Capitolo Sedicesimo

                                                                         Attentato

 

 

 

Piton si tirò su di scatto...
- Che?! Cosa?! - disse, con gli occhi sgranati - Quella voce? Scusa tanto Gwillion... - disse, e afferrando il mantello corse fuori dalla camera... verso l'ufficio di Difesa contro le Arti Oscure...
- Ma cosa... quell'imbecille... non è possibile... qui?- si diceva correndo... e finalmente raggiunse l'ufficio.
- Finalmente! - sbuffò Black - Vediamo di fare in fretta perché proprio non ci tengo alla tua compagnia. Primo, leggiti le notizie in prima pagina... - disse cacciando in faccia il giornale all' altro - così ci risparmieremo delle inutili obbiezioni, e poi ti dirò perché ti ho chiamato. -
Piton aveva circa settecentotrentadue insulti pronti... ma prese il giornale, e lo aprì...
Iniziò a leggere distrattamente.
Poi... sbiancò.
E cercò una poltrona su cui cadere.
- NO! - disse orripilato -No! Non è vero... non è possibile... NO! Che scherzo imbecille Black... sparisci è meglio... lo sai che il mio senso dell'umorismo lascia a desiderare... -
Black stava per dire qual cosa riguardo al fatto che quello non rientrava nella sua idea di scherzo, ma poi improvvisamente si rese conto che una simile frase NON sarebbe stata opportuna.
- Oh, quello è niente, - disse poi con voce flautata - le ingiustizie stanno per venire... adesso. -
E passò all' altro il biglietto di Silente.
Piton svenne.
No, credette di svenire. In realtà... restò sveglio... anche se non tanto... nel pieno delle sue facoltà.
Deglutì. Fissò Black. Fissò il foglio di Silente. Fissò Black. Fissò l'ufficio...
- Non ci credo... -

Anche io stento a crederci - ammise l' altro - e adesso non so se essere divertito o nauseato dall' espressione che hai in questo momento. Tuttavia i fatti sono questi, e adesso il nuovo insegnante di Difesa dalle Arti Oscure richiede la restituzione dei libri che mancano dal proprio ufficio a colui che più probabilmente li ha inglobati nella propria biblioteca. -

- Tu mi stai...fammi capire...tu mi stai dando del ladro?! Oh, splendido... Credi che il fatto che qualche perfetto idiota ti abbia riabilitato sia sufficiente a farmi dimenticare che tipo sei? Tu, Sirius Black, mi dai del ladro? A me.. .a me Severus Piton?! Puah! Non so nulla di quei libri! -
- No, non ti sto dando del ladro, non c' è ne bisogno, dato che gli epiteti per offenderti non mi mancano certo. Se quei libri li hai presi non lo hai fatto certo illecitamente. No, perché tu rispetti SEMPRE le regole, soprattutto nelle apparenze. O almeno fai in modo che nessuno possa affermare il contrario. Ma stavolta rispettale fino in fondo, le regole, e rimetti a posto quello che hai preso. -

- Sirius... tu insisti. Mi sembra di capire che tu stia... insistendo. Sei dunque tanto imbecille? Non ho n-e-s-s-u-n l-i-b-r-o che non sia mio! -

- Allora i volumi che mancano si sono volatilizzati da soli! Sei stato tu l' ultimo ad aver passato più tempo in questo ufficio, Silente mi scrive che avrei trovato una biblioteca perfettamente fornita, e non credo che Malocchio abbia scambiato i libri mancanti per dei potenziali nemici! -
Imbecille... la figura dell' imbelle la farò presto, se mi manderanno a fare lezione senza che io abbia la benché minima idea degli argomenti che devo trattare!

 

Lucius guardò il ragazzo.
Una volta, nei suoi progetti, avrebbe voluto che suo figlio stringesse quel pugnale.
Ma ora provava qualcosa simile al disgusto per quell'idea.
- Hai ucciso... non avrei voluto che per te quel momento arrivasse così presto... non sarei nemmeno sicuro di aver voluto che arrivasse... -

- Non volevi! Tu non volevi! Tutto quello che mi hai insegnato è stato il contrario di questo e ora tu vieni a dirmi che non volevi! -

Intanto la ragazza se ne stava placidamente nella vasca, e pensava che la cosa migliore per lei sarebbe stata andarsene, e tuttavia non osava muoversi da dove si trovava, e rifletteva, ricoprendosi di schiuma e immergendosi di pensieri bizzarri.

Silvia si svegliò, inondata da un luminoso raggio di sole. La pozione sonnifera aveva decisamente sortito il suo effetto, ed era riuscita a dormire come non le accadeva da tempo. Diede un'occhiata alla stanza vuota, e l'attenzione le cade sul mantello che le aveva dato Severus la sera prima.... decise di andare a riportarglielo. Si rimise in sesto e quando alla fine fu soddisfatta del risultato uscì e si avviò verso la stanza di Piton. la porta era socchiusa, quindi non avrebbe disturbato...entrò e mormorò un flebile - Permesso?- ma nella stanza c'era solo Gwill che dormiva.

Gwillion sollevò il capo, con gli occhi ancora impastati di sonno. Era mattina, e lei di mattina biologicamente, dormiva.
- Ciao Silvia... -
Silvia? Sperava solo di non doversi preparare a qualche scenata
- Oh ciao Gwill, scusami non volevo svegliarti, mi dispiace! Volevo solo ridare il mantello a Severus... - sorrise Silvia

- Severus non c' è... non mi ha detto dove andava... ed io penso che farei bene ad andare a vestirmi. Torniamo di là... o preferisci aspettare qui? -

Silvia fece l'occhiolino a Gwillion - Cambiarti? Ma se sei così carina con quel pigiamino a rombi... comunque decidi tu, per me va bene tutto... -
 - Si, e con i capelli modello drago uscito dall' uovo... -  la giovane fece una smorfia. poi vide un abito su una sedia, non era quello che aveva indossato prima. era apparso come per magia... - mah, inutile far avanti e indietro. mi infilo qui nel bagno, e lascio la porta aperta, se vuoi parlare... -
Silvia annuì - OK, se non ti dò fastidio resto volentieri..... - poi chiese timidamente - Gwill posso chiederti una cosa? Come avete fatto a trovarci ieri sera? -

- Grazie a una specie di mappa del malandrino... - iniziò a dire la ragazza, il resto della storia lo raccontò dalla vasca da bagno.

 

- Vuoi che sia dolce, mia Dama, o che sia crudele? - mormorò Voldemort - Sai che per te posso essere entrambe le cose... -

- Crudele… e credo che entrambi ne avremo vantaggio.

Lord Voldemort rise, di una risata che pochi avevano sentito, e si avvicinò all' altra.

La Dama Verde sorrise,di un sorriso piuttosto ambiguo. Desiderosa di scoprire quanto piacevole potesse essere la crudeltà di Voldemort... e quello era un genere di crudeltà che il Signore Oscuro non riservava a tutti, forse a nessuno al di fuori di lei adesso...

- Posso insegnarti molte cose, sai, mia Dama Verde... il punto esatto in cui i vampiri mordono la loro preda ad esempio... dicono che per le vittime stesse sia molto... sensuale... -
E senza attendere una risposta, Lord Voldemort affondò i denti nel collo bianco della giovane, non tanto da farla sanguinar, ma quasi. E poi il morso si trasformò in bacio, in una lunga, cadenzata serie di baci.

La Dama Verde reclinò la testa, deliziata da tanto piacevole tormento, e quando fu libera di muoversi disse -Un insegnante si accerta che l'allievo abbia appreso...- e ricambiò il suo Signore, con fervore.

- Splendido, splendido... - mormorò l' uomo - e come posso premiare un' allieva così diligente? -

- Come, mio Signore? Domandi come... tu sai come premiarmi... - disse Mac - Facendomi eccellere in... quest'arte... e la mia eccellenza, poi, sarà tutta per te... -

- Sì, imbecille! - esclamò Piton - Si sono volatilizzati da soli! Puff! Non so dove siano... e scusa tanto, ho meglio da fare che ascoltare le tue farneticazioni! -

- Affascinante teoria... si immagino che tu abbia di meglio da fare... dovrai far sparire i libri in questione dal tuo scaffale prima che qualcuno si accorga che sono proprio lì! -

- Non ci sono quei libri sul mio scaffale... - sibilò Piton... e sentiva il peso della bacchetta magica in tasca, che con voce soave gridava "prendimi, colpiscilo, ammazzalo!".
In quel momento una cicogna bussò col becco alla finestra. Aveva con sé un canestro pieno di lettere. Lettere indirizzate a me! Notò Black sorpreso.
Lettere di gente sconosciuta per di più.
Il mago arricciò il naso, da una di quelle missiva giungeva un odore di rose talmente forte da essere quasi asfissiante. Ma non poteva certo mettersi ad aprire la corrispondenza di fronte all' altro. Poi una lettera dall' aspetto decisamente ufficiale attirò la sua attenzione. Gettò appena un' occhiata a Piton e poi l' aprì velocemente:
- Vogliamo vedere che si sono sbagliati? Potresti avere un' altra occasione per... -
Black fece una smorfia e non terminò la frase.
Poi lesse il biglietto e scoppiò a ridere.
- Questo è troppo, è troppo, è il massimo del cattivo gusto... offrirmi l' onorificenza dell' Ordine di Merlino quando l' ultima volta che ho sentito parlare di questo titolo è stato mentre stavano per ammazzarmi. -
Stavate sarebbe più esatto. Ma Black non lo disse.

Piton si raddrizzò in tutta la sua altezza... le labbra ormai tese in una smorfia raccapricciante, e gli occhi ridotti a due fessure... la bacchetta magica che dalla tasca continuava a lanciare inviti al delitto...
- Forse lui ha ragione... - sibilò - forse sono davvero un assassino... - disse... e nella sua mente scorrevano le immagini del funerale di Black e dei maghi del ministero che arrestavano lui, Severus, che osservava Potter in lacrime... ridendo...

- Vattene! - gridò Black - Vattene! Avremo tempo dopo per risolvere le nostre beghe... persino nel modo in cui stai pensando adesso, se è proprio questo che vuoi! Ma il nemico adesso è un altro. Anzi, no, resta pure, dato che questo ufficio ti piace tanto! Andrò a dire a Silente che non ne so nulla di Arti Oscure, e che è assurdo che io accetti l' incarico solo per fare dispetto a te! -
E detto questo si avviò verso la porta.

- Caro Sirius... - Piton era ormai l'immagine della Morte appollaiata sulla testa della sua preda - Se resto, resto perché dopo essere stato svegliato dal deficiente che sei, voglio almeno la soddisfazione di vederti commettere il tuo primo errore qui di una lunga serie che certo verrà... se vado, vado perché la tua presenza è troppo anche per me... e... a proposito... devo ancora ringraziarti... per una certa formula... -
- Formula? Ah sì, la formula! Solo uno come te se la poteva prendere per una simile idiozia! E ridere degli errori altrui, certo ha sempre fatto parte anche questo della tua natura. -
Sirius si morse un labbro. Nella sua mente non c' erano pensieri omicidi, ma una gran voglia di prendere l' altro a pugni quello sì, quello sì.

 

La Dama Verde sospirò, e riaprì gli occhi, osservando il soffitto, senza smettere di stringere una mano di Voldemort.
Disse in un sussurro - Forse dovresti alzarti... che orrore doverlo dire! Ma presto di certo... sarai sommerso dai tuoi impegni... per quanto sia mostruoso spezzare questo incantesimo! -

- Innanzi tutto serve un altro vestito, verde, ovviamente -
Disse Lord Voldemort agitando la bacchetta. - E adesso non ci resta che convocare il mio servo ribelle... non in questa stanza, si capisce. - 

Mac sorrise, osservando l'abito che le era comparso sulla pelle - Il tuo gusto è impeccabile mio Signore. Dunque è il momento di recare liete notizie al caro Severus? E certo, non qui... non sarebbe consono, certe cose restano solo tra me e te... -

 

- Idiozia... - Piton deglutì "sta calmo... sta calmo... Gwillion che dirà se lo ammazzi? " poi concesse un sorriso omicida a Black - Certo, nella mia natura ci sarà il ridere degli errori altrui... nella tua c'è tentare di far uccidere chi non ti sta a genio... ed ora non raccontare la vecchia storia imbecille per cui io sarei il cattivo... perché tu non sei da meno... -

- Dunque solo tu, solo tu hai il diritto di redimerti, solo tu e nessun altro... e forse hai ragione a dire che non sarò da meno... forse... ma pensalo pure se ciò può farti star meglio... io sino ad ora tuttavia ho tentato di uccidere solo due persone, e una con degli ottimi motivi. Tentato senza riuscirci. Tu quante vittime innocenti hai sulla tua lista? -

- Idiota... perfetto imbec... - Piton avrebbe continuato... ma si interruppe, e divenne molto serio.
- Continueremo dopo, Black! - disse - Non te la caverai così a buon mercato... - e si allontanò in tutta fretta, dopo aver percepito... un richiamo...

Piton tornò nella sua camera, e inaspettatamente vi trovò Silvia che discorreva con Gwillion.
- Gwillion... sei pronta? dobbiamo uscire dal castello ed andare da... da Voldemort... mi chiedo cosa voglia! -

- Le scarpe! - disse la ragazza scuotendo la testa - Almeno quelle devo metterle. -
E mentre diceva quella frase già provvedeva alla bisogna. Pensare che se venivi dieci minuti prima mi trovavi a mollo! Ed il pensiero era per la giovane vagamente inquietante. Salutò Silvia, e prima di uscire gettò un' ultima occhiata allo specchio. La lunga veste che ora indossava era di un blu cupo, e il colore le donava parecchio, e donava anche alla serpe verde attorno al suo collo. Era strano ma nonostante tutto la ragazza non riusciva a vedere in quel monile uno strumento di morte... meno che nei rari momenti in cui il gioiello assumeva l' aspetto viscido di un serpente in carne e ossa.
- Andiamo. - mormorò poi.

Black osservava le lettere con crescente disgusto. Giornali che richiedevano una sua intervista, ammiratrici comparse da chissà dove... ammiratori anche e taluni propensi a scrivere cose che lo facevano arrossire sino alla punta dei capelli... e poi... una lettera della madre di Minus... a quella avrebbe dovuto rispondere... ma la maggior parte dei messaggi finì nel fuoco per direttissima.
Sirius Black si sentiva di pessimo umore. Poi tirò fuori qualcosa da una tasca. Una mappa, una mappa che avevano fatto ieri dopo che il... censura dell' autrice... se ne era andato a consegnare la carta di Londra al suo antico (antico? beh, sì, antico) signore. Una nuova mappa di Hogwarts, dato che la prima era "misteriosamente" svanita. E quando il mago vide il... di nuovo censura... lasciare Hogwarts insieme a quella ragazza che si tirava sempre appresso, Sirius non ebbe dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.

 

Piton trascinò Gwillion fuori dal Castello, verso il confine esterno. E, appena raggiunto, si smaterializzarono... verso la Torre di Nimrodel.
Apparvero nella Sala del Trono... trovandosi davanti a Voldemort, e a Mac, che restava dietro il Signore Oscuro, ad osservare.
- Cosa vuoi, Voldemort? - chiese Piton senza preamboli.

- Benvenuto, Severus, benvenuta, Gwillion. Non voglio nulla, non stavolta. Solo informarvi che Barthy è stato ritrovato, e voi siete liberi... per il momento. -
L' uomo schioccò le dita, e Gwillion sentì la serpe farsi all' improvviso più pensante. Il gioiello incantato era diventato comune metallo.

Piton osservò il collo di Gwillion, e poi Voldemort... con una velata nota di scetticismo disse :       - Adesso siamo liberi? Non è un trucco, Voldemort? -

- Siete liberi di andare. Per questa volta. Ma tu sei mio, Severus, sei mio e lo sarai sempre per quanto tu possa negarlo. Davvero non hai più provato il desiderio di uccidere? E anche se così fosse... per me non avrebbe alcuna importanza. Ti sei allontanato da me nel momento in cui hai scoperto che non ero una specie divinità, ma solo un uomo, e certo peggiore di molti altri. Ma questo sono stato io a mostrartelo, per mia scelta, e se in tal modo ho perso uno dei miei migliori servitori.... adesso pretendo qualcosa in cambio. -

 

L' ufficio di Piton era protetto da innumerevoli incantesimi. Ma Black sapeva come superarli senza tradire la propria presenza (o almeno così sperava) in fin dei conti due anni da latitante gli avevano dato un tocco leggero... per non parlare delle prodezze ai tempi della scuola. I libri smarriti erano lì ovviamente, perfettamente riconoscibili per il marchio DADA. Alcuni portavano persino la firma di Lupin. Il serpeverde aveva saccheggiato l' intera biblioteca dell' ufficio di Difesa, lasciando soltanto in pratica i volumi di Allock... chissà per quale motivo... che nessuno per inerzia aveva ancora buttato. I libri tuttavia non restarono lì ancora a lungo. E il cattivo umore di Black era improvvisamente svanito.

 

Severus sorrise - Queste sono solo cose del passato... Tu non hai il diritto di pretendere nulla da me: hai già preso troppo. Tu mi hai ingannato, è vero... anche se devo ammettere di essere stato io a farmi ingannare, all'inizio. Ma un giorno questa tua maschera da Dio cadrà... cadrà anche per tutti quei pazzi che ti servono, ed allora vedrai... Resterai solo, senza poter far nulla... anche quelli che già ti disprezzano e restano con te solo per interesse ti pianteranno. Ecco chi ti circonda: imbecilli ingenui e approfittatori. Che gloria, Voldemort! Come osi dire che io ti devo qualcosa... come osi pretendere qualcosa in cambio? - Piton era... furioso, e tratteneva Gwillion per una mano, pronto a smaterializzarsi in qualsiasi momento.
- Hai avuto anche troppo da me e... - si interruppe, la Dama Verde stava avvicinandosi, e infine lo schiaffeggiò.
- Come... razza di stupida... - sibilò Piton.
- Farai meglio a stare zitto! - disse Mac.

Lord Voldemort guardò l' altro con occhi di sangue.
- Oh, Severus, è un tuo diritto credere che le cose stiano in questo modo. Ma ogni parola ha un prezzo. E le tue parole non verranno dimenticate. -

- Spero di non rivedervi più... - disse infine, attirando a sé Gwillion, per smaterializzarsi.
Mac scoccò ai due un'occhiata disgustata - Ne dubito... - disse, ed osservò mentre sparivano. Poi tornò a guardare l'Oscuro Signore.

- Non voglio che vengano dimenticate, Voldemort! Per te sarà bene ricordarle... quando alla fine vedremo chi ha ragione. - sibilò Piton, e rivolse uno sguardo di disprezzo al suo vecchio Maestro, ed uno di compatimento alla pazza che l'aveva schiaffeggiato.
Hogwarts, di nuovo Hogwarts. Non farlo più, pensava Gwillion non offendere più a quel modo il caro Oscuro Signore, perché non voglio perderti in una maniera così idiota. Eppure non lo disse, sapeva di non poterlo dire.
- Pensavo... c' è un libro fantasy, chissà se hai letto anche questo, in cui per uccidere il Dio malvagio, un vero Dio stavolta, dovevano dimostrargli che nessuno lo amava... ma Mariacarla... no, niente, fa finta che non abbia detto nulla. -

- Tu ed i tuoi libri... - Severus sospirò - Anche io, a volte ci rifletto... per te dovrei essere una creatura di carta. Invece sono vero... ed ho certo più sfumature di quelle creature che vivono nella fantasia. Ci sono tante storie narrate nei libri... immagino che spesso qualcuno giunga ad invidiare quei mondi avventurosi... Oh, ma scusa, non era questo che volevo dire...  Piuttosto ora liberiamoci di quel gioiello... -
Gwillion portò una mano alla gola:
- Ma a me piace! - poi scosse la testa - D' altronde immagino che la sua vista sia per te estremamente sgradevole, dunque fa pure. -
 - Ti piace?! - sibilò Piton - Allora tienitelo... beninteso che non ti toccherò neanche con un dito finché non lo toglierai... -

- Potrebbe essere un' ottima arma di difesa… - mormorò la ragazza con un sorriso - Ma  d' altronde... -
La giovane sorrideva ancora mentre si slacciava la strana collana.
- Ecco, vuoi buttarla in un pozzo, o cosa? -
- Pozzo?! Gettala in aria! - e mentre Gwillion scagliava la collana in alto, Severus estrasse la bacchetta ed un colpo saettò a far esplodere in mille frammenti il gioiello.

 

- Il mio servo ribelle cerca di dibattersi nella rete, con tutto l' odio di cui è capace, eppure non si rende conto che proprio a causa di quell' odio lui mi appartiene. -
Disse Lord Voldemort in un sussurro. E poi rimase a fissare la sua Dama Verde. Perché l' hai schiaffeggiato, si domandò, per impedirgli di incorrere nella mia ira o perché... l' uomo scosse la testa, in fondo non aveva importanza.
- Il tuo servo odia sé stesso... il suo odio per te è solo riflesso... - disse Mac, avvicinandosi all'Oscuro Signore.
 - Non parlavo dell' odio per una determinata persona, bensì dell' odio in assoluto. Ciò non toglie tuttavia che quanto hai detto è corretto. -

- Capisco... - disse Mac -In ogni caso... ho visto per la prima volta... ho visto quell'altro aspetto di te, anche se solo per un attimo un riflesso rosso ha baluginato nei tuoi occhi... -
 - E la cosa ti ha turbato? -
 - Avrebbe dovuto, mio Signore? Secondo i tuoi criteri avrebbe dovuto? -

- I miei criteri non devono necessariamente corrispondere ai tuoi, mia Dama Verde. -

- No, questo è vero. Ma quello che mi domando è se per caso tu non avresti preferito che io mi andassi a nascondere in un angolo buio, chiudendo gli occhi, e strepitando d'orrore, gettandomi ad implorare pietà dal Mostro.. .ma forse esagero, mio Signore. In ogni caso, la cosa non mi ha turbata. Ovviamente non lo ha fatto... e non dubitavo che sarebbe stato così. -

- Senza dubbio esageri... Rosso ed azzurro in fondo non sono che colori, mere apparenze. e poi non credo che due occhi rossi possano turbare più delle crudeltà che mi hai sentito pronunciare in queste ultime ore. -

- Già, se non fosse che gli occhi rispecchiano l'anima, ed aprono finestre su mondi sconosciuti... i mondi sconosciuti che hai qui... - disse Mac, sfiorando la fronte di Voldemort con un dito - In quanto alle tue parole, alle crudeltà, non mi hanno turbata neanche quelle... ti garantisco che erano proferite con raffinatezza, e che ho sentito di peggio. -

- Adesso sono io ad essere turbato - disse l' Oscuro Signore, anche se la sua espressione lasciava intendere il contrario - di peggio? di peggio? chi ha osato tanto? - 

- Non intendo rivelarti tutti i misteri della Dama Verde, mio Signore...- Mac sorrise -E la curiosità non può che giovarti. -
- Oh, su questo non ho alcun dubbio. -

- Bene... - Mac sorrise - Adesso posso conoscere i tuoi piani per l'immediato futuro? Per Severus, e per tutto il resto? O... aspetta, non dirlo, questi sono i tuoi segreti? -

- Per il mio volto rispettabile c' è... un noioso banchetto di premiazione. E se volessi accompagnarmi la cosa non mi dispiacerebbe. -

 

Gwillion rise, e abbracciò l' altro.
- E adesso bambina... - Severus sollevò la ragazza tra le braccia - Che ne dici di correre al Castello?- chiese strizzandole l'occhio.

- Correre? Io non sopporto correre! E con questo vestito poi... -

- Non devi correre tu, corro io... - Piton si produsse in un'espressione affranta - O vuoi restare nel bosco? Con i ragni, le lumache, gli orsi? -

- No... tutto sommato, e sottolineo tutto sommato, preferisco venire con te. Ma sicuro che non sia troppo pesante? Ah già, sei un mago... puoi sempre barare. -

- Non sarà necessario barare... mia piccola, leggera bambina. Prima di tutto il resto, però, credo che dovremmo passare nel mio studio... adesso che mi ricordo, prima di partire... ho lasciato una faccenda in sospeso, ed ho un brutto presentimento... - disse Severus.
- Non posso sapere qualcosa di più? -
- Che dire, Gwillion? Temo che da oggi in poi avrò problemi con un cane... un cane impiccione e rompiscatole... - disse Severus - Un cane che voleva approfittare dei MIEI libri! -
- Un cane? Intendi... Black? Non mi piace quando parli di certe persone... diventi troppo, troppo cattivo per i miei gusti. E poi perché dici da oggi in poi... è accaduto qualcosa che io non so? -

 - Lui... sì, è successa una cosa orribile... è stato riabilitato, ha ottenuto la cattedra di Difesa... - l'espressione di Severus era tremendamente truce - ...e riceverà... - Piton deglutì, e continuò a parlare con una nota di rimpianto nella voce - il dannato Ordine di Merlino... non farmi dire altro... -
Raggiunsero il Castello - Prima di deprimermi e rimpiangere di non essere più un assassino... contro quel... cane maledetto, che spero resti chiuso in una cuccia tutto il giorno, volevo porti una domanda, se non ti spiace. Prima hai parlato di un libro fantasy, cosa volevi dire, esattamente? Sei sembrata reticente... -

Gwillion annuì, era preferibile rispondere a quella domanda piuttosto che esprimere il proprio parere sul caso Black.
- Tu hai detto a Voldemort che sarebbe rimasto solo... e gli hai messo davanti agli occhi una solitudine che ben pochi saprebbero sopportare. Ma ora c' è una donna al suo fianco e... non saprei spiegarti, forse questo potrebbe indebolirlo, o forse renderlo più forte.
- Io credo - disse Piton - Che questo non gli faccia né caldo, né freddo... e tu non lo conosci come me. Ma siamo arrivati... ed io tremo al pensiero dei miei libri... entriamo nello studio... -

Un urlo risuonò nel castello di Hogwarts... un urlo agghiacciante.
- I miei libri! - strillò Severus, trafitto nel profondo.

 

Mac carezzò il mantello di Voldemort, lisciandolo con una mano.
- Io sarò felice di accompagnarti se tu trovi piacere nella mia presenza. E sarò anche molto curiosa di osservare il tuo volto rispettabile che fa qualcosa di apparentemente rispettabile, in attesa di imbattermi nell'altro volto... mio Signore. -

- Oh, ci saranno nefandezze anche questa sera. Non temere. Dovrai farti bella piuttosto, più di quanto tu non lo sia già, perché stiamo per tornare ad Hogwarts. -

 - Nefandezze... vedremo. Bella... Oi men ippèon stròtov, oi dè pèsdon, oi dè nàon fàis'epì gàn mèlainan èmmenai kàlliston, èno dè chèn'òtos tis èratai... *- sorrise - Ma se io devo rendermi presentabile, dovrai darmi il tempo di prepararmi... o c'è un modo più rapido? -

- Tu quale modo preferisci... mia Elena? -

- Che modo? Se mi metti a disposizione i mezzi necessari... sarò felice di fare da sola, per quanto piacevole sia non posso dipendere da te... anche per il vestirmi! Con il tuo permesso mi ritiro in camera mia... per prepararmi ed essere degna di te! -

- Troverai tutto quello che ti serve. Avevo già provveduto in precedenza. D' altronde far apparire vestiti incantati ad ogni piè sospinto non rientra nella mia idea di un uso intelligente della magia. E adesso... preferisci restare sola, o mi permetti di stare a guardarti? Ma forse è meglio di no, potrei distrarti. -

Mac sorrise - Preferisco essere una sorpresa per te. Ti attenderò...dammi il tempo di prepararmi. -
La Dama Verde si allontanò ridendo, e raggiunse la sua camera, dove davvero c'era tutto il necessario per prepararsi.
"Ma bene..." Mac rifletteva "Qui c'è davvero ogni cosa necessaria...ma sarà meglio iniziare con un bagno..." e così fece. Diversi minuti dopo, stava indossando l'abito più adatto, per poi dedicarsi ad acconciare i capelli, lasciandone sciolti una parte, e raccogliendo gli altri. Il belletto, ed una delicata essenza di fiori notturni... fecero il resto. Si fissò nello specchio soddisfatta... e, chissà perché, non riuscì a trattenere una risata felice.

 

Piton rivolse uno sguardo orripilato alla libreria... libreria con molti spazi vuoti... spazi un tempo occupati da libri.
- Vai in camera Gwillion! - disse cupo - Se il sangue ti impressiona... vai in camera. Io vado a fare il Mangiamorte! - disse, e senza accertarsi che la ragazza lo seguisse, si diresse verso lo studio di Difesa. Spalancò la porta con un calcio, senza bussare...

Black stava leggendo. Sollevo appena il capo dal libro, e trattenne a stento un sorriso:
- Qualcosa non va, Severus? Ah... devo porti le mie più profonde scuse... i libri mancanti li aveva fatti sparire Moody, poiché temeva ci potesse essere qualche incantesimo nefasto al loro interno, e adesso come vedi sono tornati al loro posto... ma forse questo tu già lo sapevi, e non me lo hai detto appositamente per divertirti alle mie spalle. -
Gwillion frattanto aveva seguito l' altro in silenzio: eh no, mio caro, se devi fare qualche sciocchezza la farai davanti a me. E se la mia presenza potrà in qualche modo trattenerti... che schifo, mi sembra di avere il ruolo tragico di Giocasta tra i figli... o meglio, quello paratragico di Gitone, conteso fra due amanti in una squallida camera d' albergo... no, è tutta una forzatura, dovuta troppi saggi di latino... non le restava che osservare.

 

Lord Voldemort attendeva, e sorrideva. Presto, molto presto, avrebbe scoperto le sue carte
Mac sospirò. Decise di non restare oltre ad attendere, e si affrettò verso la Sala del Trono. Era curiosa di sapere se i suoi preparativi avessero ottenuto l'effetto desiderato. Entrò in silenzio, Lui era sul Trono, meditabondo.
- Mio Signore... - disse entrando.

- Vogliamo andare? Mr. Liddre desidera arrivare prima dell' inizio dei festeggiamenti, per congratularsi col giovane Black... a suo modo. -
 - Ma certo, mio Signore. Andiamo... -

Lord Voldemort e la sua Dama... pardon, mr Liddre e signora, raggiunsero i confini di Hogwarts.
- Da qui in poi dovremo procedere a piedi, mia cara. Spero non ti dispiaccia. E potremmo approfittare della passeggiata, perché ti spieghi quanto sta accadendo, ed il perché del banchetto... se poi si terrà realmente. -
 - Passeggiare sarà splendido! In effetti sarebbe opportuno avere una spiegazione... - Mac ridacchiò improvvisamente - Scusa ma stavo pensando... signor Liddre, che questo è il nome che ti ho dato in un mio racconto... e lì... oh, lì combinavi nefandezze d'ogni genere. -

- E' un semplice anagramma in fondo. E le nefandezze sono sempre state la mia specialità. Quanto alle spiegazioni... -

 

- Smettila di abbaiare! Come hai osato violare la sacra intimità del mio personale studio?! Adesso... la pagherai! - e Piton puntò la bacchetta magica, del tutto fuori controllo - Adesso risolveremo i conti in sospeso... -
- Che prove hai che io l' abbia fatto? -
Gridò Black, eppure fu lesto ad alzarsi e anche lui aveva la sua bacchetta.
Gwillion pallida in volto si appoggiò allo stipite della porta. Sarebbe caduta se non l'avesse fatto.

- Al mio tre... Black... e, fossi in te... inizierei a pregare... Uno... - disse Piton, con gli occhi ardenti.

Sirius Black fissò per un attimo il volto pallido di Gwillion, poi allargò le braccia, e lasciò cadere la bacchetta. Era un bluff grossolano, e forse sarebbe fallito miseramente. Ma doveva tentare.
- Come vuoi, Severus. Desideri tanto la mia morte? Ammazzami. Ma non mi difenderò, che sia piuttosto un omicidio in piena regola, senza alcuna scusante. E poi dovrai liberarti anche dei testimoni... ah, vuoi che porti qualche tuoi messaggio a Lily e James, quando avrò raggiunto l' altro mondo? -

Piton strinse i denti...una vocina suadente nel suo cervello gridava, e gridava, e gridava dicendo:"uccidilo...adesso! Che ti importa! Uccidilo....".
Ma Piton era uomo ragionevole, e si limitò a sparare un colpo verso la finestra, mandando i vetri in mille pezzi, e poi riparandoli.
- Me la pagherai, prima o poi! - sibilò.

Black non disse nulla, era pallido in volto.
E Gwillion in lacrime corse ad abbracciare Piton, piangeva e non riusciva a dirgli quel che avrebbe voluto dire.

Piton tossicchiò, imbarazzato - Calma! Cosa ti è preso, Gwillion? Hai avuto paura? Beh...non è successo nulla, stai buona... - poi si voltò verso Sirius - E tu... il grande Black... sei pallido come uno straccio... vorrei avere uno specchio... - e Piton fece apparire un piccolo specchio sulla scrivania - Guardati... e tieni a mente questa tua brutta faccia spaventata! -

Gwillion in quel momento fece qualcosa che lei stessa non si sarebbe aspettato. Si staccò da Piton, e con voce calma e serena si rivolse all' altro mago:
- Grazie, Sirius. Grazie per aver avuto fiducia. Questo probabilmente né tu né Severus lo ammetterete mai, ma io ho sentito. E tu non gli hai mostrato i pericoli che un... - la giovane si inceppò la parola assassinio le era salita sulle labbra e non voleva pronunciarla - i pericoli che avrebbero necessariamente accompagnato l' attuazione delle sue minacce. Hai fatto leva sui suoi sentimenti, hai avuto fiducia in lui, come essere umano, grazie. -

Severus avrebbe , probabilmente, gettato dal balcone chiunque avesse detto una simile cosa... trattandosi di Gwillion, tuttavia, non sarebbe stato certo a suo vantaggio... così sopportò quelle parole, limitandosi a rabbrividire, guardando Black con notevole disgusto.

 

Mac ascoltò incantata - Notevole... veramente notevole! Non è immeritata la tua fama di genio. Quindi tra poco assisterò ad una tanto grandiosa commedia... o forse è un dramma? Veramente affascinante... -

- Dramma, commedia... tutto dipende dagli attori, mi sembra. E a proposito degli attori... - Lord Voldemort tirò fuori la mappa del malandrino - Giuro di non avere buone intenzioni... la frase mi si adatta, non trovi? Ecco, Piton, la tua amica e Black nella stessa stanza. Sembra che non ci siano morti. E adesso dobbiamo decidere se fare subito la nostra entrata o attendere oppure che questa piccola riunione si sciolga. -

- Non so... si potrebbe dire che ti si adatti, ma non del tutto. Non credo del tutto... - sospirò Mac -Black e Piton sono davvero nella stessa stanza... mi sembra strano. Sei certo che la mappa non indichi defunti? Che disdetta per Severus! Lui odia Black... e Black in questo momento ha tutto quello che vuole, che vuole Piton. Se Black avesse anche Gwillion... ma che pensiero sciocco... di certo Severus sarà felice di vederti, dopo essersi augurato di non averti mai più davanti agli occhi! Sarebbe fantastico sorprenderli arrivando con grande noncuranza e finta simpatia... ma tu di certo prenderai la decisione migliore per la riuscita del piano. -

- Mmm che idea diabolica... potrei sempre mettermi a pasticciare con le pozioni d' amore... Comunque, mia cara, da un lato è vero che Severus sarà felice di vedermi... dall' altro affrontare Black senza che sia presente nessuno in grado di rivelargli la mia reale identità... non so, io direi incamminiamoci, ma senza fretta, e vediamo come andrà a finire. Sarà divertente in ogni caso... specie se si considera che il caro Silente è stato convocato a Londra da Caramell e non potrà rovinare i miei giochi. -

- E' ovvio che sarà divertente... spero solo di non scoppiare spudoratamente a ridere...dunque, adesso godiamoci la passeggiata! - disse Mac - Fino a quando durerà... -

 

- Fiducia... - Black fece una smorfia - qualcuno potrebbe dirti che la mia impulsività rasenta l' idiozia, in certi momenti mi viene da pensare che la superi di gran lunga. -
Gwillion non disse nulla. Tornò a guardare Severus.
- Spero non mi detesterai per quello che ho detto - mormorò in un filo di voce - ma è per te che l' ho fatto, per te e nessun altro. Spero tu lo capisca. E... possiamo andare, adesso? -
Severus sbuffò, e sibilò a voce molto bassa a Gwillion di non fare o dire mai più simili idiozie, e lasciarono lo studio di Difesa... fu allora che si avvicinò... una persona tristemente nota a chi leggesse la Gazzetta del Profeta: Rita Skeeter.
- Ohhhhhhh professor Piton, ma che piacere incontrarla qui! Non so se mi conosce, ma io sono Rita Skeeter, inviato della Gazzetta del Profeta. Data la straordinaria notizia della riabilitazione di Sirius Black, la consegna dell'ordine di merlino e la cattedra di difesa contro le arti oscure era necessario che il nostro giornale ne fosse...vorrei raccogliere un po' di pareri dai futuri colleghi di Black.. lei che ne pensa professor Piton? - sorrise falsamente Rita.

- Cosa...io cosa? Cosa ne penso? Ecco... visto il lungo periodo di reclusione subito, sono certo che Black avrà tutte le capacità per aggiornarsi sulla Difesa Contro le Arti Oscure, e la volontà per rimettersi presto in condizione di essere un insegnante, lui che non ha mai insegnato, medioc... all'altezza. -

Gwillion dal canto suo, che aveva tremato all' idea di vedere Severus uccidere qualcuno, si chiese fra sé e sé se la cosa l' avrebbe tanto sconvolta, se la vittima fosse stata quella... giornalista.

Rita era estasiata... era evidente che fra i due non correva buon sangue - Quindi professor Piton lei crede che Black non sia... come dire all'altezza... Si dice che lei sia un esperto di Arti Oscure... sarebbe disposto a dare una mano al suo nuovo collega? -

- Aiutarlo? - Piton si fermò a riflettere - Certo, un esperto come me potrebbe... e certamente lo farò! Tutto per il mio buon cuore si intende! Ma di certo anche Black ha ottimi argomenti... immagino che le sue lezioni sui dissennatori saranno assai interessanti! - disse Piton.

Rita era estasiata.....con quei due ci sarebbero state pagine e pagine da scrivere.
- Sono sicura che collaborerete deliziosamente... ma scusi chi è questa gentile signorina...una nuova insegnante? -

- Non proprio... - disse la ragazza d' impulso - diciamo che sono un esperta d' entomologia... specie per quel che riguarda gli... scarafaggi. -

- La signorina è una mia ospite... ci vuole scusare signora Skeeter? Abbiamo fretta... arrivederci... - e Piton si allontanò.


- Guarda un po'... - commentò Lord Voldemort - una nuova comparsa per la commedia. Posso sapere qual è la tua opinione al riguardo mia Dama Verde... ah a proposito, se dovessero chiedertelo il mio nome completo è Lyeus Liddre. -

- Certo, Lyeus... cosa penso di Rita Skeeter? Che è talmente imbecille... da poter essere tanto utile. Ovviamente fornendole le giuste informazioni... - disse Mac.

- Allora evitiamo Severus e Gwillion, e chiunque altro potrebbe indurmi a gettare la maschera, lasciandoci questo piacevole incontro per ultimo, e vediamo di raggiungere la giornalista... ecco sta andando verso l' ufficio di Black, perfetto. -

Mac sorrise, e seguì Voldemort.

- Il tempo è sempre una cosa molto importante, mia Dama Verde. Dunque attendiamo, attendiamo... e poi interverremo. -

- Attendere... sembra essere la tua arte migliore, Lyeus. -

- E quando ti ho accanto diventa un' arte estremamente piacevole...
- Lo spero Lyeus... restare ad attendere con te è estremamente piacevole... seppure confesso di dover evitare di pensare a... certe cose... come al... punto dove mordono i vampiri, altrimenti inizierei a comportarmi sconsideratamente... -

- Eppure sarebbe piacevole, vederti fare qualcosa di sconsiderato... -

- Non mi tentare - disse Mac - Potrebbe succedere... dopo... -

- Allora vediamo? Chi preferisci affrontare... la giornalista idiota o il povero Black? -

- Direi Black, prima. Dopo Black faremo ancora più gola alla Skeeter! -

- Andiamo allora, mia Dama Verde. -

 

Piton portò Gwillion dietro un angolo e scoppiò a ridere.
- Che razza di impicciona... ma spero tanto che non si faccia sfuggire l'occasione di pungolare quel cretino di Sirius... .
- Potrebbe decidere di farne un eroe invece... ah Severus, attento agli scarafaggi, d' ora in poi... forse dovremmo consigliare una bella disinfestazione anzi... -
- Cosa vuoi dire, bambina? - chiese Severus.
- Rita Skeeter è un animagus, uno scarafaggio per la precisione... l'anno scorso la Granger l' ha chiusa in un' ampolla di vetro... ma ho come il sospetto che la lezione non le sia bastata... -

- Uno scarafaggio... e immagino che non sia autorizzata! Molto interessante... - rifletté Severus... pensieroso e felice.

- Tu immagini, io so. Lo vedi che serve leggere libri fantasy talvolta? -
- Sì... io immagino... - disse Severus ridendo.
- E adesso, cosa facciamo? Non potremmo lasciarci alle spalle giornaliste, celebrità e affini almeno per un po'? Non potremmo? -

- Potremmo... non potremmo... chissà... - Piton sorrise.
- Devi essere tu a decidere. - disse Gwillion e sorrise timidamente.
Severus Piton sorrise ancora a Gwillion.
-Vorrei poterti dire che sia saggio andare a rintanarsi nella mia camera, chiudere il mondo fuori. Dimenticarsi di Rita Skeeter la viscida, e di quel pazzo di Black... sarebbe bello. E mi piacerebbe molto. Ma è quello che vuoi? Ora che sei qui non vuoi vedere tutto quello che accade? E quando ci sarà la calma necessaria, resteremo io e te, tu ed io. Nella mia camera, o dove vorrai. Sarebbe bello, non lo nego, essere altrove adesso. Non è fatta per l'amore quest'ora... ma dobbiamo viverla ed adeguarci. Quello che posso offrirti è di restare solo per un po’ soli, ma il mio ruolo è simile a quello di un guardiano, e per il via vai che ci sarà al Castello, io devo osservare. Ma spero che tu lo capisca, che tenga a me anche per questo...potrai sopportare, stando con me, un po’ di questo caos? E le mie bizze? -

- Ho avuto paura oggi, ho avuto una paura terribile. - mormorò Gwillion - E vorrei portarti lontano da ogni cosa, per non vedere più l' odio nei tuoi occhi. Invece tutto quello che posso fare è restarti accanto. -
-Tutto quello che puoi fare è restarmi accanto? E' più di quanto io meriti... E se hai avuto paura per Black, e per l'odio che dimostro per lui... sappi che... mi diverte molto fare così, ma non ti dirò altro. - disse Piton.

 

- Andiamo allora, mio Signore... - disse la Dama Verde
- Attraversiamo questo palcoscenico della vita, prendendo il tempo che è necessario... e lasciamo il meglio di noi per tutti gli spettatori, coscienti ed incoscienti. Che si parli di questa grandiosa tua scommessa, che sia sublime o terribile... ma che sia grandiosa. Indelebile nel ricordo di tutti... come tu sei indelebile per me, seppure in un senso che non è bene divulgare a chicchessia...l a partita, sebbene già cominciata, ti sarà propizia adesso che il Mondo è spettatore... - ed erano già arrivati allo studio di Sirius Black.
- Solo un istante, Lyeus... anche se non capirai - e la Dama Verde pose una mano sul petto dell'uomo, per ascoltare il battito del cuore... e poi sorrise e chiese di proseguire.
- Adesso che ho ascoltato, andiamo... -
Black era solo nell' ufficio. Quando un uomo dai capelli grigi accompagnato da una giovane donna si presentò sulla porta.
- Lei è scusi? -
- Mr Liddre, Lyeus Liddre. -
- E desidera? -
- Sono qui per l' ordine di merlino che deve esserle conferito. -
- Ma io non vorrei... -
- La sua modestia è esemplare. Ma le ingiustizie subite meritano una ricompensa. E se quei turisti in Moldavia non avessero riconosciuto in quel corpo privo di un mignolo... -
- privo di... - sbottò Black sorpreso - Ma Voldemort... -
- Ah, sì, - disse l' altro con un sorriso - la storia della mano d' argento, certo voi credete al racconto del vostro figlioccio, per quanto sia palesemente privo di ogni attinenza con la realtà. Ma il cadavere trovato non ha alcuna mano d' argento, e anche questo dimostra che non v' è alcun pericolo a minacciarci. -
Black non disse nulla. Orribili pensieri si agitavano nella sua mente.
- Mi sembrate pallido, - continuò Liddre - forse dovremmo continuare la nostra discussione più in là. Vogliamo andare... mia Dama Verde? -
Dama Verde... quel nome... Black ebbe voglia di piangere.
- Forse il cadavere di Minus non ha una mano d' argento perché non si tratta del vero Minus. -
- Un' ipotesi interessante - ammise l' altro con un sorriso - ma non vedo l' utilità di una simile sostituzione... anche se certo... adesso al vostro posto mi verrebbe sin troppo facile immaginare la scuola circondata da mangiamorte... Hogwarts è un luogo non ci si può trasfigurare, potrebbe diventare una brutta trappola per un evaso, se dovesse saltar fuori che il nostro Minus non è il vero Minus. Ma questo ovviamente non potrebbe accadere in nessun modo. -
- Vorrei solo sapere il perché... cosa potrebbe volere l' Oscuro Signore da me... -
- Oh, io non mi azzardo a fare ipotesi... E adesso, vi saluto, eroe del giorno. -
Concluse l' uomo e lasciò la stanza con breve un inchino.
- Povero Black... sapesse la verità... - sussurrò Mac - Si strapperebbe i capelli. Averti a così pochi centimetri di distanza, e non sapere che sei tu... Non si fida... lo hai visto anche tu. Voglio dire, non si fida dell'intera situazione. Mi domando se lo farà... poi. Si lascerà sedurre da un'onorificenza, o vorrà approfondire la situazione? E se l'approfondirà... tutti gli altri non si convinceranno che sia un'esagerazione, che lui sia... come dire... fissato? -

- Oh, ma lui ha capito, ha capito... - Voldemort sorrise - solo che capire non basta se non si hanno prove in mano, non contro un avversario del mio calibro. E Hogwarts è il posto migliore per i così detti fissati, i quali fra loro si intendono alla perfezione... ma adesso a Black la prossima mossa. E io ho qualcos' altro di cui occuparmi. Non so se sia il caso che tu venga tuttavia. Perché stavolta... potrei passare dalle parole ai fatti. -

 

Rimasto solo Black per lungo tempo non poté far altro che fissare la soglia in un muto stupore.
Poi prese la sua mappa, e ciò che vide in essa non fece che renderlo ancora più preoccupato.
Harry, Harry, Harry.... devo avvertire Harry, fu questo il suo primo pensiero. E lasciò di corsa l' ufficio. Stava meditando se trasformarsi in cane per fare più in fretta quando nella sua corsa per poco non travolse... Severus Piton e la sua viaggiatrice preferita.
- Black! Che diavolo... - disse Piton.

- Guarda, guarda qui, dannazione a te. - fece Black sventolandogli davanti la mappa - Mariacarla, lo leggi questo nome? Ora si dà il caso che insieme alla ragazza ci sia un uomo, un uomo che qui non ne vuol sapere di comparire. Si è presentato come Lyeus Liddre, ed è la santa persona che si sta occupando della mia riabilitazione, di regalarmi medaglie di ferraglia e tutto il resto. Un uomo distinto di mezza età, occhi di ghiaccio e capelli grigi, non so se ti è familiare... cielo, ha detto che il cadavere di Minus ha entrambe le mani, ha usato il termine Dama Verde... -
Black non riuscì a continuare e si coprì il volto con le mani.

 

Silvia aveva avuto notizia della festa in onore di Black ed il conseguente invito... una festa, meraviglioso! Come al solito, per magia si erano materializzati dei vestiti meravigliosi e lei ne aveva scelto uno scarlatto, che pareva adattarsi perfettamente. Si era truccata e pettinata con cura e poi era uscita dalla stanza per vedere se avesse trovato qualcuno con andare... magari Harry, Ron ed Hermione. Ma invece si trovò davanti le due persone che meno si aspettava di vedere...Mac e Voldemort...

- Mac...  - squittì la ragazza al colmo dello stupore  -Che cosa... cosa ci fate voi qui? -

- Diciamo che la faccenda non ti riguarda mia giovane amica... -

Rispose Voldemort. Poi puntò la bacchetta e la giovane cadde a terra addormentata. L' Oscuro Signore lasciò che il corpo della giovane levitasse sino ad una stanza vicina, poi si rivolse alla sua compagna, porgendole il braccio e chiedendole se volevano andare.

- Silvia, Black... tra poco sapranno tutti che sei qui... la festa a sorpresa perderà... la sorpresa, vuoi questo, vero?- chiese Mac prendendo il braccio di Voldemort e seguendolo.

 

Piton guardò Black come se stesse dicendo una follia di proporzioni incommensurabili, poi strinse la mappa, sperando che l'uomo non fosse altro che impazzito... ma aveva ragione.
Severus sbiancò.
- Non è possibile... qui! Voldemort ad Hogwarts...proprio ora che non c'è Silente... Black dobbiamo fare qualcosa! -

- Il mio primo impulso è stato correre da Harry, ma se tu hai qualcosa da aggiungere... ragiono meno bene del solito in questo momento. Mr Liddre mi ha minacciato e in maniera non tanto velata: Hogwarts potrebbe diventare una brutta trappola per un evaso, se dovesse saltar fuori che il nostro Minus non è il vero Minus... e non riesco ad immaginarmi cosa possa volere da me. -
- Forse non è da te che vuole qualcosa, o almeno, forse non è questa la sua speranza maggiore... - mormorò Gwillion - forse voleva usare un antico odio per spingere qualcuno... a compiere un passo da cui non si può tornare indietro. -

- Se Mariacarla compare sulla mappa... possiamo seguirli... dove stanno andando? - chiese Severus, concitato, mentre Black leggeva la pergamena.
- Ed Harry dov'è? -
Poi fissò Gwillion -Quale che fosse lo scopo...ora limiteremo i danni...spero. Ed è chiaro che adesso dovremo vedercela noi da soli...

In quel momento Silvia raggiunse i tre, correndo a perdifiato.

- Voldemort....Voldemort è qui ad Hogwarts, e c'è anche Mac... -

- Arrivi tardi - mormorò Gwillion - lo sappiamo purtroppo. -

- Lui deve avermi lanciato un incantesimo per farmi addormentare, - aggiunse la ragazza in un sospiro - ma non deve avere funzionato troppo bene... -

- La solita antimagia... - sussurrò l' altra.

- Oh numi... - esclamò Black - la ragazza sta andando verso il campo di Quidditch, e a quanto ne so Harry è proprio lì... a meno che Voldemort non abbia mandato la sua compagna altrove per sviarci... ma no lui non sa della mia mappa... -

- Allora è al campo di Quidditch che andremo! - sibilò Severus e già correva.

 

Quel giorno ad Hogwarts era giorno di festa, ed i giovani giocatori di Quidditch si erano ritrovati quasi tutti al campo con le loro scope, confrontandosi in degli scontri amichevoli. Quasi tutti... beh, la strana assenza del cercatore di serpeverde aveva convinto la sua squadra a non cimentarsi nella tenzone, con grande gioia delle altre tre case, che preferivano godersi la giornata libera senza le malignità serpeverdesche.

- Peccato - mormorò Lord Voldemort - ero piuttosto incuriosito da Draco, e invece sembra che il ragazzo sia finito in una specie di distorsione temporale, insieme al padre e a una delle tue amiche. D' altronde... già stare qui a guardare è un piacere, è un piacere osservare il nemico che ignora di essere sotto gli sguardi del suo più temibile avversario, è un piacere osservarlo mentre ti sorride e risponde alle tue domande senza sapere, oh senza sapere... Comunque se le evoluzioni aeree dei nostri giovani virgulti dovessero stancarti possiamo anche andare, cara. Quello che volevo fare in fondo l' ho già fatto. -

- Non avevo mai visto... evoluzioni aeree di questa sorta, ma... cosa hai fatto, mio Signore? - chiese Mac - Cosa precisamente? Perché se siamo qui... questo è il palcoscenico della scena madre del dramma...non è così? -

- Non necessariamente, molte storie si intrecciano, e non ci è dato di dire quale sia la più importante. Ma ecco quattro attori, tutti vecchi amici, che fanno la loro entrata in scena. -

Mac osservò Silvia, Black e Piton che si avvicinavano di corsa... Gwillion veniva subito dietro di loro, con il fiato grosso.
 Black si staccò dal gruppetto, e dirigendosi verso il campo da gioco si mise a chiamare Harry come un forsennato.
- Vai da Lupin, - gli sibilò quando il ragazzo fu sceso a terra - anzi, no, va a nasconderti nel posto più improbabile che ti viene in mente... va e ti spiegherò poi. -
Il ragazzo annuì, e lasciando la sua preziosa Firebolt a Ron si incamminò a passo svelto.
E Lord Voldemort notò la cosa, e sorrise per l' assoluta inutilità di quel gesto.
- Ci incontriamo di nuovo, Mr Black - disse poi - e le spiacerebbe presentarmi i suoi amici? -
Piton osservava con occhi di fuoco... senza sapere ancora cosa dire o cosa fare.
Mac dal canto suo osservava tutti come il ritratto dell'innocenza.

 Dunque la recita continua, pensò Black, e senza sapere cosa altro fare disse i nomi di coloro che lo accompagnavano.

- Severus Piton... - disse Voldemort con un sorriso - un giovane valente, ho sentito parlare parecchio di lei. Immagino ci voglia d' altronde una persona di buon senso in questa scuola... una persona con i piedi per terra che non si faccia prendere da strane manie. Anche il nostro Black, temo, è ormai fermamente convinto che l' Oscuro Signore dovrebbe calare da un momento all' altro per prendere la sua vita... o quella del suo giovane pupillo che ha così prontamente mandato a... nascondersi... ma come io, dico, anche ammesso che nelle favole sul ritorno di Tu-sai-chi ci sia un briciolo di verità, voi credete davvero possibile che possa mettersi a lanciare incantesimi nefasti qui, e in pieno giorno... senza trovare un metodo più raffinato per ottenere ciò che desidera? -

Piton strinse i denti... quelle parole! Cosa aveva fatto Voldemort? Stava tentando un'altra minaccia a vuoto?
- E allora, forse saprebbe dirci lei cosa mai potrebbe fare l'Oscuro Signore? - disse a mezza voce, con la sensazione del dramma imminente.
Mac sorrise appena un po', e, stringendosi al braccio di Voldemort prese la parola - Ma questo dovrebbe indovinarlo lei, Piton. Come può chiedere conto a noi di una simile cosa... ci vorrebbe una mente particolarmente nefasta per ideare un piano tanto improbabile e sottile. Di certo lei è il più indicarci cosa potrebbe esserci nella mente di Voi Sapete Chi... -

- Potrebbe - ammise Voldemort - se non fosse tanto impegnato a negare la sua natura... l' odio represso nei suoi occhi... il desiderio di uccidere che deve essere celato persino a se stesso... no, mia cara, ci vuole una mente più lucida e fredda per seguire i piani dell' Oscuro Signore... o meglio, ci vorrebbe se questi piani esistessero realmente. -

- Mio Dio, caro... il signor Piton potrebbe persino sentirsi punto troppo nel vivo da queste parole! O forse no? Severus, mi dica, cosa pensa lei? - chiese Mac.
Piton era terreo - Pensare? - si produsse in un sorriso tirato - Cosa dovrei pensare, ci conosciamo da meno di trenta secondi e avete fatto un po’ troppe considerazioni su di me, del tutto... infondate. Dovete aver scambiato qualcosa nei miei occhi per odio represso: non è così. E in quanto alla mente lucida e fredda... ci vorrebbe, invece, una mente folle e distorta per intravedere certi piani... che di certo esistono, e devo dare ragione al mio... amico, Sirius Black.-
Mac sorrise ancora - Davvero incredibile... - si voltò a guardare Voldemort - Queste persone credono davvero alla favola nera del Signore Oscuro! Come è mai possibile? Quell'individuo deve essere morto e sepolto... dopotutto perché se la prendono tanto?! Per un paio di morti senza importanza in passato?! -

Silvia non osava parlare, osservava la scena nel più assoluto silenzio... si limitò solo a lanciare uno sguardo di supplica verso Severus, perché si trattenesse ed evitasse di fare qualcosa di pericoloso.

- Le morti non sono mai senza importanza, mia cara, non commettere mai l' errore di pensarlo. E in effetti è stato un errore da parte mia pretendere di leggere i sentimenti negli occhi di un uomo che appena conosco. Questo... solo il Signore Oscuro potrebbe farlo... se il Signore Oscuro fosse ancora tra noi. -

- E' certamente come sostieni tu... - disse Mac, e tornò a fissare Severus.
Piton strinse gli occhi... che poteva fare? Che poteva dire? A che gioco stava giocando Voldemort? Dopotutto Voldemort sapeva che tutti e quattro (Silvia, Gwillion, Black, e Piton stesso) sapevano della sua reale identità, e continuava a giocare.
- Forse è il caso di toglierci la maschera... - sibilò Piton.

 

* “Alcuni dicono che la cosa più bella sulla nera terra sia una schiera di cavalieri, altri di navi… io dico, ciò che uno ama” (Saffo)

 

 

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