SHAOLIN
CHI CHUAN
Shao significa
giovane, Lin foresta, Si tempio
e Chuan pugilato. Quindi il
significato letterale di Sha Lin Si Chuan è : "Arte
di combattimento del
tempio della giovane foresta".
E' una efficacissima arte marziale praticata nel famoso tempio buddhista
Shao-Lin ed insegnata dal leggendario monaco Bodhidharma.
Nel 525 dopo Cristo arrivò al tempio Shao Lin il
famoso monaco Bodhidharma,
28° Patriarca del Buddhismo e fondatore della scuola Chan. La parola Chan
deriva dal sanscrito DHYANA e significa meditazione. Il Buddhismo Chan (ZEN
in Giapponese) ha avuto grande influenza sulle Arti Marziali cinesi e su
quelle giapponesi nobilitandole e trasformandole in un mezzo di
perfezionamento spirituale.
Il tempio di Shaolin venne
fondato nel 400 d.C. (non si conoscono i nomi dei fondatori poiché i documenti
bruciarono durante la dinastia Ch'ing). Shaolin sorge sul monte Sung Shan
nell'attuale Honan.
Verso il 520 d.C., sotto il regno dell'imparatore Wu Ti della dinastia
Liang, comparve Ta Mo (Bodhidharma in giapponese) 28° patriarca
della dottrina buddista Chan (Zen in giapponese) e primo patriarca cinese.
La leggenda vuole che Ta Mo si fermò al tempio e vi introdusse le basi della
sua religione. A lui si attribuisce lo stile Shi Pa Lo Han Shou (18 mani di Han
o dei discepoli di Budda). Il maggior sviluppo del tempio si ebbe sotto la
dinastia Sung (960 - 1260 d.C.). In questo periodo i monaci aiutarono gli
imperatori a combattere i nemici, insegnando ad essi le loro arti: marziali,
religiose e politiche; o prestando la loro opera direttamente. Nel 1279 d.C.
Kubilay Khan (nipote di Gensis Khan) sconfisse l'ultimo imperatore Sung che si
uccise a Canton, nasce la dinastia Yuan (1279-1368 d.C.), è l'epoca dei viaggi
di Marco Polo.
Durante la dinastia Yuan visse uno dei più grandi maestri di shaolin:
Chang San Feng,
monaco taoista al quale, molte leggende attribuiscono la nascita del Tai
Ji Quan.
Altre fonti fanno risalire il Tai
Ji Quan.
al periodo Tang, tra l'ottavo ed il nono secolo. Questa seconda ipotesi fa
comunque riferimento a Scuole di Arti Marziali diverse successivamente unificate
da Chang San Feng. Una terza ipotesi porta a Wang Zong Yue e lo indica come il
fondatore del Tai Ji Quan.
L'invasione mongola è
sconfitta nel 1368 e salì al trono Chu Yuan Chang che divenne imperatore con il
nome Hung Wu: nasce la dinastia Ming (1368-1644 d.C.). Questa dinastia portò un
periodo di splendore in Cina.
I monaci riordinarono le tecniche del metodo da combattimento Shaolin.
Chuen Yuan, monaco
Shaolin, riordina lo shaolin in 72 tecniche fondamentali. Insoddisfatto cerca
altri maestri fuori dal monastero.
Un giorno lungo il suo viaggio itinerante, incontrò Li Chen un
vecchietto. Il vecchietto si era appena difeso senza fatica da cinque
aggressori, che avendo la peggio scapparono. Il maestro Li Chen insegna il suo
stile, ma poi rivelo al monaco che esiste un maestro molto più esperto ed abili
di lui, il maestro Pai Yu Feng. I tre maestri si recarono al monastero.
Misero a punto un sistema di ben 170 tecniche fondamentali e 5 stili principali:
stile del Drago, stile della Tigre, stile della Gru, stile
del Serpente, stile del Leopardo.
Grazie ad una rivolta
scoppiata a Pechino salirono al potere in Cina i Manciù (Mandarini) era il
1644. Nacque la dinastia Ching. Il questo periodo il tempio Shaolin diventa
luogo di incontro e di rifugio dei perseguitati politici, ribelli verso il nuovo
regime: il regime degli invasori Manciù. In questo periodo il famoso monastero,
dopo una storica battaglia fra i monaci ed i soldati 100 volte più numerosi,
venne messo a fuoco. I monaci superstiti fuggirono nel sud della Cina (Fukien)
dove ricostruirono un secondo Monastero Shaolin, ma i Ching bruciarono anche
questo secondo tempio, era il 1664.
Da questa data inizia la diaspora: tutto si disperde, ma alcuni monaci riescono
a sfuggire all'incendio e continuarono nell'anonimato l'opera di diffusione in
tutto il territorio cinese, dando origine a varie scuole di Shaolin Quan. Dopo
la rivoluzione culturale cinese, la scuola di Kung Fu Shaolin venne riaperta per
proseguire l'opera di sviluppo del Kung Fu; fu ristrutturata per continuare
l'opera monastica e di insegnamento degli antichi monaci guerrieri.
La scuola è diventata un punto d'incontro per tutti i maestri e cinesi in
genere, che trasferiscono le proprie conoscenze sulle tecniche da combattimento,
tramandate nello loro famiglie.
Questa opera di recupero e
di trascrizione, viene effettuata anche in altre parti della Cina nei vari
Istituti di Ricerca: vere e proprie scuole adibite allo studio e alla pratica
del Kung Fu, il più conosciuto è senz'altro l'Istituto di Ricerca di Pechino.
Nell'antichità c'erano due tipi di abitanti del monastero Shaolin: i monaci che
meditavano, pregavano, si prefiggevano l'ascesa spirituale; profughi politici,
che si battevano per la restaurazione dell'impero Ming. Questi ultimi erano dei
militari, addestrati non solo nel combattimento a mani nude, ma anche nell'uso
delle armi: sciabole, spade, lancie alabarde ecc. Le regole del Monastero erano
rigidissime, lo studio era pesante, infine per potersi chiamare Shaolin c'erano
tra le altre tre prove: un esame orale sulla religione, sulle scienze apprese, e
sulle teorie dei sistemi da combattimento; dei combattimenti contro Monaci più
esperti; infine se le altre due prove venivano superate, l'esame finale
consisteva nell'introdursi nei sotterranei del Tempio, dove c'erano 108
manichini meccanici armati, ognuno dei quali infieriva una tecnica mortale al
malcapitato, qualora passasse in quella determinata zona. Questi fantocci erano
attrezzati anche con armi, erano costruiti in modo da reagire diversamente uno
dall'altro se venivano colpiti, reazioni diverse anche se si colpiva lo stesso
manichino. L'esaminando doveva passare nei corridoi del sotterraneo e colpire,
uno per uno tutti i manichini, che lo attaccavano lungo in corridoio,
abbattendoli.
Se infine riusciva a passare (e sopravvivere) a questa prova, doveva rimuovere
una lastra incandescente pesante circa 250 Kg. Quest'ultima lasciava a fuoco
sugli avambracci i simboli di un drago e una tigre: cicatrici indelebili a
testimonianza di una vita dedicata alla vita monastica e allo Shaolin.
Il maestro indiano notando che molti monaci erano indolenti, pigri e deboli,
e che spesso si addormentavano durante le lunghe ore di meditazione, indicò
l'importanza di avere un corpo sano per sviluppare un forte spirito
interiore. Bodhidharma insegnò pochi ma importantissimi esercizi per
potenziare il corpo in ogni sua parte e sviluppare l'energia interna tramite
esercizi respiratori. Questi esercizi venivano eseguiti dai monaci ogni
mattina per tre ore di seguito. A Bodhidharma fu pure attribuita una serie
di esercizi denominati "SHO PA LO HAN SHOU"
ossia le 18 mani dei discepoli
del Buddha. Questi esercizi erano delle tecniche di combattimento a mani
nude e sono considerate, assieme ai cinque animali, il nucleo originale
dello Shao Lin Tsu.
Dallo Shao Lin Tsu classico derivano non solo tutti gli stili di Kung Fu, ma
anche tutte le Arti Marziali asiatiche.
I tesori dello Shao-Lin venivano detti i cinque chuan.Ogni chuan comprendeva
varie posizioni e prende il nome dell'animale che meglio incarnava i suoi
attributi.
1°- Il drago
che abitua all'attenzione concentrata, al vigore, alla resistenza ed alla
calma mentale tramite la respirazione.
2°- La tigre
che rinforza muscoli ed ossa e accentua la capacità di attaccare sfruttando
tutta la potenza del corpo.
3°- Il leopardo
che pratica l'agilità e la capacità di balzare come felini.
4°- Il serpente
che stimola l'energia interna ed aiuta il corpo ad essere più sensibile,
attivo e veloce.
5°- La gru
che abitua alla stabilità, all'equilibrio ed alla determinazione.
Vi è inoltre la Mantide Religiosa come allenamento di uno stile supplementare.
L'antico stile dei monaci guerrieri del monastero buddista dell'Honan nasce
dall'esperienza
filosofica, ginnica e marziale del 28° patriarca del Buddismo Mahayana, TaMo,
il quale, circa nel
520 d.C., proveniente dall'India e dopo varie vicissitudini, si stabilisce nel
monastero del "Giovane Bosco": Shaolin. Da lui e dai suoi insegnamenti
i monaci Shaolin divennero i più temuti e straordinari esperti di Kung Fu.
La loro esperienza ha alimentato la maggior parte degli stili marziali cinesi.
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