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Come sanno perfettamente gli esperti di allevamento, se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore.

Pericolo per il consumo di carne di maiale

Il problema più grosso per le Facoltà di Medicina in questi ultimi tempi è la mancanza di cadaveri umani sui quali gli studenti possono praticare le autopsie. Oggi vengono impiegati corpi di persone morte in varie circostanze, però non dimentichiamoci che durante il Medioevo era proibito eseguire tali pratiche sugli esseri umani. Gli studenti di medicina di allora, per i loro esercizi di anatomia utilizzavano un animale di disposizione, forma, pelle e struttura degli organi interni molto simile a quella umana. Ci riferiamo al maiale, in quanto la sua pelle si presenta molto simile alla nostra. Questa analogia anatomica tra l'uomo e il maiale è un fattore in più che contribuisce a facilitare un interscambio biochimico tra le sostanze e i materiali che costituiscono entrambi gli organismi. In questo modo, mangiando carne di maiale ingeriamo un elevato tasso di mucopolisaccaridi presenti in una grande quantità di strutture del tessuto connettivo dell'animale, e che, una volta dentro il nostro organismo, si dirigono soprattutto verso quei luoghi a cui biologicamente appartengono.

Una carne che crea il vizio >> Che il maiale sia un animale "del quale si può utilizzare tutto" lo sappiamo tutti, ma i motivi per una così larga utilizzazione non sono molto convincenti. Si tratta, in effetti, di un animale domestico con pochi muscoli e poche ossa, ma con molto tessuto connettivo, grasso e sangue, così come grandi organi e viscere, il che favorisce il macellaio che può sfruttare fino all'ultimo pezzo di organismo, impiegando condimenti, spezie e altri metodi (affumicamento, ecc.) allo scopo di "rendere commestibili" parti dell'animale che, senza queste elaborazioni, ripugnerebbero qualsiasi persona. E' da notare che, chi si è abituato a consumare questa carne rimane alla mercè di una specie di assuefazione (come nel caso di tabacco, alcool, caffè ed altre droghe). Il noto Dr. Reckeweg ci ricorda i rammarichi dei suoi pazienti quando venivano informati di dover rinunciare a questa carne: "Però, dottore, è così buona!". Da parte sua, il Dr. Hoffmann, psichiatra di Mannheim, afferma che chi "gode" di questa carne inventa tutti i tipi di scuse per continuare a mangiarla (come succede spesso anche per il tabacco, l'alcool ed il caffè). D'altra parte chi è riuscito a liberarsi dall'"assuefazione", in presenza di questa carne sente una vera ripugnanza nel mangiarla ancora. E' simile al caso dell'ex-fumatore al quale risulta insopportabile l'odore proveniente da un posacenere pieno di mozziconi, specialmente al mattino. Risulta indubbio che gli ormoni sessuali del maiale (specialmente gli androgeni: ormoni sessuali del maiale maschio) giocano un ruolo importante nella valorizzazione della sua carne. Così è risaputo che il maiale maschio viene sterilizzato settimane o mesi prima di essere ucciso per poter utilizzare una carne che altrimenti risulterebbe non commestibile per il suo cattivo odore. Reckeweg lamenta che l'azione di questi ormoni non sia stata studiata sufficientemente, perché sospetta la loro azione cancerogena. I maiali non vivono molti anni. In primo luogo perché la loro età biologica è limitata a pochi anni, e poi, perché vengono creati per essere uccisi intorno ai sei anni al massimo. Come sanno perfettamente gli esperti di allevamento, se i maiali vivono più di sei anni sviluppano inevitabilmente qualche tipo di tumore. Non senza ragione, per tutto ciò che abbiamo detto finora, possiamo affermare che oggi come oggi il maiale può essere considerato una "copia o immagine negativa dell'uomo".

Come reagisce l'organismo >> Secondo l'opinione del Dr. Reckeweg, i comuni meccanismi fisiologici di eliminazione e disintossicazione che possediamo (urina, pelle, tubo digerente, ecc.) non entrano in funzione quando consumiamo carne di maiale, cosicché il nostro organismo reagisce con meccanismi di eliminazione patologici, vale a dire, con infiammazioni di vario tipo. Nel caso in cui la quantità di carne ingerita non sia oltremodo eccessiva, possono non presentarsi infiammazioni, ma potrà comparire nel nostro tessuto connettivo un deposito di elementi mucillaginosi e grassi che conduce ad un'obesità caratteristica: torace cilindrico (nei consumatori abituali di carne insaccata), depositi nelle gambe e nelle braccia (soprattutto nei consumatori dei vari tipi di prosciutto). Ora, se il sovraccarico che rappresenta per la salute il consumo ripetuto di carne di maiale, raggiunge un valore ancora più elevato in modo tale che i depositi del nostro organismo si trovino saturi e i meccanismi fisiologici di disintossicazione non bastino, allora il nostro corpo reagisce - come ultimo tentativo - con processi infiammatori. Questo succede specialmente se a tutto ciò si aggiunge un sistema circolatorio periferico e centrale aggravato dal notevole deposito di sostanze mucillaginose e grasse apportate dal consumo di carne di maiale. Di quali processi infiammatori si tratta? Principalmente: foruncolosi, infezione carbonchiosa (specialmente sulla nuca e sulle spalle), ascessi ghiandolari (delle ghiandole sudoripare), appendicite e colecistite (infiammazione della cistifellea). Reckeweg racconta di numerosi casi osservati da lui stesso o citati dai colleghi, e inoltre sottolinea la predisposizione ad un futuro attacco apoplettico per i consumatori cronici di questa carne. Menziona anche la grande incidenza di "Ulcus cruris" (ulcera nelle gambe), molto frequente a Berlino, dove il consumo di "eisbein" (zampone) è molto elevato. Non potrebbe essere questo processo infiammatorio un ultimo sforzo dell'organismo per liberarsi da un eccesso di tossine? Non saranno forse le numerose reazioni infiammatorie del tessuto connettivo da parte distale della gamba, la valvola di sfogo che ci libera ed allo stesso tempo ci avverte di complicazioni più gravi? Il fatto è che, per quanto queste sofferenze vengono trattate con medicinali o processi fisici, la loro guarigione è difficile se il paziente non si decide a sopprimere la carne di maiale dalla propria dieta. Altre sofferenze cui possono essere soggetti i consumatori abituali di carne di maiale sono l'artrite e l'artrosi, Questo perché la solida e resistente sostanza che costituisce le nostre cartilagini si rammollisce - e viene in gran parte sostituita - nel momento in cui viene invasa dal tessuto connettivo mucillaginoso, proveniente dal maiale. In realtà, tutto il sistema di sostegno si infiacchisce rendendo l'individuo gonfio, pigro e poco agile. Anche le secrezioni vaginali di certe pazienti (leucorrea) vengono considerate meccanismi di eliminazione di tossine, la cui cura si risolve favorevolmente se vengono eliminati i veleni ed altri fattori aggravanti presenti nella carne di maiale.

La medicina ufficiale >> La situazione tossica provocata dal consumo di carne di maiale è completamente ignorata dalla medicina ufficiale. Dal punto di vista della Homotossicologia tutte le malattie devono essere considerate come un meccanismo difensivo del nostro corpo di fronte alle tossine o meglio, di fronte a lesioni e scompigli provocati dall' azione delle tossine o veleni sia microbici che metabolici. Se il nostro organismo si trova "maltrattato" al punto tale che i suoi meccanismi fisiologici di eliminazione non bastano o falliscono, e si trova a dover ricorrere a processi di eliminazione infiammatori (patologici), dobbiamo aiutarlo a ristabilire tali meccanismi fisiologici (terapeutica depurativa naturista) e non limitarci a somministrargli prodotti antinfiammatori. Se ci limitiamo solamente a dissimulare i sintomi di una malattia, somministrando medicinali aggressivi, non curiamo il paziente. Il consumo di carne di maiale favorisce il diminuire della capacità di risposta biologica del nostro organismo e lo sviluppo di batteri e virus. Inoltre, se cerchiamo di combattere lo sviluppo microbico con antibiotici, i nostri meccanismi biologici di difesa smettono di funzionare e, alla lunga, diminuisce la loro capacità di risposta. L'unico modo di fortificare le nostre difese biologiche è appunto far lavorare biologicamente il nostro organismo.

Il cinghiale nocivo quanto il maiale >> Non dimentichiamo che la carne di cinghiale è tanto nociva quanto quella del maiale domestico (anche il cinghiale sviluppa tumori), con l'unica differenza che il primo possiede una minore quantità di grassi. E' risaputo, ad esempio che i cacciatori, una volta ucciso un cinghiale, devono squartarlo il più presto possibile perché altrimenti la sua carne diventa non commestibile per le caratteristiche tossiche che acquisisce, processo questo non necessario con gli altri animali da caccia.]

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