Associazione

"I Ragazzi di don Giusto"

Basilica di Piedigrotta

P.zza Piedigrotta 24 - 80122 NAPOLI

 

Clicca sull'icona a lato per vedere la foto della gita effettuata nel giugno 2000 ad Alfedena e Val Fondillo (Abruzzo) dall'Associazione "I Ragazzi di don Giusto" e da "Famiglie Insieme"

 

Presentazione

Ricordo
di don Giusto

Consiglio Direttivo  e recapiti

Relazioni dei nostri incontri

Storia e documenti dei campeggi di Piedigrotta

Nostro prossimo appuntamento: lunedì 18 gennaio 2016 ore 19,00 a Piedigrotta: S. Messa in memoria e suffragio di don Giusto e dei suoi ragazzi che sono nella pace del Signore.

La Posta

Foto e Ricordi Comunicazioni

"Lo Spirito Santo nella storia"
Trascrizione della conferenza tenuta da Don Bruno Forte il 7/4/98 e successivo dibattito

"La nostalgia del Padre"
Trascrizione della conferenza tenuta da Don Bruno Forte il 14/5/99
e successivo dibattito

clicca sulle icone per ingrandirle

Presentazione

 

L'Associazione "I Ragazzi di don Giusto", con sede presso la basilica di Piedigrotta in Napoli, è nata nel 1989, per iniziativa di alcuni di noi, formati alla scuola di vita da don Giusto; tra questi fu primo presidente ed infaticabile animatore il Prof. Enrico Casola, dal febbraio 1997 annoverato tra i nostri amici in Paradiso.

Sin dagli inizi furono chiari due obiettivi: rinnovare la comune memoria di don Vincenzo Giusto, indimenticabile Sacerdote CRL, che ha svolto il suo ministero a Piedigrotta, tra la fine degli anni '40 e il 1969,  con tutto ciò che per ognuno di noi egli ha significato: rapporto nel contempo paterno e amichevole, trasmissione di valori, educazione nel rispetto, esempio di schiettezza e forza d'animo, e cercare di attuare qualche iniziativa anche di solidarietà, perché queste qualità ed i suddetti valori possano essere riproposti, soprattutto ai giovani.

Infatti, la figura di don Giusto è stata così rilevante per ognuno di noi, da risultare fondamentale: egli, con la sua presenza, la sua vicinanza, la sua infaticabile “vis” pastorale, è stato importantissimo per la nostra formazione, negli anni in cui si è occupato dei ragazzi di Piedigrotta, ai quali ha veramente donato tutto se stesso, tanto che lo si sentiva spesso chiamarli: "I miei padroni". Una persona eccezionale, dunque, pur con i suoi enormi limiti e difetti, sublimati da una fede saldissima e da una carità. . . prorompente. Sono soprattutto questa fede e questa carità che cerchiamo di vivere e proporre, noi che ci sentiamo suoi discepoli e figli spirituali, quei "ragazzi" per cui don Giusto ha speso buona parte della sua vita, i quali ora, con riconoscenza e affetto, danno un rinnovato impegno a se stessi, ai propri figli, alla comunità dove don Giusto ha svolto il suo ministero: quello di consolidare la testimonianza di don Giusto, aiutati da un metodo educativo molto caro a lui: lo stare insieme; così, ci ritroviamo puntualmente nella circostanza annuale della preghiera in sua memoria nell'anniversario della morte, oppure attuiamo iniziative che hanno assunto anche grande valenza culturale, come le conferenze di don Franco Mercurio e del noto teologo don Bruno Forte, oppure ancora con passeggiate o gite, come quando anche anagraficamente eravamo ragazzi. Un momento particolarmente suggestivo e significativo di questa rinnovata memoria si è verificato nel gennaio 1999, in occasione del 30° anniversario della morte del nostro, quando in un caloroso momento unitario, che ha visto la partecipazione di artisti del teatro e canzone napoletana, come Benedetto Casillo e Mario Maglione, è stata dedicata alla memoria di don Giusto proprio quella sala di Piedigrotta, la sede AC, dove più stava coi suoi ragazzi.

Secondo, ma non secondario, scopo dell'Associazione è quello di sostenere, grazie alla libera adesione economica dei soci, dei progetti educativi e delle iniziative dei Canonici Regolari Lateranensi, come si è attuato con l'aiuto a seminaristi bisognosi, il contributo alla ristrutturazione delle aule di catechismo di Piedigrotta, la sovvenzione di una missione nel Congo, ecc.: non molto, ma qualcosa...

 

 

Attenzione

 

19 gennaio 2009

Nell’assemblea  tenutasi in occasione del 40° anniversario della morte di don Giusto e del 20° anniversario dell’Associazione, se ne è decretata la trasformazione, consistente in:

 

*  Cessazione degli adempimenti formali e Indicazione per Appuntamento annuale

Finiscono tutti gli adempimenti formali dell’Associazione e del Consiglio Direttivo .

In particolare, cessano le comunicazioni e convocazioni , termina il contributo economico spontaneo dei soci, sarà estinta ogni  risorsa economica, il materiale documentale sarà custodito a cura del Parroco di Piedigrotta nella biblioteca che è attualmente ospitata proprio nella stanza da dove don Giusto è partito per il Paradiso .

Rimane fissato per tutti un appuntamento ed un impegno:

la celebrazione  perpetua della S. Messa in memoria di don Giusto

e dei suoi “ragazzi” già partiti per il Paradiso,

il giorno 18 gennaio  di ogni anno alle ore 19 nella chiesa di S. Maria di Piedigrotta.

(nel caso che sia festivo, l’appuntamento slitta al giorno successivo)

 

*      Custodia del materiale documentale  dell’Associazione

Nel materiale (foto, testi, testimonianze, registri ecc.)  custodito nella biblioteca di Piedigrotta  sono compresi i testi di due conferenze  (“Lo Spirito Santo nella storia” del  7/4/1998  e “La nostalgia del Padre”  del  14/5/1999)  proposte dall’Associazione e tenute da un amico: Monsignor Bruno Forte, attualmente Arcivescovo di Chieti-Vasto. Per la grande possibilità  di un approfondimento di riflessione e di crescita spirituale e per il loro alto valore culturale, l’Associazione decise di  stamparne e diffondere la trascrizione. Allo stesso scopo si inseriscono questi testi  pure in questo  spazio del sito, anche come piccola traccia di quello che l’Associazione è riuscita a realizzare, per tenere fede a quanto si era proposto e  grazie a rapporti di amicizia e fratellanza che s’intrecciano proprio con l’opera e il tempo di don Giusto, quando conoscemmo don Bruno, allora giovane seminarista, “Tirocinante” a Piedigrotta.

 

*      Possibilità di sostegno e collaborazione economica

In segno di riconoscenza e in spirito di continuazione dell’opera educativa svolta in nostro favore da don Giusto, si dà indicazione a chi voglia  continuare a sostenere le opere svolte nella Parrocchia di Piedigrotta e dall’Ordine dei Canonici Regolari, di

riferirsi  direttamente al Parroco di Piedigrotta.

 

*      Possibilità di rimanere in contatto e comunicazione tra noi

Rimane questo spazio nel sito di Piedigrotta, che avrà valore documentale e di mezzo di comunicazione; infatti potrà essere ancora arricchito di contributi, mediante

E-mail spedita all’attuale segretario (fulviolinda@teletu.it  oppure  fulvio.freda@unina2.it)

oppure mediante posta normale al recapito dell’Associazione.

Nello spazio “Nostro prossimo appuntamento” sarà curato l’aggiornamento della data e dell’orario dell’appuntamento annuale;  è consigliabile  inoltre visitare ogni tanto lo spazio “posta”: ci può essere sempre qualche novità, che caso mai può favorire ulteriori contributi, sempre graditi.

 

*      Impegno costante a mantenere l’ “INSIEME” e a ritrovarsi nel nome di don Giusto

Terminano gli adempimenti dell’Associazione, ma non finiscono  anzi sono rafforzati il desiderio e l’impegno di ritrovarsi ancora insieme, nel nome di don Giusto, da parte dei suoi “ragazzi” che si sono ripromessi anche di ricordarsi vicendevolmente l’appuntamento annuale  mediante telefonate o altro

 

è un ulteriore (e forse migliore) modo per stare in contatto tra noi. 

 

 

Ricordo di Don Giusto

DON VINCENZO GIUSTO
Canonico Regolare Lateranense
Palermo 1909 - Napoli 1969

 II ricordo di don Giusto è ancora molto vivo in tanti di quelli che lo hanno conosciuto; la sua personalità, la sua vita sacerdotale fu di una santità dinamica, passionale, a volte irruenta ed incompresa. Pareva che ce la mettesse tutta per essere scorbutico ed antipatico e costruirsi una scorza ruvida che nascondesse la sua vera natura tenera e generosa, spesso eroica di fronte a tante difficoltà.

Gli ultimi giorni della sua vita terrena sono stati quelli che più di tutti gli altri hanno lasciato penetrare fino in fondo il suo animo buono, disponibile e gioioso dell'afflato fraterno di chi gli stava vicino: egli chiedeva a ciascuno notizie sulla salute e sui problemi, specie familiari, e rispondeva con grande partecipazione, evidenziando i lati positivi di ogni situazione, di ogni rapporto tra coppie, tra amici e parenti.

Nella sua vita ebbe per i Superiori del suo Ordine Religioso, dei Canonici Regolari Lateranensi un senso di devoto e profondo rispetto ed obbedienza, elogiando sempre i suoi confratelli ed esaltandone i lati positivi; costantemente evocava la regola dell'Ordine «Congregatio vestra crevit caritate et concordia». Fedelissimo al Papa, al Vescovo ed alla Chiesa, volle seguire fino agli ultimi giorni (facendosi leggere gli articoli, quando non vedeva più) gli aggiornamenti e i dibattiti sulla dottrina della Chiesa di Paolo VI e del post-Concilio, soffrendo profondamente per le voci discordi che si sollevavano dentro e fuori la Chiesa.

Tutta la sua vita egli la donò ai ragazzi; tutto quanto gli veniva donato egli destinava al suo apostolato con i ragazzi, che erano la pupilla dei suoi occhi. Ma anche tante famiglie furono aiutate e spesso salvate da lui; la tragedia di tanti casi dolorosi diveniva la sua tragedia e non si tranquillizzava finché non fosse riuscito a dare un piccolo aiuto concreto. Famosi erano, e lo sono rimasti tutt'oggi i suoi campeggi (diciotto), un segno indelebile di organizzazione, di apertura sociale, di ricchezza spirituale e morale; vi portava tantissimi giovani (a volte si rasentava le cento unità) dal 27 luglio al 18 agosto, sottraendo molti ragazzi di famiglie povere al caldo e all'affollamento della città per far loro respirare, con l'entusiasmo della piccola avventura, la fresca e distensiva aria dei monti d'Abruzzo, dalla distesa di Alfedena ai boschi del Parco Nazionale e farli ritornare temprati nel fisico e nello spirito. I suoi talenti di intelligenza luminosa, amplissima, li usò per calamitare ragazzi di grande intelligenza (li chiamava i suoi campioni) che non seppero sempre capirlo, ma lo amarono e ne seguirono le immense vedute per la formazione della coscienza spirituale e sociale.

Oggi centinaia di persone adulte possono dire di essere stati formati da lui ad una profonda dirittura morale nel lavoro a nella famiglia, ad un'altissima tempra di umanità.

Tutto egli dava per i suoi ragazzi, anche la vita; per rimaneva il sacrificio, la mortificazione di chiedere, stendere la mano, umiliarsi con tutti, pregare chiunque poteva dare un po' d'aiuto.

Spendeva milioni per i ragazzi: i campeggi, la sede dei giochi e riunioni, gli abbonamenti a riviste, una ricchissima biblioteca, le enciclopedie, i giochi di ogni genere, il teatro, etc.

Amava il canto e ricordava sempre le parole di S. Agostino «Chi canta prega due volte».

Andava spesso a piedi perché gli mancavano i soldi per il biglietto; l'abito dimesso, in testa un povero basco, la barba mal rasata e l'aria scanzonata di chi si diverte a calpestare ogni senso di rispetto umano che egli combatteva sempre: così si mostrava a tutti don Giusto, ai poveri e ai ricchi, senza alcuna differenza, ma nessuno capiva che dietro quell'aria allegra e spavalda si nascondeva una grande sofferenza come per una penitenza da portare nella sua vita.

Anche oggi vi sono tanti di questi sacerdoti: se si conoscesse fino in fondo il loro animo quanti giudizi, quante critiche si addolcirebbero.

Professore di matematica, la sua regola era la chiarezza e la logica. Talvolta nella passione perdeva le staffe: la sua intelligenza immediata e limpida, infatti, lo portava ad esplodere, con menti più limitate, a volte grette, in pesanti espressioni verbali e non solo verbali, ma subito dopo si pentiva e ai più intimi si confessava di essere fatto così, di natura impulsiva, e chiedeva perdono a tutti, non a parole ma con i comportamenti.

Nella carità fu eccezionale: in oltre venti anni non ha mai parlato male di nessuno, non ha mai dato un giudizio negativo su qualcuno: eppure tanti lo criticavano e non gli volevano bene; ma egli soffriva del suo essere peccatore verso gli altri.

La sua grande gioia era celebrare anche tre Messe al giorno in sostituzione di qualche confratello; ogni tanto qualcuno gli diceva: «Padre, come ci piace ascoltare la sua Messa, ne partecipiamo tutti i momenti, ne viviamo tutte le sfumature» ed egli rispondeva semplicemente che così era stato formato dal Suo Ordine, a vivere ogni giorno la sua Messa come fosse l'ultima. Ed anche a pochi giorni dal suo passaggio a miglior vita egli volle celebrare la sua Messa sorretto dal suoi ragazzi, senza più forze, senza più vedere. Negli ultimi giorni voleva continuamente ricevere persone, ascoltare e dare qualche parola di speranza e di affetto.

Un amore altrettanto grande lo aveva per la Madonna; la glorificava con inni e canti spirituali, la richiamava in continuazione all'attenzione di tutti; la sentiva come sua Madre e cantava: «tra le stelle la più bella; non vi è stella più bella di te».

Il frutto del suo apostolato lo sentì il giorno del suo XXV anno di sacerdozio, il 7 giugno 1965, quando per circa mezz'ora diede l'eucarestia ai suoi figlioli spirituali, ed infine nella Messa dei suoi funerali quando migliaia di persone in lacrime lo salutarono nel tempio di Piedigrotta.

Oggi è tornato a vivere ancor più di prima in mezzo a noi: raggiante! Piange con chi piange, gioisce con chi gioisce.

Possiamo dire di lui con l'apostolo Paolo La sua carità fu sempre benigna, non invidiosa, non agì mai per ostentazione, non si gonfiò di orgoglio; tollerò tutto, credette tutto, sperò tutto, sopportò tutto

La sua carità non gli fece aver paura di amare tutti fino a soffrire e a morire: come Gesù.

Caro don Giusto, facci degni del tuo esempio.

Aiutaci ad essere come tu desideravi, come tu hai saputo amare, semplicemente, con il sorriso: sono qui le nostre famiglie che hai aiutato, salvato; tienici più uniti nella luce del tuo insegnamento, nell'obbedienza al Vescovo e al Papa, nella fratellanza dell'aiuto e del conforto reciproco.

Sorridici dal Cielo. Alleluia, alleluia!

 

 

Comunicazioni

 

Marzo 2009

 

Avrete letto, dopo la Presentazione in questo sito, la comunicazione di trasformazione dell’Associazione, scaturita dall’Assemblea del 19 gennaio 2009. Termina il profilo formale, ma solo quello: lo spirito di don Giusto  e dei suoi “ragazzi” resta, e si aggiorna secondo modalità più avanzate che rispondono meglio alle esigenze dei tempi.

Corre l’obbligo precisare che con i fondi economici residui si è provveduto a versare un’offerta al Parroco di Piedigrotta, a favore della celebrazione annuale della S. Messa in memoria e suffragio di don Giusto e dei suoi “ragazzi”; inoltre, si è deciso di sostenere un’iniziativa svolta da giovani per i giovani nel quartiere Sanità.  Oltre a proporre un laboratorio teatrale – e perciò stesso si allontanano dalla strada e dai suoi pericoli -, tengono negli stessi locali un doposcuola ai bambini della zona, tutto come volontariato, gratis. Potremmo dire che sono anch’essi “ragazzi di don Giusto”: fra le tante cose che egli ci ha insegnato, credo che la più importante sia che il nostro progresso, la nostra formazione si realizzano man mano che aumenta il grado di attenzione per gli altri, uscendo dal nostro isolato egoismo.

Ribadisco che, quanti di noi vorranno continuare a concretizzare con contributi economici questa attenzione ai più giovani, potranno farlo rivolgendosi direttamente al Parroco di Piedigrotta.

Anche telefonare ad un amico per ricordargli il nostro appuntamento annuale significa guardar fuori di noi e contribuire col nostro impegno al progresso spirituale degli altri.

Continueremo ad incontrarci e stare insieme:  tenendoci  in contatto con il telefono, con la corrispondenza postale e/o elettronica, per ritrovarci tutti, di persona o spiritualmente,  il 18 gennaio di ogni anno  alle 19 a Piedigrotta.

Vi abbraccio in Cristo  e vi auguro buona Pasqua

                     Mario Pugliese

 

 

Consiglio Direttivo

 

Mario Pugliese               Presidente

Fulvio Freda                   Segretario

Pasquale Di Pierno         Tesoriere

Gennaro Casola

Pasquale Di Monte

Antonio Giardina

Antonio Lupo

Panfilo Martino

Amedeo Vinti

 

 

Per contattarci: 

ASSOCIAZIONE  “I RAGAZZI DI DON GIUSTO”

Basilica S. Maria di Piedigrotta

Piazza Piedigrotta 24 -  80122  Napoli

E_mail : fulvio.freda@unina2.it

              fulviolinda@teletu.it 

Potete utilizzare sia il servizio postale, sia il comodo e semplice sistema telematico, agli indirizzi indicati, specificando l’oggetto Associazione don Giusto,  se volete continuare a colloquiare con noi, aggiungere qualche commento, qualche proposta