Capitolo Quindicesimo

                                                                        Liberazione

 

- Severus... -
Non ti fermare, Severus, non ti fermare... E proprio in quell' istante bussarono alla porta.

Piton si tirò su, e sollevò Gwillion, preoccupato.
La porta si aprì e ne entrò...Voldemort.
- Cosa accade? - chiese Severus, alzandosi.

Voldemort fissò il suo antico allievo, e poi la giovane accanto a lui. Entrambi erano rossi in volto. Ma l' Oscuro Signore ebbe il tatto di non fare commenti di sorta.
- Sembra che un' occasione inaspettata di libertà si sia aperta davanti a voi, Severus. Ma intanto leggi questa, e poi ti spiegherò il resto, se ancora ci sarà bisogno di spiegazioni. -

Piton prese il foglio che gli porgeva Voldemort e lesse.
Lesse per ben due volte.
- Non è possibile... -
- Crouch intanto si è ben nascosto, e le ragazze sono insensibili a quasi ogni magia di ricerca, quasi. Ti è caduta questa Severus, una pergamena estremamente interessante, ma a parte l' utilità che potrei ritrovare ad avere una mappa così preziosa che mi mostri l' intera Hogwarts... chi ha fatto questa mappa ne può fare un' altra o molte altre. E Londra è il primo luogo.
Certo uno dei cartografi manca all' appello, ma la magia del figlio è abbastanza simile alla sua perché possa sostituirlo.
Ho bisogno della tua collaborazione, Severus, e non starò a mercanteggiare sul prezzo. Aiutami e sarete liberi, entrambi. - 
Gwillion si chinò in avanti per sbirciare la lettera.
- Adesso ricordo! Crouch aveva detto che era furibondo con noi perché avevamo... avevamo cambiato un non meglio identificato lui... l' Oscuro Signore immagino volesse intendere. -
Voldemort ascoltò cupo e annuì.

 

- Adesso ti libero... - ripeté la dama verde in tono pensieroso - o forse, forse è meglio di no. -
- Mac stai scherzando vero? Slegami immediatamente, non ho la benché minima intenzione di fare da esca, se non te ne sei accorta Crouch è completamente folle... diamocela a gambe senza perdere un secondo. -

- Mi dispiace Silvia... mi dispiace davvero tanto... ma non possiamo concederci di sbagliare. Ed ora tu servi da esca. Non permetterò a Barthy di farti nulla... lo stenderò prima. Ma se arriva... tu dovrai fare la carina con lui... ed io fingerò di essere legata in quell'angolo più buio... e di star dormendo. Capito? Fai la carina... è importante... ecco, io mi preparo... e non fare cose strane, collabora!- disse Mac ed andò a sistemarsi... mentre Crouch saliva le scale... poco dopo la porta si spalancò. Barthy gettò un'occhiata sbadata per la stanza, e poi fissò Silvia.
- Amore mio... - disse.
 - Barthy, io ho pensato a quello che hai detto - disse Silvia, recuperando ogni briciolo di coraggio che aveva in corpo - avevi ragione tu, mi sono comportata in maniera indegna, non avrei mai dovuto giocare con i miei sentimenti. Sapessi come mi sento in colpa adesso... farei qualsiasi cosa per cancellare il torto che ti ho fatto. -
 - Silvia... puoi fare solo una cosa... amarmi, come ti amo io, e... perdonarmi se ti è possibile. - disse Barthemius, e si chinò a baciare la ragazza.
Ma Mac, nascosta nell'ombra, apparve alle sue spalle, e vibrò un colpo sulla testa del povero ragazzo, utilizzando l'impugnatura del pugnale invisibile.
Crouch cadde al suolo... svenuto!
Mac si affrettò a sciogliere Silvia.
- Ed ora leghiamolo saldamente! - disse alla ragazza.

 

Piton inarcò un sopracciglio, fissando Voldemort.
- Mi riesce molto difficile credere che libererai entrambi... Perché mai lo faresti? Non è un trucco? Ma se ho la tua parola...cosa devo fare? -

- Severus, tra un servo ribelle, e non mi riferisco a te stavolta, e una donna unita a me da uno strano legame, decisamente la situazione si è fatta troppo complicata perché io possa esporla ad uno dei miei fedeli senza incorrere in dubbi e incertezze o domande spiacevoli. E proprio per questo ho pensato sin dall' inizio di servirmi di te. Poi ho trovato la mappa, e concorderai che per quanto tu non sia in buoni rapporti con coloro che l' hanno disegnata sarà pur sempre più facile per te che per me, ottenere la loro collaborazione. Infine, sì, vi lascio andare entrambi... sarà un piacere d' altronde tornare a catturarvi. Anche se sarete liberi davvero solo DOPO che questa faccenda si sarà risolta. E adesso, ci sono altre domande? -

- Complicata... - Piton ripeté - Nessuna domanda se non questa: cosa vuoi che faccia, esattamente? -

- Te l' ho già detto mi sembra. Torna ad Hogwarts e convinci gli autori di questa mappa a farne un' altra che rappresenti Londra, non troppo dettagliata magari, ma fatta solo con lo scopo di trovare le ragazze smarrite. Poi torna da me, e a seconda del responso che darà la mappa vedremo il da farsi. E prima che tu me lo chieda, sì la tua innocente verrà con te, non voglio che la tua capacità di comprendonio venga offuscata... da altri pensieri. Tuttavia... - Voldemort fece un gesto, e un gioiello in forma di serpe attorcigliata apparve al collo della giovane - Tu sai cosa significa quel monile. Un solo sospetto che tu stia cercando di non stare ai patti e il rettile di metallo stringerà le sue spire in una morsa mortale. Adesso, va, Minus è già al lavoro, e ora servono i suoi antichi compagni. E... un' ultima cosa. Severus, - le labbra di Voldemort avevano assunto una strana piega - quando sono entrato c' era nei tuoi occhi una luce... la stessa luce che avevi alla tua prima "caccia". Non trarrò conclusioni da questo... ma potrebbe farlo qualcun altro al mio posto. -

- Sia come vuoi... a quanto sembra dovrò lavorare per te una volta ancora! - sibilò Piton. Ma strinse Gwillion e la trasportò con sé, al limitare del territorio del castello.
- Dobbiamo muoverci! Dobbiamo trovare tutti quelli che ci servono! Sono davvero preoccupato... e tu resta sempre vicina a me... e non preoccuparti per quello... - disse indicando il gioiello - Presto ne sarai libera! -
- Lo so, Severus, lo so. -
Disse Gwillion. E i suoi occhi ridevano.
- Ma adesso... come hai detto tu non c' è tempo da perdere! -

 

- Leghiamolo come un salame - esclamò Silvia - e... grazie Mac. -
- Prego! - Mac ricambiò il sorriso dell' altra -Facciamo una bella braciola con Barthyno... - e Mac gli suonò un calcio per nulla gentile.
- Guarda... sono coperta di polvere, i capelli spettinati, un'unghia spezzata, il vestito ridotto uno straccio, ferita per giunta... tsk! Potere alle donne, dico io! Ci dobbiamo tirare fuori noi da questa situazione... perché nessuno ci verrà a salvare. Chi sa che siamo via... a quest'ora sarà... sarà... troppo impegnato. - Mac accennò un principio di risatina, ma le uscì solo un ben poco convincente rantolo.
- Ma guardati... non sei messa bene neanche tu! -
E dopo aver legato Crouch, Mac si sedette su di lui.

- Beh diciamo che oggi è successo un po' di tutto... questo è stato giusto il dessert... scusa posso essere indiscreta? Ti riferivi a Voldemort prima? E con chi dovrebbe essere impegnato? -

Mac sospirò, e poi sorrise - Impegnato con tutti i suoi doveri di Signore Oscuro. Certo che... come puoi aspettarti che venga qui a liberarci?! Conterei su Severus... ma sfortunatamente è nelle mani di Voldemort con... Gwillion. Sarà Barthy a farci uscire... spero... tra un po'.

- Ti prego non nominarmi Severus, specie nella stessa frase con Gwillion.... è essenzialmente colpa sua se sono qui.... Comunque non conterei troppo sul fatto che Barthy ci lasci uscire. Sarebbe troppo pericoloso per lui. -

Mac sospirò - Non temere, non te la nominerò affatto... ma dimmi, piuttosto...a te cosa è accaduto? -

- Beh te l'ho detto, ho fatto finta di essermi innamorata di lui per indurlo a fidarsi completamente di me e stamattina... beh insomma stamattina... - e Silvia arrossì come un peperone - Poi stasera lui ha sentito che io confessavo a Severus che ero innamorata di lui, e il resto l'hai visto anche tu. -

- Oho! - fece Mac - Dunque mi stai dicendo che lui è uscito fuori di senno perché ha scoperto che in realtà non lo amavi? E tu gli hai detto che lo amavi... e wow! Vorrei del pop-corn! No, scusa... è che è davvero... davvero... stravagante! Accidenti, certo che negli ultimi giorni ne sono capitate di cose! E, per il resto, cosa succede al Castello... cioè, cosa succedeva finchè c'eri tu? -

- Sinceramente non lo so...sono rimasta in infermeria quasi tutto il tempo... so che Kikka è stata morsa da Lupin dopo che si era trasformato in lupo mannaro, Alostrael è andata ad Hogsmeade dove ha incontrato Black, ma è tornata stasera... ho fatto a malapena in tempo a vederla prima di essere trascinata qui. -

 

Piton sospirò...
- Dobbiamo trovare qualcuno subito! Cominciamo da Lupin... ci scommetto che starà dormendo nella Stamberga Strillante... non è lontana...corriamo! - disse Severus, e trascinò Gwillion via.
Raggiunsero la Stamberga, e Severus entrò strillando.
- Remus! Esci subito fuori! Ci servi! Remuuus! -
Gwillion si guardò intorno, osservò l' aspetto lussuoso della camera in cui Severus l' aveva portata. E DECISAMENTE non era così che si era immaginata la stamberga strillante.

Piton sgranò gli occhi.
- Santi Numi! - strillò - È impazzito! Il Mannaro è definitivamente impazzito! Pizzi... stoffe pregiate... niente morsi sugli squallidi arredi! Lupin... deve essere ammattito... ehi, un momento! E se non fosse ammattito?!-
Piton sgranò gli occhi ancor di più.
- Non sono sicura di capire, Severus. -
Mormorò Gwillion, eppure stavolta la sua ingenuità era in gran parte simulata. 

- Oh, non sei sicura di capire? Spiacente... non ci scommetterei sulla tua ingenuità! Lupin è con... con una donna! - mormorò Severus, incredulo.

- Chi è che fa tutto questo rumore? - una voce proveniva dalla stanza di fronte, e apparve Remus, con indosso solo i pantaloni, i capelli arruffati e il volto particolarmente roseo.
- Severus, Gwillion, che ci fate qui? -

- Giusto!che ci fate qui? - disse, frattanto Kikka, nascondendosi dietro Lupin.

- Razza di... Mannaro! Che stai combinando, vecchio marpione? Eh? Ma no... lascia perdere... vieni qui, siediti SUBITO! Devi fare una mappa! Una mappa del malandrino! Ma non di Hogwarts, di Londra! SUBITO! Se non ti muovi Gwillion finirà strozzata! Due ragazze moriranno! Convoca Harry, e Black... dovete disegnare una dannata mappa... HAI CAPITO? Vi aiuterà anche Minus! Accidenti! MUOVITI! ORA! SUBITO!- Poi Piton si rese conto di aver esagerato, e raccontò con dovizia di dettagli tutto a Remus... pregandolo vivamente di fare il prima possibile.

- Calmati Severus, e lasciami un attimo per organizzarmi... -

Remus gettò della polvere volante nel camino. Poco dopo comparvero Black, e poi Harry.

Kikka pensò fra sé che mancava solo Peter, colui che aveva tradito gli amici, e per cosa poi? Fissò Severus negli occhi non con il suo solito sguardo e disse - Mi avevi fatto una promessa ricordi? Ma non l' hai mantenuta! - Placò ogni altro istinto altrimenti sarebbe sicuramente partito un ceffone... ora si avvicinò a Lupin e gli mise una mano sulla spalla come per infondergli coraggio.

 

- Ecco mio Signore, ho fatto ciò che mi chiedevi. -
- Dunque, non resta che recapitare ad Hogwarts il risultato delle tue fatiche. -
- Io.. -
Squittì Minus terrorizzato.
- No, non, tu. In fin dei conti mi servi ancora... vivo. -
Severus... vieni, Severus. Sussurrò la mente dell' Oscuro signore.

E Severus si manifestò da Voldemort...
- Stiamo lavorando Voldemort! Cosa desideri? - chiese.

- Dubito che potrete fare un buon lavoro senza la materia prima! Ecco le ampolle d' inchiostro colorato, preparate dalle manine operose di Peter Minus in persona. E adesso puoi pure levarti di torno, Severus. -

 

- Alo... Alo la ho incontrata a Londra... - riflettè Mac - poi deve essere venuta da voi. Davvero Kikka è stata ferita? Molto interessante... vorrei un bicchiere di coca cola... uff... e poi? Poi, poi?- chiese la giovane, ridendo.

- Eh ma sei proprio una bella curiosona sai? - ridacchiò Silvia - Comunque sono d'accordo, popcorn e coca sarebbero perfetti, poi davvero non so che altro dirti: raccontami qualcosa tu di Voldemort. -

- Curiosa?! Io?! Oh... che vuoi che ti racconti.. .nulla da dire... nulla da dichiarare. Notte stellata oggi, vero? Se solo si vedessero le stelle... - disse Mac.

Silvia non disse niente ma si limitò a ridacchiare ironica.

 

- Qualcuno mi può spiegare cosa sta succedendo? -
Disse Sirius Black rivolgendo uno sguardo di puro odio verso l' insegnante di pozioni, appena riapparso nella stanza carico di boccette d' inchiostro.

- Sirius, due delle ragazze babbane che sono ad Hogwarts sono state rapite, un'altra è in pericolo. Dobbiamo disegnare un'altra mappa del malandrino, ma che rappresenti Londra... Harry prenderà il posto di ramoso e Severus ha portato l'inchiostro che era solito fare Peter, dovremmo farcela... -
- Severus, Peter... - il mago ripeté quei nomi come se fossero veleno - Oh, io sono pronto a mettermi al lavoro, anche se non capisco perché fra tanti valenti mangiamorte ci sia bisogno proprio della nostra opera. -
 - Dovreste muovervi! Ad ogni minuto che passa il rischio di trovarle morte aumenta... e se succedesse... Gwillion sarebbe la terza! Dannazione spicciatevi...se l'avessi inventata io questa mappa... avrei già finito! Black... vuoi forse divertirti a veder morire delle innocenti? Muoviti!- disse Piton.

- Quello non è mai stato tra i MIEI divertimenti. E io non prendo ordini da quelli come te, Piton! -

- Se ordini non vuoi...spicciati! Ogni secondo è prezioso! Ma tu non sei nuovo a giocare con le vite altrui...Ma non adesso! Ne parleremo poi! Ora pensa alla dannata mappa... -
E Severus pensò che se non avesse avuto bisogno di Black lo avrebbe già fatto a pezzi.

- Sirius, per una volta Severus ha ragione - sibilò Lupin... lavorare con quei due avrebbe messo a dura prova la pazienza di un santo -  Spiega a Harry cosa deve fare io intanto mi metto al lavoro... -

- Andiamo di là, Harry, così non disturberemo Lupin. Ed io non avrò più sotto gli occhi certi personaggi sgraditi. A dopo Severus. A dopo. -

E Sirius pensò che se non ci fossero state in gioco delle vite umane avrebbe già fatto a pezzi l' altro mago.

- A che punto siamo, Remus? A che punto? - chiese Severus.

- Ecco ho completato la mia parte - disse Lupin a Piton.

- Abbiamo preparato la polvere incantata - annunciò Sirius - adesso devo spargerla sulla mappa. Ma gradirei che qualcuno lasciasse la stanza, se non vuole che la sua presenza vada a danno della mia concentrazione. -

- Esco... ma portatemi quella mappa appena finito. - disse Piton - Maledetto Black... -

Gwill osservò la scena senza parlare. Il serpente che aveva al collo a tratti sembrava strisciare e la cosa non era esattamente spiacevole.

- Ecco, ho terminato. Chi ha il desiderio di rivedere quell' essere untuoso e consegnargli la mappa per il suo ex amato padrone? -

Fece Black. Poi vide la ragazza e porse a lei la mappa.

- Per esclusione qui dentro mi sembri l' unica che non abbia motivi d' odio particolare nei confronti del caro mangiamorte. -

E poi le sussurrò la parola d' ordine all' orecchio.

Gwillion sbarrò gli occhi, e quasi accennò a un sorriso.

Poi uscì. Severus attendeva al chiaro di luna.

Piton attendeva fuori, quando Gwillion lo raggiunse.

- La mappa è pronta? - chiese, la ragazza aveva una strana espressione.

E Gwillion gli disse con un sussurro le parole che avrebbe dovuto pronunciare.

- COSA ?- Piton si diresse di gran carriera verso l'interno della Stamberga... fermandosi sulla soglia.

- IO? IO DOVREI DIRE?! AAAAAAAAAAAAAARGH! - Il grido di Piton salì alla luna meglio di quello di un Lupo Mannaro.

Gwillion scoppiò a ridere, fu più forte di lei, e poi prese a scusarsi, ma questo non fermava la sua risata.

- Ed ora... - disse Piton di tremendo malumore - Andiamo da Voldemort! - E lui e Gwillion si smaterializzarono... riapparendo nella Torre - Ecco, Voldemort... la Mappa... -

- A Londra, dunque. Sperando che siano davvero lì. -

Lord Voldemort a quelle parole era già svanito.

 

 Mac ridacchiava, giocherellando con il pugnale invisibile. Restando seduta su Barthemius, come un cacciatore sulla sua preda.
Poi, improvvisamente, Barthy si mosse.
- Sta svegliandosi... - disse Mac a Silvia - Suppongo che non sarà tanto felice... -
Ma prima che potesse aggiungere altro, Barthemius iniziò a ridere.
- Ma che brave... ci sei riuscita ancora una volta Silvia! Ci sei riuscita ancora a fregarmi... siete due sgualdrine... -
- Sta zitto! - strillò Mac - Razza di pazzo! Cosa credevi che ci facessimo uccidere? Imbecille...   
Ma Barthemius usò la carta imprevista... che era anche la più prevedibile, e che Mac e Silvia avrebbero dovuto considerare... la magia.
Le corde che lo legavano furono sciolte in un solo istante, e Barthy sbalzò Mac, contro un muro.
Silvia scattò in avanti per colpirlo, ma con un ceffone l'uomo la ridusse al silenzio.
Poi si voltò verso Mac che si stava rialzando, e, ancora una volta la mandò a sbattere contro un muro... solo che questa volta lei non si rialzò.
Allora Barthy tornò verso Silvia, e la strinse.
- Adesso... voglio quello che mi spetta! Hai fatto finta di essere mia?! E mia sarai! Davvero... davvero questa volta... -
Strappò un bacio alla donna, e poi la costrinse a sdraiarsi.
Silvia gridava...
Mac si riebbe dal colpo... e aprì un occhio...  - iete due sgualdrine...-No...- mormorò...le intenzioni perverse di Barthy erano sin troppo chiare...e lei, Mac, stringeva ancora il pugnale...
- Sta zitta! - strillò il biondo, pazzo, ragazzo - Non capisci che ti amo? Lo faccio solo per amor tuo! Io ti voglio... - ed iniziò a sbottonare l'abito di Silvia, a tormentarla con le sue avide mani...
- Fermo! Porco! - Mac strillò, saltando sul loro carceriere, ma anche Crouch era pronto.
- Se vogliamo divertirci, allora, divertiamoci tutti assieme! Senza magia... vuoi usare il pugnale? - rise.
- Il pugnale o quello che vuoi razza di pazzo... e pensare che ti ho compatito oggi! Oh, che pazza sono stata! Che pazza! Folle! Sconsiderata... sei solo un pazzo!
- E' Colpa vostra! VOSTRA! Tu aspetta, Silvia! Sistemo lei e torno a pensare a te... -
E Crouch si slanciò in avanti, pugnale in mano... Mac schivò all'ultimo il colpo, non riuscendo ad evitare di essere presa di striscio sul braccio.

- No lasciami... - gridava Silvia mentre Barthy le apriva il vestito e cominciava ad accarezzarla con le sue mani, sentiva il suo fiato addosso ma non poteva far altro che urlare, anche se sapeva che era perfettamente inutile, nessuno la poteva sentire.
Poi vide che Barthy si avventava su Mac, l'aveva anche ferita... e non poté far altro che urlare.

 

E Piton seguì Voldemort con Gwillion... ed approdarono al silenzio notturno di Diagon Alley, dove tutto era pace e silenzio...e Severus stramaledisse Black all'idea di dover recitare la formula... ma srotolò la mappa e disse:
- Io Severus Piton, a parte innumerevoli altre cose che non possono venire elencate in una parola d' ordine sono l' essere strisciante più viscido di questa terra. -

- Eccole! - sussurrò Voldemort - A Notturn Alley, nella zona più viscida di Notturn Alley. Andrò io. Da solo. Voi aspetterete qui. -

-Va bene, aspetteremo qui...- disse Piton, dubbioso, e d' istinto strinse la mano di Gwillion.

 

- Aiuto siamo qui, qualcuno ci aiuti... - urlava Silvia, sperando che qualcuno la sentisse.

- Io ho sentito. - disse Voldemort fermò sulla soglia - E vorrei sapere cosa esattamente sta succedendo. -
Silvia aveva gli occhi pieni di lacrime ma si voltò istintivamente verso la porta... dove scorse Voldemort. Impossibile, non poteva essere lui... eppure la voce glaciale era inconfondibile.

Barthemius e Mac, erano ancora l'uno di fronte all'altra, con i pugnali sguainati, pronti a colpirsi... mentre Silvia gridava.
Poi la porta della fatiscente camera si aprì,e Crouch vide Voldemort.
Barthemius sapeva, per poter sopravvivere, di doversi smaterializzare subito, a meno che non fosse riuscito a farsi scudo con una delle ragazze... ma non intendeva correre rischi, e senza aspettare altro, svanì.
Mac, lasciò scivolare lungo un fianco il braccio che aveva tenuto alto, fronteggiando Barthy, senza smettere di stringere il pugnale... e non del tutto certa di quello che vedeva, affannata, stanca, ferita.
Poi si rese conto che Crouch era sparito davvero, e si avvicinò a Silvia, aiutandola a rialzarsi, a calmarsi.
Solo dopo aver compiuto tutta una serie di gesti, meccanici per lo più, si ricordò di Voldemort.
- Non succede.. .niente, mio Signore - disse - Più niente... -
Doveva spiegare tutto, adesso? Lanciò un'occhiata a Silvia... ma neanche lei era in vena di racconti. Per qualche curioso motivo a Mac venne solo in mente che doveva avere un aspetto orrendo, arruffato, stracciato, impolverato, e con diversi tagli. E il secondo pensiero fu un pensiero stupito, perché a quell'ora Voldemort avrebbe dovuto essere impegnato in... tutt'altre faccende...
- Ce la stavamo cavando piuttosto bene, comunque... - disse, riuscendo a concedersi un vago sorriso - Piuttosto bene direi... -

- Da te non mi aspettavo nulla di meno, mia Dama Verde. E adesso avvicinati, così ché io possa curare quelle ferite. Il tuo sangue è dolce, e prezioso, non voglio che vada sprecato. -
Poi, mentre la sua magia risanava i tagli di coltello, l' Oscuro Signore gettò un' occhiata cattiva verso Silvia:
- Tu, ovviamente verrai con noi, dal momento che a causa tua sto rischiando di perdere uno dei miei migliori servitori, e forse l' ho già perso. -

Mac si concesse un piccolo sospiro di sollievo, mentre si lasciava risanare da Voldemort... le ferite non erano indolori, e la prospettiva d'essere rimessa in sesto era allettante.
Poi si decise a dire qualcosa - Forse riprendere Barthemius ti sarà facile adesso più di prima, mio Signore. In quanto a Silvia... è ferita anche lei, seppure le sue ferite non siano visibili ad occhi  nudo. -

- Stai tranquilla Mac va tutto bene... insomma più o meno... - biascicò Silvia, che tremava ancora come una foglia, poi rivolse uno sguardo timoroso verso l'Oscuro Signore e riuscì a dire solo una cosa: - Grazie... - , desiderosa solo di uscire il prima possibile da quel posto orrendo.

- Davvero è tutto a posto, Silvia ?- Mac scosse la testa, e tornò a guardare Voldemort - Comunque lei ha ragione, grazie... non te lo avevo ancora detto. Grazie... - sorrise ed abbassò la voce -Naturalmente troverò il modo di ringraziarti con più... calma, in maniera più consona. -

- Per quel genere di ferite non c' è nulla che io possa fare. Sono più abile a procurarle che a guarirle. E adesso andiamo, fuori c' è qualcuno che ci aspetta. -

Piton era in strada con Gwillion, nervoso.
- Perché diavolo non arrivano? Forse dovremmo andare! - disse, scotendo il capo. Poi la sagoma di Voldemort, e quelle delle due che erano state rapite da Barthy comparvero tra le altre ombre della strada immersa nel buio.
Piton gettò un'occhiata a Gwillion.
Sembrava che Silvia avesse pianto, o aveva perlomeno gli occhi lucidi, ed un aspetto per nulla ferito. Mac era coperta di polvere ed aveva la veste stracciata, ma a parte questo sembrava a posto.
Piton rivolse uno sguardo interrogativo ai tre.
- Allora? - chiese, quasi contemporaneamente a Mac che domandava cosa ci facessero quei due lì.

- Barthy è fuggito, l' ho lasciato andare poiché c' erano troppi coltelli snudati in quella stamberga. - disse Voldemort rivolto a Piton - E questo vuol dire che il nostro patto non è ancora sciolto. Poiché io rivoglio il mio servitore, e lo rivoglio vivo. Quando lo troverò, o lo troverete, vi considererò liberi da ogni obbligo.
Vedi, mia Dama Verde, trovarvi non è stato facile, e sono stato aiutato. Più tardi ti darò ulteriori spiegazioni, adesso torniamo alla Torre. -

Silvia stava per parlare, avrebbe voluto chiedere se non era possibile tornare ad Hogwarts... voleva andare in un posto al sicuro dove poter dimenticare, cacciare nel dimenticatoio tutto quello che era successo in quella giornata, che definire orribile sarebbe stato un eufemismo...
Era mortalmente pallida e non si sentiva molto salda sulle gambe, inoltre un vago senso di nausea le saliva su dallo stomaco...

Piton fissò Voldemort, e la sua faccia era una maschera di disgusto - Dovevo immaginarlo...questo accordo non fa che migliorare, ma non possiamo esimerci, vero? - poi posò lo sguardo su Silvia, e si tolse il mantello per coprirla...aveva un aspetto talmente affranto ed affaticato.

- Questa ragazza non sta bene, lo vedi, no? Forse dovresti rimandarla ad Hogwarts... Ed in quanto a me e Gwillion, dobbiamo seguirti nel tuo covo, o possiamo tornare ad Hogwarts a riflettere? A immaginare dove mai possa trovarsi Crouch? -

Mac stava ascoltando cercando di farsi un'idea sulla situazione, anche se presto avrebbe chiesto altre spiegazioni. Si avvicinò di più a Voldemort, e sussurrò - Io credo di sapere dov'è Crouch... ed anche quello che farà, e come riprenderlo... -

Silvia si strinse nel mantello che le aveva dato Severus e parlò debolmente - Per me non è un problema dove passiamo la notte, purché ci sia un letto - e si voltò verso Piton - magari se è possibile un po' di quella pozione che assicura un sonno senza sogni... credo di averne bisogno... -

Piton guardò Silvia - Una simile pozione la ho solo nel mio studio, ma, Silvia, se non lo hai capito... siamo tutti prigionieri qui, adesso... -

- Tu e la tua giovane preda potete tranquillamente tornare alla scuola. In fondo so che risponderete a qualsiasi mia convocazione, in qualsiasi momento. Qualche dubbio l' ho per l' altra ragazza, considerato che Crouch potrebbe tornare a cercare di catturarla. Ma se ci tieni tanto... sarò generoso, e le permetterò di scegliere. Sperando che ancora una volta la sua decisione non si riveli deleteria... per tutti. -

Piton fissò Silvia...era di certo più tranquillo nel saperla ad Hogwarts...

Poi si voltò a guardare Gwillion e sorrise, sarebbero rientrati al Castello, dunque... sarebbero stati soli...

Mac, continuava a non dire nulla, meditando. Che Silvia andasse ad Hogwarts o che seguisse Voldemort alla Torre... non era poi così rilevante... non secondo quello che lei intuiva essere il pensiero di Barthemius.

- Va bene allora se questo non è un problema io tornerei ad Hogwarts con Severus e Gwillion... - disse Silvia, contenta che finalmente qualcosa andasse nel verso giusto...

- Non è un problema - ripeté Voldemort - perché qualsiasi decisione da parte vostra può solo ritardare quelli che erano i miei piani originari, e nulla più. Ci rivedremo presto, tutti quanti. E adesso, mia Dama Verde, vogliamo andare? -

E strinse a sé la giovane donna.

Severus Piton osservò sparire Voldemort e Mac, e poi si voltò a guardare Gwillion e Silvia.

-Torniamo a casa anche noi, adesso...ad Hogwarts...-

Non molto dopo erano al castello, nel suo studio. L' uomo si avvicinò ad una bacheca e ne trasse una boccetta, poi la passò a Silvia - Questa era la pozione che volevi...- disse semplicemente. Se non vuoi che ti porti in infermeria, hai forza sufficiente ad andare in camera tua? -

Poi tornò a guardare Gwillion, o meglio, il collo di Gwillion, ed il gioiello a forma di mortale serpente che era ancora lì. Piton aveva voglia di fare del male a qualcuno... aveva le mani legate... -Farei di tutto per far sparire subito quel...quell'affare!- disse in un sussurro, ed i suoi occhi erano pozze di rabbia pura.

- Lo so - mormorò Gwillion - Lo so. Ma non mi lamento. Perché sono con te, e siamo lontani da quella prigione. -

 

Remus Lupin era silenzioso, pensieroso, mentre Sirius con ogni probabilità stava pensando a come ridurre a pezzettini Piton e Kikka non si sarebbe stupita se Piton pensava alla stessa cosa per Black... la giovane si sentì tremendamente sola in quel momento, così uscì di corsa e si diresse verso il lago. Mentre passeggiava vide un oggetto riflettere la luce delle stelle si chinò.

- Il mio orologio? cosa ci fa qui? - si ricordò la sera precedente e capì, doveva averlo perso quando Lupin...la giovane sospirò, e scrisse sulla riva del lago il nome di Remus, e poco più in là Severus. Appena arrivata ero entusiasta di vederlo, era il mio primo pensiero... ora... guardò l' altro nome e sorrise dolcemente... le cose non vanno sempre come si vorrebbe... alzò gli occhi e vide un porticciolo e andò a sedersi sul bordo facendo attenzione a non cadere in acqua una leggera brezza accarezzò i suoi capelli mentre una piccola onda sommerse il nome Remus, mentre quello di Severus ancora resisteva.

- Remus... - quel nome le infondeva sicurezza era bellissimo pronunciarlo - Remus, a cosa stai pensando? -

 

Mac s'era stretta a Voldemort, per lasciarsi trasportare alla Torre. Erano apparsi nella Sala del Trono, ma Mac non aveva lasciato il Signore Oscuro, ed era rimasta ferma, stretta a lui, in preda ad una strana sensazione, come se quell'avventura le fosse costata più di quanto non avesse compreso prima. La stanza in cui era rimasta prigioniera era fredda, ed all'inizio non v'aveva fatto caso, ma adesso... il tepore del corpo di Voldemort era un piacere inatteso, e molto gradito...

In fine, disse - Il mio Signore è in collera con me? -

- In collera? E per quale motivo? -

- Perché... se non mi fossi allontanata dalla tavola, Barthemius non m'avrebbe presa. E, vedendo falliti i suoi piani, sarebbe tornato da solo da te, con Silvia. E perché... non sono riuscita a fermarlo, poi. E infine... perché sono stata una sciocca, una stupida bambina capricciosa... -

- Una sciocca? -
Disse Voldemort con un sorriso divertito.

Mac sospirò, e poi ridacchiò - Mio Signore, mi dicesti che davanti ad un mio fallimento avrei potuto ascoltare la tua risata... una sfumatura diversa della tua risata. Forse è ora per me d'essere schernita da te? Fai pure... non sarei così debole da morirne... - allungò una mano ad accarezzare il petto del Signore Oscuro - Sono stata, oh, solo per pochi istanti, sono stata follemente gelosa di Severus e di

Gwillion... che sembrano avere ogni sorta d'argomento per essere degni della tua attenzione. Ma adesso non importa... ho capito. Sono stata davvero una sciocca... Ridi pure, mio Signore! -

- E posso sapere cosa hai capito? -
Disse l' Oscuro Signore, ed il suo tono di voce era all' improvviso estremamente serio. -

- Che non mi importa dei fantasmi che possono tormentarti, che possono tormentare me. Con il tempo taceranno... Come ti ho detto, amo tutto di te. Tutto... ed in qualche modo tutto di te mi appartiene, e tutto accetto... con gioia. -

Voldemort rispose nel solo modo che gli sembrava possibile. Con un bacio dolce, quasi a fior di labbra, quasi. Poi tornò a fissare l' altra negli occhi, e sorrise.

Mac rispose al sorriso di Voldemort.
- Mio Signore, devo ammettere che mi sei mancato molto... - rise - Ma ora... vogliamo pensare a Crouch? Immagino che sia un problema per te... devi ritrovarlo... e forse potrei aiutarti... o ci sono altri problemi più urgenti?  -

- No. Non ci sono problemi più urgenti. Ho delle responsabilità nei confronti di quel ragazzo. E intendo rispettarle. -

- Allora, mio Signore... guarda questa...- e Mac porse una foglia a Voldemort - Era sul mantello di Crouch, l'ho raccolta prima di uscire dalla camera. Ed i suoi stivali erano sporchi di fango... fango fresco, come quello che di notte si forma in una foresta umida.. .inoltre sul suo vestito c'erano alcune spore. In questo momento sono certa che Barthemius si nasconde in una foresta... nella foresta intorno Hogwarts. Lì dove crede sia Silvia... e se lo ho capito bene, a quest'ora sarà disperato. Tendi la mano e sarà tuo, di nuovo... -

- Allora devo andare. Mi perdonerai se ti dico che questo è qualcosa che devo fare... da solo. -

-Lo capisco...ti sarei d'impiccio. Allora...vai. Sii cauto, e torna, mio Signore...io attenderò con impazienza la tua venuta...- e Mac prese le mani di Voldemort, e ne baciò il palmo.

 

- Lontani da quella prigione... - Piton sospirò - Non lo saremo mai davvero, finché non sarai libera da quella dannata trappola. Ma ci penseremo domattina... Sei stanca, Gwillion? -

- Stanca... a dire il vero sono talmente stanca da non sentire quasi la stanchezza. -
- Lo so... - disse Severus - Allora, perché non... - Piton si interruppe e poi sorrise - Perché non dormi con me? Dormire... bada... - e le strizzò un occhio.
- Mmm... aspetta un attimo qui. Corro un momento in camera e al mio ritorno avrai la mia risposta. Sai, è due giorni che dormo con quest' abito indosso e mi sembra un' abitudine da abbandonare assolutamente. -
E la ragazza tornò poco dopo con in mano un pigiama a rombi e una vestaglia.
- Dormire! - disse con un sorriso - Niente camicie da notte seducenti nel baule magico ma solo un goffo pigiamino. La parola d' ordine è dormire, dunque. -

Severus sorrise - Allora, vieni qui... - e le indicò il letto.
- Lasciati stringere... perché almeno questo potremo farlo no? -

- Perdona la battuta di pessimo gusto... ma tu sei l' unica serpe da cui desideri essere stretta. -

Piton ridacchiò... -Ti detesterei... se fosse possibile... che battuta terribile! Ma... vieni qui... - e rise ancora - Troverò molto difficile dormire stanotte, e comportarmi da gentleman! -

- Forse... -
Ma poi la giovane scosse la testa e non disse nulla.
Sorrise soltanto, e raggiunse l' altro.

- Oh...non ti avevo mai vista in questa prospettiva! Sei bella... molto bella... lo ammetto! Anche questo pigiama è davvero... sexy! - disse Piton.
- Sexy... o questa è l' adulazione più smaccata che io abbia mai sentito o la stanchezza ha offuscato la tua capacità di comprendonio! -

- No... sexy... davvero... e immagino senza questo stupido pigiama... ma dobbiamo trattenerci, vero?- sospirò Piton.
- Sei tu a guidare il gioco, e lo sai benissimo. - Disse Gwillion rossa in volto. - Dunque risponderti mi sembra perfettamente inutile. -

- Oh... mi sento in colpa!- sospirò Piton - Ma è meglio attendere... ora sta zitta... vieni qui, e dormi! Cerchiamo di... dormire... -
Gwillion non rispose, sorrise soltanto. E lasciò che la sua testa affondasse sul cuscino. Ma dormire... dormire in quel momento le sembrava un' utopia.

 

Barthemius era riapparso lontano da Londra. Lontano da Voldemort...
Si lasciò cadere, imprecando.
- Pazzo... pazzo... pazzo... -
Le due cose che più desiderava al mondo...le aveva perse entrambe.
E adesso... se Voldemort l'avesse rivisto... lo avrebbe ucciso! Cosa l'aveva spinto a scrivere quelle dannate lettere, a rapire le ragazze, a rivoltarsi a Voldemort? Imprecò.. era stato di certo a causa delle paure che lo tormentavano da quando era stato liberato da Azkaban...
Gridò... ed il suo grido risuonò nella notte che volgeva al termine.
Non aveva più speranze... nulla da fare... poteva solo nascondersi, e trascorrere quello che gli restava da vivere maledicendosi.
Amava Silvia, ma rapendola non l'aveva certo indotta ad amarlo... Amava Voldemort, ma tradendolo non aveva ottenuto di essere considerato un figlio... Pazzo, pazzo, pazzo!
Rimase a piangere, confuso e con la testa vuota...

- Barthemius... -
Fece Lord Voldemort in un sussurro.
- Hai detto che ti ho tradito... ti sei rivoltato contro di me... ma la fedeltà, la tua dedizione è troppo grande perché io possa semplicemente dimenticarla. E' troppo grande perché io ti volti le spalle senza offrirti... o pretendere... delle spiegazioni. -

Barthemius si voltò a guardare Voldemort, con gli occhi sgranati... ed ascoltò, incredulo, le sue parole. Poi si gettò ai suoi piedi.
 -Spiegazioni?! - disse piangendo - Non so cosa m'è preso! Non so cosa m'è preso... ti venero come un padre! Ti venero come un padre... ma un padre è anche altro da quello che sei tu! E poi Silvia... mi offriva...  calore! Amore! Ed io ho ceduto... Non volevo tradirti... volevo solo la tua attenzione!- urlò Barthy.

- Alzati, Barthemius. Non c' è amore in me che io possa offrirti, né mai ho voluto farti credere il contrario. Né ti ho mai detto che la tua vita debba essere unicamente rivolta a me... anche se forse in qualche modo l' ho lasciato intendere. Se è stato così sarei io a doverti chiedere perdono, se non fosse per il fatto che all' Oscuro Signore un simile gesto è negato. -

- Ti prego Signore... mi basta quello che puoi darmi... per il resto troverò amore in maniera diversa, e senza tradirti, ti prego... perdonami! Lascia che io ti sia ancora d'aiuto... ti prego!- disse Crouch piangendo.

- Lord Voldemort non perdona. Lord Voldemort accetta la tua fedeltà, poiché sa che essa vale di più di un singolo errore. -

 

Lucius ignorò gli schizzi d'acqua e quel profumo esotico che prima lo aveva tanto travolto.
Tutto se stesso era concentrato su quel pugnale che stringeva suo figlio. Era invisibile, come il suo che portava con sé dalla sua iniziazione a mangiamorte. E anche quello era stato macchiato di sangue.
Non sapeva cosa dire.
Suo figlio stava seguendo le sue stesse orme.
Cercò di non mostrare il suo dolore per questo. E lo sforzo di dissimulare quel dolore si riflesse nel viso del ragazzo.
Non doveva finire come lui.
Non avrebbe dovuto avere quel pugnale. Piuttosto se ne avrebbe fatto lui stesso carico davanti al Signore Oscuro.
Ora era tardi.
Il pugnale aveva già bevuto sangue umano.
- Chi te lo ha dato?
Fu l'unica cosa che con un filo di voce riuscì a dire.
- E' stato Barthemius Crouch, anche se a me si è presentato sotto falso nome. - Draco fissò l' altro con una strana espressione - Cosa c' è, papà, non sei orgoglioso di tuo figlio? -

 

Mac era entrata nella sua camera, a rimettersi in sesto. Si fissò nel grande specchio che mandava bagliori d'acqua, e scosse la testa.
- Pessima! - si disse, contemplando la polvere che la ricopriva, i capelli arruffati, e le vesti strappate.
- Sembra che gli abiti non durino a lungo con me! - constatò. Decise di farsi un bagno, poi si rimise in sesto i capelli, e si avvolse tra le lenzuola, decidendo di restare un po' sul letto... cercando di non cedere alla stanchezza... voleva aspettare sveglia, ma... aveva sonno...

 

Piton sospirò per la millesima volta. Non voleva muoversi... stringeva Gwillion e non poteva né voleva muoversi... ma era un dannatissimo tormento quella situazione... un folle tormento per lui che non era abituato né a chiedere né ad attendere. Sibilò qualcosa... e chiuse gli occhi, imponendosi di dormire... ma a chiudere gli occhi era peggio... vedeva... di tutto. Deglutì. Poi scosse Gwillion.
- Scusa... scusa tanto... potremmo mettere un guanciale tra noi? io... non ce la faccio più! Sei stanca, dormi... ma un guanciale tra noi, ti prego!- e, rudemente, infilò un cuscino tra sé e la ragazza... purtroppo il gesto, eseguito con troppa rapidità e violenza lo fece scivolare giù dal letto...
Gwillion non poté fare a meno di mettersi a ridere:
- Pensa che sarebbe potuto succedere se invece di un cuscino avessi voluto mettere una spada come gli antichi cavalieri! Sembra che venire qui non sia stata una buona idea, Severus. Ma ti sei fatto niente? Se vuoi me ne vado. Se vuoi... -
Peccato che l' effetto della Caerulea fosse finito da un pezzo, e il resto delle parole le rimasero in gola. 

- Ouch... - mormorò Severus rialzandosi -Una spada? No grazie... ma non temere, non mi sono fatto nulla. Per carità... resta... tanto, dopo questa caduta... confesso di aver perso gran parte del mio ardore... -
- Che disdetta! - disse Gwillion con un sorriso malizioso - Mmm mi sa che mi rannicchierò all' estremità del letto, così potrai costruire anche una piramide di cuscini se ne avessi voglia. In effetti la camera delle ragazze è un po' troppo frequentata... - il volto della giovane si fece cupo - troppo frequentata e Silvia è lì sola. Spero che tu abbia provveduto alla sua sicurezza prima che iniziassimo ed esibirci in queste nostre raffinate autotorture. Ma è una domanda sciocca, certo che l' hai fatto, era inutile chiederlo. Perciò, buonanotte, anzi buongiorno, dato che fra poco dovrebbe sorgere il sole. -

- Silvia è al sicuro lì... sì, buonanotte... buongiorno... quello che è...- Severus sorrise
- Ovvio che col sorgere del sole io non ti considerò più troppo stanca o assonnata... per altro... -

Fortunatamente era buio, poiché la ragazza era certa che il suo volto avesse cambiato colore. Solo non sapeva quale tonalità avesse assunto con esattezza. E rimase in silenzio, accucciandosi tra le coperte.

Piton cercò, finalmente di chiudere un po' gli occhi, e, a fatica... finalmente si addormentò, sognando che fosse mattina.

 

- Allora, posso tornare al tuo servizio?! - esclamò Barthy - Sarò il servo più fedele... e mai... mai più io farò nulla che possa equivalere ad un tradimento! In assoluto ti servirò... sopra ogni cosa!- pianse Crouch abbracciando le ginocchia del suo padrone - E da oggi in poi ti servirò ancora meglio... non avrai mai più motivo di dubitare di me! - poi si interruppe - Non lascerò più che il mio cuore sia debole. Non temere, Silvia non sarà più un problema per me, ma... stavo tentando di uccidere la Dama Verde... dovrò chiedere il suo perdono? -

- Dovresti. Dal momento che lei a differenza di me può perdonare. Ma solo se la tua richiesta di perdono sarà sincera, e non soltanto un accumulo di parole vuote. -
Voldemort era tentato di ripetere all' altro di alzarsi ancora una volta, ma sembrava che quegli appelli risultassero del tutto inutili e che l' uomo mascherato da Dio fosse destinato ad avere gente che strisciava all' altezza delle sue ginocchia anche quando non lo voleva.
Ma la Dama Verde non si prostra a terra quando compaio, pensò poi il mago, e quel pensiero pur facendolo sorridere gli diede un vago incomprensibile turbamento.

Crouch continuava a piangere di gioia, stringendo le ginocchia di Voldemort -Non saranno parole vuote! No, lo giuro! Possiamo tornare subito alla Torre, Signore? Così domanderò perdono, o hai subito un compito per me? -

- Ho un compito per te. Ma ti porterà indietro di qualche giorno, quindi che tu parta ora o più tardi non ha importanza. -
- Mi informerai subito del compito che mi tocca? - chiese Barthemius - O lo farai a suo tempo? -

- A suo tempo. E prima forse dovremmo parlare di qualcos' altro. Il ruolo del padre mal mi si addice, ma... c' è una ragazza in quel castello che ti ha ferito. Mi chiedo se ti rendi conto però che sei stato tu in realtà a ferire lei per primo. Non che per me abbia importanza tutto ciò, ma ritengo corretto che tu lo sappia. -

Barthemius si incupì - Io ferirla per primo? Certamente tu hai ragione, hai sempre ragione. Ma mi piacerebbe sapere come avrei fatto. L'ho ferita restando me stesso? Quando le ho mostrato chi ero? Non sapeva che io fossi un Mangiamorte, né che non lo fossi... e sembrava amarmi. Ed io l'ho portata a te, fidandomi. Così l'ho ferita? L'ho ferita perché credevo che amando me, l'avrebbe fatto indipendentemente dal mio ruolo? E lei... che si è concessa a me, dopo aver saputo chi ero... solo per blandirmi? Io l'avrei ferita? E l'ho ferita perché sono stato me stesso?! -

- L' hai ferita perché in un primo momento lei hai fatto credere di essere un' altro. E non dimenticare che lei è una babbana, una babbana che dei mangiamorte sa soltanto ciò che le hanno raccontato i nostri avversari. -

Crouch sospirò - Ho capito. Ma non le ho fatto credere di essere un altro, ero io, ho solo omesso alcuni dettagli. Ma ho capito... Dovevo ricordare che tutti i babbani sono degli stupidi, superficiali e non all'altezza di comprendere noi. Non commetterò mai più simili errori. Fidati di me... possiamo lasciare questo posto, adesso? Se non c'è altro... -

- Le generalizzazioni sono sempre pericolose, Barthy, sempre. Tienilo a mente. E adesso andiamo. Alla torre ti spiegherò quello che devi fare. E le tue scuse per la Dama Verde dovranno aspettare, perché questa non è in fondo l' ora più adatta a delle scuse. -
Lord Voldemort non aggiunse altro. Svanirono entrambi.

 

Un giaciglio in una caverna, delle rare visite a Hogsmeade sotto mentite spoglie, quando non direttamente nel suo aspetto canino. Non si poteva dire che fosse esattamente una vita esaltante anche se negli ultimi tempi erano venuti parecchi imprevisti a variarla. Prima quella ragazza proveniente da un altro mondo e con una decisa propensione per certe attività che non rientravano esattamente nei termini della legalità... una ragazza allegra, ma che forse adesso sarebbe partita, con il suo sogno di un allevamento di draghi. E in fondo sarebbe stata più al sicuro in Romania o in qualsiasi altro posto, considerato che a quanto sembrava niente e nessuno era in grado di localizzare quelle strane viaggiatrici, se non la magia unita dei quattro malandrini... e quel pensiero diede a Black un moto di disgusto, poiché non faceva che dare nuovo vigore a quell' odio mai sopito che gli bruciava nell' animo. Dovrei partire anch' io, pensò scuotendo la testa. E la sua vita invece continuava ad orbitare intorno ad Hogwarts, là dove si trovavano le persone a lui più care. Un lupo mannaro ed un ragazzino sempre più simile a quel padre che lui non era riuscito a salvare.
Il sole era ormai alto ed il cielo era limpida. La foresta proibita vista a quella distanza sembrava quasi bella. E poi una macchia candida attraversò la volta celeste.
- Edvige! -
Gridò l' uomo. Mandare la civetta, con tutto il suo candore, e in pieno giorno per giunta! Doveva essere successa davvero qualcosa di grave, oppure Harry era andato fuori di cervello!
Ma poi il volatile fece cadere una copia della Gazzetta del Profeta ai piedi dell' uomo, con in prima pagina una minuscola foto di Caramell e poi una più grande, una sua foto, una foto di Sirius Black nei tempi spensierati che precedevano l' orrore di Azkaban.
L' uomo prese il giornale con mano tremante. E uno stupore crescente si dipinse sul suo volto mentre leggeva le dichiarazioni del ministro.

L' uomo era fermo davanti allo specchio, e la sua sagoma in controluce celava i suoi lineamenti e la sua espressione.
- Signor ministro, avete valutato i documenti che vi ho inviato? Perché se fosse un' altra fonte a diffondere di un simile errore... Dunque tocca a noi fare ammenda. -
- Certo, certo, anche se... -
- Anche se cosa... l' immaginate la notizia sui giornali. Morto in un piccolo villaggio della Moldavia, l' oscuro Petro Pablov si è rivelato casualmente, agli occhi di due turisti attoniti che osservavano la cerimonia funebre, come niente meno che il supposto defunto Peter Minus, dalla cima dei capelli all' estremità del mignolo mancante. -
- E' terribile. -
- Terribile è l' errore che è stato compiuto. Terribili sono dodici anni di una vita distrutti, e che nulla potrà ripagare. -
- Dovremo fare ammenda. -
- Dovremo. Tuttavia c' è anche un lato positivo. Con Black sparisce l' ultimo supposto mangiamorte in libertà, l' ultimo brandello di pericolo a cui possano appellarsi coloro che avversano il ritorno ad una pacifica normalità. -
- Sirius Black, Sirius Black... -
La voce del ministro si era fatta tesa.
- Non esistono ricompense adeguate per l' errore commesso. E proprio per questo la nostra generosità dovrà essere ancora più grande. -

 

- Remus, Remus! Vieni fuori Lunastorta, che ho voglia di abbracciarti! -
Gridò Black con tutto il fiato che aveva in gola.

- Sirius ma che diavolo ti prende? Sei completamente incosciente... entra prima che ti veda qualcuno! - ma Remus Lupin non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che si trovò fra le braccia dell'amico, il quale dopo averlo lasciato gli mostrò il giornale... Remus non trovò nulla di meglio da fare che restarsene lì in silenzio a guardare l'amico sorridendo. -

- Ho una notizia buona e una cattiva, come vedi, Lunastorta - disse Sirius con un sorriso immenso - la cattiva è che Minus ha tirato le cuoia, di morte naturale, senza che potessi torcergli il collo. La buona... la buona è che l' hanno trovato, ed io non devo più nascondermi! -
- Sirius è incredibile, finalmente dopo dodici anni... quasi non ci credo... finalmente potrai tornare alla vita di sempre, potrai avere Harry con te... posso solo immaginare come sarà felice... - disse Lupin, ancora incredulo. 

In quel momento un biglietto comparve tra le mani di Black. L' uomo lo fissò incuriosito, e poi lo aprì. Sperava solo non si trattasse di una smentita alle notizie della Gazzetta. Avere la libertà da ogni accusa davanti agli occhi e poi vedersela strappata... per la seconda volta... no, sarebbe stato davvero troppo. E invece...
- Sembra che mi stiano offrendo la cattedra di Difesa dalle Arti Oscure... dietro preciso suggerimento di Caramell. Ma io ne so ben poco al riguardo... beh, a parte le lunghissime lezioni che potrei tenere sui dissennatori e le loro abitudini, e suoi mangiamorte loro affidati. E poi ho anche una certa preparazione riguardo ai lupi mannari... - il mago sorrise - Mi aiuterai non è vero, Remus? Perché non posso non accettare. -

- Certo che ti aiuterò Sirius, puoi starne certo! Vedrai sarà divertente lavorare insieme... santo cielo ancora non ci posso credere Sirius... è uno dei giorni più felici della mia vita! - e Lupin non riuscì a trattenersi dall'abbracciare di nuovo l'amico.

 - Adesso devo andare, Remus, voglio dare un' occhiata al mio "ufficio" ma tornerò presto, mi avrai quasi sempre tra i piedi credo... tranne quando sarai impegnato in dolce compagnia! -

 

Piton stava dormendo... sì... dormiva. Dormiva e sognava. Strano a dirsi...lui non sognava mai, o quasi... Forse perché i suoi sogni erano quasi mai piacevoli...
Ma adesso... nel sogno (ma lui non sapeva di essere in un sogno) vedeva una valle bellissima, un posto dove di certo non era mai stato. Non c'erano luoghi così piacevoli nel suo passato... Tutto era colorato... i fiori, l'erba, e gli alberi... e c'era persino uno scroscio d'acqua lontana. Severus sorrise, ed iniziò a camminare, godendo il sole, l'aria, il profumo.
- Severus! - qualcuno lo chiamava? Affrettò il passo, correndo verso il punto da cui proveniva la voce.
- Chi è? - chiese, e persino la sua voce grave sembrava più allegra in quel posto - Chi è? -
- Sono io! - e una voce di donna... una risata contenta...
- Chi sei? Dove sei? - chiese Piton ridendo, felice per il gioco...
- Sono io! Sono qui! -
- Dove?.
- Sono qui...vieni, fai in fretta! Ti sto aspettando... -
Piton raggiunse un ruscello. C'era una roccia... sulla roccia era seduta una persona, vestita d'azzurro. E gli voltava le spalle.
- Sei tu che mi chiamavi? -
- Si... -
- Chi sei? -
- Possibile che tu m'abbia già dimenticata? Possibile... -
- Ma... chi sei? -
- Sono io, Severus! E se tu mi dimentichi... Questa valle è bella, piacevole... ma se tu mi dimentichi... se tu guardi la bellezza dei fiori e dimentichi le cose importanti... non distrarti  Severus! -
- Ti prego, chi sei? Girati... - E Severus afferrò le spalle della ragazza e la girò... Orrore! Piton non riuscì a resistere al desiderio di scappare... era un... cadavere putrefatto... con un segno nero sul collo corrotto... -
In quel medesimo istante Severus si svegliò, e si tirò su con un piccolo gemito.
Si guardò intorno...Gwillion! Era ancora al suo fianco...
Severus tornò a distendersi, sudato ed affannato... doveva essere attento... doveva stare attento... e ricacciò le immagini di quel sogno disgustoso...
Gwillion dormiva di un sonno leggero, che venne interrotto da... da cosa? Dall' inquietudine dell' uomo che aveva accanto. Ma non gli chiese cosa aveva, sarebbe stato stupido, forse indiscreto. Si limitò appena ad avvicinarglisi quel tanto che bastava per far scivolare la sua mano in quella di lui.

Piton strinse la mano di Gwillion, senza riaprire gli occhi. Voleva restare ancora lì... ancora un po'...

 

Crouch continuava a passeggiare nei corridoi... in continua meditazione. Che missione gli sarebbe stata affidata? Cosa avrebbe dovuto fare? Ormai il sole era quasi sorto del tutto...

- Eccoti, Barthy. Devi tornare... indietro nel tempo. E recarti in Moldavia, esattamente una settimana fa. In questo diario c' è quanto dovrai fare, e non stupirti se è scritto di tuo pugno, poiché in realtà sei già tornato. Non ti dirò altro dunque, lì dentro c' è scritto ogni cosa, compreso il motivo della tua missione. -

Barthemius prese il diario.
- Ai tuoi ordini... -

 

Voldemort era di nuovo solo. E lo specchio alle sue spalle tornò ad illuminarsi. Poche brevi frasi giunsero dalla figura riflessa in esso.
- Si, signor ministro, sono convinto del suggerimento che vi ho dato. Hogwarts è il luogo ideale per un tipo come Black, ossessionato senza dubbio dal male che ha subito a causa di Tu-sai-chi, e vissuto per troppo tempo in mezzo ai mangiamorte per poter credere davvero che egli stia stato definitivamente sconfitto. Si terrà buona compagna con il vecchio Silente, e con tutti gli altri esaltati che il preside della scuola si è riunito intorno, a partire da quell' Auror mezzo svanito che continua a bazzicare attorno alla scuola alla ricerca di chissà quale fantomatica minaccia. Per carità, anche Alastor Moody ha le sue ragioni, dopo essere rimasto rinchiuso in un baule per tanti mesi... ma si è trattato solo dell' opera di un folle che ha messo nel sacco un altro folle. Perché solo dei pazzi potrebbero credere in un imminente ritorno dell' Oscuro Signore. Ma se questa storia a loro piace tanto che se la raccontino pure l' un l' altro. Lasciando a tutti gli altri la meritata tranquillità. -

 

L' ufficio dell' insegnante di Difesa era spoglio e vuoto. In teoria la cattedra era ancora di Malocchio ma il vecchio Auror preferiva piuttosto che fare lezione aggirarsi fra le colline attorno ad Hogwarts, alla ricerca di eventuali nemici. Black questo l' aveva sperimentato di persona, dal momento che il mago era arrivato sino al suo rifugio segreto, e non poteva dire in verità che il loro fosse stato un incontro piacevole. Intanto a quel che ne sapeva le lezioni della materia le aveva tenute quasi tutte il supplente non ufficiale di Difesa... quello schifoso serpeverde che nemmeno voleva nominare. Ma tutto poteva dire tranne che... quello... non fosse preparato per un simile insegnamento. Lo era sin troppo! E dunque avrebbe dovuto impegnarsi. Lo sguardo di Black corse istintivamente verso lo scaffale dei libri, e mettersi a studiare sin d' ora non sarebbe stata forse una cattiva idea.
Ma trovò il mobiletto semivuoto. E non ebbe alcun dubbio su DOVE fossero finiti i volumi mancanti.
Accese il fuoco e vi gettò sopra mezzo chilo di polvere magica.
- SEVERUS PITON! Immediatamente nell' ufficio di Difesa dalle Arti Oscure! -

 

La Dama Verde dormiva. Era bella anche nel sonno. L' Oscuro Signore sentiva che sarebbe rimasto ore a guardarla.

Mac si agitò appena un po’, nel sonno... Poi aprì gli occhi, destata dal tocco di una mano.
Socchiuse gli occhi, per mettere a fuoco la stanza.
- Mio Signore... - disse in fine - Sei qui da molto? Come è andata... con Barthy? Era nella foresta? -

- Era lì, e adesso è tornato a me. Ed io ho avuto modo di scoprire che ci sono molti modi in cui puoi essere... preziosa. -
 - E' tornato da te.. è meraviglioso... - disse Mac stringendosi in un lenzuolo - Preziosa? Cosa vuoi dire? -

- Chi è stato a dirmi dove dovevo cercare il mio povero servo perduto? E forse potrai consigliarmi... anche su un' altra faccenda -

- Dove cercare Barthy? Quello è stato un semplice esercizio d'osservazione... una cosa che faccio sempre, nulla di più. E consigliarti, non so se ne sarei capace. Ma... che faccenda?- domandò Mac, tirandosi a sedere.

- Una questione... per così dire morale. Una volta che Crouch è tornato, dovrei secondo i patti lasciar andare Piton e la sua fanciulla, ma dal momento che loro non sanno che è tornato... potrei lasciarli a macere nell' angoscia ancora a lungo. D' altronde il piacere di vedere il loro stupore mentre compio un inaspettato gesto di giustizia... non so, sono profondamente indeciso. -

- Uhm... potresti in effetti tormentarli, ma se scoprissero che Crouch è tornato a te... che figura farebbe il potente Voldemort? Passerebbe per bugiardo. Forse dovresti esibirti in un gesto magnanimo... e poi trovare un nuovo modo di tormentarli... la fantasia non ti manca... -

- Più tardi allora li convocherò entrambi per dar loro le liete novelle. Ma più tardi. Adesso ho qualcos' altro a cui pensare... e si tratta di te. Non avevi detto che desideravi avere maggiori attenzioni? Anche se non riesco a comprendere come qualcuno possa invidiare il genere di attenzioni che ieri ho riservato ai nostri ospiti. -

- Mio Signore, cosa vuoi dire? - chiese Mac - Posso forse esserti utile in qualche modo? -

- Utile? Lo sei stata sin troppo fino a questo momento, e puoi continuare ad esserlo. -
Rispose l' altro con un sguardo... lascivo.

- Non chiedo altro... mio Signore... - sussurrò Mac, e lasciò scivolare il lenzuolo che aveva usato per coprirsi, mentre si avvicinava all'Oscuro Signore attirandolo.

 

 

 

NUOVI PROGRAMMI TV... gioite!

Nella prima mattinata sarà trasmesso " Qua la zampa... Draghi e affini..." non più i soliti documentari... ma la vera vita degli animali magici... condotto dalla signorina Alo (se riusciamo a recuperarla) e da Sirius Black

Seguirà il programma " Viaggio nella Mente..." Psicanalisi, lobotomia, camice di forza e dintorni...

condotto dalla signorina Silvia... la mente in questione è quella di Barthy Crouch... quindi sconsigliamo la visione ai più impressionabili

Poi una nuova Soap di successo... Lupi-full... ad alto tasso di zuccheri nel sangue... Cast... Lupin e Kikka.

Pomeriggio Televendite... della Ditta Bagni e Co. Una nuova iniziativa... non vengono citati i prodotti, ma gli attori, perennemente fermi nel bagno dei prefetti permettono agli spettatori di osservare la lucentezza delle piastrelle e l' eleganza degli intarsi attori Welverance-Sara e Lucius Malfoy.

Segue... Hogwarts 90910 telefilm sui traumi adolescenziali... protagonista assoluto Draco Malfoy (ma speriamo in futuro di ingrandire il cast)

Nella notte... Filosofando pure sui perché... programma di filosofia esistenziale, condotto da Severus Piton e Gwillion... non ci assumiamo responsabilità sull' eventuale aumento di suicidi tra gli spettatori

Ed in fine: La prova del cuoco... condotto da Mac e Voldemort... non lasciatevi ingannare dal titolo... è una trasmissione molto sanguinolenta... e sensuale

 

 

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