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Con la scoperta che uomini moderni esistevano molto prima di quelli di Neanderthal si cominciò a cessare di servirsi di lui come di un anello nell'evoluzione dell'uomo ed a rimuovere le statue che lo raffiguravano dai musei, fin dagli anni '60-'70!

L'Uomo di Neanderthal

Anche a proposito dell'Uomo di Neanderthal i malintesi sono stati altrettanto grandi come nel caso dell'inganno di Piltdown. In merito a questo l'Enciclopedia Britannica dice: "La concezione popolare, secondo cui questi individui avevano stazione goffa e andatura dinoccolata con ginocchia piegate, sembra sia dovuta in larga parte all'erronea interpretazione di certe caratteristiche delle ossa delle ginocchia di uno degli scheletri di Neanderthal scoperti agli inizi del XX secolo (F. Clark Howel, Neanderthal Man, in "Enciclopedia Britannica", Vol. XVI, 1965, p. 152). Con la scoperta che uomini moderni esistevano molto prima di quelli di Neanderthal si cominciò a cessare di servirsi di lui come di un anello nell'evoluzione dell'uomo ed a rimuovere le statue che lo raffiguravano dai musei, fin dagli anni '60-'70! "L'idea che si aveva dell'Uomo di Neanderthal era quella di un povero scemo peloso e tanto curvato che le dita si trascinavano per terra, mentre gli incavati scrutavano da sotto massicce sopracciglia cercando carne. In primo luogo, diceva Cole, l'Uomo di Neanderthal stava ritto come noi. Il capo ben eretto, ben disposto sulla colonna vertebrale, altrimenti avrebbe perso l'equilibrio. Aveva un buon volume cerebrale e non c'era quella sorta di gobba muscolosa che andava dalle spalle al collo, come appariva invece nella vecchia immagine da sostituire." (da un articolo comparso sul "Portland Oregonian" degli inizi del 1971, circa il cambiamento delle statue dell'Uomo di Neanderthal al Chicago Field Museum of Natural History).

Poiché gran parte del ragionamento in favore dell'evoluzione è basato sul minor volume cerebrale del Pitecantropo e dell'Australopiteco, è interessante notare che il volume cerebrale medio dell'Uomo di Neanderthal è maggiore di circa 100 cm³ rispetto a quello medio dell'uomo odierno che è di 1350 cm³. E' interessante osservare anche quanto poco importante divenga la questione del volume cerebrale quando ci occupiamo di volumi cerebrali più grandi di quelli dell'uomo di oggi invece che di quelli più piccoli. A proposito di tale ragionamento, il ben noto antropologo M.F. Ashley Montague scrive: "Paragonato all'Uomo di Neanderthal, l'uomo moderno si distingue per la fronte molto meno schiacciata di quanto appaia, in quanto l'apparenza viene accentuata dalla presenza di arcate sopraccigliari molto sviluppate... Nonostante il fatto che le conclusioni relative all'intelligenza dedotte dalla forma della testa siano state da tempo dimostrate infondate, vi sono tuttavia alcuni studiosi i quali, dimentichi di questo fatto, asseriscono che l'uomo di Neanderthal non doveva essere molto intelligente, poiché aveva sopracciglia alquanto più sporgenti delle loro. Resta il fatto che, entro una certa gamma di variazioni, nè il volume, nè la forma, nè la misura del cervello degli ominidi si trova legato minimamente all'intelligenza. Individui il cui cervello non superava i 750 cm³ si sono dimostrati d'intelligenza perfettamente normale. E' noto che persone con fronte bassa non sono mentalmente nè migliori nè peggiori di quelli che l'hanno alta..." (Montague, "An Introduction to Physical Anthropology", 1960 - p. 194).

Le epoche che oggi sono assegnate ai fossili di Neanderthal variano dal 30.000 al 60.000 a.C. Però a volte si sentono ancora date fino a 150.000 a.C. prima attribuite loro. I fossili che vengono ritenuti più antichi dimostrano essere quelli maggiormente simili all'uomo moderno, mostrando che è l'Uomo di Neanderthal che discende da noi e non viceversa! Questi fossili provano semplicemente che l'uomo ha una terribile tendenza a forzare l'evidenza perché questa coincida con le sue teorie. Ci si chiede quante altre prove date dai fossili in favore dell'evoluzione verrebbero a cadere se se ne sapesse qualcosa di più a loro riguardo, o se ciò che sappiamo già non fosse interpretato partendo da presupposti evoluzionistici. Per riassumere dunque: l'insegnamento che l'uomo si sarebbe evoluto dall'Uomo di Neanderthal che camminava piegato ed era stupido, è stato basato sull'immaginazione degli evoluzionisti e su di un fossile che aveva una malattia delle ossa. Questo è stato un errore molto più grande di quello dell'Uomo di Piltdown, in quanto che esistevano molto scheletri di Neanderthal che mostravano che tutti gli altri camminavano ritti come noi!

In alto: Uomo di Neanderthal

In basso: Ricostruzione dell' uomo di Neanderthal, realizzata nel 1929.

BIBBIA E SCIENZA