Capitolo III

Storia di Mariacarla e Gwillion

 

- Sa… io… non sono mai stata ad un ballo, non ad un ballo come questo, almeno. -

- Non ho mai pensato ai balli quando ero studente ad Hogwarts lo ammetto... ero troppo preso... dai miei sogni... ma possiamo recuperare entrambi adesso, non credi? -

- Ammetto che l'idea… non è spiacevole. -

Mac sorrise, ma dietro il suo sorriso… si nascondeva un tumulto di pensieri e sensazioni e… Voldemort, Voldemort! Non doveva distrarsi, solo pensare che presto avrebbe trovato il modo di rendersi utili per la causa di Voldemort… non poteva distrarsi pensando a Loki…

Entrarono nella sala grande... e molti occhi erano puntati su di loro.

- Ammetto di essere… imbarazzata… - sussurrò la ragazza.

- Non devi esserlo. Sei una Serpeverde, e hai l' orgoglio di una regina. -

La giovane scosse la testa - Anche una regina orgogliosa può essere imbarazzata… basta che non lo mostri. -

- Ma tu non hai bisogno di esserlo... di fronte a dei ragazzini, poi... -

- Non sono certa che sia così. La verità è che dovrei dare bella mostra di me per l'onore di Serpeverde, e spero di esserne all'altezza. -

- Non ti avrei... chiesto di essere la mia dama, altrimenti. -

- Temo di essere una dama da poco, per quanto si possa dire il contrario. -

- Vuoi che ti dica che hai ragione? Se lo facessi sarei un cavaliere da poco... e dunque saremmo comunque ben assortiti. Ma io non intendo dirlo... affatto. -

Mac sorrise - Si deve danzare ad un ballo? O fare cosa? -

- Danzare... se lo desideri. -

- Beh, io… non credo sarebbe sgradevole. Anche se preferisco discorrere, a dire il vero. Non amo le feste. -

- Danzeremo... e discorreremo, dunque. -

 

- Vuoi sbrigarti, James? - fece Lupin - E' mezz' ora che ti aspettiamo. Ed è inutile che continui a cercare di sistemarti i capelli... rimarranno sempre un indegno cespuglio. -

- Ma James ci tiene ad essere perfetto… - ridacchiò Black.

- E chissà perché... -

In quel momento un gufo... comparve alla finestra. Aveva con sé una gabbietta.

- Che cos'è? - domandò Sirius avvicinandosi allegramente - E per chi è? -

Lupin ebbe un moto di disgusto. Non ebbe bisogno di leggere il biglietto per sapere per chi fosse. Nella gabbietta c' era una topolina bianca. Con un fiocco e una gonnellina rosa.

- Un… sorcio… - Sirius fissò Remus allibito, e poi Peter - Voi lo sapete… vero? -

- Beh... sono semplicemente coerenti nell' offesa. - commentò Lupin.

La tua dama per il ballo... c' era scritto sul foglio in svolazzanti caratteri gotici.

- Coerenti… - Black sbuffò - Io insisto… nella mia idea… -

- Staremo attenti... di più non posso dirti. -

- Però è una topina graziosa... - fece Minus... sottovoce.

- Peter! - strepitò Black .

- Che ho detto! -

Fece l' altro, e arrossì.

 

La terrazza era illuminata dalle stelle.

- Hai visto come ti guardava Sibilla? - sussurrò Loki divertito - E' una fortuna che tu non debba seguire le sue lezioni. Né adesso, né mai. -

- Sibilla Cooman… - sbuffò Mac - Per ciò che vale… è meglio che taccia… -

- Nulla, non vale nulla! Ho proibito ai Serpeverde di iscriversi al suo corso, per inciso. E le farei ingoiare tutti quei suoi braccialetti tintinnanti... o forse sono troppo... crudele? -

- Per nulla… ma sono certa che… oh, non importa! -

- Cosa... adesso sono curioso! -

- Davvero nulla di importante… pensavo solo… che la Cooman… sarà meglio taccia. Ma parliamo d'altro, vuole? -

- Non mi sembra difficile trovare argomenti più affascinanti di Sibilla... -

- In effetti è vero, lasciamo da parte le stupide profezie di una stupida donna… -

- Amo la notte... amo l' ombra... - sussurrò l' uomo sollevando il capo verso il cielo - tutto si sfuma alla luce delle stelle, i contorni che appaiono taglienti nella luce del sole si fanno più sfumati... confusi... -

- E' dolce la notte, è come il grembo liquido di una madre… anche se a volte denuda dalle proprie difese. - sospirò l'altra.

- La protezione della notte... dolce, sì come hai detto... eppure ingannevole. -

- Ingannevole? Io non trovo lo sia. Ingannevole è come ciò che è falso… ma la notte non da che ciò che promette, ecco perché mi piace. -

- A volte l' inganno è negli occhi di chi cerca di sondare le tenebre... non nel loro quieto... torpore. -

- E' vero… ma ci sono differenze tra quelli che provano a sondarle. -

- Non potrebbe essere... diversamente... mi sembra. C' è chi rivolge alle tenebre con occhi di luna... come i tuoi... chi con occhi di fuoco... e poi chi brama solo il ritorno del sole. -

- E lei professore? - domandò improvvisamente l'altra - Con che occhi guarda? -

- Potrei... non volerlo dire. Io nascondo i miei occhi... nascondo molto di me. -

 

C' era silenzio nella sala dei serpeverde, quiete e silenzio. Chiudendo dietro di sé la porta, incantata in modo che nessuno oltre a lei e Mac potesse entrare... Gwillion sprofondò in una delle poltrone... con un libro sulle ginocchia. Era sola... ma per una volta non le dispiaceva esserlo.

E poi la porta della sala si aprì… ed entrò il giovane Piton.

La giovane sobbalzò. Dopo la biblioteca... Victor le trattava gentilmente... anche se era una gentilezza che a volte lasciava trasparire, volutamente... altro. Anche Evan e gli altri si erano fatti, più gentili, quasi... curiosi. Malfoy... era un caso senza speranza. Ma l' unica reazione di Severus... era stato il silenzio.

Piton fissò per un attimo l'altra ospite della sala, come se non sapesse chi fosse… e poi sgranò gli occhi, sorpreso… lunghi capelli color di sangue, una lunga veste nera con il ricamo d'un serpente viola che esaltava le forme della giovane, e il suo viso… pallido e delicato…

- Gwillion… - sussurrò.

La risposta dell' altra per poco non fu un urlo.

- Sei bel… - Piton si morse un labbro - Che hai fatto ai capelli? - tentò di domandare in tono noncurante.

- Narcissa ha organizzato un salone di bellezza in camera nostra - rispose l' altra scrollando le spalle - e mi ci sono ritrovata coinvolta pure io... è stato piuttosto stupido dato che non sarei andata al ballo... -

Sei bel... stava dicendo sul serio che... mentre il cervello della giovane registrava quel dato lei diventò improvvisamente rossa.

- Perché… stupido. E… perché non sei al ballo con… qualche cavaliere? -

- Niente cavaliere, non so ballare, e al tavolo dei rinfreschi avrei rischiato di essere troppo vicina... al sorcio. - rispose l' altra seccamente.

Piton trattenne un sorriso - Davvero? E' strano… se io… t'avrei invitata. -

- Non temi il disonore? - disse l' altra... sbarrando gli occhi. O mi stai solo prendendo in giro.

Piton strinse gli occhi - Spiacente d'averti disturbata se la pensi così. -

- Io non penso... io... - la giovane chinò il capo, mordendosi un labbro - E comunque non mi disturbavi... -

- Bene perché… sono abbastanza solo anche io stasera… -

L' altra inclinò solo la testa, e sorrise. O almeno cercò di farlo.

- Sai… possiamo passare un po' di tempo fingendo che non ci siano stati dissapori, Gwillion? -

- Spero solo di essere avvertita... quando la tregua avrà termine. - mormorò lei.

- Alla fine del Gran Ballo… - sorrise l'altro - Come Cenerentola… -

- C' erano pure i topolini... - disse l' altra con un sogghigno.

- Mi sono state raccontate cose a proposito di topi… ma possiamo… evitare di pensare a loro stasera? -

- Sì, certo. Hai qualche argomento che preferisci? -

A parte gli interrogatori, si spera.

- Hai trovato… amici? -

- Non mi pare... non proprio. D' altronde ci sono abituata... C' è Mac certo... o tu intendevi... -

- Nessun… nessun amico tra di noi? T'ho vista col piccolo Barthy… -

- Sì, lui è molto... anche lui è molto solo, d' altronde. -

- Tutti lo sono in modi diversi… - sospirò Severus - Si potrebbe… rimediare… -

- Ha un nome che è... pesante da portare. - disse lei... con lo sguardo fisso nel vuoto.

- E che non vuole portare… -

- No... tra lui e Mac potrebbero fare il club degli aspiranti parricidi... - fece l' altra con una smorfia.

Piton ridacchiò - Ma parlami… di te… -

- Sogni, tanti sogni... scrivere e leggere romanzi che parlano di magia essenzialmente. -

- Sembra interessante… - sorrise il ragazzo.

- Non saprei... ecco... il sogno è... solo un sogno... che non pretende nemmeno di realizzarsi... fa un po' paura anzi... -

- Ma… potrebbe realizzarsi… adesso… -

 

- La serata volge dunque al termine... - sussurrò Loki - e spero tu non abbia... rimpianti. -

- No, nessuno… dovrei? Solo vorrei sapere che intendeva parlando di occhi di luna…  -

- Occhi luminosi, ma di una luminosità quieta, che non ferisce, e pronta a mutarsi in ombra, cangiante come l' argento delle acque... più o meno. -

Mac deglutì ed arrossì e poi si diede della sciocca – Ricordati… ricordati… Vol… Vol… - borbottò a voce appena appena percettibile , abbassando gli occhi.

- Adesso ti saluto, Mariacarla. - sussurrò l' altro con voce carezzevole, e la lasciò sulla soglia del dormitorio.

- A… addio… - e la ragazza si infilò di tutta fretta nella sala comune si Serpeverde e… sgranò gli occhi.

Severus e Gwillion erano ancora lì, intenti in placida conversazione.

- Buonasera! – sibilò Mac, e si diresse a passo di corsa verso la camera da letto, evitando di pensare a quei due… quei due che sembravano così contenti e lei che invece era talmente… confusa… -

Non passò molto comunque, che l' amica la raggiunse.

- Severus ha promesso che finalmente cominceremo le lezioni di volo... - disse in un sussurro.

- Me ne compiaccio. – rispose seccamente l’altra, mentre si struccava – Oh, e congratulazioni. -

- Co... congratulazioni? - balbettò l' altra.

- Vi ho visti… - Mac sorrise debolmente – Vi ho visti così in armonia… -

- Si... e possibilmente è solo una nuova tattica... - mormorò l' altra, anche se non lo credeva, non del tutto.

- Certo, come no! Vi siete divertiti? -

- Io... sì. E tu piuttosto? Dalla tua espressione sembrerebbe che la serata sia stata un disastro, o peggio... che non lo sia stata affatto. -

Mariacarla scoccò un’occhiata malevola all’amica – Traditrice, ecco cosa sono! Sono peggio di Minus! -

- Oh, numi! -

- Numi?! Numi lo dico io! Tu dovresti consolarmi dire che non è vero… ma io… -

- Numi... proprio perché... non è vero! Non può esserlo... anche se forse... -

- Giusto! Io amo Voldemort! E Loki è solo una triglia che parla bene… -

- Loki... - ripetè l' altra pensierosa - io mi chiedo... -

- Cosa? Cosa, Gwillion? -

- Che fine avrà fatto... perché... tra vent' anni non dovrebbe averne più di una sessantina, e invece... il capocasa sappiamo chi sarà allora... -

- Forse è andato altrove, forse è caduto da una scopa ed è morto sbattendo la testa… dopotutto è professore di Difesa, i professori di Difesa fanno tutti una brutta fine… - disse Mac, lasciandosi cadere sul suo letto, e stringendo il cuscino – Che vuoi mi importi?! Non deve importarmi! -

- Dovrebbe invece... poiché la cosa più probabile... è che sia morto combattendo Voldemort... o per... Voldemort. -

- Non è tipo da combattere per Voldemort… a dire il vero non so tipo da cosa sia, ma… lui con Voldemort? -

- Certo se fosse così non andrebbe in giro con la scritta io amo tu sai chi stampata sulla maglietta. Non proprio sotto gli occhi di Silente, soprattutto. -

- Oh, io ci andrei… sai? Io… non ce la faccio più… -

- Non dire altro... ti prego... -

- Perché? – fece l’altra in un soffio – Perché? -

- Perché non posso aiutarti, lo sai. Non posso. -

- Non ti ho chiesto di farlo… io… non voglio l’aiuto di nessuno! Io stavo solo… riflettendo… -

 

Lupin si guardò intorno... lo studio di Silente era pieno d' oggetti curiosi, strani... e la fenice sul trespolo gorgheggiava felice.

- Benvenuti, ragazzi… - disse allegramente Silente.

- E' successo qualcosa di grave... preside? -

- Oh, no… solo volevo chiedervi… - Silente sorrise ancora - Come stiano le ragazze babbane… -

Minus fece una smorfia.

- Sono... strane. - sussurrò Remus.

- Strane? - Silente si accigliò.

- L' alternativa sarebbe... passare alle offese. -

- Sembra abbiano preso il peggio dei Serpeverde… - sibilò Sirius.

- Ma davvero? E… che altro? -

- Altro? - ripetè Lupin vagamente... preoccupato.

- Volevo sapere… se avete sentito… cose del passato… del loro passato… -

- Con noi non ci parlano... - disse il ragazzo scrollando le spalle.

- Eppure qualcosa avrete notato, i loro interessi… è importante Remus, James, Sirius, Peter… -

- Ma ci odiano! - esclamò Minus - E pensare che volevamo pure aiutarle! -

- Odio? Aiutarle? -

- Si… - borbottò James.

- I Serpeverde minacciavano quella più giovane... - frignò Minus - se non era per noi chi sa che avrebbe fatto Malfoy, e lei... e lei... -

- Lei, cosa? - fece Silente con tono di voce… bizzarro.

- Lei ci ha mandato al diavolo. - concluse Remus scuotendo la testa.

- Ed i Serpeverde? -

- Non lo sappiamo... il professor Annwyn è accorso in loro difesa, e siamo dovuti uscire di scena. Con cento punti in meno... per la cronaca. -

- Capisco… - Silente si avviò alla finestra, pensieroso… e già un'idea, una grave idea si affacciava nella sua mente…

 

Lezioni di volo. Gwillion stava volando... più o meno. Era sospesa per aria, quasi a un metro da terra, e più che sulla scopa era sotto la scopa, e i suoi lunghi capelli rossi spazzavano il terreno.

- Sei davvero scarsa! - rise Mac.

- Ma no... non me ne ero accorta! - sbottò l' altra.

- Ma è così bello! - fece l'altra girandole attorno.

- Forza Gwillion… - disse Piton, in sella alla sua scopa - Tirati su… -

- Non ci riesco... -

- Datti una spinta! -

Tutto quello che la giovane fece tuttavia fu cadere a terra.

Piton smontò dalla scopa, chinandosi sull'altra - Fatta male? -

- No, non direi... - fece l' altra ridendo.

- Sicura? Non c'è bisogno di Madama Chips? -

- No... no... - la giovane non smetteva di sorridere.

- Insomma… è così divertente? - sbuffò il ragazzo - Dovresti impegnarti! -

- Lo farò, promesso. - disse lei, e si alzò a sedere... finendo quasi tra le braccia dell' altro.

Piton arrossì un po'.

- Scusa... - fece l' altra e si levò in piedi.

In quel momento un rombo attraversò il parco.

- Cos'è? - fece Piton, stupito.

Era... una motocicletta... che calava dal cielo.

- Deve essere… ma non è possibile! -

- Bastardo, grifondoro... privilegiato... - sussurrò Gwillion scuotendo la testa, e poi - Ho detto bastardo? Ritiro immediatamente il bastardo! -

Piton era livido - Ma come possono… permettere a Black di portare la sua moto qui?! -

- Farà dei lavoretti per Silente... - sussurrò l' altra. E aveva una gran voglia di equivocare su quel termine.

Severus ghignò - Può essere… -

- Fattorino nella guerra in corso... - aggiunse Gwillion... anche se a malincuore.

Il giovane Piton si voltò a fissarla, stupito, e socchiuse gli occhi.

- Ho detto qualcosa di male? - fece l' altra... allarmata.

- No… no… -

- Temevo... e tu, Mac... non dici nulla? -

- Dire cosa? - fece l'altra planando accanto ai due - Quella moto è… -

- E'? -

- Fantastica… -

 

Era notte, nei corridoi di Hogwarts, due ragazze si muovevano con passo lento.

- Dovrebbe essere nella rimessa delle scope… - sussurrò Mac.

- Non so se sperare che ci sia... o che non ci sia. - fece l' altra di rimando.

- Non ti fidi di me?! -

- Di te mi fido... ma questo potrebbe non bastare... a evitare guai. -

- Oh, non succederà nulla! -

- Speriamo... -

- Dopotutto… sono un'ottima pilota… -

- Lo sapessero i miei... già non mi hanno mai lasciato salire su una moto bab... normale... -

- Bubbole! Fanfaluche! Io ci passo le ore a guidare per puro divertimento… o forse dovrei dire che ci passavo ore… -

- Beh... ci divertiamo anche qui, mi sembra. -

Frattanto erano giunte... proprio alla rimessa.

- Tu ti diverti… - sibilò Mac e si interruppe: qualcuno era vicino alla moto… cercando invano di farla partire - Oh, no… di tutti… proprio lui… -

- Chi c' è... non vedo... - fece Gwillion, seminascosta dietro la schiena dell' altra.

- Il tuo ragazzo… - sibilò Mac.

- Non è... - ribattè l' altra rossa in volto. Poi si morse un labbro. Aveva parlato troppo forte.

- Chi va là? - fece Severus Piton, conscio della presenza di altri…

- Ciao Severus. - rispose Mac, venendo fuori dal buio - Problemi con la moto? -

- Che ci fate… -

- Quello che, suppongo, ci fai anche tu… o volevi solo sabotarla? -

Gwillion frattanto fissava con ostentazione una parete, per nascondere il suo colorito purpureo.

- Io… oh, volevo giocare un tiro a Sirius Black… ma non so accendere questa cosa… - borbottò Severus piccato.

- Ci penso io… - e Mac montò sulla moto, accendendola… ed il ruggito del motore le strappò una risatina di contentezza - Fate un giro? -

- Facciamo? - domandò Gwillion inclinando la testa - Ma si, io vado. -

- In tre? - Piton sgranò gli occhi, ma saltò su anche lui.

- Si va… - fece Mac dando gas… e la moto si sollevò dolcemente.

- Se ci è... - Gwillion si morse un labbro e si corresse in fretta - se ci potrebbe salire Hagrid su questo coso perché non noi tre! -

E intanto erano usciti dalla rimessa delle scope, e si allontanavano dalla scuola.

- Velocità! - gridò Mac allegramente.

Il cielo notturno era splendido... Gwillion aveva una gran voglia di gridare... e non per lo spavento.

- Devo ammettere che questi mezzi babbani… hanno un certo fascino… - fece Severus, sporgendosi a fissare il panorama sottostante.

- Non credo lo si possa definire un mezzo babbano... - disse l' altra scuotendo la testa - di babbano ha solo la forma... e proprio quella potevano risparmiarsela. -

- Risparmiarsela?! - sbottò Mac - Tu sei pazza! E' la cosa più bella! -

- Più bella del volo... del vento... delle stelle? -

- Li godiamo grazie a questa! - rise l'altra.

- Ammetto che non è male… - confermò Severus.

- Grazie a questa... no, non sono d' accordo! - Gwillion rise - E mi scoprite più conservatrice dei conservatori... almeno su certe cose. -

- Ah, si? - Mac fece impennare la moto, e accelerò ancora, curvandola.

- Non accetti il dissenso... dunque? - fece l' altra... con una vaga morsa allo stomaco.

- No! - e la moto si curvò dall'altro lato.

- E' bellissima! - strillò Gwillion - Questa moto è bellissima... -

- Ed ora… tenetevi… - strillò Mac - Tenetevi davvero! -

- Che vuoi fare? - urlò Severus - Ferma… -

- Avvitamento! -

- Cosa? - strillò Gwillion... che non era certa... e lieta forse di non aver capito.

- Sta per rovesciarci… giro della morte… - fece Piton, stringendo Gwillion con un braccio, e tenendosi con l'altro.

- Mi rovescio così bene con la mia scopa... ma vicino a terra! -

Ma questa volta erano in aria… e la moto si rovesciò in un rapido giro, una volta… due volte…

Gwillion urlava a squarcia gola...

- Nemmeno sulle montagne russe mi fanno salire i miei! -

- Ma è splendido! - rise Mac.

- Aiuto... - disse l' altra, debolmente.

- La tua amica ci sa fare in volo… - fece Severus, terreo.

- Non dirlo troppo forte o te la ritrovi alle prossime selezioni per la squadra... -

- Ma io ci sarò davvero! - rise l'altra - Oh… accidenti… accidenti… -

- Che succede? -

- Perde… perde quota… è finito il carburante… -

- Non finiremo... - Gwillion si morse un labbro.

- No! - fece Severus - Ci penserò io a… -

- Si ferma! Si ferma a mezz'aria… - constatò Mac - E non so se è peggio… -

- No... no... no... - fece Gwillion tornando a tormentare il suo labbro inferiore.

- Resteremo sospesi qui… non posso fare molto… - sibilò Severus - Black ha coperto questa cosa di magie così confuse e arrangiate che… lanciarne un'altra potrebbe annullare quelle precedenti e precipiteremmo… -

- Allora possiamo lanciare un segnale… per farci localizzare? -

- Non so… sarebbe… un guaio… - anche Severus sembrava profondamente contrastato.

- Io conosco un segnale… - fece Mac tirando fuori la bacchetta.

- Come faceva? - sussurrò Gwillion - Era il lumos? -

- No… io ne avevo in mente un altro… - fece Mac ridendo.

- Quale... non mi sembra che la mia sia una buona idea... -

- La mia… è peggio… non ci arrivi? Oh, ma se ci tieni io… io lo faccio… e poi… -

Piton guardava le due senza capire.

- No... non ho capito... - ammise l' altra - io non ho studiato... i libri... come te... -

Poi sbiancò in volto. Non quello! Pensò, non quello!

Mac rise ancora - Impallidisci? Allora… lo faccio? -

- Proviamo col lumos? -

- No… illuminerebbe solo un po'… -

- Ci penso io… dilettanti! - borbottò Severus, e sparò in aria una specie di fuoco artificiale…

Mors mors... Gwillion solo ora ricominciava a respirare.

- Ed ora vediamo… chi ci trova… - borbottò Mac - Io però volevo fare quella cosa… -

Non passò molto tempo che una scopa si diresse verso di loro... un giovane dai capelli rossi con l' espressione corrucciata.

- Buonasera… - sibilò Severus - C'è finito… il carburante… -

Una vocetta lamentosa si levò da dietro la schiena dell' uomo...

- Buono, Billy, buono... che poi papà ti da la pappa... - e poi - Dicevate? Tu sei... Piton, non è vero? Di Hogwarts? -

- Si… si… sono… io… - borbottò il ragazzo, stupito.

- Ricordo... dai ancora fastidio a James e ai suoi, non è vero? E questa moto se non erro... -

- Signore… la moto ci è stata prestata da Sirius Black… - fece Mac - Ma non ci ha avvertito che il carburante era finito… -

- Prestata... - l' altro scosse la testa - non ce lo vedo proprio Sirius... senza offesa... a prestare una moto a... a lui... a meno che l' intento non fosse farlo precipitare... anche se certo, forse da quando aveva dodici anni è cambiato un po'... ma non lo credo... Buono, Billy, buono... presto saremo di nuovo dalla mamma... e ci sarà anche un altro fratellino o sorellina, non sei contento? -

Gwillion trattenne a stento un sorriso, era, era...

- Senta signor Weasley… - Mac si morse un labbro… s'era fatta sfuggire… il nome dell'uomo che aveva riconosciuto…

- Intanto vi porto a terra... che ne dite? -

- Buona idea… - borbottò Severus.

- Si, certo... e poi potrei dare un' occhiata a questo gioiellino? - disse il giovane dai capelli rossi... speranzoso.

- La moto? - fece Mac con tono che tradiva preoccupazione.

- Si… certo… - Piton assentì.

- D' altronde... - l' uomo si fece cupo - una volta ad Hogwarts... -

Non potè terminare la frase... il piccolo Billy era tornato a strillare...

- Su bello di papà... non fare così bello Billino mio... -

Fu troppo forte, la tentazione.

- Intendete avere molti figli? - domandò Gwillion... e poi si morse la lingua.

- Gwill… - sibilò Mac.

La giovane chinò il capo.

- Molti figli... oh, no, non direi. - fece l' altro allegramente - Molly dice che ne vuole sette, e tutti con i capelli rossi, ma scherza... ne sono certo. -

- Poveretto… - sussurrò Mac scotendo il capo.

Piton, intanto, osservava la scena… pensoso.

 

- Cinquecento punti... cinquecento punti in una sera... - sibilò Loki scuotendo la testa - inutile dire che sono davvero deluso... da tutti voi. -

Piton chinò il capo, rosso in volto.

- Noi non volevamo certo… combinare questo guaio… - fece Mac.

- Perdonami l' ovvietà dell' osservazione, Mariacarla... - ribattè l' altro - ma ci sarebbe voluto solo questo... che voi... intendeste farlo! -

- Ecco lo sapevo… sarebbe stato meglio se… non si sarebbe avvicinato nessuno se avessi usato il Morsmo… - Mac si morse il labbro inferiore, zittendosi improvvisamente.

Gwillion fissava il pavimento... lo faceva già da un po' a dire il vero... ma adesso sembrava che il suo interesse fosse diventato... vitale.

- Devo punirvi, comunque. - disse Loki gettando un' occhiata penetrante all' altra ragazza - Deciderò... domani. -

Avremmo dovuto atterrare nella Foresta e vedercela da noi! Non dovevamo attirare nessuno! - fece Piton, contrito.

- Nella foresta?! Per farci mangiare dai ragni giganti di Hagr… - Mac si morse la lingua ancora una volta.

- Deciderò... - tornò a ripetere l' uomo, e il suo sguardo era... fiamma - e la mia decisione non vi piacerà. -

- A meno che… e se… se non si fosse trattato di un furto di moto? -

- E' la parola di Black contro la vostra... e comunque c' è sempre la rottura del coprifuoco. -

- E va bene, ma sarebbe sempre qualcosa di meno… -

- Se riuscirete... buon per voi. Perdonami se non sono dell' umore giusto per ascoltare i vostri tentativi di rimediare al mal fatto... -

E Loki lasciò la stanza.

- Che abbiamo fatto… - fece Piton scotendo la testa.

- Dobbiamo trovare Sirius! Non tutto è perduto… - disse Mac a Gwillion.

- No. - disse l' altra scuotendo la testa. - Assolutamente non ora. -

- Ora, invece, proprio ora! Perché no? -

- Se dobbiamo svelare le nostre carte contro i... musicanti di Brema... meglio dopo. Dopo che Black avrà affermato con espressione da martire che i cattivi serpeverde gli hanno rubato la moto di fronte a tutta la scuola... dopo che la nostra punizione sarà già cominciata... e così... - l' altra sorrise, maligna.

- D'accordo eppure spero che comunque… poi ci condoneranno qualche punto… -

- Se uno dei cocchi di Silente... si rivelasse così crudele da aver ordito un inganno contro tre ingenui serpeverde... prestar loro la moto per poi fingere di non averlo fatto... ed è questo che molti penseranno se Sirius dovesse cambiare versione all' ultimo minuto... sarà più che qualche punto a venirci condonato. - terminò l' altra, e sorrise.

- Ma cosa volete fare? - domandò Severus.

Gwillion sollevò gli occhi verso il soffitto. Evidentemente le pareti di quella stanza avevano davvero una grande attrazione su di lei.

 

- Eccolo... è solo... - sussurrò Gwillion all' amica - Mettiamo in atto il nostro piano? Anche perché sono stufa di pulire vasi da notte... anche se questo dimostra che l' ispirazione di Piton... aveva un maestro. -

- Quel disgraziato di Loki… ma si… sfoghiamoci su Sirius Black… -

E si avvicinarono…

- Vorremmo parlarti... Sirius... - mormorò Gwillion inclinando il capo. Fino a un paio di giorni fa, nonostante quello che aveva detto la sera del fattaccio, era stata piuttosto incerta su quella mossa... ma un due giorni nelle latrine... avevano completamente capovolto le sue priorità.

- E di cosa? Di come farvi togliere altri punti? - ghignò Sirius.

- Di come... potresti passare il resto dei tuoi giorni in un... canile. - disse l' altra con una strana luce negli occhi.

- Bau, bau! - fece Mac - Hai capito? Tartufo… -

Black impallidì.

- No... Mac... Felpato, non Tartufo, - la corresse l' altra - fai confusione. -

Mac schioccò le dita - Già… è vero… Padfoot… -

- Cosa… cosa state dicendo? -

- Che oltre ai soricilli a Grifondoro ci stanno pure i cani e i cervi... e non sarebbe carino che si sapesse in giro, io credo. - disse Gwillion scuotendo la testa - Non devi avertela a male... potevamo parlare tante di quelle volte... e non l' abbiamo fatto. Ma adesso... -

- Adesso tu vai a dire a Silente ed a tutti che la moto ce l'hai prestata tu, cocco… -

- Cosa… io… -

- E che hai fatto in modo che la benzina finisse lasciandoci proprio sopra la finestra proibita... - aggiunse Gwillion, spietata.

- Non dire di no, Black… o tutti sapranno che Remus è uno sporco lupo mannaro e che tu ed i tuoi amici siete animagus non registrati… -

Black chinò il capo, pallido - Come lo sapete? -

- Non riveliamo le nostre fonti. - disse Gwillion scuotendo la testa - O se lo faremo... sarà di fronte a tutti. Come preferisci. -

- Avete vinto… -

 

- E i cinquecento punti tornarono all' ovile... con qualche cosina di sovrappiù... - mormorò Evan - certo che quest' anno la coppa della case... sta diventando davvero una gara... avvincente... -

- Avvincente… - sbottò Lucius Malfoy - Quelle oche… ci hanno fatto rischiare grosso, e tu Severus… tu non avresti dovuto… -

- Cosa, Malfoy… parli bene tu, ma io… ho altri pensieri… -

- Qualcosa di strano... Severus? - fece Victor, improvvisamente attento.

- Hanno ricattato… in qualche modo… Sirius Black. -

- E sarebbe... tanto carino sapere come. Ma si tratta solo di questo? -

- No… sanno delle cose… -

Lucius si fece attento.

- Racconta... - sussurrò Victor.

E Piton raccontò di come avessero riconosciuto Arthur Weasley, dell'accenno a dei misteriosi ragni di Hagrid…

- E poi, Victor, poi… -

- Cosa... -

- Mac ha detto… che sarebbe stato meglio usare un incantesimo che avesse segnalato la nostra presenza… senza indurre i più ad avvicinarsi… -

- E ne conosce uno... lei... novellina? O presunta tale... -

- Ha iniziato a dire "Morsmo…" - fece Piton cupo.

- No... no! - fece l' altro sgranando gli occhi.

- Sicuro di aver sentito bene? - domandò Evan scuotendo il capo.

- Sicuro! Cosa credete? -

- Ma è... è... - la bocca di Rosier non accennava a chiudersi.

- E' assurdo! -

Lucius Malfoy strinse i denti - Dovremmo… devo avvertire… -

- Non so... - mormorò Victor - forse far finta di non aver sentito nulla... di non aver capito nulla... sarebbe la cosa migliore... ma avvertire... quello certo... non c' è bisogno nemmeno di starne a discutere. -

Piton assentì - Dobbiamo stare attenti eppure… eppure io comincio a credere che… non siano contro di noi. -

- Severus... - disse Lestrange... con una curiosa espressione.

- Cosa c'è? - rispose l'altro, brusco.

- Nulla... nulla. - Rispose l' amico, e sorrise. Ma la sua espressione... non era mutata.

Severus scosse il capo.

 

- Lo sanno... lo sanno... lo sanno... - strillava Minus.

- Peter... è tre giorni che vai avanti così... - disse Lupin stancamente.

- Ma ha ragione! - urlò Black - Lo sanno! Lo sanno! Lo sanno! E come lo sanno? -

- Non lo so! E se hai in mente un modo per scoprirlo... accomodati! -

- Calma… - fece James sorridendo.

- Hai un'idea? - domandò Black.

- Risolveremo tutto alla prossima partita di Quidditch… -

Black non si trattenne dal tirare un cuscino in testa all'amico.

- Petrificus... - mormorò Lupin frattanto... dando al cuscino... una diversa consistenza.

- Ouch… - fece James ricadendo all'indietro.

- Che facciamo, ragazzi, che facciamo? - tornò a lamentarsi Black.

Lupin... ululò disperato.

- Bauuuuuuuu! - rispose Black di rimando.

- Non so come facciano i cervi… - fece James, che si stava riprendendo dal colpo.

- Meglio non saperlo... - sussurrò Remus - altrimenti sarei costretto a lanciarti un altro cuscino. -

 

- Coppa, coppa, coppa... - gongolava Evans - i Grifi li abbiamo stracciati stavolta... e inizio a credere che faremo long plein. -

- Davvero! - rise Severus - Avete visto quel brocco di Potter? C'è rimasto di sasso! -

- Davvero... - Victor sorrideva... seduto sulla finestra - Oh, stanno arrivando... miss incantesimo interrotto e la sua amichetta che urlava alla partita tanto da perdere il fiato... -

- Victor! - borbottò Piton.

- Che ho detto di male? -

Ma intanto le ragazze s'erano avvicinate, e Mac sospinse Gwillion verso Piton.

- E' la prima volta che vedo una partita... in assoluto di qualsiasi cosa... - sussurrò la ragazza senza sapere che dire - ma ne valeva la pena. -

Severus sorrise lentamente.

- Complimenti, bella partita… - sussurrò Mac.

- Sì, molto bella! - fece Evan... che continuava ad essere il ritratto della gioia.

- E' stato… facile vincere, contro quelle schiappe dei Grifondoro. - mentì spudoratamente Piton.

- Si, certo... - sussurrò Gwillion. Con l' espressione di chi avrebbe detto lo stesso anche se Severus avesse affermato che il sole sorgeva a mezzanotte.

Mac ridacchiò, Severus sorrise ancora.

- Volti cupi a dritta... - annunciò Victor - ci sarà da divertirsi! -

Mac si voltò… i Grifondoro si avvicinavano… quattro Grifondoro odiosi.

- I quattro musicanti di Brema non suonano più... - disse Gwillion in un sussurro... non troppo sussurrato.

- Hanno… le code tra le gambe… - ghignò Mac - Le code… delle bestie che sono… -

Black avvampò - Cosa?! -

- Il cane... - fece Gwillion con un sorrisetto.

- Voi… voi… siete due piccole sfacciate… - strillò Black - Due… due… donne da quattro soldi… -

 

- ...il gatto, il gallo e l' asino. - concluse la giovane imperterrita - Non conosci la favola dei musicanti di Brema... o dobbiamo... raccontarla anche agli altri? -

- Taci! Brutta gallina! -

- Come osi? - urlò Piton, avanzando verso Black.

Gwillion sgranò gli occhi... quasi sentendosi in colpa per la gioia che... provava.

- Vieni Piton… è la volta che ti ammazzo! - strepitò Black.

- Black… - Piton afferrò la bacchetta magica, puntandola.

- Insomma... - esclamò Lupin rabbioso, disgustato... impotente.

- Dici ciao al tuo amico… - urlò Severus.

- La morte incombe... -

La giovane Sibilla Cooman era ferma all' inizio del corridoio. Là dove la luce colpiva i suoi molteplici bracciali.

 

- La professoressa Cooman! - sibilò Mac - Fermatevi! -

- La morte incombe... - ripetè la donna, e sorrise.

- La morte? - fece Piton, scettico.

- Tu fanciulla... - fece l' altra indicando Mac - Vedo la Morte che ti abbraccia... e ti bacia... -

- Sapessi quanto lo spera... - si lasciò sfuggire Gwillion.

Mac sorrise: - Oh, che bello, professoressa! -

L' altra pesto un piede a terra, indispettì:

- Non prenderti gioco delle mie predizioni... ragazzina con la bocca sporca di latte! -

- Adesso sappiamo perché Loki... - sussurrò Gwillion - fuga strategica. -

- Sporca di latte è meglio che sporca della terra sotto cui finirai molto prima di me… - sussurrò Mac, e poi a voce più alta: - Ma dico davvero… io sono così contenta delle sue parole! -

La donna non rispose... ebbe uno strano tremito.

- Cosa la piglia, Gwill? Non starà per fare qualche… profezia? Non deve! Non deve! -

- Non quella! - sibilò l' altra.

- Fermiamola! -

Le due ragazze si lanciarono... ma era tardi.

- Colui che mette alla prova il calderone, scaldandolo al suo primo fuoco, colui che cerca una giovane sposa, fanciulla dai capelli di fiamma, si guardi dalla verde luce della tenebra. Nel suo sangue la caduta dell' Oscuro, nel suo sangue il ritorno dell' aurora... nel suo sangue... -

- Che diavolo? Che diavolo… - fece Mac.

Lo sguardo di Lupin si era posato... su Gwillion e Severus. E il mannaro scoppiò a ridere. Era una risata un po' forzata, ma rideva.

- Che razza di… che c'è da ridere?! - sbottò Piton, e avrebbe volentieri ficcato una manciata di fango in bocca alla Cooman.

- Non sei tu il più bravo a pozioni, Severus? -

- Allora niente... - disse l' altro - ma ne so abbastanza di predizioni per riconoscerne una vera da una falsa. -

- Che vuoi dire Remus?! - gli occhini Severus erano di fiamma.

- Niente. - disse l' altro, ma non smetteva di ridere.

- Al diavolo! - fece il Serpeverde allontanandosi.

- Severus... - fece Victor correndo dietro all' amico.

Ma Piton non gli rispose neanche, continuando ad allontanarsi.

- Non puoi darla vinta in questo modo a quell' idiota! -

- Rispondere significa dargliela vinta, lasciami in pace adesso! -

- Chissà se Andromaca è disposta a tingersi i capelli di rosso... - disse l' altro con una smorfia.

Ma Severus non aveva altro da dire, e non rispose.

 

Lucius Malfoy attendeva un cenno dal suo Signore… preoccupato per gli ultimi avvenimenti, il giovane desiderava conoscere il pensiero del maestro.

- Divertente... - sussurrò la voce dall' ombra - Molto divertente tutto quello che sta accadendo... non credi anche tu? C' è della preoccupazione, certo, ma... -

- Divertente, Signore? Forse tu non sai… tutto. -

- C' è qualcuno che mi minaccia. Ebbene? Credi forse che io mi lasci spaventare da questo? Ma una domanda, Lucius... l' interpretazione del giovane Grifondoro... non è un po' strana... e affrettata? Come se volesse... celarne un' altra. -

- Non capisco, che vuoi dire Signore? -

- Forse è meglio che tu non capisca. Perché in caso contrario potresti... tentare una risoluzione affrettata. -

Malfoy alzò le spalle - Io so solo che qui qualcosa non quadra… -

- Sì, qualcosa non quadra. Ma... possiamo tentare di volgere l' incognita a nostro vantaggio. -

- In che modo? -

- Diciamo che Loki ha un piccolo regalo per i suoi alunni indisciplinati, Piton, le due Babbane, e chiunque voglia aggregarsi... una formula per l' invisibilità... di suo già molto buona, dato che nemmeno il grande Silente potrebbe contrastare il suo schermo. Se poi l' Oscuro ci mette lo zampino modificando un po' la pozione... ci sarà davvero da divertirsi. -

Lucius inclinò la testa - E' prudente? Quelle ragazze… hanno riconosciuto Arthur Weasley, conoscono il Morsmordre… sanno più di quello che dicono. -

- L' effetto collaterale di cui parlavo - disse l' altro seccamente - mi permetterà appunto di ascoltare tutto ciò che loro sentono... mentre sono sotto l' effetto della pozione. E anche noi... sapremo. -

Malfoy sospirò - Tu hai sempre ragione. -

 

- I capelli, Mac... diavolo... che faccio adesso con questi maledetti capelli? E' chiaro che la Cooman parlava di Lily, e invece... -

- Non stare a preoccuparti troppo, Gwill… -

- Severus non mi parla più... di nuovo... - disse l' altra cupamente - Ed io ho un' improvvisa voglia di tornare al castano... ma non sarebbe come chinare il capo? Lupo maledetto... -

- Da qualche parte si deve pure cedere, no? Beh… tingiti i capelli… -

- Stingerli vuoi dire... o mi consigli di farmi... bionda, adesso? -

Mac scoccò un'occhiataccia all'altra, e tornò a voltarsi.

- Però non è una cattiva idea... non il biondo, certo... ma tingere. -

- Insomma, Gwillion! - sbottò Mac - Vai da Severus e digli tutto! Se vuoi saperlo stiamo agendo da insensate! -

- Dirgli tutto... compreso che nei libri della storia è destinato a... -

- Possiamo cambiarlo! Ma se stiamo zitte… il destino ci aspetta all'angolo. -

- Cambiarlo sì, ma... lo sia che non la penso esattamente come te... riguardo ai cambiamenti... auspicabili. -

- Sai che ti dico? Perché dovrei ascoltarti? Perché dovrei perdere io? Perché non faccio a modo mio?! -

- Non ho detto questo... in fondo... potevo precipitarmi dai buoni... e non l' ho fatto. -

- Questo non cambia la faccenda. Sai… ho una gran voglia di andare da Malfoy a dirgli tutto… -

- Proprio da lui, tra tutti... -

- A chi dovrei dirlo? A Severus di incerta natura? Gli altri non li conosco bene… potrei provare Victor, ma… -

In quel momento bussarono alla porta.

E Mac aprì…

- Lezione premio... - annunciò Victor con il suo solito sorrisetto.

 

Il castello era silenzioso... Mac e Gwillion camminavano in silenzio... con un' idea ben precisa in mente. Spiare... spiare Albus Silente.

- Secondo me non caveremo un ragno dal buco... - mormorò Gwillion.

- Sai la novità? -

- Quale... -

- Volevo dire che non sarebbe una novità se non cavassimo un ragno dal buco… -

- Ma tentare non nuoce. Sappiamo così poco... e ascoltare... dobbiamo capire qualcosa di più, io credo. -

- Già… speriamo di non scoprire che Silente ha una relazione con Hagrid o simili… -

- Meglio Aragog allora... -

- Già… ma no, scherzi a parte… -

- Silenzio... - disse l' altra d' improvviso - sento delle voci... -

- Dunque hai compreso, Sirius... cos' è che devi fare? Cosa devi dire a Severus? - era la voce... di Silente.

- Si… si… - disse il ragazzo in tono vacuo.

- Gli dirai dell' albero... del modo in cui è possibile fermare il platano... in una notte di luna piena... -

- Si… si… -

- Al resto penserà Potter... non ho nemmeno bisogno di ipnotizzarlo, lui... è così... prevedibile. -

Sirius non disse nulla…

Gwillion si morse un labbro. Guardò Mac per un attimo. Attese solo che Silente si allontanasse. Poi si mise a correre... correre come una pazza... alla ricerca di Severus...

Forse non gli avrebbe raccontato tutto, non ancora... ma quello che aveva visto... quel bastardo immane travestito da santo non poteva... non poteva...

Mac socchiuse gli occhi… doveva seguirla? Dopotutto… il rapporto tra Gwillion e Severus non erano fatti suoi…

 

- Severus! - gridò l' altra... era ancora invisibile... ma aveva fiato, e intendeva usarlo.

- Cosa? - Piton si voltò.

- Ti vuole fregare... quell' ipocrita barbabianca... - la giovane scosse il capo - Forse dovremmo parlare in un luogo più tranquillo però... o sveglieremo mezza casa. -

- Gwillion? Cosa… - Severus era confuso, ma annuì.

- Io e Mac avevamo deciso di provare una certa pozione... e... diamine... sono furente! Ah, mi faresti riapparire? Sono ancora invisibile se non erro. -

Severus agitò la bacchetta e fissò la giovane - Insomma… che vuoi da me? -

Gwillion strinse gli occhi.

- Silente ti sta organizzando un bel attentato da lupo mannaro con salvataggio annesso... ma se la cosa non ti interessa non hai che da dirlo. -

- Cosa? Cosa… lupo mannaro? -

- Il mistero del platano picchiatore, ha ipnotizzato Black perché... -

Ed in breve gli raccontò tutto quello che aveva sentito, aggiungendo pure qualcosina sul segreto di Remus.

- Non riesco a crederci… Silente è… Silente ha… -

- Sono sconvolta anch' io... -

- Voleva… mettere a rischio la mia vita… per i suoi scopi… ma perché? -

- Il mio parere ti interessa? Mettere a rischio una vita per salvare un' anima. E questo indipendentemente dal fatto che la sorte dell' anima in questione gli interessi o meno. -

Piton scosse la testa, e si morse un labbro… prima di tornare a fissare la ragazza - Grazie per avermelo detto, io… sono stato un idiota. Eppure tu… tu sai troppo. -

- Io... troppo... - Gwillion si morse un labbro - Ma tutti i Serpeverde hanno a rischio la loro anima... è una delle prime cose che ci è stato detto una volta giunte ad Hogwarts. -

- Davvero? - l'altro sorrise - Fingerò di credere… -

L' altra non osò rispondere.

- E ti hanno detto anche che una ragazza come te ha da stare in guardia? Te lo hanno detto? -

- Come me... - ripetè lei in un sussurro.

- Si, come te… in guardia… -

- E com' è che sarei? - fece Gwillion scuotendo la testa... sempre più allarmata dalla piega presa dalla conversazione.

- Dimmelo tu come sei… stasera potrei anche essere di memoria corta, sai? -

- Forse ancora non l' ho capito. - sussurrò la giovane. E non era nemmeno del tutto una menzogna.

Gli occhi del giovane mago si intristirono un po'…

- E' un errore, non è vero? - disse Gwillion inclinando il capo.

- Chi può dirlo? Io no di certo… -

- Mi dispiace, Severus. - mormorò l' altra con un filo di voce, e poi si allontanò, a capo chino.

- Dispiace più a me… - sussurrò l'altro, e se ne andò.

 

 

- E'... è... io non riesco ancora a pensare... - fece Evan scuotendo la testa.

Lucius Malfoy socchiuse gli occhi - E' molto grave… e Silente… sa di noi, io credo. -

- Concordo. - ammise Victor - Di Severus senza dubbio... e non sarebbe logico pensare che qualcuno di noi sia indenne... forse il figlioletto di Crouch... ma noi siamo segnati. -

- Questo cambia tutto… - Piton scosse la testa.

- Cosa intendi fare? - domandò Victor scuotendo la testa - Non che la scelta possa essere solo tua a questo punto io temo... -

- Severus… - mormorò Andromaca - Noi ti appoggiamo… -

- Devo decidere che fare del piano di Silente, sapete… - fece il ragazzo.

- Appunto. E ci sono diverse alternative. - tornò a dire Victor.

- Facciamo in modo che il lupo si pappi il suo amichetto... - propose Evan con un sogghigno.

- Mi tenta… - sussurrò dolcemente Piton.

- Sarebbe stupendo ma... - Victor si morse un labbro.

- Non è il caso… altre proposte? -

- Puoi non andare... - disse Victor - oppure... ribaltare la trappola... fare in modo che sia tu il salvatore... -

- E' una bella idea, sai Victor? Questo mi legherebbe James… -

- James... - Victor - Sempre James... inizio a credere che... anche la profezia della Cooman sia stata manovrata... perché è chiaro che si riferisce a lui, no? -

- Chiaro? - ripetè Evan - Beh, si in effetti c' ero arrivato anche io... -

- Sapremo rigirare le cose… sapremo vendicarci… - fece Piton, truce.

- Su questo non c' era... alcun dubbio. - disse Victor, e sorrise.

 

Lucius si passò una mano tra i capelli, fissando fuori dalla finestra. Cosa stava accadendo, si domandò… cosa stava facendo Severus? Sospirò lentamente… era tutto troppo importante per andare perduto.

- Lucius... - disse una vocetta esitante alle sue spalle.

- Narcissa… cosa c'è? -

- Ho dimenticato di dirti una cosa... con tutta probabilità non è importante... ma c' era un foglio babbano nelle tasche di quella Gwillion... e non ho fatto in tempo a leggerlo. -

Lucius si voltò… interessato - Dobbiamo averlo. -

- Loro non ci sono in camera... sono troppo interessate alla storia del platano. Ma io non so rompere l' incantesimo che ha fatto Annwyn alla porta. -

- Io so come fare… -

- Splendido! - disse l' altra battendo le mani.

 

Lucius non dovette attendere molto. Presto Narcissa fu di ritorno. Ma aveva un' espressione... strana.

- Allora? Lo hai preso, Narcissa? -

La giovane passò il foglio incriminato all' altro. Senza dire una parola.

Lucius lesse e sbiancò - Cosa… -

- Io... non capisco. - sussurrò l' altra.

- Marchio Nero… Lord Voldemort… - biascicò l'altro - Guai… guai! -

- Sì, ma la roba sotto.. sembra una canzoncina per bambini... e chi mai oserebbe... -

- Sono pazze… quelle due sono pazze… -

 

- Lo strano braccialetto, che indossa sempre May,

è il dono di un folletto che è sempre accanto a lei,

c' è un cuore sul bracciale, che è magico perché

può sempre trasformare May in Emi ed Emi in May. -

lesse Voldemort... in tono vagamente disgustato. - Ed è scritto in caratteri di stampa... quindi risale a prima della venuta ad Hogwarts delle ragazze. -

E poi sopra, a matita, Gwillion aveva scritto:

Lo strano marchio nero che porta sempre Sev

e' il dono dell' Oscuro, che è sempre il suo signor

c'e' un teschio sopra il braccio, e' magico perchè

può sempre richiamare da Lord Voldemort Sever.

- Tu credi che siano pazze, Lucius. Io credo che non sappiamo abbastanza. Non abbiamo elementi a sufficienza... ma se vuoi posso aggiungerne uno io. -

- E cosa, Signore? -

- Io ho ascoltato le istruzioni di Silente a Black. E i lupi mannari non erano... contemplati. -

- Lo sapevano… -

- E quanto sanno? Quanto? Io... voglio che Severus affronti la ragazzina... io penserò all' altra... presto. -

 

Piton uscì dal Platano Picchiatore… una strana espressione sul suo volto.

- Che è successo? - fece Victor - Dov' è Potter? Non dirmi che l' abbiamo perso... -

Piton sorrise: - Vive… vive… -

- E cosa... racconta insomma! - sbottò Rosier.

- Tutto come avevamo previsto… e adesso James Potter è in debito con me, sapete? - ghignò il mago - Con me che l'ho salvato… -

- E perché è rimasto dentro? - esclamò Victor - Lupin... non l' hai fatto fuori, vero? -

- Ma no… stanno confabulando in lingua… bestiale… -

- I musicanti di Brema! - fece Victor sbattendo una mano sul capo - Non è possibile, loro... e quelle due... -

- Qualcuno traduce per i comuni mortali? - domandò Evan.

- Potter, Black e Minus sono Animagus… e le ragazze lo sapevano, ora quadra tutto. -

- E adesso? - disse Lestrange... fissando le due giovani che osservavano la scena, in lontananza.

In quel momento Malfoy raggiunse gli altri di corsa, pallido in volto…

- Nemmeno già sapesse... - sussurrò Wilkins in tono cupo.

- E' successa una cosa… sanno… Voldemort! Il Marchio! - fece Lucius affannato.

- Sanno... - ripetè Victor cercando lo sguardo di Andromaca quasi per sostegno - Chissà perché... non me ne stupisco. -

- James, Black e Peter sono animagi, Lucius, e loro lo sapevano… - tagliò corto Piton - Ma ora, tu… cosa… -

E Lucius porse il foglio babbano a Severus: - Leggi! -

Piton avvampò - Lo ha scritto… chi? -

- Era nei pantaloni che aveva indosso Gwillion al suo arrivo. Lo ha preso Narcissa. -

Evan si sporgeva intanto per cercare di sbirciare il foglietto misterioso.

- Io devo… sapere! - fece Severus con voce soffocata.

- Allora vai... - disse Victor... trattenendo Rosier per la camicia.

E Severus corse verso le ragazze… afferrò Gwillion per un polso con occhi di fuoco: - Devo parlarti! - sibilò… e la trascinò via.

Mac osservò la scena a bocca aperta - Quei due… beati loro! - sibilò - Meglio fare un giro nel bagno di Mirtilla… sulle tracce di… altro. - borbottò.

 

Loki Annwyn camminava per i corridoi bui, alla ricerca di qualcosa... qualcuno. E poi degli strani sibili attirarono la sua attenzione. Venivano... da uno dei bagni delle ragazze.

Mac pestò un piede a terra - Apriti! - disse, parlando ad un rubinetto su cui spiccava… l'incisione di un serpente - Io non so sibilare, dannazione… Ssssssssh! -

- Cosa... cosa diavolo succede qui? -

Mac si voltò di scatto, avvampando - Cercavo la came… c'era un topo! Gigante… grigio… bruttissimo… zampettava… facevo versi per scacciarlo! Versi contro il topo… ora è fuggito… -

- Ancora... topi? - mormorò Loki - Mi sono state raccontare delle... storie. -

- Storie? Che storie? Storie di topi nella Camera dei s… di topi nel parco della scuola?! - rispose l'altra, ancora agitata.

- No, non direi Mariacarla. - disse l' uomo, e sorrise - C' è... qualcosa che vorrei mostrarti adesso... l' alba sta per sorgere... -

- Cosa? - fece l'altra deglutendo.

- Vieni... -

 

Piton aveva trascinato Gwillion in una sala scura e polverosa, e la fissava con occhi di fuoco… poi le passò il foglio che Lucius gli aveva dato… ed attese.

Ma la giovane sentiva le sue mani tremare... il foglio le cadde... non riusciva a dir nulla.

- Ora mi spiegherai tutto! Tutto! -

Gwillion annuì appena.

- Chi sei? Sei una spia? -

- No... solo una stupida. - la giovane chiuse gli occhi - Avrei potuto... avrei potuto parlare anche prima... ma... io non lo so... è così folle! -

Parla adesso, allora! - strillò Severus - Chi sei davvero? -

- Vengo da un altro mondo... un mondo in cui tutto questo... è solo un racconto... per bambini aggiungerebbe qualcuno. - disse l' altra appoggiando il volto alla parete.

- Cosa? - Severus arretrò di un passo - Tu scherzi… -

- Ti sembra questo il momento di scherzare... -

- Ma non è possibile! -

La giovane scosse il capo. E non disse nulla.

- Continua… adesso dimmi tutto il resto, di te, di voi… -

- Devo... - disse l' altra mordendosi un labbro - tu non sai... non sai cosa avrei potuto dire... quella volta... in biblioteca. -

- Dimmelo… adesso! -

- Voi quattro eravate intorno a me... - disse lei con un sorriso quasi di sfida - e io avrei potuto dire che nel futuro che io conoscevo... uno era destinato alla morte servendo il suo signore, un altro alle prigioni di Azkaban... uno al tradimento... e un altro a voltare le spalle nel momento del bisogno... per poi tornare strisciante quando... Lui sarebbe risorto. -

- Ma di cosa… di cosa parli? -

- Di un futuro... un possibile futuro che muore oggi... -

- Come posso crederti? Cosa c'entrate voi con questo futuro? -

- Niente... è un racconto te l' ho detto. O meglio... molti racconti. Se non mi credi... tira fuori il veritaserum o qualcosa del genere, che posso dirti. -

- Ne desumo che… sappiate tutto e… quella canzone? -

Gwillion arrossì.

- Dimmelo! -

- Un gioco, una cosa stupida... molto stupida... - ancora un po' e sarebbe scoppiata in lacrime.

- Ed io voglio saperlo! - fece il ragazzo, afferrando la giovane e scotendola.

- Non vedi che è solo una parodia... che altro devo aggiungere? -

- Qual è… la posizione tua e della tua amica rispetto a tutto questo? -

- Siamo babbane... non lo vedi... ma non c' è una parte con cui possiamo schierarci... e Mac... Mac avrebbe già scelto... io non sono fatta per le scelte. -

- Non sei fatta per le scelte? - sibilò Piton - No? -

Ma la giovane non riusciva a rispondere.

- Non vuoi dirlo? E la tua amica? E' con Silente? -

- Non so dirlo... e lei... lei è innamorata... di qualcun altro. -

- Di chi? - sibilò l'altro - Siamo in pericolo? -

- Il suo nome non lo pronunciano... - disse lei in un sussurro - Io potrei... ma forse tu non vuoi... -

- Ma che dici? E' un altro dei tuoi inganni? - urlò il giovane, e non cessava di scuotere la fanciulla.

- Ho detto la verità... - fece lei, e ormai piangeva apertamente.

- Lo verificheremo… ed ora… non posso più lasciarti andare… -

 

Loki fissava Mac con un' espressione... strana. O forse non lo era, considerato quello che avevano appena sentito. L' uomo aveva portato la giovane in una stanza della torre... con una scusa per la verità... le sue intenzioni... le sue intenzioni... e poi dall' altro lato della parete si erano trovati ad ascoltare una strana discussione tra Severus e Gwillion. Ma era stato solo un caso?

- Cosa… cosa succederà adesso… - sussurrò la giovane, fissando la parete - Questo cambia tutto… ora che sa… ci… mi denuncerà a Silente? -

- No, non direi. - fece l' uomo avvicinandosi alla donna... avvicinandosi con la sicurezza di un serpente.

- Perché? E' anche lei un… è un mangiamorte come Piton? -

- Non sono un mangiamorte... -

- Un Auror? Ma no… si astiene dal giudizio, professore? - domandò l'altra freddamente.

- Non hai capito... e sei così... interessante... lo eri già prima, ma ora... - la voce dell' uomo si era fatta metallica... quasi stridente.

- Cosa… cosa… - l'altra sbarrò gli occhi.

- Ritenta... Mariacarla... - oramai era vicino quasi a toccala.

- E' suggestione… quello che io penso… no, no… sarebbe assurdo… - mormorò l'altra.

- Dì il mio nome... - le sussurrò in un orecchio - dì quel nome che nessuno... nessuno... lo voglio sulla tua bocca... adesso. -

- Voldemort… -

- Sei mia. - disse l' altro soltanto. E sorrise. Di un sorriso che sapeva d' argento.

Anche la giovane… sorrise.

- Intanto sciolgo l' incantesimo che ci ha permesso di ascoltare una certa conversazione... non è stato un caso... sai? E poi... -

 - E poi? -

- Secondo te? - fece l' uomo, e passò delicatamente un dito lungo la scollatura dell' abito di lei.

- Non lo so… non oso sperare che ci sia un poi… -

- Voglio la tua anima... e... non solo... -

 

- Io… io non posso più lasciarti andare… - diceva ancora Severus.

- E' una frase... potrebbe voler dire... molte cose. - sussurrò lei.

- Si, molte. - Piton socchiuse gli occhi - Più di quante credi. -

Gwillion non disse nulla... uno strano brivido l' aveva assalita.

- Taci? Non reagisci? -

- Sono come... ipnotizzata... - e poi si morse la lingua... - Oh, diavolo... come sono sciocca... mi odio! -

Piton sorrise storto - Ti odi o ti ami non cambia nulla… -

- No, non capisci... è... come se stessi recitando una parte già scritta... e il fatto che io creda alle battute... non cambia nulla! -

- Già scritta… - Piton la lasciò andare bruscamente.

- Io fantasticavo... su di te... - mormorò la giovane, poi si interruppe... non sapeva come continuare.

- Fantasticavi… - sibilò l'altro - Prosegui… -

Ma la giovane era rossa in volto...

- Mi sono accorta di stare pronunciando parole che avevo sognato... e non è... -

- Non è cosa? - fece l'altro con voce suadente e… terribile.

- Giusto nei tuoi confronti... forse. -

- Perché è giusto ciò che mi hai detto finora?! -

- Io... è diverso... questo è qualcosa che non riguarda le sorti di un mondo... -

- E cosa, allora? -

Gwillion chinò il capo:

- Forse nulla, o forse... -

- Parla! -

- Su questo dovresti essere tu... a parlare. -

- Stai cercando di farmi dire… che cosa? - domandò l'altro, più dolcemente.

- Ciò che tu vuoi... purchè io sappia... purchè il sogno cessi di confondersi con la realtà... -

- Allora devi essere tu a dirlo… -

- Solo per essere ferita? - disse l' altra mordendosi un labbro - Ma non vedi che sono nelle tue mani? -

- Preferisci… tacere, allora? E tacerò anche io in tal caso… perderesti una possibilità… -

- Sono confusa... era attratta, amavo un sogno... - la giovane chiuse le palpebre - e tu hai il volto, la voce di quel sogno... ma non voglio confonderti... non... -

- Perché… ti faccio paura? Perché… -

- Non dovresti farmene, forse? Non dovresti? -

- Si può provare altro… oltre la paura… -

- Le due cose non si... escludono a vicenda. -

- E cosa provi? -

Gwillion socchiuse gli occhi...

- Credevo di averlo già detto. -

- Forse dovresti spiegarlo meglio… a me non piacciono i giri di parole… -

- Come posso spiegare con chiarezza quello che non è chiaro nemmeno a me? Solo quando i tuoi occhi rilucono... so solo che cesso di ragionare. -

- Può essere una risposta sufficiente… - sussurrò Severus.

La giovane... taceva.

Severus carezzò i capelli dell'altra - Potrebbe essere un problema per te, tutto questo… -

- Faccio collezione di problemi, mi sembra. - disse lei a capo chino.

- Questo può essere piacevole… -

- Se tu... -

- Se io? - sorrise l'altro.

- ...lo vuoi. -

- Lo voglio. -

La giovane sorrise, timidamente.

- Perché? C'è un perché? - sospirò Severus.

- Non capisco... un perché... a cosa? -

- Perché la mia esistenza finisce sempre per essere complicata? - sorrise l'altro chinandosi a cercare le labbra della giovane donna.

Passò molto tempo prima che lei riuscisse a parlare... brividi di piacere ancora le attraversavano il corpo...

- Perché tu sei complicato... - disse poi in un sussurro.

- Anche tu. - fece l'altro in un soffio, aprendo gli occhi che aveva tenuti chiusi.

L' altra sorrise... radiosa.

- C'è solo un problema… - e si chinò a baciarla ancora.

- Solo uno? - disse l' altra inclinando il capo.

- Uno soprattutto… se passiamo troppo tempo a baciarci… non rischieremo di distrarci troppo dallo studio? -

- Tu... distrarti dallo studio? - fece l' altra con un sorriso - E poi... sarai così intraprendente... quando non saremo soli? -

- Non sarebbe prudente… -

- Sì, comprendo... o è solo un modo gentile di dire che ti... vergogni... -

- Domani mattina annunceremo che sei la mia fidanzata, o vuoi farlo adesso? -

- E' già domani... - disse l' altra rossa in volto - e non... non volevo... desideravo solo sapere come stavano le cose. -

- Le cose stanno così! - sorrise Piton, tornando a baciarla.

- E' proprio vero che non puoi più lasciarmi andare... - sussurrò lei, infine.

- Ne dubitavi forse? -

- Non volevo rischiare... di mostrarmi troppo presuntuosa. -

- Non c'è questo rischio… non c'è proprio… -

- Lo credi davvero? -

Severus le pose un dito sulle labbra - Possiamo smettere di parlare, adesso? Tu parli troppo… quando non è richiesto… -

 

L' uomo che si faceva chiamare Loki Annwyn fissava l' altra con uno sguardo... sanguigno. E taceva.

La giovane avrebbe voluto abbassare lo sguardo… non tenere gli occhi negli occhi dell'altro, ma… non riusciva a staccarsene.

- Sei così... così... - l' uomo sorrise.

- Stupida. - terminò l'altra - Stupida… -

- Non era quello che volevo dire. -

- Lo dico io. Io che non mi sono accorta di nulla… -

- Ed io che non ho capito... la mia targa... l' entrata della camera dei segreti... -

La giovane sorrise appena - Chi lo avrebbe mai capito? -

- Ma io sono... -

Mac socchiuse gli occhi, come gustando ciò che l'altro era... l'idea di ciò che in realtà era Annwyn.

- Sei come un pallido giglio... posso spezzarti... o lasciarti schiudere i tuoi petali... e solo l' indecisione della scelta... mi inebria... -

L'altra tornò a sorridere - E' vero, puoi fare di me quello che vuoi. Sono tua, in un modo o nell'altro… ed anche la possibilità d'essere spezzata… -

- Ma una volta spezzata... c' è molto più fascino nell' attesa, io credo. -

- E' vero. Volevo solo dire che… non mi fa paura… sapere cosa ci sarà dopo l'attesa. -

- Non devi avere paura... -

- Non ne ho, infatti. -

- Qualsiasi cosa io faccia di te... lo desidererai. -

- E' così. - sussurrò Mac.

L' uomo carezzò il volto dell' altra, con dita brucianti.

Lei sospirò appena, trasalendo a quel contatto.

- Credi che la camera di un professore... sia un luogo... come dire... inadeguato? - domandò l' altro con un sorriso scaltro.

- Cosa… -

- Immagina... -

La giovane deglutì, mordendosi le labbra.

- O non vuoi? -

- Io… lo voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo… -

- Adesso? -

Mac annuì.

- Sia come tu vuoi. -

La giovane chiuse gli occhi con un sorriso - Grazie… mio Signore. -

- Qui ha inizio... la tua perdizione. -

- Non desidero altro. Null'altro… -

E lui poggiò le sue labbra su quelle dell' altra.

La giovane rispose a quel bacio dapprima con incertezza e poi… poi… con maggiore intraprendenza, e desiderio.

Le mani di Voldemort frattanto... scivolavano lente sul corpo di lei.

- Signore… - sussurrò la giovane - Io non so… io non ho mai… amato… eppure di già il fuoco si impossessa di me… -

- Ti sento ardere... eppure continuo a chiedermi... -

- Cosa? -

L' uomo non rispose, ma baciò l' altra con calcolata violenza.

La giovane si abbandonò completamente a quel bacio, stringendosi all'altro.

- Che genere di trappola nascondi, fanciulla di un altro mondo? - le sibilò lui in un orecchio.

- A te scoprirlo… - sorrise la giovane, ed un lampo di furbizia le brillò per un istante negli occhi.

- Mi pregherai di dirtelo... quando avrò terminato con te. -

- No… temo di no… -

- Allora dovrò... impegnarmi. -

E con un sorriso crudele strappò la veste della donna.

La giovane si sforzò di non tradire il desiderio che l'avvampava - Non è detto che tu ci riesca, comunque. -

- Tentare è il piacere... più che riuscire. -

- Forse è un altro piacere che dovremmo cercare, adesso… -

- Di cosa stavo parlando secondo te? - fece l' altro con un ghigno.

L'altra sorrise soltanto, cercando un nuovo bacio.

- Adesso tocca... alle mie vesti. - disse Voldemort... facendo un passo indietro per rimirarla.

- Posso… posso svestirti? -

- Devi. -

- Ti obbedisco… - fece la giovane donna avvicinandosi al mago, e prendendo a svestirlo, ma lentamente, molto lentamente.

- Dicevi di essere... inesperta. - disse l' altro in un sussurro.

- Ho immaginato questo momento molto a lungo… - sospirò Mac - Molto a lungo… -

- Mostrami ciò che hai immaginato... -

- Come ordini… - mormorò l'altra, e finito di liberare l'uomo dalle sue vesti ne contemplò il corpo, socchiudendo gli occhi, prima di iniziare a percorrerlo con le labbra.

- La gente dimentica il valore dei sogni... -

- Non io… -

- Lo... sento. -

L'altra non rispose, tornando a baciare la pelle del mago.

- Sei così... delicata... -

- Come tu non sarai… -

- Posso anche esserlo... perché il dolore risulti... più crudo... -

E prese tra le sue mani il volto di lei.

- Sono tua, in ogni caso. -

L' uomo non disse nulla... si chinò verso il seno di lei. Tormentandolo lentamente... con la sua bocca.

L'altra gemé appena - Mi piace… -

Più voraci e violenti si fecero i morsi del mago.

E la giovane trattenne a stento le sue grida.

- Urla... voglio le tue urla... -

E l'altra si abbandonò alle grida che la bocca dell'uomo le suscitavano.

Il mago poi la fece stendere per terra, carezzando delicatamente la sua pelle, indugiando sui segni che i suoi denti avevano lasciato.

- Nessun sogno vale questa realtà… -

- Non sai ancora quale sarà il prezzo... -

- Non m' importa del prezzo... -

L' uomo tornò a sorridere, i suoi occhi rilucevano nel buio, mentre entrava in lei, la faceva sua.

E l'altra tornò a gridare, ma erano grida quasi… dolci a sentirsi.

Non c' era dolcezza nei movimenti dell' altro, solo fame crudele, che sembrava incapace di spegnersi.

Ma all'altra… sembrava che non ci fosse nulla di più dolce di quella violenza, nulla di più dolce.

Gli occhi dell' uomo parlavano di vita, e di morte... e non cessava di fissare l' altra... quasi a voler carpire ogni suo segreto.

- Voldemort… - sussurrò la donna.

Ma l' altro pose un dito sulle sue labbra carnose, e si abbandonò su di lei, nel silenzio del nuovo giorno.

 

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