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Dai LUOGHI ai NONLUOGHI

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 Marc Augé 

l'antropologo francese Marc Augé ha teorizzato per primo l'esistenza dei NONLUOGHI in "Non-lieux", Parigi 1992.

 i LUOGHI 

"Il luogo antropologico è simultaneamente principio di senso per coloro che lo abitano e principio di intelligibilità per colui che lo osserva"*

sono tre i caratteri dei LUOGHI in senso antropologico. I LUOGHI sono simultaneamente

IDENTITARI. Questo carattere ha un duplice significato. Esistono delle differenze che rendono riconoscibile un luogo da tutti gli altri. Gli abitanti di un luogo vi si identificano, vi fondano la propria identità come individui e come membri di una comunità.

RELAZIONALI. I luoghi antropologici creano un sociale organico, sono la sede e la rappresentazione materiale delle relazioni tra gli individui che li abitano.

STORICI. I luoghi conservano e rappresentano la memoria degli eventi trascorsi. Attraverso delle discontinuità spaziali si assicura una continuità temporale.

"l'etnologo è tentato di identificare coloro che studia col paesaggio in cui li scopre e con lo spazio cui essi hanno dato forma"*. Una idea di "trasparenza" tra cultura, società, individuo e spazio è sottesa al concetto di luogo.

un LUOGO: i sassi di Matera

Una porzione di territorio o una costruzione diventano un luogo quando riescono ad incapsulare nella loro materialità un plusvalore simbolico che va oltre la funzionalità e la semplice disposizione della materia. "Riconosciamo un luogo e ci riconosciamo in un luogo quando penetrando fisicamente o mentalmente in uno spazio, riusciamo a sentire un riverbero, una eco ai nostri stati d'animo" ' e quando questo riverbero sembra scaturire dal di fuori di noi, dallo spazio, in modo da poterlo condividere con gli altri. "Non c'è luogo, infatti, che non implichi e stimoli in noi ... un sentimento di condivisione e dunque una possibilità di comunicazione" '."Non c'è luogo che non ci parli della sua storia, prima ed oltre che della nostra" '.

 la SURMODERNITA' 

"I nonluoghi sono lo spazio della surmodernità"*

Tre figure dell'eccesso caratterizzano la condizione di surmodernità [o sovra-modernità] che è propria della nostra epoca

eccesso di TEMPO. La storia accelera, il passato tende ad accumularsi sul presente.

eccesso di SPAZIO. Le distanze si accorciano e lo spazio si contrae nella nostra percezione, sembra essere sempre di più alla nostra portata.

eccesso di INDIVIDUALIZZAZIONE dei riferimenti. Crediamo di essere partecipi agli eventi mondiali. Abbiamo un crescente bisogno individuale di trovare un senso a tutto ciò che accade nel mondo.

per Marc Augé la surmodernità è produttrice di nonluoghi antropologici. I nonluoghi rappresentano la surmodernità e quindi il mondo contemporaneo.

 

Andreas GURSKY "Schiphol"

 i NONLUOGHI 

"La surmodernità trova naturalmente la sua espressione più completa nei nonluoghi"*

una definizione in negativo. "Se un luogo può definirsi come identitario, relazionale, storico, uno spazio che non può definirsi né identitario, né relazionale, né storico, definirà un nonluogo"*. Il nonluogo è l'opposto di un luogo: è uno spazio "scarico" di identità, sia come riconoscibilità che come possibilità di identificarsi in esso. E' "scarico" di relazioni che in esso, e con esso, hanno luogo. E' "scarico" del contenuto di storia/memoria: è uno spazio vissuto solo al presente. Nonluogo è uno spazio "in cui colui che lo attraversa non può leggere nulla della sua identità, né dei suoi rapporti con gli altri o, più in generale, dei rapporti tra gli uni e gli altri, né ... della loro storia comune"°.

una questione di sguardo. Il nonluogo è una questione di sguardo: i nostri occhi e le nostre menti si abbandonano alla spinta alla estraneità indotta dai nonluoghi in maniera sistematica e generalizzata.  Nello spazio del nonluogo ci si trova di fronte ad un'altra immagine di se stesso spersonalizzata ed omologata.

materialità ed esperienza del nonluogo. "Nonluogo indica due realtà complementari ma distinte: spazi costruiti in rapporto a certi fini (trasporto, transito, commercio, tempo libero) e il rapporto che gli individui intrattengono con questi spazi"*.

in concreto. "I nonluoghi sono tanto le installazioni necessarie alla circolazione accelerata delle persone e dei beni (strade a scorrimento veloce, svincoli, aeroporti) quanto i mezzi di trasporto stessi o i grandi centri commerciali o, ancora, i campi profughi dove sono parcheggiati i rifugiati del pianeta"*. Sono anche nonluoghi "le grandi catene alberghiere, le strutture per il tempo libero"*. Possiamo accostare idealmente ai nonluoghi quelle situazioni critiche della città scariche dei caratteri di identità, relazionalità, storia/memoria, in cui l'esperienza degli individui è simile all'esperienza dei nonluoghi.

foto di Fiamma SECCHI

 

 LUOGHI e NONLUOGHI, i rapporti 

"E' come in una immensa parentesi che i nonluoghi accolgono individui ogni giorno più numerosi"*

La condizione di surmodernità non è la totalità della modernità. Luoghi e nonluoghi sono compresenti: si incastrano e si compenetrano reciprocamente. "La possibilità del nonluogo non è mai assente da qualsiasi luogo ... Il ritorno al luogo è il rimedio cui ricorre il frequentatore di nonluoghi ... Luoghi e nonluoghi si oppongono come i termini e le nozioni che permettono di descriverli"*.

 ESPERIENZA dei NONLUOGHI 

"Il nonluogo è il contrario dell'utopia: esso esiste e non accoglie alcuna società organica"*

solitudine, disidentificazione, anonimato. L'esperienza del nonluogo è un'esperienza del tutto nuova di solitudine: il nonluogo mette l'individuo in contatto con un'altra immagine di se stesso. Forniamo una prova di identità all'ingresso dei nonluoghi, poi assumiamo una identità provvisoria e condivisa con gli altri frequentatori. Lo spazio del nonluogo è invaso da testi ed interpellanze rivolte indistintamente a ciascuno di noi. L'anonimato al quale possiamo abbandonarci è una sorta di "liberazione" dal peso delle nostre identità. "Proviamo così le gioie passive della disidentificazione ed il piacere più attivo di recitare una parte" comune agli altri ... Lo spazio del nonluogo non crea né identità singola né relazione, ma moltitudine e similitudine"*.

paesaggio = testo. "La mediazione che stabilisce un legame degli individui con il loro ambiente nello spazio del nonluogo, passa attraverso parole, ovvero testi"*.

una cosmologia. Esiste una sorta di cosmologia universale ed ubiquitaria che viene diffusa all'interno dei nonluoghi e che siamo portati ad interiorizzare. Questa "propaganda" produce effetti di riconoscimento: "intravedere una enorme M gialla mentre ci si trova in un paese straniero, ci da un piccolo tuffo di gioia al cuore, oltre a rassicurarci e a farci sentire un po' più a casa ... Il villaggio globale che si prospetta [attraverso la cosmologia] assomiglia sempre di più ad un global market ... Affinchè il miracolo si compia è indispensabile che le diversità culturali e geografiche vengano smussate, levigate e infine rimosse"^.

foto di Fiamma SECCHI

 NONLUOGHI: una possibilità? 

"L'identità di un luogo è sempre meno ... una qualità stabile definita una volta per tutte" '

Secondo alcuni autori, tra i quali Stefano Boeri, il concetto di identità di un luogo va ripensato. Non è più possibile assegnare staticamente un significato ad un luogo, piuttosto l'identità, dei luoghi e degli individui, è il risultato di un "montaggio in sequenza di esperienze di vita e percettive".  Anche l'esperienza dei nonluoghi dovrebbe essere valutata in maniera diversa. Ad esempio all'interno di un nonluogo tipo, come le stazioni ferroviarie, si manifestano importanti forme di interazione privata. Le stazioni diventano, tra l'altro, il sostituto contemporaneo alle piazze e alle strade. La frequentazione dei grandi contenitori ludico commerciali, altri nonluoghi, è il punto centrale di un'esperienza percettiva che inizia molto prima e finisce molto dopo il tempo trascorso nel nonluogo. L'età contemporanea tende a moltiplicare i significati che possono essere assegnati allo stesso spazio: anche i nonluoghi hanno delle possibilità ...

 ESPERIENZE ARTISTICHE sui NONLUOHI 

Nei confronti dei nonluoghi "quello che fanno oggi gli artisti, (con rarissime eccezioni) è paragonabile alle incisioni rupestri dei Comuni in Val Camonica !"^

Il concetto di nonluogo, come teorizzato da Marc Augé, è stato interpretato da molti artisti attraverso una sensibilità ed una dimensione estetica specifiche. Esiste una produzione artistica contemporanea che cerca di esprimere le sensazioni di solitudine e di estraneamento caratteristiche dell'esperienza dei nonluoghi.

 

brano tratto da BRAVE NEW WORLD: un progetto di sperimentazione on line a cura di Alessandra GALASSO. 

"NONLUOGHI COME SPAZI IN CUI LA FIGURA UMANA E' COMPLETAMENTE ASSENTE. NONLUOGHI ABITATI DA COLUI CHE LI OSSERVA. FAMILIARI MA SCONOSCIUTE, LE IMMAGINI DI QUESTI SPAZI SUSCITANO SENSAZIONI DI ESTRANIAMENTO. IMMAGINI DI LUOGHI CHE CI SEMBRA DI RICONOSCERE MA CHE NON POSSIAMO COLLEGARE A NESSUNA ESPERIENZA SPECIFICA. E' COME SE LE NOSTRE MEMORIE SPAZIALI FOSSERO SEMPRE PIU' MESCOLATE IN UN MAGMA ATEMPORALE CHE NON HA CONTORNI DEFINITI E RIPRODUCIBILI... " (Alessandra GALASSO)

 

Andreas GURSKY: ritratti di nonluoghi

Andreas GURSKY "Paris, Montparnasse"

 

Andreas GURSKY "Airport"

 

Andreas GURSKY "Car show, Paris"

 

Davide FRISONI: espressioni di nonluoghi

Davide FRISONI "Al semaforo" (olio su tela)

Davide FRISONI "Mi devo fermare ..." (olio su tela)

 

Alessandra TESI: camere d'albergo come nonluoghi

Alessandra TESI "Meringa"

 

Fiamma SECCHI: "Benvenuti nel mondo di Barbie. Nello spazio infinito continuo e uniforme ... "

Fotografie di Fiamma SECCHI

 

Altre sperimentazioni intervengono all'interno dei nonluoghi per interpretarne lo spazio alla ricerca di un dialogo possibile con esso e con i suoi frequentatori. Lo spazio del nonluogo diventa l'occasione di uno scambio di conoscenze e dell'innesco di reazioni poetiche. Si stabiliscono così forme nuove di relazione e si determinano identità provvisorie in spazi che ne sono "scarichi" per natura.

 

Progetto Biodegradabile 78% "REAZIONI POETICHE ITINERANTI"  a cura di Diego GRANDI.

E' UN PROGETTO ARTISTICO ITINERANTE DI EVENTI CHE SI E' SVOLTO IN ALCUN LAVANDERIE AUTOMATICHE A GETTONE, ESEMPIO TIPICO DI NONLUOGO.

 

 

foto di Bicio Folco ZAMBELLI

foto di Marina De MEO

 

Progetto "TATOOS" di Antonio DE PASCALE.

"DALLO SFONDO DEI PAESAGGI E' SCOMPARSA L'ANIMA DEL MONDO. IL TRANSITO MOLTIPLICA LUOGHI NON IDENTITARI, 'ROVINE DEL PRESENTE' CHE NON CUSTODISCONO MEMORIE, NON FANNO A TEMPO. ALLORA NON SI TRATTA  PIU' DI FARNE IMMAGINI (DEI PAESAGGI) MA DI DISLOCARSI SULLA LORO PELLE, DI SEGNARLI CON LA BALBUZIE LIEVE DEI 'TATOOS'. TRACCE DESTINATE A SPARIRE VELOCEMENTE, PERCHE' I PAESAGGI CAMBIANO PELLE OGNI MATTINA, MA PER UN ATTIMO AVRANNO ABITATO, RELAZIONATO DIVERSAMENTE LO SGUARDO DELLE PERSONE E DELLE COSE ...  E SE LA FORMA DELLE COSE PUO' ANCORA DIVENTARE UNA CATEGORIA DELL'ESPERIENZA, I 'TATOOS' NON VOGLIONO OFFRIRSI SOLTANTO ALLO SGUARDO, MA CONSENTIRE UN ATTRAVERSAMENTO LUDICO DEL FLUSSO INDIFFERENZIATO E DELLE SUE IMMAGINI". (Antonio DE PASCALE)

                          

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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BIBLIOGRAFIA

* Marc Augé, Nonluoghi, introduzione a una antropologia della surmodernità, Milano 1999.

' Stefano Boeri in Equilibri,  Bologna 1998.

° Marc Augé, Disneyland e altri nonluoghi.

Alessandra Galasso, Progetto on line BRAVE NEW WORLD.

 

 

 


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