di Berlino è che le interpretazioni sono congruenti con il programma "iconografico" di Libeskind
Daniel Libeskind . Una Z drammatica per raccontare il dramma dell'olocausto,Dettagli delle finestre del museo di Berlino
(Tutte le immagini sono di Matteo Zambelli).
 

TEVERETERNO Progetti effimeri per la città eterna
Un progetto in collaborazione ideato da Kristin Jones
http://www.tevereterno.it/home.htm
 
 
 
 
 
 
 

 

 I miti che si intrecciano lungo il Fiume e la sua stessa storia sono la fonte di ispirazione di questo progetto, che intende risvegliare la memoria collettiva del rapporto della città con il suo Fiume.
- immagine interattiva-
E' un'immagine in continuo movimento, in continua 
trasformazione come le sensazioni che evoca.
La sua proiezione permette un'interattività che trasforma il cittadino-passante, in cittadino-protagonista di quel luogo.

G.Ranaulo, Light breath, Ginevra, 1996
 
 
 
 


Gianni Ranaulo, Caserta, 2000

G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, 2001, Torino)
G.Ranaulo home page










 

Il progetto prevede una vela di vetro resa mobile da un sistema combinato di cellule fotoelettriche e bracci meccanici, che avvolge in lunghezza l'edificio eistente.. l'idea si prorpone una modernizzazione intelligente ed ecologica sull'architettura esistente, prevedendo inoltre la proiezione di immagini ed informazioni varie sulla facciata ondulata
si tratta di un architettura "liquida". La strana forma, frutto di attenti studi tra corpo umano e tecnologia, è modificabile con l'interazione delle persone che visitano il museo.
Nox, Blow out Beachness, 1994-97
G.Ranaulo, Light architecture, testo&immagine, 2001, Torino)

 


Toyo Ito,L’Uovo dei venti a Tokyo, una “galleria-video all’aria
aperta” progettato da Ito nel 1989 per gli abitanti di “River City”,
 Rappresenta un altro esempio in questa direzione. L’uovo tecnologico, rivestito da pannelli in alluminio traforato, attraverso schermi comunica immagini dal suo interno che si sovrappongono a quelle che la città proietta sul suo guscio.  E’ un’architettura mutevole per la città del futuro, uno spazio espositivo in una “stazione spaziale” ormeggiata in un centro residenziale, che diffonde informazione e arte.
 

 

 


Toyo Ito, Allestimento della mostra alla Basilica Palladiana
 
 

<<L'architettura nell'epoca dell'elettronica è la figurazione dl vortice dell'informazione", quindi comunicazione di un fatto reale attraverso il virtuale, tramite informazioni visive che, sovrapponendosi come avviene nello spazio mediatico allestito in un angolo della basilica, creano interferenze ottiche, grafismi in movimento in cui il dato di partenza, il disegno di un particolare tecnico o la planimetria di un edificio, perde significato e viene trasfigurato. Le colonne evanescenti diventano il vestito dell' "architettura [che] deve essere oggi un vestito mediale:
attraverso le trasparenze del tessuto e, ancora di più, attraverso i fori di diverse dimensioni in esso praticati, il pubblico dell'esposizione cerca di scoprire il messaggio, cerca di leggere le immagini proiettate su superfici vetrate.
Voyeurismo: i fori, collocati a diverse altezze, costringono il visitatore ad assumere strane posizioni per osservare gli oggetti in mostra; oggetti virtuali, mediatici, che poco hanno a che fare con l'architettura tradizionalmente intesa. I progetti sono illustrati attraverso immagini poco nitide, video, filmati, forse simulazioni al computer, proiettate su piccole maquettes di vetro, unico retaggio della rappresentazione architettonica storicamente intesa. Questa mostra è un'installazione, questa mostra è fatta di tecnologia, è un miscuglio di mezzi comunicativi che suggeriscono il contenuto, sussurrano il loro messaggio, lasciano la parte di protagonista alla Basilica Palladiana, al suo enorme vuoto fatto di mattoni, esaltandone la verticalità, la magia e la storia
http://architettura.supereva.it/sopralluoghi/20010907/index.htm












 

 


 

 

Un discorso a se merita .....
                       ..la luce

Da qualche anno si sta sviluppando un’attenzione crescente nei confronti della luce sia naturale che artificiale in architettura. 
A determinare tale orientamento sono diversi fattori che vanno dall'estetica pura a concetti più profondi come l'uso migliore delle risorse naturali.

Tralasciando la questione più impegantiva della rinnovata valorizzazione della luce naturale, poniamo la nostra attenzione verso quella artificiale, legata fortemente al discorso dell'immagine.
La luce artificiale può essere sfruttata come “parametro di definizione spaziale”e, rispetto alla luce naturale, essa offre naturalmente una maggiore possibilità di manipolazione ;infatti , essa, oltre ad essere un elemento integrante dello spazio, modifica, sfruttando fenomeni ottico-percettivi, la percezione della “distribuzione spaziale”.

Intervenire con la luce in un ambiente significa modificare lo spazio in cui ci muoviamo, creando nuove percezioni di paesaggio e di atmosfera.
La sua capacità di plasmare superfici, modellare volumi, strutturare e delimitare gli spazi, fa si che essa assumaun potere che va molto al di là della sua capacità di rivestire ed avvolgere l’oggetto; essa diventa in realtà un mezzo costruttivo, efficace ed incidente.
Quindi il valore essenziale della luce oggi non è più solo quello di vedere, ma quello di "creare emozioni"

<< Semplice ed efficace, l'oggetto luminoso diviene l'elemento architettonico che riscatta una realtà scarsamente caratterizzata:è il faro che si illumina durante la notte, il referente urbano che offre le coordinate di orientamento, il momento catalizzatore che si esprime nella memeoria del viaggiatore>> (M.Vitta, in Fantasie luminose, l'Arca 157, Marzo 2001)
La luce artificiale quindi diventa cosí una nuova “materia” che può essere d’aiuto ad enfatizzare le architetture, stimolando la percezione della tridimensionalità dell’oggetto e conferendogli una magia che altrimenti non avrebbe. Accade così che, seppure la forma dell’oggetto risulti ancora riconoscibile nelle sue linee generali qualsiasi sia la condizione di luce, i dettagli di tale forma, le particolarità della superficie, la percezione delle ombreggiature diventano elementi che dipendono dal modo in cui l’oggetto è illuminato.
 

ApsT , D40 / TRA ARTE ED ARCHITETTURA
http://architettura.supereva.it/files/20010606/f/


<<Un grande totem informativo, un semplice volume di cristallo opalescente e cangiante, in relazione alla luce riflessa, è stato pensato come fondale indistinto che sarà espressione di tale rapporto, definendo un nuovo tipo di curtain wall, che ricerca un’unitarietà tra architettura ed immagine. La concezione di un tale spazio primario esprime, così, il convincimento che la qualità estetica di uno spazio, la sua bellezza sia una sensazione fisica che coinvolga tutto quanto il corpo: ha detto Robert Wilson << io sono mosso, toccato da qualcosa, io sento questo qualcosa e tutti quanti gli elementi chiamati in gioco suggeriscono infinite interpretazioni>>. La percezione di questo spazio assume carattere variabile ed ambiguo perché senza dimensioni apparenti, grazie alla sua estrema indefinitezza, non potendo avvertire più alcun rapporto tra un elemento e l’altro>>.
(http://architettura.supereva.it/files/20010606/f/)


 

La sua pregnanza simbolica, al di là dell'immediata metafora della luce, che siinnalza repentina in una gestualità quasi di sfida, risiede nella qualità progettuale....dove l'architettura contemporanea si conuiga con le ragioni del disegno indutriale:oggetto luminoso di notte e corposa presenza di giorno...essa è in prima istanza estetica perchè la sua funzionalità va ricercata in una strategia di riqualificazione della città che fa delle <<tracce mnestiche>>, ovvero del nuovo << monumentalismo>>, un elemento di identità collettiva, e quindi di cultura.
 
 

Un segno luminoso per Milano, piazza Duca D'Aosta, Milano 2001
Ian Ritchie
(Arca 157, Marzo 2001) 






 

.

Portano con se la volontà di caratterizzare il luogo, di modificarne le relazioni percettive, e di comunicare nuove emozioni all'osservatore . 
(Trace de lumiere, istallazione realizzata nel porto di Yokohama, che con l'obbiettivo di relazionare il cielo e la terra mette in opera fasci luminosi, una scultura di vetro ed una fotografia trasparente.1998
  .queste non sono nient altro che degli archi di luce, o meglio dire linee policrome, arcobaleno immaterei proiettati su ambo i lati della volta secondo sequenze casuali, proprio come vario è il movimento delle onde che, nel rinfrangerli, ravviva l'oscuro piano dell'acqua. 
(tratto di  600 metri percorribile con 10 minuti di navigazione.Con un dispositivo di 24 proiettori sospesi alla volta viene creata una successione di arcobaleni che varia per intensità ed orientamento
 

Keiichi Tahara ECHOS DE LUMIERE , 
CANAL SAINT MARTIN, PARIGI, 2000
 
 
 

 


 
Ten arquitectos,Habita Hotel, Mexico City, 2000
( Arca 158, Aprile 2001)
 

I progettisti hanno fornito di una nuova identità un manufatto del 1950 rivestendolo con una "pelle trasparente", costituita da una scatola di vetro distanziata di qualche metro dalla vecchia facciat in modo da consentire la permanenza dei vecchi balconi.La notte questo edificio si trasforma in una sorta di lanterna, che si accende e spegne in base al numero di clienti che accendono la luce nelle camere: una sorta di organigramma luminoso della vita di chi abita il manufatto.








 


Arquitectonica, America Airlaines Arena di Miami, 1999
(Arca 157, Mrzo 2001)

 Le luci ed i colori caratterizzano gli ambienti e distinguono i materiali, creando un atmosfeta quasi surreale. Mentre di guirno sono le intersezioni che creano l'atmosfera, di notte i padroni sono i colori.










 


 
 
 

PICO BOULEVARD, STREETSCAPE, SANTA MONICA ,CA 2001
Studio Katherine Spitz Associates

progetto di arredo urbano di illuminazione stradale...Puntando su un forte carattere di identità del luogo, la formalizzazione delle strutture rispecchia la rigogliosa natura presente nel territorio.

l'Arca 165, dicembre 2001


 
 
 

LUNGOMARE , SAVONA, 2000
5+1 Associati

L'edilizia degli anni '60 presente tutt'intorno suggerisce quasi un flash back della memeoria, una citzione cinematografica....le immagini delle lampade piantate nella roccia è volutamente brutale, segno forte del pennarello, su una partitura gia di per se sincopata...

l'Arca 162, settembre2001


 
 
 
 
 

L'ALBERO DELLE LUCI, MUNICIPIO DI CARUGATE , MI, 2000-2001
Artemide Spa, C.Onorato, F.Dell'orto, A.Varrone

l'intevento ha come obbiettivo la conservazione e la trasformazione di un antico cedro in faro urbano. Il risultato finale è una sorta di faro urbano o totem della luce.Insomma, un connubio di romanticismo e tecnologia

L'Arca 165, dicembre 2001


 
 
 
Giochi di luce prodotti da Wet Design


                                                                                                                                                                                            torna a capo


 
 
 
 

CONCLUSIONI
Da questa carrellata di esempi possiamo tranquillamente sostenere che in effetti i nuovi materiali che vengono messi a disposizione dal paradigma informatico , hanno tutte le caratteristiche per ri-creare quelle condizioni tali per cui un luogo possa tornare a far parte della vita attiva del cittadino.
Naturalmente alcuni di essi presentano delle caratteristiche superiori ad altri, - ad esempio la luce e le immagini- , ma in generale, tutti , se usati con criterio sono altrettanto efficaci.
Alcuni effetti di luce , uniti a proiezioni di immagini possono ad esempio essere utili per ricreare alcune ambientazioni caratterizzanti un luogo, come la sua storia o una sua caratteristica dominante; altri materiali poi, come la trasparenza, rappresentano un valido sostegno per utilizzare al meglio le potenzialità offerte sia dalla luce che dall'immagine.

 
 
 
 
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI.
  • Abitare, numeri vari, Editrice Abitare Segesta spa, Milano*
  • Antonino Saggio, Frank O.Gehry, testo&immagine, Torino, 1997
  • Antonino Saggio, Peter Eisenman, testo&immagine, Torino, 1996
  • Arca - numeri vari, Arca edizioni, Milano *
  • l'Arcaplus, numeri vari, Arca edizioni, Milano* 
  • Casabella, numeri vari, Elemond spa, Milano *
  • Derrik de Kerckhove, l'Architettura dell'intelligenza, testo&immagine, Torino, 2001
  • Gianni Ranaulo, Light architecture testo&immagine 2001
  • Gomorra n°6, Affioramenti, Castelvecchi , Maggio 2000
  • Maria Luisa Palumbo, Nuovi ventri, testo&immagine, Torino, 2001
  • UmbertoCao, Stefano Catucci, Spazi e maschereMeltremi editore, Roma 2001
  • Oltre ai libri sono stati consultati diversi siti internet. 
    Sono indicati accanto ai singoli progetti sottoforma di Link
                                             *   sotto ogni progetto è indicato il numero della rivista dove è stato tratto
                                                                                                                                       torna a capo

     
     
     
     
     

    L'immagine sullo sfondo delle tabelle è una scultura di Gabriele Levy,
    www.italya.net/levy/exhibitions/ 20011/vetro.JPG
     
     
     
     

     -  Home  -  Input  - DaiLuoghiAiNonLuoghi - Sperimentazione

     
     

    BACK UP