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E' vero che in seno a una data popolazione, i più deboli sono eliminati, ma ciò in generale non provoca nessuna 'evoluzione' notevole! Si conserva il tipo medio e nient'altro.

La legge 'del più forte'

Darwin attribuiva l'evoluzione progressiva alla 'lotta per la vita', che permetterebbe 'la sopravvivenza dei più forti'. In questo modo la selezione naturale eliminerebbe i più deboli e favorirebbe i più 'evoluti'. Il ragionamento è fondato, e rimane valido fintantoché viene applicato soltanto nell'ambito di una determinata specie. E' vero che in seno a una data popolazione, i più deboli sono eliminati, ma ciò in generale non provoca nessuna 'evoluzione' notevole! Si conserva il tipo medio e nient'altro. Ancora meno sarebbe possibile giustificare così il passaggio da una specie a un'altra. In quanto alla modifica degli organi, o ancor più, alla formazione di un nuovo organo mediante questo processo, meglio non pensarci se vogliamo rimanere seri. Si capisce come Darwin stesso abbia potuto dubitare della efficacia delle proprie spiegazioni, quando scrive all'amico A. Gray: 'Quando penso all'occhio, ne ho la febbre!'. Aveva ragione; la comparsa di un organo così complesso mediante il gioco 'variazione-selezione' era troppo inverosimile.

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