Capitolo Ventiquattresimo

                                                                          Il nuovo corso

          

 

 

Silvia aveva raggiunto gli altri... c'erano Severus e Gwillion e un'altro mago che non conosceva...
Aveva sentito bene allora... Harry era morto... e Sirius... cosa mai poteva dirgli per tentare di consolarlo? Nulla, perché davvero non c'era nulla da dire... si limitò a guardarlo.. e riuscì a malapena a mormorare il suo nome, quasi in un sussurro.

- Sthh Silvia, sthh -
Sirius quasi era sorpreso di riuscire a parlare. Eppure lo sguardo dell' altra gli dava uno strano conforto.

- Che scenetta commovente... - fece Raistlin fra un colpo di tosse e l' altro - insomma non volevo mica mangiarla! E' solo, queste ragazze sono... strane.

Severus imprecò "Maledetto Raistlin! Stramaledetto..."
- Si, sono strane... sono dotate di una potente antimagia! -

- Capisco, questo spiega tutto. O quasi. - Raistlin fissava le ragazze, e specie Gwillion con una strana espressione - E adesso cosa intendete fare?

- Calmarci, per prima cosa. In agitazione non si ottiene nulla... e poi metteremo in piedi un piano...ma sembra che siamo bloccati su tutti i fronti.

Raistlin tornò a tossire:
- Io ho visto situazioni peggiori, credo. Ma sono anche stato fisicamente in condizioni migliori. -
E tossiva ancora.

Piton inarcò un sopracciglio.
- Francamente mi scuserai se non mi importa nulla della tua salute. Tuttavia so che una certa tisana può alleviare la tua tosse, non è così? Si da il caso che io sia un Maestro di Pozioni. Forse posso aiutarti... ma devo aiutare prima qualcun altro.-
Severus fissò Black. Era ovvio che fosse distrutto, affranto... ma... non c'era tempo.
- Black! - disse a voce abbastanza alta e dura, voce che contrastava con i suoi sentimenti - Sirius tirati su! Smettila di stare lì come un inutile imbecille. Se sei tanto rammollito troverai il modo di esibirti in questo spettacolino deprimente più in là. Adesso io non posso permettere che queste ragazze o gli studenti superstiti abbiano danni per la nostra inadeguatezza. Alzati subito! Vieni qui e... mettiamo su un piano! -
"Ed ora odiami pure... se odiarmi ti rimette in sesto!"

- Un piano... - Sirius scosse la testa - se pensassi ad un piano adesso verrebbe fuori qualcosa di incredibilmente sciocco. E avventato, e folle. Ma non possiamo rimanere qui senza far nulla. -
Raistlin fissò il mago vestito di nero con una strana espressione. Gwillion sbattè le palpebre perplessa. Sembrava odio... no, non era affatto odio, era divertimento e risentimento insieme. Ma soprattutto, divertimento.
- Pozioni... oh quelle le so preparare anch'io, è solo che mi mancano gli ingredienti. Nell' Abisso, sai, non se ne trovano molti. -
- Abisso... - ripetè la ragazza in un sibilo - ma se viene da lì... è un miracolo che si regga in piedi. -
E perché mentre pronunciava quelle parole sul volto dorato del mago si era disegnata un' espressione di trionfo? La giovane non riusciva a capirlo.

- Gli ingredienti potrei averli io... se riesco a raggiungere la mia dispensa nella scuola... c'è di tutto lì. Di tutto... c'è anche... Voldemort... - Piton sospirò - No, dobbiamo trovare il modo... batterlo in astuzia.

- La ragazza che stai soffocando mi ha parlato di una certa Diagon Alley... e dato che io non sono ricercato, non in questo mondo se mi indicate la strada potrei andare a darci un occhiata. Non sono le guerre d' astuzia che mi spaventano... ma se quasi non riesco a reggermi in piedi...

- Posso spedirtici... no, Voldemort mi troverebbe... ma posso indicarti la strada... - e Severus lo fece.

- Tornerò presto... forse troppo presto per i gusti di qualcuno.-
E dopo aver recitato alcune strane formule il mago svanì nel nulla.

"No, se non torni è meglio... potessi ti darei io un biglietto di sola andata per... un mondo qualunque che non sia questo!" pensò Severus "Brutto idiota gonfiato... tu e quei tuoi irritanti occhi... spero che la tosse ti soffochi, spero che tu ci resti secco... idiota!"
- Allora, Sirius, Gwillion, Silvia... quattro teste lavorano meglio di una. Dovremmo trovare il modo di contattare Arthur Weasley, informarlo su Voldemort e sapere che accade al Ministero... devo saperlo!

- Forse la cosa più logica sarebbe... non so, - fece Gwillion - e se tutto fosse normale non sarebbe normale per i figli dei Weasley tornare a casa dei Weasley... ma forse sto dicendo una sciocchezza.

- Forse si... forse dovremmo rimandarli a casa... il punto è... dove sono più al sicuro? Sirius che pensi? E... non sappiamo nulla neanche di Lupin adesso...

- Lupin... deve essere con l' altra ragazza, Kikka... altrimenti lo sentiremmo... d' altronde... io continuo a sentire Harry in quella maledetta Torre e invece... -
Il mago non finì la frase.
- Una trappola? -
Fece Gwillion. In realtà non aveva ben capito cosa fosse successo ad Harry. E non osava chiedere.
- Quanto ai ragazzi, dovremmo chiedere anche la loro opinione immagino. - tornò a dire Sirius - E data la tendenza che hanno a cacciarsi nei guai... forse rimandarli a casa... solo che temo che così non riusciremmo che a estendere le sgradite attenzioni anche ai loro genitori. Dobbiamo tentare qualcosa di imprevisto... mi chiedo se qualcuno dei nostri pupilli ad esempio ha la stoffa dell' animagus. Il mio cane nero è ormai nella lista di Voldemort ma... -
 -Vuoi fare di uno di questi ragazzi un animagus?! Qui, ora?! Ci vuole tempo... e la magia... dobbiamo essere cauti, potrebbe rivelarci... -
- Quanto alla cautela credo di saperci fare. E specie con le nostre antimaghe intorno... Hermione poi è piuttosto svelta ad apprendere... e anche il tuo Draco non deve essere tanto male... d' altronde sempre meglio che stare a macerarci, no? -

- Già... ma il fatto è che DOBBIAMO fare qualcosa... subito... il mio cervello frigge in attesa! Vado andare un' occhiata in giro, magari, si, almeno questo... vieni Gwillion! -

 

Lord Voldemort non disse nulla. E tornò a baciare l' altra, e a stringerla, e a baciarla.

La Dama Verde socchiuse gli occhi, e gettò indietro la testa, offrendo la gola alla bocca affamata dell'altro. Poi fu lei a percorrere con le labbra, appena sfiorandolo, il collo dell'uomo.
- Ti prego... - mormorò, ma la richiesta non venne pronunciata fino in fondo... soffocata da un brivido.

E Voldemort affondò i denti e le labbra in quel collo candido che gli veniva offerto.

La Dama Verde tremava, deliziata... folle di passione. Ormai certa che tornare indietro fosse impossibile... ma poi... tornare indietro? Perché?
Affondò le unghie nelle braccia del Signore Oscuro, stringendosi a lui ancora di più.

E poi ci fu solo sangue, e oscurità... un oscuro calore.

Era così la morte? Che pensiero strano per quel momento... ma, era così la morte? Era come scivolare via dal proprio corpo, immersi in una luce sfolgorante? O forse quella sensazione era più simile alla vita vera... la vita come avrebbe dovuto essere davvero? O Voldemort era davvero un Dio? Forse si... e quello era il regalo del Dio... come diventare una sola cosa, seppure per poco...
La Dama Verde tremava. Di piacere. Ed ascoltava il battito del cuore suo, e di quello del mago...battito di cuori impazziti.

Per lungo tempo rimasero in silenzio. Poi uno strano pensiero si affacciò nella mente di Voldemort.
- Dato che dobbiamo lavarci adesso... mia Dama, che ne diresti di una visita al bagno dei prefetti? Deve esserci qualcosa di veramente speciale lì dentro... considerata l' assiduità con cui uno dei miei mangiamorte più importante l' ha frequentato in questi giorni. -

- Sembra un'idea interessante... - sospirò Mac, e poi sorrise .
- Stringiti a me, dunque. -

- Mio Signore... sono già stretta a te... il sangue deve averti dato alla testa se non te ne accorgi... o forse... il mio canarino direbbe che è a causa della tua...età? - disse la Dama in tono divertito.

- C' è qualcosa che vorrei farti vedere. -
Disse Voldemort. La vasca era piena e il mago si chinò verso l' acqua, perché specchiasse il volto suo e quello della donna. E accanto al giovane viso di lei riflesso sulla liquida superficie c' era un volto con gli occhi rossi, pallido come un teschio labbra quasi inesistenti.
- Il mio vero volto - sussurrò - una volta mi hai detto che desideravi scorgerlo.

- E' bellissimo...-  Mac allungò una mano sull'acqua come per carezzarlo. Ma si voltò a baciare Voldemort... perché un volto riflesso sull'acqua non ha consistenza.

- Un tempo ho amato questo volto. Era la prova della mia sconfitta sulla morte. Adesso... - L' uomo scosse la testa. - Adesso simboleggia troppe cose intrecciate insieme... e sarei sin troppo lieto di sbarazzarmene. -

La Dama Verde scosse la testa - Un volto non significa nulla... se non siamo noi a dargli un valore particolare, e poi quello era il volto con cui io ti conoscevo dal mio Mondo. Sono grata a quel volto. Ma potessi aiutarti... -

- Mi stai già aiutando... -

- Mi chiedo come... - disse, ed intanto raccolta un po' d'acqua tra le mani, la lasciò scorrere sulla pelle del Signore Oscuro per ripulirla.

- Io credo che tu lo sappia... - disse l' altro scivolando nella vasca. E sorrise - E ti sei chiesta piuttosto il perché della... lezione di stasera?

-Vorrei che me lo dicessi...- e lo raggiunse in acqua.

- Non si tratta solo della sofferenza del piccolo eroe... ma cosa credi che accadrà quando prendendo a parte uno per volta i giovani che hanno partecipato al... rito... rivelerò loro con le parole opportune a COSA in realtà hanno partecipato? -

- Adesso capisco... è degno del mio Signore... un'idea che solo tu potevi avere. La tua rete inizia a stringere prede... - la Dama Verde sorrise, e scivolò alle spalle del Signore Oscuro, massaggiandole.

- Sapevo che avresti compreso... - e voltandosi verso l' altra le carezzò delicatamente la fronte... lo stesso identico gesto che aveva riservato alla sua giovane vittima.

Mac sorrise, senza dire nulla... un sorriso innocente.

E Voldemort sorrise a sua volta.
- C' è una cosa che devo dirti... temo che il tuo canarino azzurro in questo esatto momento stia... tentando la fuga. E' tornato a dimensioni normali, ed ha la testa incastrata nella gabbietta ma credo possa farcela a lasciare il castello... specie se io glielo permetto.

- Oh... era questo il piano sin dall'inizio, allora. Per fortuna non mi sono affezionata al mio canarino... altrimenti avrei potuto soffrirne! -
- Beh... non è detto che non lo si possa ricatturare. E c' è un motivo per cui l' ho liberato. Un motivo ben preciso. -

- Posso conoscerlo? - mormorò, passando un dito sulle labbra dell'altro.

- Perché non provi a indovinare?

- Indovinare... ma sarebbe bello se fossi tu a dirmelo, io devo sempre seguirti... rendimi tutto più facile, per una volta... -
- Ti darò un indizio... cosa farà il canarino per prima cosa una volta riconquistata la libertà... se non mettersi a cantare? -
- E tu che giovamento ne trarrai? Vuoi che sappiano che Voldemort sia tornato? Fammi pensare... è perché Lyeus Liddre possa proteggerli? O sto giocando di fantasia? Quale è il motivo?- mormorò Mac.

- Proteggerli... fare la sua parte se non altro. E' tempo di tornare a combattere... e lo farò a mio modo... -
- Combattere... - la Dama Verde sospirò -Vincerai. Io so che vincerai... perché è grande la tua forza... ma nonostante tutto, questa parola "combattere"... riferita a te, mi preoccupa infinitamente... vorrei saper intessere un'armatura di baci sul tuo corpo...che ti protegga, che distolga tutti i tentativi del nemico...

 

Kikka e Lupin vagavano nella foresta...

- Hai sentito, Remus? - fece la giovane sobbalzando per un rumore improvviso.

- In effetti ho sentito anch'io Francesca, ma non ho proprio idea di cosa posso essere... - disse Remus  e afferrata la mano della ragazza si mise alla ricerca della causa di quel suono.

Kikka seguì Lupin senza fiatare e finalmente arrivarono la dove le voci erano più nitide .
kikka e lupin si avvicinarono alle voci, ad un tratto due figure nere uscirono da dietro una siepe, facendo tornare indietro la coppia Kikka senti Remus stringerla, Kikka riconobbe subito gli occhi neri di una delle figure: - Piton - disse in un sospiro.
Severus Piton quasi non credeva ai propri occhi... Remus! Kikka! Trovarli era stato più facile del previsto... il difficile veniva adesso... spiegare tutto l'accaduto. Ma a Severus non mancavano nè forza, nè coraggio... anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno.
Fu così che tutti e quattro si accoccolarono nel buio della notte, nel dolore degli ultimi avvenimenti... perché Piton doveva raccontare tutto l'accaduto, e non voleva farlo davanti a Sirius e agli altri... per non rinverdire il loro dolore. Disse a Remus che sia lui, che Sirius e lo stesso Severus erano ritenuti i responsabili della disgrazia. E che...Harry Potter era morto. Morto... dissezionato ancora vivo da Voldemort... Severus lesse il dolore sui volti degli altri, ma dovevano muoversi...
- Adesso, dobbiamo tornare alla grotta... e dite, avete notizie di altre persone? Le altre ragazze? -

Kikka provava un dolore immenso ma non pianse: - Abbiamo visto... - fece una pausa - mentre tornavamo ad Hogwarts abbiamo visto... corpi senza vita... accatastati l'uno sull'altro... ma non sappiamo niente tranne che... Malfoy per un po' di tempo non si è fatto vedere... correvano voci che era con una babbana, forse Welverance... -

- Lucius con Welverance... - mormorò Severus - Lucius con Welverance... ma sarebbero insieme da giorni! Forse dovrei chiedere a Sirius se non fosse possibile realizzare una nuova Mappa del Malandrino... che potrebbe servirci... -
I quattro tornarono alla grotta, e Severus si avvicinò senza indugio a Black per fargli quella richiesta... senza mai lasciare la mano di Gwillion.

 

Dalla Gazzetta del Profeta n°78905 Edizione speciale della notte
Londra: riportiamo alcune delle concitate dichiarazioni di Gilderoy Allock.
Allock - Terribile, terribile! Un'orda di almeno 45 Mangiamorte mi ha catturato e costretto ad entrare nella dimora di Voi Sapete Chi! Ho scoperto che Voi Sapete Chi è vivo! Vivo davvero! Naturalmente sono stato trattato con tutti gli onori... a causa del mio rango di erede di Sethnet! Dobbiamo organizzare difese! -
Giornalista - E' sicuro?! -
Allock - Un mago della mia levatura non sbaglia mai! -
(...)
Come inviato mi sento scosso, tuttavia non so se credere a tutto ciò, Allock era ancora provato per il suo viaggio in Egitto... nel caso fosse tutto vero... solo lui può salvarci con il suo potere!
Dall'inviato specialissimo Shelley God

 

- Per i giorni a venire la lotta sarà fatta quasi esclusivamente di parole. - mormorò Voldemort  Domani, ad esempio, dovrò incontrare un giovane... un giovane inviato dal ministero per aiutarmi, un giovane che vede già in Lyeus Liddre con le sue sensate e calme proposte quasi un modello da emulare... un giovane che tu conosci almeno di nome, credo. -

- Da quanto mi dici...credo di sapere di chi si tratti... -

- Non ne dubitavo... -
Voldemort sorrise.

- Percy Weasley... ti riferisci a lui, vero? Un individuo che ho sempre trovato sgradevole... ma indubbiamente ha i suoi vantaggi. Come tutti. -

- Sgradevole... lo è in effetti... e propri per questo sarà ancor più divertente occuparmi di lui. -

- Divertente dici... - rise - Devo forse dedurre che trovi sgradevole anche me, è che provi piacere nella mia compagnia a causa della mia sgradevolezza?

- Mia diletta... la mia idea di divertimento con Percy Weasley consiste nel preparargli un futuro di dolore e afflizioni... puoi accusarmi forse di una cosa simile nei tuoi confronti? -

- Chi lo sa... magari tu mi prepari davvero un futuro di dolore ed afflizioni... - sorrise - la mia fiducia è ben riposta? Però... io credo lo sia. -

- Se un simile futuro ti aspetta... non sarà perché io lo desideri. Ma forse certi altri miei desideri potrebbero... - 

- Certi altri tuoi desideri? Potrebbero? Che desideri... - chiese la Dama Verde sorridendo.

- I miei piani, i miei desideri... li conosci, credo. E ti sei dimostrata forte stasera. A volte tuttavia mi chiedo se lo sarai... abbastanza. Per ciò che io pretendo. Non da te. Ma dal mondo. .

- Sarò forte più di quanto tu creda... quanto è necessario esserlo. Sono forte della... mia debolezza. -

- E continuerai ad essermi accanto. Lieta di sprofondare, inizio a credere, se questo dovesse essere il prezzo. -

- Si, lieta di essere distrutta, affondare, e quant'altro di orribile possa accadere... se è questo il prezzo. E senza desiderio di fuggire...mai. -

- Le tue parole... mi inebriano. -

- Inebriarti... perché mai... ne avrai sentite molte così... -

- Le stesse parole potrebbero essere parole vuote, o insensate. Ma non lo sono sulla tua bocca. -

- No, e questo lo sai. Io non ti direi nulla che non credessi... con tutto il cuore, con tutta la mia volontà... -

- E proprio per questo ogni tua parola è... preziosa. .

La Dama Verde rise, e poi socchiuse gli occhi, fissando Voldemort con un'espressione difficile da decifrare
- Preziose... sono altre le cose preziose al mondo. Le mie parole... sono solo oneste. Tuttavia sono lieta che questo ti sia chiaro, soprattutto perché sin dal mio arrivo te lo ho detto... quando ti ho cercato, non sapevo se sarei morta. Era una delle possibilità. Ma bastava parlarti, vederti. Era un rischio che avrei corso con gioia. Adesso... è cambiato. Adesso sono molto più consapevole... di tutto. Adesso so. E questa conoscenza mi ha arricchita, mi ha reso più sicura. E' vero... per restare al tuo fianco, io sono disposta a morire...a farti scudo con il mio corpo se fosse necessario, a patire sofferenze fisiche e morali, a dannare la mia anima. Ti ho messo il mio corpo e la mia anima tra le mani, ti do tutto di me, tutto. E, forse qualcuno potrebbe pensare che questo equivalga ad umiliarmi. Ma io non sono di questa idea! Io non mi umilierò mai, perché se così facessi... equivarrebbe ad umiliare te. Io sono tua, e fiera di esserlo. Ogni volta che ti guardo, che ti penso...un brivido mi percorre, un brivido di orgoglio. Nel mio passato mondo credevano fossi una persona fredda, forte davanti a tutto, nessuno mi ha mai visto piangere, pensavano potessi fare fronte a tutto... a te ho mostrato la mia sincera natura: debole. Ho pianto, ho messo te davanti a tutto. Adesso mi rendo conto che questa debolezza è la mia vera forza, perché mi libera, mi permette di andare oltre, di essere superiore a chiunque altro... per te. Quello che qualcuno poteva pensare mi rendesse debole, mi ha resa forte davvero. Ora si, sono forte. Lo sono per te e per me. E non provo vergogna nel metterti il mio cuore tra le mani... mio Signore. Mio Signore... mio,mio,mio Signore. Sei tu ad essere prezioso, ed a rendere tali le mie parole. Ma sono una donna fiera, e che non si arrende, questo è vero... e combatterò al tuo fianco, dovessimo combattere contro gli Dei! -Lord Voldemort carezzò il volto dell' altra.
- Tutto questo... per me. -
E sorrise. Non erano discorsi quelli a cui si potesse rispondere con parole. Qualsiasi cosa avesse detto avrebbe potuto solo ridurre l' intensità di quell' attimo. Il Signore Oscuro baciò di un bacio delicato quelle labbra calde di vita. 

- Per te... - sussurrò la Dama Verde, e lasciò scivolare le mani tra i capelli dell'altro, stringendosi più vicina a lui. 

 

- Una nuova mappa? - disse Black - Se deve essere identica alla precedente ho già provveduto da tempo... -
 Ed il suo sguardo vagava lontano.
- La hai qui con te? - chiese Severus.

L' altro annuì. Parlare gli sembrava sempre più difficile.

- Dammela... controlliamo... -

Gwillion osservava la scena in silenzio. Solo la stretta di mano dell' altro le sembrava reale. Harry.... morto, e in quel modo... ancora non riusciva a crederci. E poi... e poi c' erano altri problemi, inaspettati, e dorati, ma quelli le sembravano nulla al momento.
Severus prese la mappa che Sirius gli aveva porto, e la lesse per qualche istante.
- Guarda qui... - disse poi, e la passò a Gwillion.

- Splendido - commentò sarcastico Lupin - Al castello c'è un'orda di mangiamorte, tu sai chi in persona la sta dirigendo... e fra l'altro una delle vostre "amiche" è con lui... C'è altro che può andare storto? - sospirò lupin...

- Malfoy...- Kikka si soffermò a osservare il piccolo Draco che dormiva aveva l'aria affranta - scusate chi è quell'uomo e forse Barthemius...no ma che dico non può essere non con quell'aria da angioletto, e chi è la bambina che ha in braccio? -

- Sì Kikka, quello è proprio barthy Crouch e quella bambina... è Rebecca, nostra figlia....- disse Silvia arrossendo leggermente

Kikka di poco non si strozzava, tanto che fece un paio di tentativi prima di riuscire a dire: - vostra figlia? - "magnifico pensò manco un paio di giorni e qui succede di tutto..." - e come si chiama la piccola? -

Gwillion guardava la carta.
- Sembra che tutti i mangiamorte o quasi si siano riuniti ad Hogsmeade, sussurrò. Meno Lucius. Che è fermo sotto un albero. -
- Stanno a far festa. - disse una voce sibilante - Lo so perché vengo proprio da lì. Ho pensato che fosse il caso di dare un' occhiata anche... all' altra parte, prima di scegliere definitivamente se schierarmi e con chi. -

Piton si voltò di scatto - Uff... -

- Che accoglienza splendida. - il mago sorrise - Mi sembra quasi di essere a casa. E nel frattempo, oltre ad aver pensato ai miei polmoni... sono dolente di dirvi che non mi sentirete più tossirmi... nel frattempo ho riflettuto su una cosa. Ci sono due modi di nascondersi. Uno è cercare di dissimulare la propria presenza tra le ombre. L' altro è annunciarla in un tripudio di luci... sino ad accecare gli avversari. Quindi questa notte stessa un giovane mago straniero, desideroso di libri e di sapere, ha fatto la sua comparsa a Diagon Alley. E non ci sarebbe nulla di strano ad esempio se costui volesse parlare con alcuni membri del vostro ministero per informarsi sulle leggi locali... avete ancora degli amici lì dentro... o mi sbaglio? -
Piton soffocò un imprecazione... lo detestava! Detestava quella creatura insignificante... la sua pellaccia dorata, quegli occhi con le clessidre...
"Tornatene nel tuo libro!" pensò "Tornatene nel tuo libro...che io me ne sto nel mio e non vado a seccare il Mago di Oz o il Bianconiglio..."
- Amici?! Un aggancio. Uno solo: Arthur Weasley... ma anche lui, temo, in questo momento assai determinato a distruggere Voldemort... è al Ministero... ma lavora in una Sezione del tutto periferica... -

Silvia aveva una curiosità inespressa, e a quanto pareva Severus era fra i pochi che potessero soddisfarla... - Severus scusa, ma chi è quel tipo? - gli domandò piano...

Piton fulminò Silvia con uno sguardo...
-Ti presento Raistlin Majere, Silvia, in fuga da un altro libro... è un mago, molto scortese quando vuole, cioè sempre. -

- Raistlin, quel Raistlin? - chiese Silvia e se la situazione non fosse stata tanto drammatica le sarebbe scappato da ridere...
Il mito di Gwillion.. ecco spiegato il malumore di Severus... era semplicemente geloso!
- Già... quello... proprio lui... - sibilò Severus.  

Silvia decise che era meglio non indagare oltre... il malumore di Severus era già ad un livello di guardia, meglio non provocarlo ulteriormente...

- Quel Raistlin. - ripetè il mago con un espressione divertita - Mi chiedo cosa intendiate voi con simili parole. -
E Gwillion frattanto si chiedeva perché, perché l' altro dovesse fissare proprio lei.

Raistlin rispose con un sogghigno.
- Per certi versi siamo molto simili noi due. Mi chiedo se non sia proprio questo a turbarti tanto. Quanto al vostro amico... il padre dei ragazzi dai capelli rossi a quanto ho capito... non dovrebbe occuparsi dei rapporti con coloro che sono privi di poteri magici? Potrei dire che sono interessato all' argomento... dato che nella mia patria sperduta non c' è nulla di simile, e non vorrei involontariamente andare contro la legge.

- Non voglio mettere nei guai Arthur... certo... spero nel tuo... buonsenso! -

- Oh, come preferite. - il mago scrollò le spalle - Ho solo detto che se desiderate contattarlo senza destare sospetti questo potrebbe essere un modo. - Raistlin fissò l' altro per un istante e poi sorrise - Sai, Severus, mi rendo conto benissimo di essere per così dire... sgradito. Ed è uno dei motivi per cui resto. Avevo chiesto aiuto. E non mi è stato dato. Per meglio dire, mi ha aiutato di più la ragazzina con le sue spiegazioni di quanto non abbia fatto l' abile mago. A te non devo nulla. Ricordalo questo. Ricordalo. -
- Immagino sia troppo chiedere di essere lasciata fuori dalle vostre schermaglie. -
Sussurrò Gwillion rossa in volto. E subito si pentì di aver parlato.
- Ehi, mago... ricorda che qui sei nel MIO mondo... non spingerti troppo oltre nella provocazione! -
- Perché, altrimenti? Credi di essere più forte di me? Lo credi davvero? -

- Per adesso non è il caso di scoprirlo... -
- Come preferisci. In realtà se sono qui non è perché desideri confrontarmi con te. Non solo. Ma in fin dei conti delle mie motivazioni non credo ti importi nulla. -

Severus inarcò un sopracciglio e puntò i suoi occhi neri e scintillanti in quelli dell'uomo fuggito da un altro libro... da un altro sogno.
- Se tu fossi qui per confrontarti con me... saresti un idiota, mago. Se io adesso desiderassi confrontarmi con te, sarei ancora più imbecille. Non mi vai a genio. Purtroppo adesso non posso fare lo schizzinoso: non sono io in gioco, c'è ciò a cui tengo di più, c'è il Mondo... ci sono vite. E' ovvio... queste sono le vite del MIO mondo, e forse non ti interessano. Ma io devo preservarle, anche se ci sono... sacrifici da fare. E non perché io sia l'eroe di turno, solo perché sono tanto egoista, forse, da avere troppi conti in sospeso e da pareggiare con Lord Voldemort. Le tue motivazioni... si, possono interessarmi, lo ammetto. Sei un elemento indeterminante... tutto ciò che pensi o puoi fare può riguardarmi. Tuttavia... una certa distanza tra noi... sarà logica da mantenersi. Non mi interessa chi sia più forte tra noi, adesso l'importante è tutto l'aiuto che possiamo trovare... anche, e soprattutto da chi potrebbe, e dico potrebbe, essere più forte di me... - Severus si morse un labbro, quasi fino a farlo sanguinare. I suoi occhi rilucevano in preda a molti sentimenti: pensava di essersi umiliato davanti a Gwillion... pensava di essersi umiliato. Ma per salvare lei e gli altri... era ben disposto anche a quello. Black era ancora fuori gioco, Lupin... Lupin sembrava quasi incredulo. Gli altri erano fuori causa. Restava lui... il peso doveva assumerselo lui... imprecò. Si era umiliato davanti alla donna che amava, ne era certo, ma se era utile a proteggerla...
Poi parlò a Gwillion - Non temere, io ti terrò fuori dalle nostre schermaglie... non temere. -

Gwillion riuscì a rispondere all' altro solo con un sorriso. Si chiese se fosse sufficiente per fargli comprendere che era orgogliosa di lui.
- Esistono motivi buoni e motivi cattivi per combattere, anche una stessa causa. - sussurrò il mago - E ne ho conosciuti di peggiori dei tuoi. Quanto a me... per poco ho rischiato di distruggere tutto ciò che conoscevo ed il mio esilio è il prezzo per la salvezza di un mondo che credevo di... disprezzare. Ma questo non basta. E se sono un mago cattivo, per usare la tua definizione voglio essere io a decidere sin dove esserlo. Fare qualcosa di... buono... può essermi utile in un momento come questo. Non so se mi spiego. E certo... poi ci sono gli esperimenti sull' immortalità del vostro avversario che mi affascinano... ma non sono la cosa più importante al momento. - Raistlin poi si voltò verso la ragazza - Tenerti al di fuori da cosa? - mormorò - Non ti rendi conto che con questa richiesta ammetti implicitamente di essere al centro... al centro ancora di non so che cosa esattamente. Ma sto iniziando a farmi un' idea al riguardo. E credo che presto avrò la soluzione del problema. -

Piton sbuffò. Decisamente Raistlin riusciva a farlo uscire dai gangheri... oh, non che ci volesse molto, ma...
- A lei penso io - disse Severus "E tanto vale scoprirsi..."


Un ologramma dell' Oscuro Signore era comparso di fronte a Lucius Malfoy.

- Lucius, Lucius. Mio indegno servitore. Ho visto tuo figlio quest' oggi. L' ho visto... mentre cercava di salvare i nostri nemici. Il mio peggior nemico. Ovviamente gliel' ho impedito. Pur permettendogli in compenso di portar via dalla scuola la piccola mezzosangue. Eppure mi ha affrontato con coraggio... a suo modo. E tu sai che apprezzo il coraggio. Gli ho promesso che le conseguenze della sua scelta, una scelta che io considero ancora non compiuta, ricadranno su di lui e nessun altro.
Dunque non prenderti il disturbo di venire a perorare la sua causa. Non ora, almeno. Oltre tutto sei circondato da un campo di distorsione temporale che rallenta i minuti e le ore. E non intendo liberarti per adesso. Mi sembra la giusta punizione alla tua cecità. Non venire alla Torre. Non saresti bene accetto. Se tuttavia desideri parlarmi pronuncia il mio nome, il mio vero nome. Io ti ascolterò. -

Se era su di lui la distorsione temporale, chissà quando glielo aveva mandato. Magari ore, perfino giorni prima che lui potesse leggerlo. E quel momento in cui si era appisolato?
Lucius si alzò. Doveva trovare Draco, sapere quando si era schierato, e cosa aveva effettivamente fatto. Il Signore Oscuro ammirava il coraggio, ma non per questo avrebbe risparmiato la vita a un avversario.
Draco era scappato, allora, fino a quando gli aveva mandato quell'ologramma era vivo...
Lucius scorse volare un gufo sopra di sè, tra le zampe aveva una copia della gazzetta del Profeta; probabilmente la stava recapitando. Non sapeva che raggio di azione avesse la distorsione temporale, e quindi se quel gufo era in tempo "reale" o nel suo tempo, ma di certo quella copia di giornale gli avrebbe dato informazioni utili.
Con un colpo di bacchetta tramortì il gufo e si impossessò della Gazzetta.
A lettere cubitali in prima pagina c'era scritto: "Strage a Hogwarts" e poi "Il ritorno del Signore Oscuro annunciato da Gilderoy Allock e la sparizione di Harry Potter".

 

- C' è una domanda che volevo porti. - l' Oscuro Signore sorrise - Una volta mi hai parlato di un tuo mr Liddre. Ma non mi hai mai raccontato QUALI nefandezza compisse. -

- E sei certo di volerlo sapere? Certo davvero? -

- Conosci forse un motivo per cui non dovrei esserlo? Sono curioso inoltre. MOLTO curioso. -

- Conosco molti motivi... forse dovrei semplicemente costringerti a scoprirlo usando la tua magia... - rise -Ma... Il mio Signor Liddre... s'era intrufolato ad Hogwarts fingendo d'essere un professore... aveva teso una trappola a Potter tentando di assorbire la sua anima, e di piegarla, e... c'è una parte con una signora che preferirei tacerti... insieme a qualche piccolo particolare... ma... il mio signor Liddre è sempre stato molto raffinato! Tuttavia devo ammettere che la fantasia... non ha molto a che vedere con la realtà. Sei perfetto, tu, semplicemente perfetto... meglio di Mary Poppins. E la prova è che nessuno scrittore saprebbe mai inventare i nostri dialoghi, i nostri pensieri... pochi immaginano così il caro Voldemort... forse nessuno. Anzi, ne sono certa: solo io ti conosco così. -

- Tu stuzzichi la mia curiosità. Poiché sappiamo entrambi che proprio i particolari che vuoi tacermi sarebbero i più... interessanti. E a parte il brivido di orrore che mi procura essere paragonato a Mary Poppins... so chi è purtroppo... devo ringraziarti per quanto hai detto. -

La Dama Verde rise, rise di gusto - Allora... mettila così, forse un giorno organizzerò per te un piccolo spettacolo... e sarò regista e attrice, anche se sarai tu il mio primo attore... e ti erudirò su qualcuno dei particolari che ti nascondo... -

- Non desidero altro. E adesso che ne dici di andare? Il neopreside e la sua signora devono ancora... inaugurare la loro nuova stanza. -

- Ottima idea, mio Preside... -

- Ci trasportiamo un' altra volta o preferisci camminare per i corridoi? Nessuno ci vedrà in fondo... se io non lo voglio. -

- Camminare, così mi illustrerai le meraviglie della scuola. E se il viaggio fosse lungo o difficile... posso sempre concederti l'onore di portarmi tra le braccia! -

- Il viaggio non sarà nè lungo nè difficile. Ma come potrei rinunciare a un simile onore? -
E sollevandosi dall' acqua l' Oscuro Signore prese l' altra tra le sue braccia.

- Conosco molti modi di viaggiare... recentemente ho scoperto i pregi della materializzazione... ma questo li supera tutti, di gran lunga... e mi tiene persino al caldo... -

- Cosa ti aspettavi da qualcuno che è... più perfetto di Mary Poppins? -

 

- Di lei ti occupi tu? Oh, questo l' avevo compreso. Ne vorrei mai toglierti una simile incombenza. - Raistlin sorrise - Perché è proprio questo il nocciolo della questione. Noi siamo simili, almeno superficialmente, noi siamo simili a sentire il modo in cui questa ragazza ti ha descritto, e si direbbe quasi... che tu abbia paura di scoprire di essere... una specie di surrogato! -

- Come ti permetti! - sibilò Gwillion - Surrogato ci sarai tu... o meglio lo eri fino a quando esistevi solo tra i miei pensieri. Lui è reale, è reale e diverso da te... nel bene e nel male. E saresti pregato di non mettergli strane idee in testa! -

Severus scoppiò a ridere. Una risata alquanto... bizzarra.
- Gwillion, non ti preoccupare... un personaggio non può uscire totalmente dagli schemi per cui è stato... inventato. E comunque, anche così, almeno finchè non è giunto da noi, non sembrava troppo male come personaggio di libro... - e scoccò un'occhiataccia al mago.

- Inventato! - ripetè Raistlin - Ma ti rendi conto che condannando me al ruolo di personaggio inventato condanni anche te stesso? E comunque attirarmi le vostre simpatie non rientra certo tra i miei scopi attuali. Se mi conosce almeno un decimo di quello che sembra voler fare intendere anche la tua Gwillion se ne rende conto. Soltanto che deve difenderti. Difenderti a tutti i costi. E non è difficile capirne il motivo. -

- Raistlin... io non sono paziente... al contrario. E ti assicuro che dirti che sei un personaggio inventato... mi solletica anche se devo ammettere di essere io stesso un personaggio inventato. Ma sappi che... i miei libri hanno venduto più dei tuoi! - e gli scoccò un'occhiata malevola.

Raistlin guardò l' altro incredulo.
- A parte l' assoluto disinteresse che ho per l' argomento... da quel che mi è stato dato di capire nei libri in questione il professore di pozioni aveva un ruolo come dire... marginale... per non voler usare termini che sarebbero offensivi. -

- E nei tuoi libri...era Caramon il preferito...più che il preferito... per non voler usare termini che sarebbero offensivi nei TUOI riguardi... - Severus sorrise.
- Ah il mio fratellino... - Raistlin scosse la testa - c' è solo un problema. TU forse saprai mentire. La nostra lettrice no. Ed il suo sguardo manda decisamente a monte le tue... affascinanti teorie sulle graduatorie degli eroi di Krynn. -

- Mio caro mago... fai un giro... un sondaggio tra i lettori... una sola lettrice che ti preferisce, non fa testo!

- Ciò significherebbe parlare... con un gran numero di persone... persone che non hanno niente di meglio da fare che leggere racconti inventati. L' idea mi da un tantino la nausea. E poi... perché mai dovrei correre il rischio di scoprire di non essere... adeguatamente disprezzato?

- Oh, certo... ammetti di essere piccato all'idea del caro Caramon che ti supera di diverse misure! Sai... è che i personaggi malaticci non piacciono molto...- Severus se la spassava un mondo...

- Insomma, mi costringerai proprio a fare quel sondaggio... solo per accartocciarlo poi e cacciartelo in bocca. Ma ci sarà tempo anche per questo... dopo. Intanto, prima che vada, c' è qualcosa di serio di cui vogliamo parlare? Altrimenti tornerò alla mia locanda a Diagon Alley... e vi avrei anche offerto di seguirmi, dietro adeguata copertura, ma considerata la piega che ha preso la discussione... inizio a credere che una simile iniziativa sarebbe deleteria per il riposo... di tutti. -

- Oh...permettimi di dire un'altra cosa... prima parlavi di persone che non hanno nulla di meglio da fare se non che leggere racconti inventati. Ti ricordo... che senza quelle persone tu non esisteresti. Eh, mio caro sprezzante Raistlin... mai, mai disprezzare quello che ci circonda... le nostre storie dovrebbero ricordarcelo! In ogni caso... la tua idea non è cattiva... e dubito che tu vorresti annoiarti senza di me... In ogni caso, vuoi altre informazioni su Voldemort, su queste ragazze, su ciò che ti serve? - e Severus era tornato serio.

 

La camera da letto del Preside e della Signora era quantomeno... splendida. Per quanto la Dama Verde si fosse abituata agli agi della Torre di Voldemort, ammise che lo stile di quella nuova camera da letto era davvero... meraviglioso. Sembrava uscita da un racconto di favole... il letto a baldacchino con colonne ritorte di legno scuro, i tendaggi di un rilucente rosso cupo. E gli alti candelabri con le candele che gettavano una luce fatata su tutte le cose. Uno specchio scintillante come se fosse fatto d'acqua, e mille altre cose piccole e grandi che, come gli arazzi alle pareti, rendevano l'ambiente un vero spettacolo.
- Spero sia di tuo gusto. Poi nell' anticamera sistemeremo una bella voliera. Per il tuo canarino azzurro, se dovesse tornare. E per qualcun altro. -

- E' meravigliosa... meravigliosa! E per chi altro sarà la voliera? -

- Potter non è stato l' unico dei miei nemici a resistere all' Obscurum. E non intendo uccidere l' altro... per il momento. -

- Oh... avrò un canarino dalla barba bianca, allora? Chissà come sarà il suo canto... temo che dovrò mettergli un nastrino sul becco... o potrebbe elevare lamenti insopportabili. Di questi tempi bisogna stare attenti a tutto, persino ai canarini. Ma adesso... non parliamo di canarini dalla barba bianca... -

- Come preferisci, mia diletta. Anche se piuttosto che ad un canarino io pensavo ad un usignolo. E si dice che il canto più dolce dell' usignolo sia un lamento per un fanciullo ucciso... ma tu conosci la leggenda. -

- Sia un usignolo, allora, mio Signore... ma l'unico motivo per cui ti ho chiesto di non parlarne qui, ed ora è che poi... mi sentirei spiata nella mia camera da letto. -

- Oh, come preferisci, allora. -

- E dimmi, mio Signore, tu non sei stanco? Non vuoi aiutarmi a distendermi su quel morbido letto? Perché restare sulla soglia... è tanto noioso! -

- Sono stanco... e domani mi aspetta una lunga giornata - mormorò l' uomo poggiando delicatamente la donna sul giaciglio - e spero che mi permetterai di riposare... poggiando il capo sulla tua candida pelle.

- Allora Lord Voldemort dorme!- esclamò in tono trionfale - Ed io che credevo di essere l'unica qui a morire dal sonno... e mi vergognavo ad ammetterlo! Allora, mio caro... buonanotte... e fai sogni d'oro... ma non potrebbe essere altrimenti, se io sono il tuo cuscino... - e la Dama Verde chiuse gli occhi, contenta.

 

- La tua è una teoria non provata. E pericolosa inoltre... - Raistlin fissò l' altro con l' espressione di chi stava per dire qualcosa di crudele, ma poi si trattenne, gettò per un attimo un' occhiata a Gwillion e si trattenne - Informazioni... ogni informazione è bene accetta. Ma credo tu possa giudicare meglio di me quali siano quelle più utili, considerata la situazione del momento. -  disse Raistlin.

- Allora posso dirti questo, in primo luogo più che dalla potenza magica di Voldemort, che è notevole... più che notevole, ci si deve guardare dalla sua astuzia. In secondo luogo queste ragazze possono diventare persino pericolose... se cadono nelle mani sbagliate. Ed una è già con Voldemort.

- Una... prigioniera? -

- Ehm...no, non una prigioniera. -

- Certo che... il cattivo gusto è proprio imperante tra le nostre antimaghe... -

- Ti riferisci a qualcun altro...oltre che alla antimaga di Voldemort?! - inarcò un sopracciglio.
- Quand' anche mi fossi riferito a qualcun' altro... il mio sarcasmo sarebbe stato per una volta rivolto contro me stesso. Anche contro me stesso. Dunque lasciamo perdere. - Il mago socchiuse gli occhi -
- Creerò dei medaglione che dovrebbero rendervi irriconoscibili a chiunque... perché se scegliete la locanda... venite ufficialmente assunti nella mia servitù. -

Piton respirò profondamente.
- Servitù... vermone? - domandò - Servitù? Se non avessi bisogno di te, e questo mi mette in svantaggio, ti farei vedere qualcosa che i maghetti del tuo mondo nemmeno... - ma non aggiunse il seguito.

- Non ho detto servitù per il gusto di metterti in imbarazzo. Ma per un semplice ragionamento logico. Se poi metteremo in atto il mio piano... riceverò molta gente sotto mentite spoglie. Perché io DEVO attirare l' attenzione. E voi invece no. E non c' è nulla che attiri meno l' attenzione di un gruppo di servi. In taluni casi potrebbero sembrare invisibili... persino senz' alcun ausilio magico.

Piton sentì che stava per diventare canuto...e non per essersi sottoposto a prove magiche ma...per il nervosismo. Alzò gli occhi al cielo.
- Sia dunque così! Ma credo dovremmo dirlo agli altri... -

Raistlin gettò un' occhiata intorno Black e Lupin e le altre due ragazze avevano assistito alla scena... nel più profondo silenzio.
- Mi sembra che nessuno abbia nulla da obbiettare... a parte te. O forse ti riferisci ai ragazzini addormentati? -

- Sai che non mi riferisco a loro. - disse Piton, secco - Allora siamo d'accordo. -
Raistlin socchiuse gli occhi. C' era ancora una cosa che doveva fare. Prima che potessero mettersi in viaggio.
- Dato che a quanto sembra il mio aspetto è conosciuto... ho scelto di assumerne uno diverso e che sembrasse... apparentemente innocuo... o quasi. -
Il mago si concentrò. Pochi istanti dopo la tunica nera era svanita. La pelle del mago adesso era bianca, gli occhi azzurri, i capelli castani. Gwillion non tardò di ricordare tra sè che questo era stato l' aspetto originario di Raistlin. Il mago inoltre indossava pantaloni scuri e una camicia verde, e poi un mantello di un verde più scuro. Decisamente un abbigliamento fuori dalle sue abitudini. Gwillion si sorprese a pensare che stava bene vestito a quel modo... e poi prese a flagellarsi mentalmente per un simile pensiero.

Piton fissò Raistlin, poi fissò Gwillion.
E si allontanò. A prendere una boccata d'aria... furioso, furente, con il sangue ribollente!
Piton... uomo lucidissimo... davanti alla gelosia accecante... era capace di perdere del tutto il controllo. E si impose di respirare aria gelida per un po'... per calmarsi.

- E per una volta che NON intendevo provocarlo... - Raistlin scosse la testa - Forse ti conviene seguirlo... sai?-
Ma Gwillion non aveva bisogno di un simile consiglio. Già seguiva i passi dell' altro. Solo lo faceva un una certa cautela. E timore.

Piton rabbrividì nella notte. Osservò le stelle e si disse che ormai era quasi l'alba. Forse stava esagerando... si voltò e tornò verso la grotta...dannazione a tutto!
Ma si fermò. C'era Gwillion davanti a lui.
Sorrise. 

- E' bello vederti sorridere... - mormorò la giovane - di quel sorriso che è solo per me. -

Piton socchiuse gli occhi - Ma il tuo sorriso... sei ancora certa di volerlo dare solo a me? C'è il tuo mito... ed io non ti biasimo se... dopotutto sono solo il professore di pozioni più sfortunato della storia... e se la mia sola ed unica fortuna mi lascia... però, no... combatterò per riprenderti se mi lasci! -

Gwillion guardò l' altro:
- Come posso esprimerti a parole quello che provo? No. Non posso. Non userò le parole. -
E avvicinatasi all' altro poggiò un bacio sulle sue labbra. Un bacio dolce, tremante.

Piton non aspettava che quello. E la risposta al bacio dolce e tremante dell'altra... fu tirarla a sè, con forza, baciarla come se volesse divorarla...

Ti amo, ti amo, ti amo... non c' era altro nella mente della giovane. E lei non desiderava che ci fosse altro.
Piton non voleva neppure dare il tempo di pensare alla sua, alla sua... Gwillion. Nè voleva essere lui a riflettere, a pensare... e continuando a baciarla, la sollevò da terra, abbracciandola, addentrandosi nel fitto della vegetazione. Infine la poggiò al tronco ricurvo di un albero. Ed esitò...
-Vuoi...?- chiese.

La logica diceva che quello non era nè il momento nè il luogo per certe effusioni. Solo che Gwillion stava invitando già da qualche minuto la sua logica ad andarsene gentilmente in vacanza.
- Se tu vuoi... io voglio. Ora... e sempre. -
Severus Piton non aspettava altro che una simile affermazione e, del resto, le sue mani erano corse già, veloci, a slacciare gli abiti della donna.
- Non posso fare più a meno di te... - disse, ma era appena un sussurro soffocato. E non c'era altro da aggiungere, nessuna cosa da dire... non adesso.
E quando Piton riaprì gli occhi, che aveva chiuso per concentrarsi solo su loro due, tempo dopo, stringendo ancora la donna forte, credette di sognare. Perché non aveva davanti una donna, ma una creatura troppo perfetta... una dea della foresta. E si domandò, ed era una domanda vagamente inquietante, cosa mai avesse potuto fare per meritare tutto quello. Tuttavia, donna o dea, tornò a percorrere con la punta delle dita il corpo dell'altra, riscaldandola dal freddo dell'alba.

 

Draco si sbattè le palpebre. Il cielo notturno era carico di quel grigiore che precede l' aurora. Era sveglio. Ed era orribile rendersi conto che gli incubi del suo sonno erano stati solo un pallido riflesso della realtà. E c' era qualcosa che doveva fare adesso. Ad Hogwarts. 

Fred e George si tirarono su... e sbadigliarono. In pochi istanti l'orrore del giorno trascorso li sopraffece ancora... e tornarono a guardarsi intorno. Sembrava che nessuno si curasse di loro. Ma Draco era sveglio e li osservava.

- Malfoy... - sibilò George. 

- Io vado ad Hogwarts. Devo andare. E cercherò di tornare. Certo lì davanti c' è una bella riunione ma sono sicuro che il rifugio di un evaso avrà di sicuro due uscite. Se non tornassi ciò potrebbe rappresentare un pericolo per voi... questo luogo potrebbe non essere più sicuro. Solo per questo vi sto avvertendo. Non per un altro motivo. -

- Noi veniamo con te, Malfoy! Credi di lasciarci qui? Sei pazzo! O ci porti con te o ti mandiamo a monte la missione! -

- Sta bene. Non ho nulla in contrario. In effetti era la reazione che mi aspettavo. Ma vi avviso. E' mio padre che sto andando a cercare... e devo parlargli da solo. Non che voi ci teniate a vederlo, questo è ovvio. Ma non voglio neppure che lui veda voi. Non so se mi spiego. -
E nel frattempo già cominciava a muoversi verso il fondo della caverna. La seconda uscita c' era davvero. La via di fuga era stata trovata.

Fred e George seguirono Malfoy.

 

La scuola era cupa e silenziosa. Draco provava un vago senso di nausea. Poi d' improvviso un rumore attirò la sua attenzione. La fenice di Silente... sembrava come malata e trasportava qualcosa... qualcosa di pesante. Era il cappello parlante Draco provò a prenderlo... e per poco non cadde a terra insieme allo strano copricapo.
- Qualsiasi cosa ci sia qui dentro - sussurrò - temo non sia per le mie mani. -

- Fanny! - sussurrò George - Fanny, dove stai andando? Dov'è Silente?
Intanto Fred aveva raccolto il cappello - Io so cosa c'è qui dentro... me lo ha detto... Harry. Dopo che per colpa di tuo padre e del suo padrone mia sorella non c'è quasi rimasta... -

Draco chinò il capo. Non c' era nulla che potesse dire.
- Sembra che la fenice... - fece poi - Sembra voglia guidarci da qualche parte. -

- Seguiamola, allora! - disse Fred, e la seguirono... 

I tre ragazzi vennero portati sino ad una voliera. Dove un piccolo usignolo tutto bianco saltava e cantava come un matto. Come se volesse attirare la loro attenzione. 

- Fanny! Ci hai portati da un uccellino?!- chiese stupito Fred.
- Aspetta, Fred! - disse George - Forse è un uccellino magico! Magari dovremmo portarlo da Piton! Può essere che sia utile... io mi fido di Fanny! -
- Già. Malfoy... pensi che qualcuno di noi dovrebbe portare questa bestiola a Piton? E chi mandiamo... -

- Intanto prendiamolo con noi. -
Disse Draco aprendo la gabbietta. E l' usignolo volò docilmente sul dito dell' altro. Poi si levò per tirare con leggerezza i capelli rossi di uno dei gemelli girando attorno alle teste dei ragazzi come se volesse dire qualcosa.
- Aspettate, non sembra anche a voi che con il suo volo stia imitando delle lettere? O forse me lo sogno? -
- Beh, Malfoy... - fece George.

 - Dicci tu che dice, se lo capisci!-  disse Fred.
- Non lo so... - Draco scosse la testa - S... i... l... no, non lo capisco proprio. -

- Senti Draco... io non voglio restare ancora qui! Voglio tornare da Piton... forse lui parlerà con questo uccellino... non lo so... ce ne andiamo?- disse Fred.
- Allora andiamo! - Draco scosse la testa - Io voglio cercare mio padre, ve l' ho detto. Ma non posso farlo rischiando sulla pelle degli uccellini misteriosi e sulla vostra. Andiamo! -

 

La Dama Verde dormiva. L' Oscuro Signore rimase lungamente a fissarla. Poi lasciò la stanza. Per quanto desiderasse la sua compagnia c' erano cose che sarebbe stato troppo crudele infliggerle. Una lunga mattinata con Percy Weasley era fra queste. 
- Salve Percy. Spero non sia stato troppo disturbo per te venire qui. -
In questo luogo. Dopo quello che è successo. Le parole di mr Liddre erano cortesi, quasi vuote. Ma Voldemort parlava anche ai pensieri del giovane. 
Perceval Weasley si produsse in un garbato inchino di cortesia, un inchino ossequioso.
- Assolutamente! Quando mi hanno comunicato di dover venire da lei, signor Liddre, mi sono sentito profondamente onorato!Dopotutto lei è una celebrità, nonché uno dei maghi più stimati dal ministro Caramell! -

- Il fatto è che questa scuola, prima che dei buoni insegnanti per essere rimesta in sesto ha bisogno di... come dire... una buona amministrazione. E così ho chiesto al ministero che mi prestassero qualcuno. Dopo questa tragedia... diversi alunni sono come svaniti nel nulla. Non sono tornati. E bisogna cercarli. Perché è questo il loro posto. Per quanto la loro confusione sia spiegabile... -
I tuoi fratellini se ne sono andati, come se questa fosse un' occasione per fare vacanza. O forse sono troppo orripilati al pensiero di aver lasciato morire come un idiota il povero Ronald... era con loro e l' hanno lasciato tornare indietro... l' hanno lasciato tornare indietro.

Percy sorrise, lusingato - Io potrei essere di aiuto, si, si, senza alcun dubbio! Mi occuperò    di tutto... -

- Ne sono lieto. -

Percy sorrideva e rispondeva come il prototipo del perfetto uomo capace di sbrigarsela... ma... improvvisamente, al contrario delle sue parole, era come se il cervello gli si rimescolasse... i suoi due fratelli erano dispersi... Ronald era morto... e lui agiva come se non facesse nulla. Già... Ronald morto... beh, se era morto era morto, non poteva rovinargli la carriera addolorandolo o inducendolo a piangere e cose così. E Fred e George... li odiava... magari potevano aiutare Ron e non lo avevano fatto... e poi, se erano in fuga, rischiavano di rovinargli la reputazione!

- Ti abbiamo preparato un ufficio, da cui potrai occuparti di tutto. Spero sia di tuo gradimento... Percy. -
Disse Lord Voldemort. E sorrise.

Percy sorrise radioso -Un... un mio ufficio?!- avrebbe pianto di gioia, se non avesse voluto darsi un'aria compassata.
- Certo, mi sembra il minimo. -
- Io non ho mai avuto un mio ufficio... sarò all'altezza della sua fiducia... forse le hanno parlato delle mie relazioni sui fondali dei calderoni... sarò accuratissimo anche lavorando per lei! -

- Non ne dubitavo. -
Alcune idee frattanto si agitavano nella mente di Voldemort. Comprendevano dei calderoni ed il giovane Percy Weasley. Ma nessuna relazione.
Percy si lanciò in una descrizione di come avesse combattuto perché lo spessore del fondo dei calderoni fosse di misura idonea... la sua era stata una lunga crociata, lunghissima... ma sembrava che, alla fine, fosse riuscito a rimettere a posto ciò che non andava nelle norme sulla fabbricazione dei paioli...

- Troverai anche una lista dei... dispersi. E' molto breve, purtroppo. -
E manca un nome a quella lista... manca un nome... a causa dei tuoi fratelli hai perso un fratello...
Lord voldemort scrollò le spalle. Aveva come la sensazione che il suo fosse fiato sprecato.

Percy strinse la lista.
-Troppo breve... -
"Quei due imbecilli di Fred e George... quei due... assassini..."

- Qualcosa non va. - disse Voldemort - Dei ladri... degli intrusi sono penetrati al castello. Dobbiamo provvedere. -

 

Mac sbadigliò, e si mise a sedere sul letto. Voldemort non c'era, constatò...forse aveva da fare.
- Beh, devo vestirmi... e poi potrò fare un giretto per la scuola... -
Si preparò di tutto punto, e poi se ne andò a zonzo per i corridoi. 

La Dama Verde passeggiava, ammirando i quadri alle pareti. Si rendeva finalmente conto di quanto Hogwarts potesse essere meravigliosa... soprattutto adesso. Si, ora era tutto perfetto! Prima... non era riuscita a rendersene ben conto, del resto prima della sua fuga non aveva avuto molto tempo da dedicare alle visite... camminando raggiunse la vecchia camera che le era stata offerta insieme alle ragazze. Questo le fece venire altro in mente... chissà dov'era il libro di Piton... Voleva rileggere quel libro... quegli appunti a cui doveva tanto. 

Draco, Fred e George erano nei corridoi... pronti ad allontanarsi in silenzio... Fred e George, avevano appena girato un angolo, precedendo Draco, quando.. .alle spalle del serpeverde, Mac entrò nel medesimo corridoio.
"Draco!" pensò... e lo raggiunse a passo rapido, posandogli una mano sulla spalla...

Draco sobbalzò. Qualcuno lo aveva preso per una spalla. Era forse la fine? Poi si voltò.
- Oh sei tu. -
Ma doveva essere sollevato o meno?
- Sei... sola? -

- Si...con chi dovrei essere? - chiese Mac innocentemente - Era molto che non ci vedevamo... -

- Si, certo. -
Draco si sentiva piuttosto a disagio. Si chiese se i gemelli si fossero accorti di averlo perso. Non per l' interesse che avevano per lui... pari probabilmente a zero... ma per il pericolo che una sua cattura avrebbe potuto rappresentare per tutti.
Fred e George tornarono sui loro passi, Draco si era fermato? Voltato l'angolo... lo trovarono con una ragazza. Una di quelle che erano venute da un altro mondo. Forse era fuggiasca anche lei... si avvicinarono interessati.
- Oh, salve... - disse Mac, sollevando lo sguardo sui gemelli.
Poi fissò Draco - Seguitemi.. .volevo far colazione, ma da sola non ne ho voglia. -
Fred e George sorrisero. Evidentemente la ragazza aveva trovato il modo di procurarsi del cibo nel castello vuoto, o quasi, e togliersi dai corridoi era un'ottima idea.
Mac li guidò, silenziosamente verso la camera da letto... dove dubitava che alcuno sarebbe venuto a cercarli... neanche Voldemort se era impegnato.
Entrarono, e la donna indicò un vassoio pieno di biscotti e cose simili, poggiato su un tavolinetto nell'anticamera.
Poi fece segno a Draco di seguirla. Mentre i gemelli mangiavano indolentemente... potevano parlare con calma.
Andò a sedersi sul letto, e fissò Draco.
- Sembra che tu abbia visto un fantasma, Draco... - socchiuse gli occhi - Ma io non sono un fantasma.. .è da molto tempo che volevo parlarti. Sembra una vita che non ci vediamo... è una vita, in un certo senso. Ed io non ti ho ancora ringraziato... -

- Ti ho aiutata per il motivo sbagliato. Per rabbia per vendetta. I ringraziamenti sono l' ultima cosa che mi meriti. -

- Dei tuoi motivi non mi importa nulla, Draco. Non mi importa davvero... l'importante è l'esito. Quando mi hai detto la strada da seguire... credevi che stessi andando incontro alla morte. Ti sbagliavi... -

- Sono lieto per te. -
Draco si guardava intorno nervosamente.
- Credo che adesso faremmo meglio ad andare... -

- Forse hai ragione Draco... ma mi sarebbe piaciuto parlare con te, con più calma... sapere se infine hai deciso per il tuo futuro... - disse Mac - Cosa tu vuoi, e puoi essere... -

 

Kikka si svegliò e vide Lupin accanto a lei:- Remus Ho trovato un modo per aumentare il vostro potere... bisogna parlare con gli altri - tuttavia decise di dirlo prima al suo amato - bisogna cercare sangue di mostro... non guardarmi così... non sto scherzando, andiamo a chiamare gli altri e spiegherò tutto. -

Kikka cominciò a raccontare - Il sangue di mostro serve per ottenere due oggetti speciali, la spada Alastor e i guanti Ifrit entrambi hanno dei poteri formidabili, consentono a un comune mortale di trasformarsi in un demone, infatti chi possiede la spada diventerà un demone di fulmini, e chi possiede i guanti diventerà un demone di fuoco, uniti i due poteri si otterrà la Spada posseduta dall'omonimo demone ormai defunto, è una spada che da poteri sovraumani a chiunque la possegga ma per averla bisogna recarsi a Mallet Island dove il Dante il figlio di Sparda sconfisse il male e chiuse la bocca degli inferi, c'è solo un modo per ottenere i suoi poteri, eliminare Fantom prendere il suo sangue e offrirlo al controllore del tempo... -

Deve essere una punizione divina. Le divinità di tutti gli universi congiurano contro di me. Per farmi finire nelle compagnie più disperate e strampalate che possano esistere. Questo pensava Raistlin Majere fermo sulla soglia della caverna. Una ragazzina con la testa fra le nuvole. Assolutamente inutile e propensa a trasformarsi in una fonte di guai. Un mago che in teoria doveva avere un cervello... ed invece sembrava propenso a ragionare con altri organi. Un altro paralizzato dall' orrore che si era mosso solo per cercare dei ragazzi che si erano dati alla fuga... per la seconda volta in meno di ventiquattro ore. E poi... e poi quella ragazzina che si metteva a parlare di spade e guanti magici... da dove avesse preso quelle notizie rimaneva un mistero insondabile.

Kikka smise di parlare... l'uomo con gli occhi a clessidra la fissava e questa la irritava tantissimo, così tornò tra le braccia del suo adorato Lupin.

Lupin strinse Kikka fra le braccia... - Amore mio, so che vuoi aiutare e davvero lo apprezzo ma credo che il tuo piano sia un po' troppo complicato... adesso lascia a me, a Sirius e a Severus un po' di tempo per pensare, riordinare le idee e vedere se riusciamo a trovare qualcosa.... l'unica cosa che voglio da te è che stia lontano dai guai e che stia pronta a qualsiasi evenienza... e sopratutto che tu mi stia sempre accanto... -

Bene, pensò il mago. Aveva dimenticato il mezzo lupo rimbambito che invece di dire alla fidanzatina che era un' imbecille la blandiva con parole inutili.

 

 

 

EXTRA BONUS:

 


Scena: Nel Bagno dei Prefetti...
Personaggi: Voldemort & Mac
Prodotto sponsorizzato : Articoli Ditta Bagno&Co.

 

Appaiono in scena i due, una musica cupa sottolinea la scena...sono sporchi di sangue.
Voldemort : Eccoci mia insanguinata diletta!
Mac  : Oh,mio Signore...adoro grondare sangue per casa! Quando trascino le tue vittime squartate da una stanza all'altra...
V : Già! (si acciglia) Per fortuna che gli Elfi Domestici non mi costano nulla...o andremmo in rovina per pagarci le pulizie domestiche! Adesso ridurremo in uno stato pietoso queste mattonelle...uff...ed io che ti volevo contemplare riflessa...
M :  (sospira e guarda il pavimento, poi si illumina in volto)Che meravigliose mattonelle! Lo sporco sparisce su di loro!
V :  Cosa?!
M : Devono essere le favolose mattonelle autopulenti della Bagno&Co! Bagno&Co...l'amico delle streghe casalinghe! Costano poco e rendono una fortuna!
V :  (lascia cadere la donna sul pavimento, mentre prima la teneva fra le braccia) MERAVIGLIOSO! OSCURAMENTE MERAVIGLIOSO! Degna di essere annoverata tra le invenzioni di Serpeverde...queste mattonelle sono uniche!
M :  (da terra, osservando i pavimenti) Sono favolose! Vieni a vedere!
V :   (si getta a terra) Degne del nostro sanguinoso amore!
-Parte una musica allegra, i due iniziano a cantare e ballare-
M & V : (cantando insieme) Questo bagno è una poesia, la mia follia! Lo sporco e più lo inguacchio più risplende come uno specchio! Adoro questo effetto! Caverei un occhio ad un orchetto per avere un tale effetto!
M :  (cantando sola) Ma l'effetto è presto detto! Bagno&Co: il mio segreto!
V :  (cantando solo) E la casa anche più Oscura poi mi sembra una fiorita pianura!
V & M :  (cantando e ballando insieme) Squartiamo, macchiamo di sangue e poi non ci preoccupiamo! Bagno&Co ci miracola!
-I due si tuffano nella vasca, spruzzando acqua e schiuma ovunque, nuotano, giochi d'acqua, musiche coreografie. Poi ne escono vestiti di candida e scintillante schiuma, ricominciano a ballare, alle loro spalle un gruppo di mangiamorte danzanti che fanno da coro-

V : (gli si accendono gli occhi di rosso, la luce si riverbera sulla mattonelle accecando il coro che cade svenuto) Degno dell'Oscuro! Con Bagno & Co. mi sento al sicuro! Il mio potere è più che duraturo!
M :  (Prova a graffiare il pavimento con un coltello invisibile) E come è resistente! Meglio di Silente!
-I due ricominciano a ballare, musica delicata, sottolinea le loro parole-
V : Sposami...arrederemo casa con tutti i prodotti Bagno&Co! Sarà un sogno...Tu, io, il sangue, i cadaveri...e bagno&Co!
M : Amore mio...non donarmi anelli d'oro ma mattonelle autopulenti Bagno&Co!
V : E la rubinetteria! Gli accessori! Persino il bagnoschiuma al sangue!
-Primo piano sui loro volti-
V & M : (insieme) Ditta Bagno & Co...e la casa scintilla! (i loro occhi chiari brillano vistosamente)
V : ed ora la mia passione è riaccesa!
M : Amami qui! Queste mattonelle sono comode!
V :  Certo si!
-Musica in crescendo...si vede loro due che gettano secchi di sangue, sgozzano, imbrattano, cavano occhi, decapitano ecc...viene buttato in mezzo persino il corpo di HP. Poi si voltano verso le telecamere e cantando, abbracciati...-
V & M : (cantano insieme) E TUTTO SI PULISCE DA SE' SIIIIIIIII!!!
-Sipario ed applausi-
Fine della televendita.

 

 

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