Il maestro Hokusai (1760-1849) è unanimemente riconosciuto come il più grande artista nel campo delle ukiyo-e. Egli sostenne per tutta la vita che aveva molto da imparare, e in vecchiaia scrisse che se fosse vissuto fino a 110 anni avrebbe raggiunto un livello di perfezione tale che "nella mia opera tutto, anche una semplice linea o un punto, sarà cosa viva". Non visse così a lungo, ma raggiunse ugualmente la perfezione che sognava. Basta vedere le sue "36 vedute del Fuji", una serie di stampe dedicate al vulcano Fuji-yama, la montagna sacra dei giapponesi. La più celebre di queste immagini è la "Grande onda di Kanagawa", dove il Fuji si intravede appena, mentre la scena è dominata da un'onda gigantesca. Sembra che l'acqua si arrampichi verso il cielo come un essere animato. Appare viva e magica, nonostante il realismo della raffigurazione.
Egli produsse anche decine di libri con disegni e caricature degli abitanti di Edo, rappresentati all'interno del loro background urbano. Questi libri hanno l'immediatezza di un fumetto moderno, e non a caso erano intitolati "Manga"... In effetti la parola manga significa "restituzione delle immagini vere", e solo nel XX secolo i giapponesi hanno cominciato ad utilizzarla nel senso di "fumetto". Ma il legame tra le "immagini vere" di Hokusai e i moderni albi di manga è evidente.