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PUBBLICAZIONI DI TARZARIOL LUCIO

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“Limiti”

Raccolta di poesie dell’artista

 

 Il mistero della creazione indagine sulle problematiche cosmologiche e antropologiche

Revine " L'antica via dei castelli"

 

La cura del Monsignor
Tra storia e mito erbe miracolose

 

PUBBLICAZIONI SU RIVISTE NAZIONALI

Esseri dei pianeti celesti

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Occhio di Quetzalcoatl

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Occhio di Quetzalcoatl

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DISCORSO SOPRA LA LOGICA DELLE REALTÀ
di Tarzariol Lucio

Gli oggetti pesano perché esiste una forza di gravità, vediamo i colori per una suddivisione della luce che viene riflessa variamente dalla diversità di stato della materia, sentiamo gli oggetti per la loro diversa conformità e composizione atomica, sentiamo le urla perché captiamo le onde sonore. Tutto questo attraverso i sensi “i nostri meccanismi recettori” rende concreta la nostra realtà fisica. Ma quante altre cose che non vediamo, non conosciamo, esistono? Alcune riusciamo a conoscerle attraverso i mezzi che la scienza ci offre, ampliando i nostri sensi e limiti, come ad esempio i raggi infrarossi e ultravioletti, ma il resto ci è ignoto. La nostra realtà è veramente solo nostra, ma qual è la realtà universale? Domanda che trova risposta solo nelle teorie che ognuno di noi più o meno può elaborare analizzando se stesso e il mondo che lo circonda. Del resto, la realtà nostra non è solo fisica, ci sono altre peculiarità conosciute, non fini a se stesse.Ogni uomo oltre ad avere l’istinto e una cognizione soprannaturale, ha anche una sua coscienza di realtà presente, correlata ai suoi ricordi e alle sue esperienze vissute. Analizzando oggettivamente l’insieme delle realtà individuali, ci si può rendere conto che la società umana nel suo evolvere in “ divenire”, abbia una sua moralità, una sua realtà collettiva e dei suoi principi più o meno accentuati in ogni singolo essere. Detto questo si può affermare che la nostra realtà come noi la intendiamo è sempre relativa al soggetto che la percepisce e teorizzare che essa sia solo un passaggio di transito che dopo la morte ci porti a una crescita evolutiva in una nuova ipotizzabile realtà, intesa come “Coscienza d’insieme di una collettiva realtà cosmica della vita”(della materia vivente a base cellulare e inerte formata di atomi), dove la realtà individuale è limitata solo ad un “senso di percezione” dell’individualità, cioè al contrario di quel percepire,”oltre natura” dell’ uomo, del resto per un certo verso , anche noi possiamo considerarci “Coscienza d’insieme”in quanto siamo il risultato di un infinito insieme di cellule e microrganismi con varie funzioni che hanno il compito di mantenerci in vita, quindi per analogia anche il nostro agire è da considerarsi legato alla coscienza delle realtà altrui.Questa differenza di percepire è dovuta necessariamente per la vita e l’equilibrio tra le diversità delle grandezze e degli interessi delle realtà per cui esse esistono. Per capire meglio il concetto con un esempio, ritornando a misura d’uomo, si può affermare che l’interesse individuale non combacia sempre con l’interesse collettivo quindi la realtà si diversifica, ma entrambi interagiscono.

studin6<<<Astronavi come asteroidi (opera pubblicata)

Dopo aver capito che esistono vari livelli, ma soprattutto stati di realtà che necessitano parametri diversi, perché di forma diversa, è ovvio arrivare al concetto di “vaghezza del sapere”o senso del percepire tra le realtà che non comprendendosi, perché opposte, continuano il necessario “scopo della continuità del divenire”. Una cosa importante da puntualizzare e che le realtà quindi interagiscono tra loro, fondamentalmente senza comprendersi, ma come? Viene naturale pensare che la nostra realtà di uomini influisca nella “Collettiva realtà cosmica”con l’ottemperare degli istinti innati, assumendo come “Vaghezza del sapere”, il soprannaturale che illude e appaga virtualmente la nostra realtà usuale, che altrimenti sarebbe incompatibile; la “Collettiva realtà cosmica,”invece, influisce nella nostra realtà umana, come già detto, attraverso gli istinti, che a priori senza apparente motivazione condizionano gli eventi e ci inducono allo scopo, inoltre interviene su tutti gli altri livelli di realtà,”materiali e non”, la sua“Vaghezza del sapere”, si riferisce solo alle realtà individuali, qualsiasi esse siano, compresi i sensi, in quanto non necessarie allo scopo, cioè lo stesso nostro limitato percepirci come corpo di organismi.Può essere che questo limitato percepirci dipenda dal fatto che il nostro corpo è formato da cellule autonome collegate tra di loro dai neuroni, ed essendo impossibile che ogni cellula comunichi tutti i suoi dati simultaneamente e nello stesso tempo delle altre, a noi “esseri d’insieme”, dell’organizzazione cellulare rimane solo quel vago percepirsi necessario per l’evolversi “microcosmo-macrocosmo” per il fine, o lo scopo, che noi interpretiamo in vari modi. Naturalmente quanto detto con intendimenti relativamente umani, si deve concepire in una visione più generale comprendente l’intero universo, per esempio una “Coscienza d’insieme”diversificata per ogni specie animale non penso esista, quando guardo un animale negli occhi , non lo sento cosi distante da noi, penso esista solo un diverso grado di coscienza, una soggettiva e diversa realtà ma finalizzata allo stesso unico “scopo.”Inoltre tutto ciò si può rapportare con valenza infinita nella scala delle realtà esistenti. Importante per esempio può essere la realtà vegetale in rapporto con quella animale, in quanto necessarie ambedue per il loro coesistere dovuto per vari fattori come la fotosintesi clorofilliana, il loro rapporto con il sole che produce la luce necessaria perché essa sia possibile e cosi via. Esiste anche un equilibrio, “Contrasto d’essere, per esistere,” necessario per l’esistere delle stesse realtà, nel bene, nel male, nella lotta per la sopravivenza, ecc. Come esiste un equilibrio in natura nelle concezioni materialistiche, esiste un equilibrio anche nelle concezioni spiritualistiche, esistono le stesse regole, le stesse dinamiche. Energie che lottano per la loro sopravivenza, per il loro esistere e coesistere. Tutte le singole realtà mutano, evolvono in base alla necessità dello “scopo”,inoltre interagiscono, ogni cosa vive in funzione di un altra, sono quindi rapportabili e limitate, ogni cosa che ne fa parte, compreso l’uomo, “si frappone fra due specchi e proiettata all’infinito, in forme e maniere diverse, tutto in nome dello scopo, il divenire infinito, che porta filosoficamente l’uomo, alla consapevolezza del proprio Io e al concetto di autocreazione inconsapevolmente autogestita; cioè alla consapevolezza della sua inconsapevolezza naturale”.Tutto questo non è facile da capire, per il fatto che purtroppo siamo schiavi della nostra realtà ed è sempre difficile vedere oltre i nostri parametri o teorizzare in astratto, così questo “percepire “rimane solo per pochi eletti. Comunque non è impossibile togliere lo scetticismo e imparare a vedere oltre la nostra realtà, capire che tutto ciò che si nasconde sotto il velo magico non è altro che una parte di un altra realtà che non conosciamo.Capire ciò vuol dire crescere, conoscere, considerarci finalmente “figli delle stelle

 

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