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Il Sentiero n°7 - Feb - Mar 2001
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Regressione? No grazie!

Dieci anni di S. Benedetto... e ora?

Aspettando la prossima GMG

Il ritratto del Csq.



 

Il ritratto del vero Csq.

Dal 27 al 29 dicembre scorso noi guide del Riparto San Michele Arcangelo abbiamo svolto il campo invernale nella scuola di Ficuzza. Sul tema del campo: “Dobbiamo diventare abitabili l’uno nell’altro una dimora accogliente per tutti!” si sono centrate tutta una serie di attività e di chiaccherate particolarmente interessanti,ma un momento in particolare mi ha colpito; la riunione straordinaria di Alta sq. del 29 sera, il cui argomento era “Essere Csq.”: essere cioè una sorella maggiore, trascinatrice, formatrice e responsabile! In questa riunione infatti abbiamo compreso che è importante che la Csq. sia sorella maggiore ma senza sentimentalismi né sdolcinatezze poiché la fraternità scout si basa su due fondamenti essenziali: la fiducia scambievole e la stima reciproca ed inoltre che la Csq deve essere colei che ha tracciato la strada alle altre guide. Innanzitutto essere sorella maggiore significa amare ogni squadrigliera, infatti ognuna di esse deve sentire solo per sé l’amore e l’amicizia della Csq. (Piccolo segreto: in verità l’amore che la Csq. dà ad una sola guida è solo 1/7 di quello che dà a tutta la sq.!). Un’altra caratteristica fondamentale è quella di essere intraprendente cioè saper trascinare la sq. Ciò si può fare organizzando spesso nuovi giochi, attività tecniche, piccole gare fra le guide etc…. Una vera Csq. Comanda, parla poco e diffida come la peste del nemico mortale numero uno che è la retorica. La Csq. è formatrice cioè sa preparare il terreno in cui le squadrigliere devono crescere, questo “terreno” è lo spirito di sq.
Una Csq., in quanto sorella maggiore,deve essere soprattutto responsabile!! Responsabile di sé stessa perché tutto ciò che le potrà accadere come: insuccessi nello studio, impreparazione tecnica, mancanza di autorità, sq. senza spirito scout, etc… dipenderà sempre e solo da lei; la cosa fondamentale è essere coerente al proprio dovere perché è solo così che si potrà dare l’esempio anche alle altre. Contemporaneamente il Csq. È responsabile della propria sq., verso la Patria e di fronte a Dio, e di ogni singola squadrigliera. La responsabilità esige che non si prendano mai iniziative alla leggera e infine se non si riesce a decidere ciò che è meglio fare chiedersi: “Cosa avrebbe fatto Gesù al posto mio?”

Koala Testardo
Dionisia Bellavista


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