Incresciosa telepatia!
- Devo esserne degno. - ripetè il giovane Draco con lo sguardo fisso nella pietra che il padre gli aveva dato - Devo esserne degno. Ed è strano... anche Victor Lestrange ha detto qualcosa di molto simile... -
- Forse non tutto è perduto, adesso... Draco, coraggio. E ricorda una cosa... se questo è accaduto, se tutto questo è accaduto... c'è un solo colpevole. E non sei tu. Tu sai chi è... e non sei tu... - disse Piton.
- Non ne sono così convinto... perchè io... mi sento sbagliato dentro. E mio padre per mostrarmi che c' è una speranza per quelli come noi ha dovuto... e il prezzo è troppo alto.
- Tuo padre è stato privo di ragionevolezza tanto a lungo... da non saper, da non poter agire senza liberarsi di tutti quegli schemi mentali che Voldemort gli aveva imposto. Se adesso tu cedi... è come se TU DAVVERO adesso lo uccidessi! Non hai cura dell'affetto di tuo padre?! Non ne hai? Draco... sei costretto a crescere troppo in fretta, hai visto cose che la maggior parte delle persone non vede in una vita... ma ragiona. Se tu cedi... fai il gioco di Voldemort. Tutto torna a suo favore... e tuo padre non sarà stato il primo...nè soprattutto l'ultimo a dover subire... Draco! - Piton scosse il ragazzo - Tu non sei sbagliato dentro! Questo è quello che io ho creduto di me troppo a lungo... ed era ciò che Voldemort voleva! Voldemort può dominare i deboli, i dubbiosi, gli spaventati... è quello il suo potere! Se non trovi il modo di reagire... beh, ti stai offrendo a lui su un piatto d'argento! Ti conviene? E' saggio? Credi che Lucius ne sarebbe orgoglioso?! -
- Io... c' è stato un momento in cui stavo per cedere. Sarei rimasto... in cambio della vita di mio padre. Solo che Lestrange non ha voluto. Ha detto che sarebbe stato... sbagliato. E io adesso non voglio arrendermi. Voglio combattere. Ma il male dentro di me lo sento. C' è gente per cui... - il ragazzo si voltò verso la caverna - c' è gente per cui morire è la cosa peggiore che possa accadere. Per quelli come me, come mio padre sembra che sia... Ma non voglio arrendermi. Voglio combattere. Perché quel male che sento dentro di me. Che ho visto riflesso negli occhi dell' Oscuro... quel male non deve propagarsi a ciò che ho intorno. -
- Non sarai solo, Draco Malfoy... questo te lo giuro sul mio onore! -
- Lo so. E gliene sono grato. -
Piton non disse nulla... che poteva dire? Ogni parola
sarebbe suonata come inadeguata. Ma mise una mano sulla spalla di Draco e lo
portò nella grotta.
Entrarono... e Severus si chiese se gli altri dentro avessero sentito la
conversazione.
Cercò lo sguardo di Gwillion, e si ricordò che doveva fare un'altra cosa. Fece
un cenno alla ragazza e si rintanò in un angolo della caverna, sfilando sotto
gli occhi cupi di Sirius e di quelli tristi di Remus.
- Credevo non potesse andare peggio, mi ingannavo... - disse a Gwillion -
Adesso devo scrivere alla madre del ragazzo....
- Capisco. -
La ragazza non aggiunse altro. E strinse un braccio dell' altro.
- Mia madre... - la voce di Draco - non toccherebbe a me parl... o forse no.
Forse ho già fatto troppo danni. -
Piton fissò Draco - Le parlerai, le scriverai. Ma ora come ora casa tua non è sicura, e forse Narcissa tenterà di avere il corpo di Lucius...o quel che è. Andrà da Voldemort, suppongo. Per questo le scrivo, per informarla della tua salute... e del resto. Scrivi anche tu, ma aspetta, fammi finire...- e scrisse un biglietto, poi lo passò al ragazzo perchè anche lui inserisse un messaggio per la madre.
Narcissa Malfoy aprì la finestra, si era destata, pur essendo ancora notte fonda.
Aveva fatto un sogno sgradevole. Adesso, con i capelli biondi intrecciati in maniera complessa, ed una lunga camicia da notte color avorio, osservava il panorama dal suo castello.
Erano giorni che non aveva notizie di Lucius... ma forse era in missione per il Signore Oscuro.
Narcissa sospirò disgustata... odiava Voldemort! Ed aveva odiato Lucius di riflesso...
Voldemort era niente più che un pezzente di oscura fama, un mezzosangue bastardo... che aveva il potere. Lo disprezzava profondamente, con tutta l'anima. Ma era servito... a Lucius, ed aveva sopportato. Lo aveva anche servito.
Ed aveva finito per disprezzare suo marito... asservito a quell'uomo di bassa origine, che non vantava la purezza sua e di suo marito.
Lucius era debole... ma... con il tempo... Narcissa s'era piegata all'idea di non poter fare nulla senza lui... di amarlo. Anche se era un amore strano, nato per la pura convenienza...
Eppure sperava che un giorno fosse proprio Lucius a prendere il potere.
Stava per chiudere la finestra e tornare a letto... quando vide una sagoma contro la luna... avvicinarsi... un gufo.
La bestiola planò sul suo balcone.
Narcissa prese la pergamena che l'animale recava, e si avvicinò ad una luce per leggere.
Pochi istanti dopo... stava gridando, accasciata sul pavimento...
- No, nessuno. -
Voldemort non aggiunse altro. Non ce n' era bisogno.
La Dama Verde aveva poggiato la testa sul petto del Signore
Oscuro, e canticchiava a voce molto bassa, molto piano. Aveva freddo, e sapeva
perchè. Il sangue... Il sangue perduto la stava rendendo più debole, ma non
aveva importanza, perchè presto sarebbe passato tutto.
- Siamo due, siamo uno, siamo il mistero e la soluzione. Sono il tuo respiro,
sono il tuo sangue... - canticchiò ancora, e poi sollevò la testa, ad osservare
il Signore Oscuro.
- Riesco a soddisfare... tutte le tue sfumature, mio Signore? - chiese, e aveva
una luce strana negli occhi. Come se avesse una strana febbre.
Dovrei essere soddisfatto di me stesso... in tutte le mie
sfumature per poter rispondere di si alla tua domanda. Pensò l' uomo. E poi
scacciò quel pensiero, come a volerlo negare.
- Non dir nulla... -
Mormorò. E si chinò sulla ferita della donna per risanarla.
Mac strinse i pugni e le labbra, perchè la ferita ardeva
anche sotto il tocco risanatore, ed i suoi bordi di un bruciante rosso cupo si
risaldavano non senza dolerle. Presto sulla pelle non rimase altro che un'ombra
rossa di sangue, unica testimonianza del taglio.
Mac osservò Voldemort che raddrizzava la schiena, sollevandosi, pur mantenendo
ancora una mano sulla pelle ormai sana. Gli sorrise. E si sollevò, stringendosi
a lui, dopo aver sistemato il mantello sulle loro spalle.
- Non tutte le ferite sono facili da sanare... vero? Alcune più di altre...
stanotte io mi sono ferita, ma tu mi hai guarita. Sai ferire, e sai guarire...
e non dirmi di stare zitta. Lo sai che non sei il padrone della mia volontà, e
se voglio parlare parlerò! Non ti ho fatto un favore restando zitta tante
volte... Mi hai fatto gridare... ma non ho gridato solo per il dolore, e tu lo
sai. Sono certa che tu non sopporti una cosa... io ti costringo a fare i conti
con quello che non ti piace. Non lo hai capito il motivo di tutto questo? Non
ti do solo piacere, anche io ti do il tormento a volte... ma il mio è diverso.
Mentre uno grida riflette bene, sai? Ho meditato... tempo fa ti ho fatto una
promessa imbecille. Non so perchè... Forse è tutta colpa di quel tono duro o
canzonatorio che a volte prende la tua voce...ma visto che tu a me non fai
paura... oh, lo vedo sulla tua faccia... tra poco esploderai! Ho deciso che tu
non puoi dirmi cosa devo o NON devo dire! Mi puoi dire tutto quello che vuoi,
mi puoi chiedere quello che vuoi... ma adesso faccio a modo mio, mio Signore.
Tappati le orecchie se vuoi... su, tappatele! Io ti amo. Hai capito? Non ti ho
chiesto di amare me, quindi non accusare me e le mie parole di essere
pericolose. Le parole sono parole. Seguono i fatti e tu i fatti già li conosci,
per cui una frase non toglie e non mette... ti amo! Oh, mi sentivo imbecille
come Perceval che non riesce a dire il tuo nome! Dovresti sentirti così anche
tu... Ed ora, io vado in quel laghetto oltre gli alberi a rendermi...
presentabile... sembro uno zombie da film!
Se vuoi venire vieni, sennò sta qui. Io parlerò con gli orsi, con gli
scoiattoli...con la luna, con l'acqua... con eventuali aggressori. Ti amo, e
vado a fare un bagno... hai un'espressione sciocca, amore mio, lo sai? Mi
odi... parlo troppo?- e saltata giù dall'altare si diresse al laghetto, non
prima di aver gridato con quanto fiato aveva in gola - IO amo Lord Voldemort!
Lo amo perchè è un uomo! - e forse aveva un po' di paura per la reazione di
Voldemort... perchè scappò in fretta nel buio, verso il lago.
Voldemort si incamminò lentamente. Per osservare la sua
donna immersa nelle acque notturne. Non c' era odio nei suoi occhi. Solo
tristezza.
- Sei venuto... - mormorò Mac, osservando l'Oscuro Signore, fermo sul bordo del
lago.
- Perchè non... Ah... - e scomparve alla vista, sott'acqua... risucchiata da
qualcosa.
L' Oscuro Signore avrebbe potuto prendere sua bacchetta e risolvere con la magia la situazione... ma per uno strano impulso decise di non farlo. Si tuffò nell' acqua. Per salvare con le sue mani la sua donna.
Cosa poteva esserci in un laghetto piccolo e apparentemente
innocente come quello? Chi lo avesse visto avrebbe risposto, di certo,
"nulla". Ma qualcosa c'era... se la Dama Verde era stata tirata giù a
quel modo... forse un cucciolo di calamaro gigante... una seppia abominevole...
qualcosa del genere.
Voldemort si era tuffato... ma non ebbe il tempo d'essere d'aiuto, perchè il
corpo della Dama Verde risalì a galla... immobile... come senza vita.
E quando Voldemort fu vicino... quando la tirò su... Mac iniziò a ridere e lo
spinse sott'acqua. Ridendo... stringendolo... sperando che potesse essere un
po' felice, senza pensieri per poco almeno, contagiandolo con la sua allegria.
Sperando che giocasse... come un bambino.
Ma Voldemort si ritrovò a fissare l' altra con una strana espressione. Cosa mi stai facendo? Pensava. Lui non aveva mai giocato... non i giochi innocenti dei bambini. Non ricordava quasi di essere stato bambino.
La Dama Verde sorrise all'espressione di Voldemort. E poi...
sapeva che i pensieri in certi momenti sono più dannosi che altro, e lo...
baciò. E stringendolo lo ritrascinò sott'acqua. E quando riemersero, ancora
stretti, lei spruzzando acqua dalla bocca e facendo smorfie, cercando di non
ridere, pensò che il mondo poteva anche fermarsi in quel momento.
Quando smise di ridere, di stringersi a lui, disse con tono solenne - Desidero
intrecciarti una corona di ninfee... - e rise di nuovo.
C' era uno strano silenzio nella caverna. Sembrava che nessuno osasse parlare.
Piton sospirò...
- Dov'è finito Raistlin? - chiese.
- L' ha detto no? - fece Gwillion - E' sparito non appena avete percepito
Victor. Perché la sua presenza rimanesse segreta ai mangiamorte.
- Già... magari ora è a far danno in giro per il mondo... con qualche poveraccio che deve sopportarlo! -
- No, non credo... non è tipo da dare tanta confidenza. Se le sceglie con cura le persone da tormentare. -
- Cos'è un complimento, Gwillion?! - chiese scettico - Scusa se non sono vicino a te... a sufficienza...-
- Scusami. E sono io che devo essere vicina a te piuttosto. -
- Oh, no... è tutto mio il ruolo del difensore, piccola. Non te lo addosserei mai!-
Gwillion non disse nulla. E si strinse all' altro.
- Grazie... - mormorò Severus - Grazie, non sai quanto... -
- Stthh non parlare. -
E sorrise. Di un sorriso dolce e triste.
Piton scosse la testa, e strinse la ragazza, ma i suoi occhi andarono a Draco... rannicchiato in un angolo...
Gwillion seguì la direzione dello sguardo di Severus. Ma non c' era nulla che potesse dire. E si limitò a serrare ancor più la sua stretta.
- Non so che fare... - confessò Severus.
- Io credo... che non tocchi a te fare adesso. - mormorò la ragazza - Draco non
l' ammetterebbe mai... ma ha bisogno di essere... come dire accettato. E da
quelli della sua età. O almeno credo. -
- E' vero... e credo che lo accetteranno, adesso. -
- Se l' orgoglio... -
Gwillion non finì la frase.
- Ci sono momenti in cui l'orgoglio viene messo da parte
da... altro... ed è un bene, piccola, ma non temere... Draco ne uscirà. Ne
usciremo tutti, spero, e senza ulteriori perdite... e poi mi prenderò cura di
te, solo di te. Tutto il resto può andare in malora. Ma devi avere pazienza. In
una settimana il tuo mondo si è rovesciato... - disse Severus.
Intanto i gemelli Weasley osservavano Draco. Avevano sentito il discorso tra
Piton e il Mangiamorte che aveva preso e portato via Barthemius. Dunque... il
cattivo Draco Malfoy... aveva finito per diventare vittima... vittima come lo
erano loro. E se loro avevano perso uno... due fratelli... lui aveva perso il
padre.
In silenzio, e quasi di soppiatto, Fred, George e Ginny si avvicinarono a
Draco. Sembrava che lui non li percepisse nemmeno...
La piccola Virginia si sedette accanto a Malfoy.
- Senti Draco... - disse Fred, richiamando l'attenzione del ragazzo - Noi ti
volevamo chiedere scusa...ti abbiamo tremendamente frainteso. Spero ci
perdonerai... - si allontanò subito dopo.
George continuò a fissare Draco - Mi spiace per tuo padre, Draco.. .- disse -
Ero troppo preso dalla sorte di Ron e di... Percy... per rendermi conto del
fatto che anche tu hai rischiato grosso. Siamo stati degli sciocchi. Senti...
io mi chiedo se possiamo... provare ad essere amici... del resto, come se non
ci fossero altri motivi... siamo rimasti solo... noi... liberi... no?-
sorrise... un sorriso triste.
- Forse non mi avete frainteso. Io non lo credo. - Draco scrollò le spalle - Amici... quasi non so cosa voglia dire la parola. E so di dover convivere con la mia... cattiveria. Ma... grazie comunque. Grazie. -
- Beh, noi dobbiamo convivere con la nostra stupidità, no? Tutti convivono con qualcosa! Amici?- provò ad insistere George.
Avanti, digli di sì... amici, che ci vuole... è solo una
parola... e l' ipocrisia dovresti conoscerla bene... sfuggente come la pietra
che ti ha donato tuo padre... nostro padre. Dillo, amici... e non sapranno mai
che io sono... che siamo in grado di pensare frasi del tipo: ma perchè si
lamentano della morte del fratellino...
- Smettila... smettila... -
Sussurrò. Ma la voce nella sua testa non voleva smetterla.
...un figlio in meno a carico per i genitori, non potrà che far bene alle loro
magre finanze...
- Amici! -
Disse Draco. E solo perchè SAPEVA che questo era ciò che la voce non voleva. O
forse non solo per questo.
- Amici... spero. -
-Ok, Draco...- e George tese la mano al ragazzo -Abbiamo un po' di cose da costruire insieme, adesso...
- Sì, direi di sì.
Anche Ginny sorrise a George e Draco, mentre Fred si
avvicinava di nuovo.
-Ti va qualche caramella, Draco?- chiese Fred, e passò un sacchettino colmo di
dolci all'amico.
- Devo fidarmi? - fece il ragazzo con un sogghigno - I vostri dolci sono... famosi. -
- Ehm... al massimo ti trovi coperto di piume... -
- Credo che correrò il rischio. -
E sorrise di nuovo.
- Oh... ottimo!- Fred sorrise.
- Credi che Piton se la prenda se lo trasformiamo in canarino? - sussurrò
George... e risero.
- Oh... credo di sapermi difendere. -
Disse Draco. E sorrise.
- Oh, Beh... buon appetito! - fece George.
Piton, più in là, stringeva ancora Gwillion - Hai visto? - chiese sorridendo. E
le alzò la testa, per baciarla.
Mentre Fred e George cercavano una crostatina canarina da
offrire a Draco... il ragazzo sembrava distratto... una vocina parlava dentro
di lui...
"Queste risate... senz'astio nè malignità... credi sia davvero così facile
cancellare il passato? Tu hai ammazzato un uomo!"
Draco non disse nulla, si alzò e raggiunse l'ingresso della caverna.
Intanto, Piton, defilato in un angolo della grotta, stringeva ancora Gwillion
tra le braccia. Assaporava il sapore dolce delle sue labbra, stringeva il suo
corpo, chiedendosi quando avrebbero avuto pace. Poi si costrinse a fare i conti
con la realtà, e sorridendo smise di stringere.
- Scusa... Sai cosa dovremmo fare adesso? Seguire l'invito del tuo amico
Raistlin...Victor sa che siamo qui, non tarderanno a cercarci. Andremo a Diagon
Alley... e finalmente prenderemo una camera per noi, solo per noi... - sorrise.
Gwillion sorrise - Temevo che sarebbe toccato a me fare la
proposta di muoverci, e non osavo immaginare quale sarebbe stata la tua
reazione! -
Piton sorrise, un sorriso furbo - Chissà... chi lo sa! -
Gwillion sorrise, e lo baciò sulle labbra.
Severus si fece forza... perchè una grotta, insieme ai suoi compagni di
sventura, non era il luogo ideale per... beh, sospirò.
- Dobbiamo andare... e parlarne agli altri... Venite qui tutti!- disse, e
spiegò che si sarebbero trasferiti a Diagon Alley.
- Come ti senti Barthy? Riesci a connettere adesso? -
Fece Victor Lestrange.
- Che... che è successo? .
- Distortattemptio. Ecco cosa è successo…-
- Oh... quei due idioti di Black e Severus... imbrogliato in pieno! Cosa è accaduto intanto, Victor? -
- Siamo ad Hogwarts, l ' abbiamo conquistata. I babbani però si sono salvati. -
- Hogwarts! Meraviglioso! E poi? -
- E poi... Potter è morto. Vivisezionato. -
- SPLENDIDO! Adesso... chi ci fermerà, Victor?! Onore a Lord Voldemort! -
- Onore a Lord Voldemort. Ci sono anche delle notizie meno buone però. -
- Cioè? -
- Il figlio di Lucius ha scelto... l' altra parte. E quel debole di suo padre per dargli la sua benedizione non ha saputo far altro che tentare il suicidio. -
- Lucius... si è... suicidato? - Barthy scosse la testa - E' sempre stato uno smidollato. -
- L' ho congelato. Aspetto di sentire il volere dell' Oscuro Signore al riguardo. E comunque non posso negare che per una volta... ci sia stata una certa dignità nelle sue azioni. -
- Per una volta... -
- D' altronde... non credo si potesse pretendere di più da
uno come lui. -
Concluse Victor con una smorfia.
- Così sembra... avete avvertito Narcissa? -
- Per dirle cosa... sai tuo marito ha un coltello nel cuore e non sappiamo ancora se l' Oscuro Signore vorrà cercare di salvarlo? Meglio aspettare, io credo. -
- Se lo dici tu... il teorico sei tu, Victor. Chi c'è al
castello dei nostri? -
- Tutti in pratica. Come professori o inservienti... per una scuola con una
sola Casa.
Barthy valutò quelle parole per qualche istante - Ho capito. Quindi siamo tutti ad Hogwarts, Potter è morto, i babbani sono salvi e Malfoy figlio tradisce la causa. Guadagniamo più di quello che perdiamo... dopotutto. Potter è morto... a causa sua sono finito ad Azkaban due volte... che sia maledetto ciò che resta di lui! Immagino la soddisfazione di Voldemort! Ma ora dimmi, per esempio quale è il tuo ruolo adesso? Insegni... alla nostra sola Casa? O ti occupi d'altro? Andromaca? E Voldemort è alla Torre, o anche lui ad Hogwarts? Vorrei qualche dettaglio... -
- Non ci sono altre Case... non ci sono più Case in realtà... a parte un paio di Corvonero che però avevano chiaramente sangue di serpe nelle vene non ci sono sopravvissuti che non siano della nostra Casa... a parte quelli rifugiatisi nelle caverna. Io insegno pozioni sotto il nome di Gray. E faccio da vicepreside ma spero per poco. Andromaca è qui anche lei. E Lyeus Liddre ha preso possesso degli appartamenti del preside. Ma credo non sia reperibile adesso. Un' altra notizia che non dovrebbe dispiacerti. Lord Voldemort ha dato ordine tassativo di non uccidere i ribelli della caverna. Catturarli se possibili ma NON ucciderli... e a proposito... non ti ho ancora fatto... le mie congratulazioni. -
Barthemius sorrise lentamente - Capisco, molto bene... -
- E adesso devo chiedere la tua collaborazione, Barthy.
- In che modo?-
- Si tratta della tua memoria. Anche se la Distortattempio ti ha impedito di comprendere cosa accadeva intorno a te con un incantesimo di richiamo adeguato noi possiamo apprendere comunque ciò che le tue orecchie hanno udito ed il tuo cervello non ha sentito. -
- Fai pure, Victor... - disse Crouch - Fai pure. Spero che troverai qualcosa di interessante... perchè io non ricordo altro che di aver contato ghiande... buona ricerca... -
- Una corona di ninfee... che domani sarà già appassita. Per
dimostrare forse quanto sia caduco il potere che bramo? -
- Oh, no... non intendevo coglierle... magari ti avrei rimandato sott'acqua,
Amore mio. Consolati... se il potere è caduco, non lo è quello che hai su di
me. Ma credo che mi perderai presto... - scosse la testa - Acqua gelata,
dissanguamenti... -
Lord Voldemort non disse nulla. Strinse l' altra a sé e
pronunciò le parole di un antico incantesimo.
- Ti sto dando parte della mia energia... E adesso. -
Sulla sua mano comparvero due strane alghe verdi-azzurre.
- Sai cosa sono? -
- Algabranchia?! Cosa hai in mente... mio Signore?- chiese Mac, ridendo.
- Non lo indovini? -
- Oh, si... si... ma vorrei sentirtelo dire! Racconta il tuo
piano... -
- Una semplice visita ad un reame che non è per le creature che respirano aria.
-
- Bellissimo! Bellissimo!- disse Mac abbracciando Voldemort - Andiamo? -
L' uomo annuì. E depositò nella bocca dell' altra la viscida
alga.
E Mac mangiò quella piccola meraviglia magica... e sentì l'aria mancarle... e
si tuffò in acqua... respirando sott'acqua.
Vieni... vieni con me mia diletta... sin nel profondo...
La Dama Verde allungò una mano... ora palmata... a stringere quella del Signore
Oscuro. E sorrise alla sfumatura verdastra della loro pelle.
- Ti seguo... - mormorò... - ma la voce aveva uno strano suono... -
Voldemort sorrise, mentre castelli di coralli argentei
comparivano di fronte ai loro occhi.
Mac strinse più forte la mano di Voldemort, e sgranò gli occhi... si sentiva
come Alice Nel Paese Delle Meraviglie...
- I laghi attorno ad Hogwarts sono tutti collegati fra
loro... formano un regno sotterraneo. Fatto d' acqua e di alghe. -
- Chi troveremo in quel Regno? Saremo... graditi? -
- Se così non fosse... -
Voldemort sfoderò un sorriso malvagio.
- Ovvio... Mio Signore... sembriamo delle triglie... che stranezza! Grazie per
questa avventura... -
- Sei stata tu a darmi l' idea. -
La Dama Verde socchiuse gli occhi - Io a darti l'idea? E
come, di grazia? - scosse la testa, e tornò a guardare l'incredibile panorama
sottomarino. Le torri di un castello di corallo... e strane case sottomarine...
in lontananza si vedevano creature semi-umane in movimento.
- Tritoni e Sirene! - esclamò Mac. E poi...le venne in mente una cosa. E si
fermò. Si guardò intorno e vide grosse foglie d'alga, lunghe anche diversi
metri e spesse parecchi centimetri. Nuotò fino ad una pianta d'alga e strappò
via un paio di quelle enormi foglie simili a grosse bende... e si arrotolò in
una di esse. Passò all'uomo l'altra foglia perchè facesse lo stesso.
- Non mi piace andare in giro svestita... non ti darebbe fastidio se mi
mostrassi troppo a qualche bel tritone? - sorrise. E ripresero a nuotare verso
la città sommersa. Sirene e Tritoni li guardavano con curiosità venata
d'ostilità. E Mac pensò che era comprensibile... erano intrusi... ma all'Oscuro
sembrava non dare fastidio.
La Dama Verde si concentrò su quello che vedeva - Mi piacerebbe riuscire a
dipingere tutto questo... quando torneremo a casa. E' bellissimo... è come un
sogno. E' tutto un sogno quando sono con te... un sogno reale... - e strinse
più forte la mano dell'altro.
Si concentrò sulle sfumature dei colori... sul gorgoglio dell'acqua... tutte
cose meravigliose e difficili da descrivere. Ed infine raggiunsero un giardino,
una specie di giardino, nei pressi del castello di corallo. C'erano persino
statue... fontane che emettevano spruzzi di bolle d'aria. Tutto meglio che in
un racconto fantastico.
- Posso chiederti un bacio... nessuno mi ha mai baciata sott'acqua... per
fortuna... perchè ora sono orribile... ma non ci fai caso, vero? .
- Orribile? Non direi. -
E con un sorriso l' Oscuro Signore esaudì la richiesta dell' altra.
- Adesso dobbiamo andare... - mormorò poi - temo che l' effetto dell'
algabranchia stia per finire... ma torneremo se lo vorrai. E mangeremo ostriche
crude... e raccoglieremo fiori subacquei. -
Risalirono verso la superficie. E il chiarore della luna calante indicava loro
la strada. Poi si stesero sulla riva. Non parlavano. Non si mossero nemmeno. E
poi il sonno cadde sulle palpebre di Voldemort. C' era silenzio nell' aria un
profondo silenzio. E poi un fischiettio sommesso si insinuò in quella quiete.
Mac batté le palpebre, da dove veniva quel fischiettio?
Un giovane dai capelli neri sedeva su di una roccia. Un
giovane che l' altra aveva già visto.
- Sarai fiera di te... immagino. -
- Tom! - Mac si tirò a sedere - Cosa... cosa ci fai qui? E... fiera di me? Che
vuoi dire? -
- Anche la mia presenza qui è indirettamente causata dalla
tua persona. Poiché il mio io adulto pur di godere della tua compagnia ha teso
le sue capacità percettive... notevolmente potenziate dall' acqua di fuoco...
quasi fino a sdoppiarsi. Ma solo ora che lui dorme sono davvero... libero.
Quasi una persona reale. E davvero vorresti farmi credere che non arrivi a
intuire le conseguenze del tuo gioco? Tu che cerchi ad ogni istante di mostrare
all' Oscuro Signore la sua debolezza... davvero non capisci che cosa hai
causato? -
- Non so dove vuoi arrivare, Tom Riddle. Ma riddle significa
"indovinello", no? Deve essere abitudine per te giocare...vuoi
mettere in crisi me? Le "conseguenze del mio gioco"... non è un
gioco, Riddle. Sto cercando di rimediare ai tuoi errori, perchè sei tu che lo
hai reso debole. Fin troppo... e invece lui pensa di essere forte... o lo
pensava. Se trovi le crepe nella difesa... puoi rinforzarle, se le trascuri...
prima o poi crolla tutto. Sto cercando di rimediare ai tuoi pasticci,
ragazzino. E seppure... seppure io avessi combinato qualcosa... beh, lo faccio
per lui. Ma a cosa ti riferisci?-
Lo spettro del giovane sorrise. Un sorriso perfido:
- Non lo sai donna... non lo sai? Perché la tenebra non può essere nient' altro
che tenebra e basta un filo di luce a non renderla più tale. Non possono
esserci cambiamenti nell' Oscuro Signore. Lui può essere ciò che è adesso. O
accettare consapevolmente la propria distruzione. Nessuna via di mezzo è
possibile. E più tu agiti la tua fiammella davanti ai suoi occhi e più lui
cercherà rifugio nelle tenebre. Per quale motivo credi che tante vite si siano
spente in queste ultime ore? -
- Non lo sai ragazzo, non lo sai? Solo grazie alla luce
esiste la tenebra... Ma io NON VOGLIO cambiare l'Oscuro Signore! Stai cercando
di turbarmi... ma sprechi il fiato! Di cosa mi accusi? -
- L' ombra esiste grazie alla luce. La tenebra è altro. E... Io so. Io conosco
i meccanismi della sua mente. E non è stato forse poco dopo che tu hai cercato
di spingerlo a guardare dentro di sè... che il sangue è cominciato a scorrere?
E' sciocco forse. Ma così è avvenuto. -
- Se così è questo limite è in lui. del resto nè tu nè io ci possiamo raccontare che il sangue altrimenti... non sarebbe scorso... forse dopo, ma sarebbe accaduto. Tu lo sai. Non riuscirai a mettermi in crisi... o è gelosia la tua? Tu hai paura di non avere più il controllo su questa forma che hai creato... dopotutto sei tu il creatore dell'Oscuro Signore... -
- Io sono il suo subconscio. Io sono colui che osa dirti ciò che lui non ammette nemmeno a sè stesso. Non il suo creatore. Una parte di lui piuttosto. Non sono geloso. E cercare di distruggere l' intera razza babbana. No... questo non sarebbe accaduto se... -
Mac strinse gli occhi, fissando Riddle - Io non mi fido di
te. Come fantasma del suo passato sei anche ciò che rappresenta quello che ha
creato l'Oscuro Signore, e sai cosa intendo. E' stato ai tuoi tempi, Tom, che
hai cominciato il lavoro per essere ciò che lui è. Allora dimmelo quello che
lui non osa dirmi, dimmi ciò che non ammette neanche con sè stesso. Se vuoi
dirmi che sono pericolosa... arrivi tardi, lo ha già fatto lui. Io non sono un
pericolo, ragazzino. Non chiedo nulla... se forse Voldemort reagisce così è
perchè così vuol reagire! Forse è lui che si è stufato di essere la creatura
senza speranze che tu hai disegnato! E poi non mi ama, prova solo interesse per
me, quindi la tua oscurità è al sicuro! Ma per conto mio è proprio questa
mancanza d'amore a renderlo debole. E' una cosa che gli fa paura, che non sa
accettare. Ed ora... dopotutto, ammetti questi terribili segreti! Vuoi
accusarmi d'essere io la causa della tentata distruzione dell'umanità?
- Prima d'ogni altra cosa non pensare che io sia solo un ragazzo dei tempi
passati; questo è solo il mio aspetto esteriore, non ciò che io sono realmente,
e, inoltre, non credere che io non abbia capito il tuo tentativo... ma non
confermerò nè negherò ciò che hai affermato. Sai a cosa mi riferisco. - disse
Tom.
La Dama Verde sospirò - Bene, credo che non riusciremo ad imbrogliarci a
vicenda. O forse pensavi che le tue velate rivelazioni volte ad accusarmi di
essere quasi responsabile della fine del mondo... mi avrebbero indotta a
gettarmi in un pozzo? Non ti libererai di me così facilmente, messer Tom. E se
sparissi... non credo che farebbe piacere al tuo io adulto. Che strano...
piaccio all'adulto, ma dispiaccio al giovane! Ma vedrai che non sarò un
pericolo per te... non alla fine... spirito della tenebra, hai altri messaggi
per questa sentinella dell'alba? -
- Innanzitutto...cosa ti fa credere che tu non mi piaccia? O
che ti voglia vedere in un pozzo? D'altronde era giusto che tu sapessi qual era
il reale motivo che c'era dietro alcuni avvenimenti che t'hanno sconvolta.
Anche se nè tu, nè Voldemort siete disposti ad ammetterlo. - disse Tom.
Mac sospirò - Se non è vero che non ti piaccio... ne sono felice. Tuttavia...
posso ringraziarti per avermi detto la verità che il tuo io adulto non mi dirà
mai. Si... grazie... ma questo non cambia nulla. Che ti piaccia o no... io lo
amo, ma non gli permetterò di distruggersi, stanne certo. E' più facile dire a
te qualcosa che lui non ascolterebbe... io lo proteggerò, dovessi proteggerlo
anche da sè stesso, perchè lo amo. Non è solo passione... lo amo come un
fratello, come un amico, come un genitore, come un marito, come un amante...
come un dio. Il tempo mi darà ragione... io non gli farò alcun male. Vedrai,
Tom. Voglio solo renderlo più forte. E' troppo chiederti di fidarti di me? Se
ho provocato il male... non accadrà ancora! .
- Sei un po' nauseante... ma se non altro sei sincera... -
disse Tom, prima di sparire.
- Un po' nauseante! - sospirò Mac - Piccolo maleducato... - rise.
Tornò a sdraiarsi sull'erba umida, ripensando a quello che aveva ascoltato...
doveva sentirsi davvero causa del sangue scorso? Chiuse gli occhi... Voldemort
stava ancora dormendo, ma già l'alba colorava il cielo.
Iniziò a cantare sottovoce, per non svegliare l'uomo...
- Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi
incontrerai per la tua via. Dalle ingiustizie e dagli inganni del tempo, dai
fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue
manie.
supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti
invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie, perchè sei un essere speciale, ed io avrò cura
di te.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo insieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d'agosto non calmerà
i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti
invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia, perchè sei un essere speciale, ed avrò cura di
te, io avrò cura di te... -
- E invece qualcosa l'ho scoperto! Altro che ghiande! -
disse Victor Lestrange togliendo a Barthy il diadema di cristallo che gli aveva
posto sul capo - Ma dovrò chiedere informazioni a qualcuno, temo... e questa
non è l'ora adatta. Credo che faremmo bene ad andare a dormire... Oh, un'altra
cosa, anzi, due... sappi che il nostro Signore ha cominciato un'opera di
convincimento molto raffinata nei confronti di Percy Weasley, facendogli
credere che la fonte di ogni male è Silente, e noi dobbiamo assecondare questa
versione dei fatti. E poi sappi che c'è un nuovo fantasma al castello che...
non prova un particolare amore per noi. Anche quello può essere respinto ma non
distrutto, secondo gli ordini ricevuti... -
- Capisco... - disse Barthy - Se non hai altre notizie... io andrei davvero a
dormire. Sono spossato, e domani ci sarà da fare... come al solito... - e si
allontanò verso la sua stanza, felice che tutto girasse nel verso giusto.
Narcissa non aveva atteso. S'era trasportata alla Torre...
cercando notizie. Ma lì non aveva trovato nessuno. Così aveva raggiunto la
scuola di suo figlio... Hogwarts. Le voci l'avevano raggiunta, naturalmente...
adesso Hogwarts era il regno di quel verme di Voldemort.
Ma adesso aveva bisogno solo di una cosa... di notizie di Lucius.
Victor camminava lentamente. Presto avrebbe potuto...
dormire. E poi si vide di fronte una donna pallida e bionda.
Narcissa. Narcissa Malfoy.
- Victor Lestrange... - sussurrò Narcissa senza celare il disprezzo - Dov'è
Lucius? -
- Dimmi cosa sai invece di farmi perder tempo in inutili spiegazioni. Perchè è chiaro che sai. Non saresti qui altrimenti.
- So che lo avete indotto a compiere un gesto folle... e io lo rivoglio! Voglio MIO MARITO! -
- Lo abbiamo indotto... è un punto di vista. Ma la decisione comunque tocca all' Oscuro Signore. E a nessun altro. Se anche io volessi da solo non potrei far nulla per salvare Lucius. Se anche volessi.
- Sei solo geloso, Victor! Sempre geloso... - sibilò Narcissa.
- Geloso? - disse l' altro con un sorriso obliquo - Geloso
di cosa? Solo di una cosa potrei essere geloso. Di quindici anni di vita. Che
io ho perduto. Tutto il resto... ma tu non mi credi. E dunque è inutile che
provi a spiegarti. .
- Si, di quindici anni... geloso del fatto che tu e tua moglie siete finiti ad
Azkaban e noi no! E' per questo che non mi rendi Lucius... dov'è? Lo voglio
vedere! -
- Seguimi. Ma vederlo non ti servirà a nulla. E di tuo figlio invece... di lui che ancora respira... non ti preoccupi? -
- Mio figlio sta bene! E non grazie a voi... ma voglio vederlo... - disse Narcissa.
- Non grazie a noi... questo è opinabile. E mi ero chiesto cosa dovesse provare la purosangue Narcissa Malfoy all' idea di avere un figlio che combatte fianco a fianco con i mezzosangue e i filobabbani. -
- TACI! - Narcissa era fremente - Ho già dovuto servire un mezzosangue! Se ora mio figlio è al fianco di mezzosangue e babbani... almeno non li serve! -
- Hai già dovuto? Tu lo servi ancora sino a prova contraria. Perchè il nostro è il genere di servito a cui si può sfuggire solo con la morte... o col tradimento. -
- E mio marito come ha meritato questo?! - tuonò Narcissa.
- Questo non te l' hanno detto allora? E' stato il suo modo... di lasciar libero tuo figlio. -
-Lo so... quello che voglio sapere è perchè non lo avete aiutato! Io non ritengo di dovervi più ritenere la mia famiglia... come voi avete escluso mio marito! - disse Narcissa.
- E' lui che si è ritenuto escluso. Poichè il potere nelle sue mani è il solo metro di giudizio che ha sempre avuto. E comunque presto l' Oscuro Signore sarà lì. Tocca a lui decidere. Credi mi piaccia ammettere la mia incapacità? Ma di fronte a un coltello nel cuore non posso far nulla. Nulla. Ed è già tanto che sia riuscito a fermarlo nell' istante della morte. -
- Io vi disprezzo! - gridò Narcissa - Riavrò mio marito! Dovessi salvarlo da sola! -
- Non credo proprio. Riusciresti solo ad ammazzarlo definitivamente. Il che non è detto che sarebbe un male... per Lucius. - disse Victor.
- Siete voi che lo ucciderete! Pretendo di parlare con Voldemort!- disse Narcissa.
- Ho sentito la tua voce cantare, mia Dama Verde, oppure era solo un sogno? -
- Cantavo... mi dispiace di averti destato, mio Signore... -
- Vorrei solo essermi svegliato prima. -
- S'è fatto tardi, mio Signore? Dobbiamo rientrare subito, vero? Mi dispiace... se avessi saputo che avevi tale urgenza ti avrei svegliato io. Anche se è bello vederti dormire... -
- Rientremo... presto. Ma non subito. -
E sorrise. Anche io voglio osservarti, mia Dama.
- Cosa guardi, mio Signore? - chiese la Dama Verde, arrossendo allo sguardo di Voldemort.
- Soltanto te. Soltanto te. -
- Solo me... ma devo sembrare una creatura del bosco... con la pelle bagnata di rugiada, vestita d'erba... sporca di fango. Ma guardami... anche se arrossisco, desidero che tu mi guardi...
- Una creatura del bosco... - ripetè l' altro - è un
termine... che sa di magia. -
- Ed io magica non sono... ma ti piacciono le more? - e la Dama Verde si
allontanò a coglierne, e poi imboccò il Signore Oscuro - La colazione... -
- Esistono molti tipi di magia... -
Poi l' uomo per poco non si soffocò con le more perchè a chiamare magia le arti
babbane era un certo mago ora usignolo bianco.
- Ti piacciono questi frutti, mio Signore? - chiese Mac, che intanto aveva
indossato di nuovo la veste della sera prima, ormai sporca di sangue e lacera -
Ho trascorso la notte più bella della mia vita. No, da quando ti conosco ho
notti una più bella dell'altra... lasciami una mora! -
Voldemort sorrise. E prese a sua volta a imboccare l' altra.
- Uhm, grazie... avevo giusto fame... - sorrise Mac.
- Fame... soltanto di more? -
- Oh, no...
fame... - Mac rise.
- Cosa hai capito, donna lasciva... io volevo solo far apparire una colazione. -
- Mago lascivo sei tu! - si indignò Mac -Io ho solo detto di avere fame... la malizia è tutta nelle tue orecchie! E visto che sono lasciva... da oggi non lo sarò più! -
E voltò le spalle all'Oscuro, trattenendo una risata.
- Diagon Alley sia. - commentò Black fermo sulla soglia - E mi sembra di individuare il tuo... amico. Ci trasferiamo direttamente da lui o hai in mente una tappa neutrale? -
- Direi di andare a fargli subito visita... trasferiamoci...
-
E riapparvero in un' ampia stanza. Lussuosamente arredata. Seduto su una sedia,
legato come un salame, c' era un ragazzino dai capelli neri e gli occhi verdi.
- Harry. -
Disse Sirius quasi strozzandosi.
- Vi presento il mostro del sogno di Kikka. - disse Raistlin con un mezzo
sorriso - Un mutaforma incaricato di catturare chiunque di voi si fosse
presentato a cercarlo. Peccato che quell' aspetto anche con l' aggiunta dei
poteri empatici della creatura... su di me non abbia avuto alcun effetto.
- Accidenti! - e Severus fischiò - Non potresti
nasconderlo... Raistlin? Sai... i ragazzi con noi... -
- Mi avevate forse avvertito del vostro arrivo? E poi... potrebbero essercene
altri... come lui. Meglio che ci facciano l' abitudine. .
- Certo, Raistlin... tuttavia... - Piton agitò la bacchetta,
ed un lenzuolo coprì il finto Potter - Così mi aggrada di più. -
- Lo sposto in un'altra camera. - disse l' altro e mise in atto il suo progetto
mormorando alcune formule - E' una creatura vivente non un coso che si possa
coprire con un lenzuolo. E vorrei tenerlo in vita... per certi esperimenti. A
parte questo... ci sono novità? -
- Novità... novità... possiamo parlarne io e te a tu per tu? O hai paura che se ci troveremo soli tenterò di trasformarti in un rospo? -
Raistlin indicò velocemente ai suoi ospiti le camere da
letto disposte attorno al salone circolare. Gwillion notò che quella assegnata
a lei e a Piton era agli antipodi rispetto alla stanza che il mago aveva scelto
per se.
- Voi tre ragazzi dormirete insieme. Spero non abbiate nulla in contrario. -
fece il mago - E adesso, Severus, se vuoi seguirmi di là... c' è una stanza
vuota che presto diventerà un laboratorio ma per il momento farà al caso
nostro. -
Remus Lupin aveva visto tutta la scena... dire che era
raccapricciante era dire poco... ancora peggio di quello che la sua Francesca
aveva sognato...
La strinse per la vita... - Forse era meglio trovare il mostro che avevi
sognato tu piccola.... questa cosa è crudele all'inverosimile... non c'è nulla
di peggio che veder alimentate delle false speranze....-
"non era un sogno... ma che importa..." pensò Kikka - Già hai ragione Remus... non è crudele è molto di più... non esiste cosa più spregevole... - e si fece stringere ricambiando la stretta
- Che ne dici se andiamo anche noi a riposare amore? è stata una giornata lunga e dolorosa per tutti.... - e Lupin accompagnò Kikka nella loro stanza.
- Andiamo a dormire, Silvia? -
Fece Black e poi:
- Sembra che il nostro ospite abbia provveduto anche a culla biberon e
armamentari vari... il che è ottimo. Forse non te ne sei accorta... ma l'
attuale pannolino di Lily è un pezzo di stoffa nera che proviene quasi
certamente da un mantello di mangiamorte. -
- Io vado a dormire... -
Disse Draco gettando appena un' occhiata agli altri.
- Dormire? Sirius mai hai avuto idea migliore... sono così stanca... anche Lily credo lo sia... un po' di riposo farà bene a tutti....- e Silvia seguì Sirius nella stanza che era stata destinata a loro e a Lily...
Dormire... Sirius sorrise. Almeno per quella notte... dormire.
- Ottimo... - Severus seguì il mago, ed iniziò a raccontare
tutto quello che era successo sin dal momento della sua partenza - E questo è
tutto... -
Raistlin socchiuse le palpebre. Il suicidio di un genitore... improvvisamente
tornava a pensare a sua madre. E fu lieto che Gwillion fosse rimasta nell'
altra stanza. Perchè quella ragazza sapeva TROPPO.
- Questo Victor Lestrange che tipo è? Non mi è sembrato fosse presente ai festeggiamenti
di Hogsmeade. -
- Victor... un vecchio..."amico" che ora mi odia. Un fedelissimo di Voldemort che pur di non tradirlo si è condannato con sua moglie a quindici anni di Inferno... di Abisso... peggio, forse. Un mago abile, un uomo astuto. E' un intellettuale... ed è pericoloso.- disse Piton.
- Intellettuale... questa parola dalle mie parti indicava
chi sapeva distinguere le lettere dai numeri... qui immagino abbia un po' più
di valore... o almeno lo spero. -
- Un valore molto più alto... è uno dei teorici di Voldemort, mi intendi? -
disse Severus.
- Intendo. Ma la cosa non mi spaventa. Al contrario. -
- Mi fa piacere. Perchè avremo dei guai. Ma se ora
permetti... andrei a riposare. Ho la mia donna che mi aspetta... - disse
Severus.
- Sono abituato ai guai. E va pure... nessuno ti trattiene. E... buona notte.
Domani mi farai sapere ciò che vi può servire. Perchè il giovane mago straniero
prenderà a fare... gli acquisti più strani e svariati. -
- Si vado... -
E Severus si diresse alla stanza da letto, da Gwillion... ma aveva una strana
sensazione...
- Draco, si va a letto? - chiese Fred sbadigliando.
- C' è una stanza tutta per noi... -
Lussuosa, elegante... non certo da Weas... Sta zitto! Ma perchè quella voce non
voleva tacere. E si chiese se gli altri avessero letto la sua espressione.
-Si... dico... allora andiamo a dormire?- insistè Fred.
Draco non aggiunse altro. Spalancò la porta e si gettò sul
più vicino dei letti.
- Io sono già a dormire. Domani ci si sveglia presto... ho un paio di cose in
mente... -
- Beh, buonanotte Draco... notte Fred!-
- Notte George! -
Che carino il mutaforma... lo si potrebbe prestare alla
piccola innamorata...
- Basta! Basta! -
Troppo tardi Draco si accorse di avere gridato.
- Draco! Tutto bene? - la voce assonnata di George risuonò nella stanza buia.
- No. Non va tutto bene. Ma voi dormite... - aggiunse in un sussurro Draco - con il bastardo nella mia testa devo vedermela io. -
- Buonanotte, allora... -
- Ti sbagli - disse una voce ferma sulla soglia, era quel
mago sconosciuto - non è il genere di battaglia che tu possa combattere da
solo. -
- Cosa? -
- Potrei dirti di più... ma non ho la tua confidenza. Nè il desiderio di
ottenerla. Ma devi decidere cosa stai cercando. Se il disprezzo o il perdono.
Ed entrambi saranno gli altri a darteli. Quindi è agli altri che devi
rivolgerti. -
Il mago se ne era andato. Draco rimase a fissare l' oscurità. Non era una battaglia che potesse vincere in un solo giorno la sua comunque.
Il disprezzo. Anche Piton aveva parlato del disprezzo. Solo che allora io non avevo capito. Draco scosse la testa. I gemelli dormivano profondamente. Di quello che avrebbe potuto chiamare il sonno del giusto... se non fosse stato per il fatto che, lo ricordava sin troppo bene, anche i cari Tiger e Goyle dormivano altrettanto di gusto. Tiger e Goyle... il ragazzo sbarrò gli occhi nella tenebra. Era da molto che non pensava a loro. Molto. E cosa c' era da pensare. Degli esseri senza cervello buoni solo a essere un misto tra guardia del corpo e poggia piedi... e che adesso stavano lì al castello... a partecipare alle lezioni di Lyeus Liddre. Non ho mai avuto amici... non ho mai avuto amici... persino la timida profferta d' amicizia di questi... Weasley... è più di quanto non abbia mai... e dovrei imparare a chiamarli per nome... ma se nemmeno li distinguo l' uno dall' altro... forse dovrei solo non pensare. E domani... domani saprò come impegnare il giorno.
Dopo aver sistemato la bimba nella culla, Silvia si
sdraiò sul letto e sorridendo a Sirius gli tese una mano...
E poi l' altro le sussurrò...
- Vuoi davvero... solo... dormire? -
- Dipende da te, se saprai trovare buoni argomenti per tenermi sveglia... -
disse con un tono d'ironia... e lo baciò.
Black rise... e le leccò il naso... da bravo cane.
- Sirius black ti ho mai detto che non ti sopporto? - rise Silvia... da lui
poteva aspettarsi la qualsiasi... e per vendicarsi cominciò a fargli il
solletico dappertutto.
- Per carità Silvia... se scoppio a ridere e sveglio Lily Rebecca... avremo una notte insonne... ma non come pensavo... e non solo noi due! -
- Pensavi a una notte insonne? E noi 2 da soli... teoria interessante direi... che ne diresti di espormela per intero? - mormorò piano Silvia, riprendendo a baciarlo.
- Eh, no... adesso... vendetta! -
E prese a solleticare l' altra a sua volta.
- No, no pietà mi arrendo... non sopporto il solletico... non lo reggo... - rideva Silvia contorcendosi.
- Sei troppo arrendevole... mia Silvia. -
E la baciò con passione.
Silvia rispose al bacio di Sirius con altrettanta passione...on c'era altro posto dove avrebbe voluto essere che non fra le sue braccia.
- Ci parlerai certo... non appena sarà tornato al castello. Io non intendo disturbarlo certo. Tu non vuoi che sia di cattivo umore quando dovrai a parlargli... -
- Cattivo umore? Perchè dovrebbe essere di cattivo umore?! Vuoi dire che Narcissa Malfoy dovrà aspettare qui?! -
- Cattivo umore... - Victor fece una smorfia - forse perchè le attività in cui è impegnato in questo momento saranno senza dubbio più piacevoli dei tuoi strepiti. Sono arrivate delle strane ragazze ad Hogwarts... babbane cariche di antimagia... una di esse è adesso la compagna dell' Oscuro Signore... ma Lucius se solo potesse saprebbe dirti molto di più al riguardo... dato che ha trascorso sin troppo tempo con una delle straniere. -
- Cosa stai dicendo... - sibilò Narcissa - Un altro trucco....-
- E perchè mai? - l' altro fece una smorfia - Potrai chiedere a tuo figlio quando lo vedrai. Lucius si è fatto incastrare da Silente in una distorsione temporale proprio perchè... aveva la testa impegnata... altrove. E ce da chiedersi se la decisione improvvisa della babbana di partire non abbia contribuito... -
- Taci! Mio marito lavorava per Voldemort... seguiva i suoi ordini. E anche se avesse cercato uno svago... credi che cambi qualcosa?- sibilò Narcissa.
- Buon per te se non cambia nulla. Buon per te... - Victor scosse la testa, cambiò improvvisamente tono - Adesso però dovresti cercare di calmarti. O almeno questo è ciò che ti consiglio. Io credo che Lui... credo che Lui presto farà ritorno. -
Narcissa era disgustata da Victor Lestrange, sgherro di
Voldemort... incapace di vedere la grettezza di quel mezzosangue bastardo che
aveva rovinato la sua vita più di una volta. Un tempo... Narcissa amava le
feste, la vita mondana... poi quando lo scandalo li aveva sopraffatti, alla
caduta di Voldemort, s'era dovuta rinchiudere con la sua vergogna. E solo
grazie alle amicizie ed al nome suo e di Lucius era riuscita a tornare a galla.
Non grazie ai Mangiamorte! E poi... il ritorno di Voldemort era stato più una
disgrazia che una fortuna...
Narcissa fissò i suoi occhietti crudeli su Victor, anche se Lucius l'avesse
tradita... lei non aveva fatto lo stesso? Il loro sodalizio si basava su altro.
- Sta arrivando? -
- Qualcosa non va, Severus? -
- Non andare? - Severus ci pensò su - No... non proprio... solo mi sembrava...
ma non importa... -
- Allora... cosa... importa? -
Disse l' altra con un sorriso malizioso.
Severus sorrise.
-Che bella stanza... sembra... comoda... no? -
- Vuoi giocare di nuovo... con i cuscini... o hai in mente qualcos' altro?
- Altro... - fece Severus, e si girò per chiudere la porta a chiave - Stai ferma, perchè voglio osservarti... mettiti in posa... come la modella di un pittore... -
Gwillion sorrise. E rimase immobile. O almeno ci tentò. Un
po' tremava. Non avrebbe dovuto. Ma tremava.
- Io non sono un pittore... non ho un pennello per dipingere la tua bellezza...
ma ho una bacchetta magica. Non posso spandere i colori... ma posso... - Piton
agitò la bacchetta, e piccole luci colorate apparvero nella stanza. Piccole
luci, come lucciole che danzavano - Posso solo tentare di esaltare la tua
grazia... con queste luci, ma a vederti così... sfigurano del tutto a paragone
con te, piccola mia. Vorrei nutrirmi di te... voglio immergermi in te... - e si
avvicinò.
- La mia grazia... sei un adulatore Severus... e nel modo
più sfacciato... la mia grazia è stata sin troppe volte paragonata... a quella
di un elefante. - le espressione della ragazza mutò - A volte a osservare la
tua... perfezione... mi sento quasi inadeguata. -
Aggiunse in un sussurro.
- Sta zitta... io non voglio sentire più una cosa simile! Ucciderei chi
osasse... chi dicesse... sei perfetta... - ma non disse altro, chiudendo la
bocca della donna con un bacio. Un bacio lento, e lungo... e affamato. E molto
presto... si lasciò guidare dalla fame.
Gwillion strinse l' uomo tra le sue braccia. Si sentiva
felice.
Tutto quello che accadde poi, ricordò Severus in seguito, si sarebbe potuto
chiamare... felicità.
- Perchè ti amo tanto... - mormorò la giovane carezzando i capelli dell' altro - quale incantesimo mi hai gettato? .
- Questa volta non è colpa mia, piccola, lo giuro... - disse Severus in un sussurro, restando con il volto premuto sulla pelle calda dell'altra, incantato - Sei tu che devi avermi stregato... -
- Un giorno dovrò scoprire il modo allora... ma non oggi, non oggi... -
- No, non oggi... - disse Severus e carezzò i capelli della
giovane donna, pensando quanto fossero adorabili quei corti capelli color
mogano, quanto fossero belli i suoi occhi. Tornò a baciarla. A baciarla ancora.
Come se non potesse mai esserne sazio. Ed infatti, non era sazio ancora...
- Ti amo... - mormorò piano, prima di tornare a concentrarsi solo su di lei.
Black sorrise di nuovo.
- La sbottoniamo questa camicetta? -
Disse sottovoce.
- Ottima idea... - Mormorò Silvia, e cominciò a fare la stessa cosa all'uomo.
- Perchè sei così bella... Silvia? -
- Ti amo.... - sussurrò piano, continuando ad accarezzarlo dolcemente.
- Dobbiamo essere silenziosi... molto silenziosi... - disse Black facendo scivolare le mani lungo il corpo di lei - ma io sono bravo in questo... molto bravo... perennemente in fuga... -
Silvia chiuse gli occhi e si abbandonò alle carezze di Sirius... niente poteva essere più perfetto... niente.
Sirius si fermò per un istante a fissare l' altra. Poi mentre sentiva il proprio sangue battere più veloce tornò a baciarla... e a baciarla... e a baciare... come per placare una sete insaziabile.
- Ti prego, se è un sogno non svegliarmi... - sussurrò piano, quasi ubriaca dei baci e delle carezze di Sirius....
- Non ti sveglierò... lasciati solo cullare... -
Anche se in realtà era a qualcosa di meno innocente che l' uomo stava pensando.
E la ragazza si lasciò cullare, sapendo che l'unica cosa che poteva fare era lasciare che Sirius facesse tutto quello che gli passava per la testa....
- Adesso ho un altra cosa di cui... ringraziarti. -
Mormorò l' uomo, parecchio tempo dopo.
- Sono io che devo ringraziare te... - disse Silvia, stiracchiandosi voluttuosamente e raggomitolandosi al fianco di Sirius... e finalmente si lasciò conquistare dal sonno..
Gwillion strinse l'altro e disse - Qualunque cosa accada non
voglio perderti... -
- Non mi perderai, la tua preoccupazione è del tutto infondata, piccola! -
sussurrò Severus.
- Eppure è piacevole sentirtelo ripetere... -
Mormorò la giovane.
- Ed io... se io ti perdessi? Dimmi che non succederà... - disse Severus.
- E' l' ultima cosa che voglio. - Gwillion esitò un istante - No, non
succederà. -
-No, è vero, non accadrà. Non accadrà mai... io non ti lascerò, e tu non lascerai me... - disse Severus. Era stupito di come quel sentimento riuscisse a renderlo diverso. Dolce, preoccupato... sorrise. Era bello restare così... sospesi come in un sogno. E strinse a sè la ragazza.
- Ti amo. - mormorò la ragazza - E ancora mi sorprende
quanto sia bello dirlo.-
- Ti amo anche io... ti amo, ti amo, ti amo! Ti mangerei!- Severus rise.
La giovane sorrise:
- In una storia... spuntava fuori che eri un mezzovampiro... non ci sarà
qualcosa di vero? -
- Se fossi un vampiro, ti farei del male... ma non lo sono.
Sono solo un professore di pozioni... -
- Tu non puoi farmi del male. Non puoi. -
- No, infatti non ti faccio del male, io... - rise Severus, e presa una mano di Gwillion la baciò. E poi strinse la punta di una delle sue dita fra le labbra, giocando... stuzzicandola. Ed i suoi occhi neri scintillavano di malizia, e ardevano di passione. E dopo poco, con uno scatto felino la afferrò, stringendola forte, ridendo. E poi si fece serio, e stringendole i polsi, si chinò a baciarla ancora. E questa volta il suo fu un bacio... da mago tenebroso.
Sirius guardava con tenerezza la donna addormentata, poi provò l'impulso di
baciarla, di passare una mano sui corti cap... l'uomo si fermò, interdetto.
Silvia aveva capelli lunghi e ricci...
Che stava succedendo nella sua testa?!
Poi, all'improvviso... l'illuminazione: l'Acqua di Fuoco! Quella stramaledetta
acqua di fuoco... come aveva sentito il dolore...
"Oh, Cielo! Questa è la volta che Severus mi ammazza davvero!"
Non pensare, non pensare, non pensare... Black si morse un labbro. Schermo telepatico... aveva bisogno e URGENTE di uno schermo telepatico!
Non di nuovo... non di nuovo... Black si morse un labbro. E cacciò la testa sotto il cuscino.
Note: I versi cantati da Mariacarla sono di Battiato.
EXTRA BONUS:
Il
se-ti-tagliassero-a-pezzetti-fan-club offre a Lord Voldemort e alla Dama Verde
il premio speciale "non è vero che non abbiamo un cuore... un cuore l'
abbiamo, e anche un fegato, una milza due polmoni, due reni... solo che sono
quelli del piccolo eroe morto."
Fallita la produzione del film horror... molti gli attori recatisi per i
provini ma nessuno è riapparso... vivo. I due progettano di aprire una
macelleria. Grande l' entusiasmo dell' associazione Ucci ucci odor di
cristianucci orchi forever. (Gwill)
Comunicato stampa della "VolMacCinema":
-A seguito della diffusione di notizie fasulle e infamanti sulla sparizione di
attori, la VolMacCinema si riserva di fare causa contro chi diffonderà simili
illazioni.
Non c'è stata nessuna sparizione di attori ingiustificata! Ma tutti i 564
attori, figuranti, tecnici, costumisti, ecc., che sono spariti avevano una
motivazione, sulla quale siamo stati informati da Voldemort e dalla Dama Verde
in persona.
Ecco alcuni esempi:
-Jeremy Cuffy (costumista) : era finito il cotone per cucire abiti di scena, è
uscito dallo studio per comperarlo, ha incontrato una manifestazione di Lama Tibetani
per la liberazione del Tibet e si è convertito partendo con loro.
-Sheila Moon (attrice) : dopo aver scoperto che si drogava, Voldemort e la Dama
Verde le hanno consigliato una sperduta comunità di recupero tra i monti.
-Doroty Hubble (tecnico del suono) : ha deciso di darsi alla ricerca del
perduto continente di Mu. E' partita...si crede sia in mare alla ricerca di
rovine sommerse.
-Kriss Juk (elettricista) : è uscito per comprare le sigarette e non è più
tornato.
-Philippe Roan (attore) : si è fatto eremita, ora vive su una colonna in
Grecia.
-Olga Dulanova (doppiatrice) : ha perso la voce e si è ritirata in una clinica.
...
Potremmo fornirvi la completa lista con le scus...le motivazioni per i 564
attori, tecnici, ecc., che si sono allontanati dal set. Come vedete ogni
diceria è falsa!
Voldemort e la Dama Verde hanno richiesto un nuovo staff per completare il loro
film horror...in caso contrario rileveranno un mattatoio...
P.S.
Nonostante le motivazioni...non cercate gli "scomparsi"...se proprio
li cercate...rivolgetevi alla Dama Verde che con le sue spiccate doti
medianiche...potrebbe aiutarvi. In cambio di qualche vostro organo...si
intende.
(Mac)